Feb 12, 2021 | Chiara Lubich, Cultura
E’ il titolo del convegno che si terrà il 18-19 febbraio prossimi, promosso dal Centro Chiara Lubich e dalla Biblioteca nazionale centrale di Roma (Italia). Consonanze e incroci della spiritualità dell’unità con le idee e il pensiero dei grandi del nostro tempo. Come ce lo immaginiamo un dialogo tra Chiara Lubich, Dietrich Bonhoeffer, Simone Weil, il Mahatma Gandhi, e ancora con Giorgio La Pira, Martin Luther King o addirittura Michail Gorbaciov? Quando succede che la visione di una personalità si incrocia con quella di altri “grandi” del suo o di altri tempi, spesso tali convergenze potenziano e arricchiscono un movimento di idee trasversale, capace di raggiungere fette di umanità vastissime e imprimere una direzione di marcia verso un cambiamento duraturo. E mettere in dialogo l’idea di unità di Chiara Lubich con diverse personalità che hanno fatto la storia, è l’intento del convegno “Oltre il 900. Chiara Lubich in dialogo con il nostro tempo” (18/19 febbraio 2021), promosso dal Centro Chiara Lubich e dalla Biblioteca nazionale centrale di Roma. Sarà possibile seguire l’evento online sul canale YouTube di Città Nuova in italiano, portoghese, inglese e spagnolo. GIOVEDI 18/02 ITALIANO https://youtu.be/hePSudSFdbo PORTUGUÊS https://youtu.be/91uF6G4uJ80 ENGLISH https://youtu.be/_vKWn0NNP_Q ESPAÑOL https://youtu.be/Awo4Z3sbQU0 VENERDI 19/02 ITALIANO https://youtu.be/R1NtYaCUifA PORTUGUÊS https://youtu.be/pQKtuCs1loQ ENGLISH https://youtu.be/s8H4u-LHC70 ESPAÑOL https://youtu.be/TNFO84-RZBM Il convegno affronterà il pensiero, l’esperienza storica, politica, economica e letteraria di Chiara Lubich grazie al contributo di accademici e studiosi di diverse discipline: da Michel Angel Moratinos a Andrea Riccardi a Piero Coda, ad Alessandra Smerilli, a Vincenzo Buonomo, a Pasquale Ferrara, a Maurizio Gentilini, a Giulia Paola De Nicola, ad Adriano Roccucci, a Cristiana Freni, a Lucia Tancredi, ad Aldo Civico, con partecipazioni da altri Paesi come Andras Fejérdy dall’Ungheria e Vinu Aram dall’India, solo per citarne alcuni. Il convegno si sviluppa in quattro sessioni: storica, letteraria, socio-politica e un’ultima dedicata ad alcune figure del ‘900. Chiara Lubich ha attraversato il Novecento e vissuto l’inizio del nuovo millennio, guardando questo cambiamento d’epoca dalla prospettiva della fraternità universale, convinta – come ebbe a dire più volte – che “l’unità è un segno dei tempi”. Le consonanze che il convegno punta a evidenziare di fatto superano di gran lunga l’analisi del pensiero di Chiara Lubich, perché lo pongono in dialogo e a confronto con figure di grandi che con percorsi di vita e culturali diversi hanno però puntato lo sguardo nella stessa direzione. Oltre al Movimento dei Focolari, partner del convegno sono l’Istituto Universitario Sophia, Città Nuova, New Humanity e la Fondazione Museo Storico del Trentino.
