Feb 28, 2020 | Chiesa
A Castel Gandolfo un laboratorio di speranza fra diversi carismi per favorire la comunione tra le famiglie religiose, attraverso la spiritualità dell’unità di Chiara Lubich. “Chiesa in uscita”, “ospedale da campo”. Papa Francesco ha più volte sottolineato come vorrebbe vedere la Chiesa oggi: capace di riscaldare i cuori dei fedeli, di curare le ferite e di uscire verso le periferie esistenziali. Ma per poter rispondere bene alle esigenze del mondo frammentato e ferito di oggi, la Chiesa deve unire le proprie forze e mettere insieme i propri talenti. Questo vale in modo particolare per i carismi, cioè le forze rinnovatrici che lungo la storia sono nate nella Chiesa in risposta ad esigenze storiche precise e che poi hanno trovato una forma duratura nelle varie “famiglie” religiose. Ma come trovarsi, stare insieme ed agire uniti tra realtà che lo Spirito Santo ha creato distinte? Il convegno dell’8 e 9 febbraio scorsi al Centro Mariapoli di Castel Gandolfo (Roma, Italia), dal titolo “Carismi in comunione: la profezia di Chiara Lubich” ha voluto evidenziare che la spiritualità dell’unità di Chiara Lubich può offrire qualche strumento in questa direzione. 400 partecipanti – religiosi/e, consacrati/e e laici cattolici con una rappresentanza ortodossa – provenienti da 100 famiglie religiose e 33 Paesi si sono ritrovati per confrontarsi, dialogare e mettere in comunione le proprie identità – per formare insieme una Chiesa più bella, più ricca e più attraente. Il titolo del convegno “stimola a vivere nell’ascolto e nel dono reciproco – ha affermato Maria Voce, Presidente del Movimento dei Focolari nel suo intervento – perché offrendo la ricchezza degli specifici carismi si realizzi un’autentica esperienza di condivisione (…) per dare alla Chiesa un volto credibile di fronte al mondo”. “Le persone consacrate, venendo a contatto con il Movimento dei Focolari – sostiene il Card. João Braz De Aviz, prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica – hanno trovato una spinta e un aiuto a valorizzare l’originalità dei propri specifici carismi, a rinnovare i rapporti di fraternità nei loro Istituti, ad apprezzare ed amare gli altri carismi come il proprio”. Nei due giorni di incontro si è attivato un laboratorio vivo, per far vedere in che maniera questa ricchezza della Chiesa può diventare bella, fruttuosa nell’insieme, nell’annuncio del Vangelo e nella credibilità della Chiesa. La significativa presenza di una cinquantina di laici di diverse famiglie religiosi ha contribuito non poco a questa prospettiva. “I carismi sono fonte di gioia ed espressione dell’estetica della Chiesa – sostiene Padre Fabio Ciardi, Oblato di Maria Immacolata, teologo della vita consacrata –. Fanno esclamare: ‘Che bella cosa!’”. “Quando da novizia ho ascoltato Chiara che ci incoraggiava “ad amare la congregazione dell’altra come la propria”, ho capito che davvero l’unità è un valore fondamentale” afferma Sr Tiziana Merletti, delle Francescane dei poveri, canonista. “Non si tratta più di accordare l’insostituibile contributo delle realtà carismatiche alla missione della Chiesa, ma di metterne in circolo i doni a tutti e per tutti (…) al discernimento dei sentieri più adatti a servizio dell’annuncio del Vangelo” ribadisce Piero Coda Preside dell’Istituto Universitario Sophia di Loppiano e aggiunge che bisogna “arrivare con una conversione radicale, sino ad amare l’altro, il suo carisma, la sua famiglia religiosa, più del proprio carisma e della propria famiglia religiosa. Solo così si è Chiesa carismatica e missionaria”!
Lorenzo Russo
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Feb 24, 2020 | Chiesa
L’intervento di Maria Voce al Congresso Internazionale di pastorale degli anziani “La Ricchezza degli anni” Riconoscere che l’altro, con la sua diversità, è un dono per me. E costruire rapporti di fraternità fondati sull’ascolto autentico, che mette da parte stereotipi e pregiudizi e si apre a percorsi nuovi. Sono questi i presupposti per coltivare il dialogo fra le generazioni e stabilire fra giovani e adulti un rapporto di amore reciproco. È questo il cuore del messaggio che Maria Voce, Presidente del Movimento dei Focolari, ha inteso offrire col suo intervento al primo Congresso internazionale di pastorale degli anziani, promosso dal 29 al 31 gennaio dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, presso l’Augustinianum di Roma (Italia). Di fronte a circa 550 esperti e operatori pastorali provenienti da 60 Paesi, Maria Voce ha proposto una riflessione sul tema del dialogo fra le generazioni. Cogliendo nell’attualità di oggi, a livello globale, “un’atmosfera di nuova intesa tra le generazioni”, Maria Voce prende ad esempio manifestazioni pacifiche che recentemente hanno visto la mobilitazione di giovani, adulti e anziani, per evidenziare che ad accomunarli è stata la volontà di incontrarsi e di creare connessioni dirette, per esprimere ciascuno il proprio pensiero e chiedere un rinnovato impegno “per il bene comune, i diritti umani, la solidarietà e la pace”. Se in questi contesti i giovani si sono fatti promotori di un messaggio di rinascita, i più maturi, trainati dal loro entusiasmo, hanno scelto di condividerne le sfide e l’impegno. Sui frutti che nascono dall’alleanza fra le generazioni, Maria Voce lascia la parola a Chiara Lubich, fondatrice dei Focolari: “Fin dall’inizio – raccontava Chiara – abbiamo avvertito con i giovani un rapporto che non esiterei a definire trinitario. Constatavamo nella nostra generazione di adulti tutto il peso, il valore dell’incarnazione e della concretezza. Nella generazione dei giovani invece tutta l’idealità, l’autenticità, la forza rivoluzionaria, la certezza della vittoria. Se la prima generazione ci sembrava a mo’ del Padre, la seconda ne era la bellezza, lo splendore e quindi a mo’ del Figlio, Verbo del Padre. E tra le due un rapporto di amore reciproco, quasi una corrente di Spirito Santo che dà al mondo una grande testimonianza”. Quindi la Presidente dei Focolari traccia alcune vie da percorrere per riprodurre questa alleanza fra le generazioni. Anzitutto sottolinea la necessità di un ascolto profondo e cioè “liberare le menti e i cuori da pregiudizi e stereotipi”. Poi è necessario abbandonare la rappresentazione statica dell’altro per cui l’adulto sarebbe noioso e fermo al passato, e il giovane verrebbe sottovalutato e giudicato negativamente. Infine, è decisiva la disponibilità ad aprirsi a nuovi schemi per superare insieme le difficoltà. Maria Voce conclude riproponendo l’immagine della Chiesa tratteggiata da un giovane durante il Sinodo a loro dedicato: “La Chiesa è una canoa, in cui gli anziani aiutano a mantenere la rotta interpretando la posizione delle stelle e i giovani remano con forza immaginando ciò che li attende più in là”.
Claudia Di Lorenzi
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Feb 17, 2020 | Chiesa
Il convegno internazionale dal titolo “Un Carisma a servizio della Chiesa e dell’umanità” che ha radunato, prima Trento e poi a Loppiano, 7 Cardinali e 137 Vescovi, amici del Movimento dei Focolari di 50 Paesi, ha fatto intravedere interessanti prospettive per la Chiesa. E’ stata una scena simbolica e solenne: nel santuario della Theotokós di Loppiano, cioè in una chiesa dedicata a Maria, Madre di Dio, attorniati dagli abitanti di questa cittadella del Movimento dei Focolari che rappresentavano il popolo di Dio, una grande assemblea di Cardinali e Vescovi si sono dichiarati vicendevolmente di vivere l’amore fraterno secondo il comandamento di Gesù, pronti condividere gioie e dolori gli uni degli altri, ad amare la comunità altrui come la propria, insomma ad amarsi fino a dare la vita gli uni per gli altri. Questo solenne “patto”, formulato martedì 11 febbraio, è stato il momento culmine di un convegno internazionale dal titolo “Un Carisma a servizio della Chiesa e dell’umanità” che ha radunato, prima Trento e poi a Loppiano, 7 Cardinali e 137 Vescovi, amici del Movimento dei Focolari, in rappresentanza di 50 Paesi. Mai prima la partecipazione a questo convegno annuale era stata così grande. E questo anche per il fatto che l’incontro si è svolto nell’anno del Centenario della nascita di Chiara Lubich. Il programma rispecchiava il