Stefania Tanesini
Locandina in PDF Programma del convegno (altro…)
Feb 8, 2021 | Chiara Lubich
Gli Statuti generali del Movimento dei Focolari, come pure i Regolamenti di ogni sua diramazione, contengono una “premessa di ogni altra regola” una “norma delle norme”: l’impegno di chiunque fa parte del Movimento a vivere la mutua carità secondo il Comandamento di Gesù. Nel seguente testo Chiara Lubich sottolinea che questo impegno va rinnovato continuamente. [Nella lettera ai Romani l’apostolo Paolo] dice: “Gettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce”[1]. Le “opere delle tenebre” sono i frutti dei vizi e del peccato. Le “armi della luce” sono le virtù, le applicazioni nella vita delle Parole di Dio. Ora noi sappiamo che il Comandamento nuovo di Gesù è un po’ il riassunto di tutti i comandi di Gesù, di tutte le sue Parole. Indosseremo quindi le “armi della luce” rimettendo a fuoco nella nostra vita questo comando. Per esso – lo sappiamo – risplenderà il Risorto in mezzo alla nostra comunità. […] “Armi di luce” dunque. Comandamento nuovo attuato con nuovissimo impegno. […] È questo un invito che allargo a tutti voi. E, per cominciare subito, analizziamoci un po’ sul nostro amore vicendevole: consideriamo la misura di questo nostro amore (ricordando che deve essere quella di Gesù per noi: quindi essere pronti a dare la vita), evidenziamo la nostra poca generosità, i nostri limiti nell’attuarlo, per superarli; osserviamo se l’amore reciproco non sia un po’ troppo umano e quindi da riportare su un piano più soprannaturale… Così facendo, migliorandolo in questo modo, Gesù, il Santo, sarà fra noi ed egli potrà fare dell’attuale anno il più santo della nostra vita. […]
Chiara Lubich
(in una conferenza telefonica, Rocca di Papa, 13 novembre 1986) Tratto da: “Rinnovare l’amore reciproco”, in: Chiara Lubich, Conversazioni in collegamento telefonico, Città Nuova Ed., 2019, pag. 260. [1] Rm 13, 12 (altro…)
Feb 1, 2021 | Chiara Lubich
Per amare Dio ed amare i fratelli abbiamo sempre e solo un momento: quello attuale. È questo uno dei concetti nei quali Chiara Lubich si è dimostrata “maestra” di una pedagogia geniale quanto semplice. Impegnarsi a vivere bene il presente si rivela per ciascuno un metodo che permette di realizzarsi e raggiungere la felicità. […] C’è, anche fra i nostri, chi compie il suo Santo Viaggio dopo lunga attesa e chi lo compie in un baleno, quando meno se l’aspetta. E allora vien da chiedersi: Come sarà per noi? E torna spontaneo concludere: è bene essere sempre preparati. In che maniera? Rimanendo in grazia di Dio e vivendo con pienezza l’attimo presente. È stato per questo […] che ho desiderato in questi ultimi giorni fissare ancora la mia attenzione proprio su quell’aspetto così tipico della nostra spiritualità che consiste nel concentrarsi a vivere il momento presente. E con il pensiero sono riandata a tante frasi colte ad esempio, dai santi, che ci spronano a metterlo in pratica alla perfezione. Ricordate? Diceva Caterina da Siena: “La fatica che è passata noi non l’abbiamo, però ch’è fuggito il tempo; quel ch’è a venire, non l’abbiamo, però che non siamo sicuri di avere il tempo”[1]. E così invitava a vivere il presente. E Teresa di Lisieux: “Tu lo sai, mio Dio, che per amarti […] non ho altro che l’oggi”[2]. E ho ricordato anche un motto che ci è stato utile nel passato e che ricordavamo facilmente perché ogni sua parola, in italiano, comincia con la s: “Sarò santa se sono santa subito”. Ma, sempre in questi giorni, ho notato che