motto scelto per il Centenario: “Celebrare per incontrare”. La prima parte del convegno, che si è svolta a Trento, città natale della fondatrice dei Focolari, è stata infatti dedicata maggiormente alla celebrazione di questo evento: la visita alla mostra “Chiara Lubich Città Mondo” alle Gallerie di Trento; il saluto delle autorità nella sede della Provincia autonoma di Trento; la celebrazione eucaristica nel Duomo della città e la rievocazione artistica “Dal Concilio tridentino a Chiara tridentina” tenutasi nella chiesa di Santa Maria Maggiore, che fu sede conciliare e nella quale Chiara Lubich ricevette il battesimo. Momenti celebrativi che non erano caratterizzati dal semplice ricordo nostalgico di una figura storica, ma aprivano lo sguardo all’attualità del carisma di Chiara, come la sua dimensione mondiale, ecclesiale ed ecumenica. Un’attualità sottolineata fortemente da un lungo messaggio di Papa Francesco che si rallegrava vivamente per questo convegno esprimendo “la gratitudine a Dio per il dono del carisma dell’unità attraverso la testimonianza e l’insegnamento (…) di Chiara Lubich”. L’invito del Papa ai Vescovi a “mettersi sempre di nuovo alla scuola dello Spirito Santo” e a vivere i punti cardini della spiritualità di Chiara Lubich ha poi trovato una prima realizzazione nella seconda parte del programma svoltosi nella Cittadella Internazionale dei Focolari a Loppiano presso Firenze. Il contesto di una piccola comunità di 800 abitanti che vedono nel comandamento dell’amore reciproco di Gesù la legge della loro convivenza, ha stimolato anche i presuli a fare altrettanto. Commoventi le scene di comunione e condivisione, iniziando dalle piccole cose: un aiuto reciproco, un ascolto profondo, l’accoglienza attenta delle richieste, esigenze, idee di ciascuno. Veri “ministri” a servizio gli uni degli altri. Sullo sfondo di una profonda e ricca analisi del contesto storico nel quale è vissuta ed ha agito Chiara Lubich, presentata da Andrea Riccardi della Comunità di Sant’Egidio, si sono approfondite le dimensioni ecclesiali che scaturiscono dal carisma di Chiara: una Chiesa che si fa dialogo; la “mistica del noi” che si realizza in una Chiesa-comunione; la dimensione ecumenica; i diversi percorsi formativi che offre il Movimento dei Focolari per approfondire e diffondere queste dimensioni. Esperienze di vita di Vescovi da tutto il mondo ne hanno illustrato la possibilità di realizzazione nella vita personale dei Vescovi e nel loro servizio alla Chiesa. “Non è stata una retrospettiva” ha sottolineato un Vescovo africano a conclusione del convegno “ma un’ouverture, cioè un inizio e un’apertura al futuro”. Il “patto” che i Vescovi hanno stretto a Loppiano, in seno alla Chiesa della Madre di Dio, era stato sottoscritto, proprio nello stesso luogo, anche da Papa Francesco insieme agli abitanti della Cittadella durante la sua visita a Loppiano. Si tratta di un patto che, sottoscritto con il sostegno del Popolo di Dio che lo attua e trae continuamente forza da esso, può essere anche per i Vescovi un inizio, un punto di partenza, una ouverture che fa intravedere l’accendersi di nuove note nel cammino del dialogo, di nuove armonie sulla strada della comunione della Chiesa del futuro.
Joachim Schwind – Anna Lisa Innocenti
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Feb 8, 2020 | Chiesa
Un messaggio di Papa Francesco, seguito da un saluto della Presidente dei Focolari Maria Voce, hanno aperto a Trento il convegno “Un Carisma a servizio della Chiesa e dell’umanità” al quale partecipano 7 Cardinali e 137 Vescovi, amici dei Focolari, di 50 Paesi.
© CSC audiovisivi
“È bene, anche per i Vescovi, mettersi sempre di nuovo alla scuola dello Spirito Santo”. Con questa sollecitazione di Papa Francesco si è aperto questa mattina a Trento il convegno internazionale “Un Carisma a servizio della Chiesa e dell’umanità” al quale partecipano 7 Cardinali e 137 Vescovi, amici del Movimento dei Focolari, in rappresentanza di 50 Paesi. In occasione del centenario della nascita di Chiara Lubich, il convegno vuole approfondire il significato e il contributo del carisma dell’unità dei Focolari a servizio della Chiesa e dell’umanità. Una delegazione dei partecipanti lo scorso 6 febbraio è stata ricevuta in udienza dal Santo Padre, che ha affermato “Mi avete portato la gioia, andate avanti!”