questo modo di vivere la vita è caro anche ad altri santi, che lo consigliano con calore. “Fortunata quell’anima – scriveva Paolo della Croce – che riposa ‘in sinu Dei‘, senza pensare al futuro, ma procura di vivere momento per momento in Dio, senz’altra sollecitudine che di far bene la sua volontà in ogni evento…”[3]. “Fortunata quell’anima…”. Noi possiamo far nostra questa fortuna, perché è della nostra spiritualità vivere così. È vivendo il presente che si possono adempiere bene tutti i nostri doveri. È vivendo il presente che le croci diventano sopportabili: non per nulla si consiglia questa pratica a coloro che s’avvicinano alla morte. È vivendo il presente che si possono cogliere le ispirazioni di Dio, gli impulsi della sua grazia che arrivano nel presente. […] Viviamo, dunque, il presente! […] Viviamo il presente alla perfezione! Ci troveremo alla sera di ogni giorno ed alla sera della vita carichi di opere buone compiute e di atti d’amore offerti. […]
Chiara Lubich
(in una conferenza telefonica, Rocca di Papa, 23 ottobre 1986) Tratto da: “Vivere il presenta alla perfezione”, in: Chiara Lubich, Conversazioni in collegamento telefonico, Città Nuova Ed., 2019, pag. 258. [1] Caterina da Siena, Epistolario, II, Paoline, Alba 1966, p. 97. [2] S. Teresa di Gesù Bambino, Opere complete, LEV, Città del Vaticano 1997, p. 626. [3] Paolo della Croce, Lettere, I, Tipografia Pontificia nell’Istituto Pio IX, Roma 1924, pp. 645-646. (altro…)
Gen 18, 2021 | Chiara Lubich
Fra pochi giorni inizierà l’Assemblea Generale del Movimento dei Focolari. Nel testo seguente Chiara Lubich sottolinea la virtù principale alla quale sono chiamati quanti si sentono parte di questo Movimento. San Paolo […] ci invita a non essere timidi nel servire Dio, ma forti, pieni di amore e di saggezza1). Ora su che cosa puntare per acquistare e sviluppare queste e tutte le altre virtù che ci sono necessarie? È semplice […]: lasciar vivere Gesù in noi al posto del nostro io. Ma quale il modo perché Gesù viva in noi? Essere amore come Dio è Amore (cf 1 Gv 4,16). Buttarci quindi fuori di noi ad amare gli altri. Noi parliamo sempre d’amore e potrebbe sembrare superfluo sottolinearlo anche questa volta. Ma non è così. L’“uomo vecchio” (cf Ef 4,22) – il non amore – è sempre pronto a prendere il sopravvento in noi ammantato magari di mille scuse. Il nuovo anno che iniziamo deve veder splendere decisamente nelle nostre persone l’ “uomo nuovo” (cf Ef 4, 24). Allora agiremo bene là dove siamo; porteremo avanti e costruiremo l’Opera e, con essa, la Chiesa. Torniamo, quindi, a ciò che è l’alfa della nostra spiritualità: l’amore. È questo del resto il nostro carisma. Ed è questo l’elemento di cui il mondo anche oggi ha più bisogno. Guardiamoci intorno. Dove troviamo l’amore che Gesù ha portato sulla terra? […] Leggiamo i giornali: le cronache vertono quasi sempre, su episodi tristi, di violenza. C’è sì l’amore umano che lega ancora molte famiglie e stringe le amicizie, ma è difficile trovare l’amore cristiano. Lo possiamo scoprire in qualche oasi spirituale fra persone consacrate o comunità di cristiani impegnati. Nel mondo, però, in genere non si riscontra. E noi siamo stati suscitati da Dio e scelti, assieme ad altri, proprio per portare questo amore. È il dono, il grande dono che dobbiamo fare all’umanità. […] È l’amore lo stile del [nostro Movimento]. Buttiamoci fuori, allora, ad amare! […] Riaccendiamo l’amore nel nostro cuore. Perché il mondo conosca presto dovunque l’amore vero, buttiamoci ad amare!
Chiara Lubich
1) “Dio infatti non ci ha dato uno spirito di timidezza, ma di forza, di carità e di prudenza” (2 Tim 1,7). (in una conferenza telefonica, Rocca di Papa, 9 ottobre 1986) Tratto da: “Lo stile dell’Opera di Maria è l’amore”, in: Chiara Lubich, Conversazioni in collegamento telefonico, pag. 256. Città Nuova Ed., 2019. (altro…)
Gen 11, 2021 | Chiara Lubich
In Italia e in tante parti del mondo il TV Movie “Chiara Lubich, l’amore vince tutto” è stato seguito con grande partecipazione. A colpire tanti è stata la coerenza e la fedeltà con le quali Chiara ha seguito la propria strada. Riportiamo un testo in cui lei stessa svela il centro dal quale tutto è partito. [La lettera agli Ebrei] ci dice: “Corriamo con perseveranza nella corsa, tenendo fisso lo sguardo su Gesù” (cf. Eb 12,1-2). È quella della vita spesso una corsa ad ostacoli. Ci sono le prove, ci sono le più varie sofferenze. Ecco perché dobbiamo tenere lo sguardo fisso su Gesù, anzi su Gesù Abbandonato. E questa volta vorrei proprio dire una parola soprattutto a quelle persone – e ne ho presenti alcune – che stanno subendo delle prove spirituali o fisiche e dir loro: “Guardate a Gesù Abbandonato e troverete la risposta”. Gesù Abbandonato è infatti modello di come si superano le prove. Un aspetto di Gesù Abbandonato, e forse uno dei più dolorosi, è quello di chi, dopo aver permeato tutta la sua vita spirituale della fede nell’amore di Dio, si trova per delle circostanze a sentirsi abbandonato da Lui. Ebbene anche qui, anche in questa situazione, egli deve guardare a Gesù Abbandonato. Non aveva detto Gesù che tutti l’avrebbero abbandonato ma il Padre sarebbe sempre stato con Lui? Eppure nell’abbandono si verifica il fatto contrario. Il Padre sembra abbandonarlo. È tremendo, è tragico. E Lui cosa fa? Emette un forte grido, ma poi si riabbandona al Padre. Così dobbiamo fare anche noi in queste circostanze. Sono momenti, penso, che valgono molto davanti a Dio. Gesù con il suo abbandono ha dato compimento alla Redenzione. Noi, con il nostro, unito al suo, opereremo la nostra purificazione e aiuteremo chissà quante anime. Gesù Abbandonato è veramente la soluzione di ogni problema. In Lui non troveremo mai delusione, ma piuttosto la spiegazione di tutte le nostre prove. E allora, coraggio! Lo sguardo fisso su di Lui per superare ogni ostacolo nella corsa della nostra vita.
Chiara Lubich
(da una conferenza telefonica, Mollens (CH), 14 agosto 1986) Tratto da: “Guardate a Gesù Abbandonato e troverete la risposta”, in: Chiara Lubich, Conversazioni in collegamento telefonico, pag. 249. Città Nuova Ed., 2019. (altro…)
Gen 4, 2021 | Chiara Lubich
L’inizio dell’anno è una buona occasione per ricominciare nei rapporti interpersonali. Nel seguente testo Chiara Lubich propone una strategia radicale: una amnistia completa nel nostro cuore per lasciarvi vivere Gesù e creare cellule di unità nel mondo. È questo ciò che oggi voglio sottolineare a voi tutti: l’unità. L’unità deve trionfare: l’unità con Dio, l’unità fra tutti gli uomini. E quale il modo? Amare tutti con quell’amore di misericordia che era caratteristico nei primi tempi del Movimento, quando si era deciso di vedere ogni mattina, durante tutta la giornata, il prossimo che incontravamo, in famiglia, a scuola, al lavoro ecc., dappertutto, vederlo nuovo, nuovissimo, non ricordandoci affatto dei suoi nei, dei suoi difetti, ma tutto tutto coprendo con l’amore. Amare proprio come ci suggerisce la Parola di [Dio]: perdonare settanta volte sette (cfr. Mt 18,22). Avvicinare tutti con quest’amnistia completa nel nostro cuore, con questo perdono universale. E poi farci uno con loro in tutto, tranne che nel peccato, tranne che nel male. Perché? Per ottenere quel risultato meraviglioso, a cui Paolo, l’Apostolo, aspirava. Lui diceva: “Farsi tutto a tutti – farsi uno con tutti – per guadagnare a Cristo il maggior numero” (cfr. 1 Cor 9,19). Ecco, se noi ci facciamo uno col prossimo, facilitati anche da questo perdono, potremo passare il nostro Ideale agli altri. E una volta ottenuto ciò, stabilire la presenza di Gesù fra noi e loro, di Gesù il Risorto, di Gesù che ha promesso di essere sempre con noi nella sua Chiesa, e si fa in certo modo vedere, sentire, quando è in mezzo a noi. Questa deve essere la nostra opera principale: vivere in modo che Gesù viva fra noi, Egli che è il conquistatore del mondo. Se saremo uno, infatti, molti saranno uno e il mondo potrà un giorno vedere l’unità […]
Chiara Lubich
(in una conferenza telefonica, Rocca di Papa, 15 ottobre 1981) Tratto da: “Amnistia completa. Accendere focolari dappertutto”, in: Chiara Lubich, Conversazioni in collegamento telefonico, pag. 66. Città Nuova Ed., 2019. (altro…)