. Nel suo messaggio, letto questa mattina dall’arcivescovo di Bangkok, card. Francis X. Kriengsak Kovithavanij, Papa Francesco ha affermato che i doni carismatici come quello della spiritualità dei Focolari sono “co-essenziali, insieme ai doni gerarchici, nella missione della Chiesa”. “Il carisma dell’unità – continua il sommo pontefice – è una di queste grazie per il nostro tempo, che sperimenta un cambiamento di portata epocale e invoca una riforma spirituale e pastorale semplice e radicale, che riporti la Chiesa alla sorgente sempre nuova e attuale del Vangelo di Gesù”. Il Papa incoraggia i Vescovi presenti a vivere anche loro i punti cardini della spiritualità di Chiara Lubich: l’impegno per l’unità; la predilezione di Gesù crocifisso come bussola esistenziale; il farsi uno “a partire dagli ultimi, dagli esclusi, dagli scartati, per portare loro la luce, la gioia, la pace”; l’apertura “al dialogo della carità e della verità con ogni uomo e ogni donna, di tutte le culture, le tradizioni religiose, le convinzioni ideali, per edificare nell’incontro la civiltà nuova dell’amore”; l’ascolto di Maria, dalla quale “si impara che ciò che vale e resta è l’amore” e che insegna come portare anche oggi al mondo il Cristo “che vive risorto in mezzo a quanti sono uno nel suo nome”. Maria Voce, Presidente del Movimento dei Focolari, in un videomessaggio ha sottolineato il fatto che questa spiritualità vuole essere – come lo dice il titolo del convegno – “al servizio della Chiesa e dell’umanità”. In un’epoca nella quale “ci sono sfide per la Chiesa in tutte le parti del mondo” – ha affermato la Presidente dei Focolari – “siamo chiamati a una nuova inculturazione del Vangelo di Gesù, che faccia tesoro dell’esperienza del passato ma lo sappia riesprimere, con profezia, in questo nostro tempo. Per questo occorre anche aprirci e scoprire la forza rinnovatrice insita in tanti dei nuovi carismi presenti nella Chiesa di oggi”. “La realtà dei Vescovi amici del Movimento dei Focolari” – ha affermato la Presidente – vuole proprio promuovere “uno stile di vita di comunione tra Vescovi cattolici di tutto il mondo, ma anche tra Vescovi di varie Chiese” e contribuire così “a rendere sempre più effettiva e più affettiva la collegialità”. Il programma continuerà nel pomeriggio con la visita dei partecipanti alla mostra “Chiara Lubich, città mondo” alla Galleria Bianca a Piedicastello. Alle ore 17,15 nella chiesa di Santa Maria Maggiore prenderanno parte all’evento artistico “Dal Concilio tridentino a Chiara tridentina”. Alle 19,15 al Centro Mariapoli di Cadine, ci sarà la Santa Messa presieduta da Monsignor Lauro Tisi, Arcivescovo di Trento. Domani, domenica 9 febbraio, alle ore 10,00 nel Duomo di Trento, si terrà la concelebrazione della Santa Messa. Presieduta dal cardinale Francis Xavier Kriengsak Kovithavanij e aperta dal saluto dell’Arcivescovo di Trento, sarà trasmessa in diretta da TV2000 e in streaming sul sito www.centenariolubichtrento.it . A seguire saranno accolti presso la Sala Depero del palazzo della Provincia dai Presidenti del Consiglio Provinciale, Walter Kaswalder, e della Giunta Provinciale, Maurizio Fugatti, e dal Sindaco di Trento, Alessandro Andreatta, per un indirizzo di saluto alle autorità locali. Il convegno proseguirà poi, dal 10 al 12 febbraio, a Loppiano (Firenze), nella cittadella internazionale del Movimento dei Focolari. In collaborazione con il “Centro Evangelii Gaudium”, dell’Istituto Universitario Sophia di Loppiano si affronteranno alcune tematiche di attualità per la Chiesa e la società di oggi attraverso relazioni, tavole rotonde e momenti di dialogo. Tra gli argomenti in programma: “La Chiesa e le sfide attuali” con la partecipazione di Andrea Riccardi, storico e fondatore della Comunità di Sant’Egidio; “La Chiesa si fa dialogo” con l’approfondimento di quattro dimensioni della vita della Chiesa: quella kerigmatica, comunionale, dialogica e profetica. Ogni giornata sarà arricchita da testimonianze di Cardinali e Vescovi di varie parti del mondo. Qui si trova il testo del messaggio di Papa Francesco Qui si trova il testo del video messaggio di Maria Voce
Info e contatti: Ufficio comunicazione Focolari: ufficio.comunicazione@dev.focolare.org Anna Lisa Innocenti – +39 338 3944209
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Dic 18, 2019 | Chiesa
Nel novembre 2019 la chiusura della fase diocesana delle cause di beatificazione di Chiara Lubich e di don Oreste Benzi fondatori rispettivamente di un Movimento e di una nuova Comunità ecclesiale. È nel fermento del ’68, fenomeno rivoluzionario del XX secolo che interessa Paesi a varie latitudini, che nascono, suscitate da carismi, tante nuove Comunità ecclesiali. Fondate da laici irrompono nella vita di giovani donne e di giovani uomini, immediatamente mettono radici, coinvolgono e si diffondono nella società. Anch’esse portano una rivoluzione, ma evangelica, la preghiera allo Spirito Santo dei Padri che avevano partecipato al Concilio Ecumenico Vaticano II, conclusosi nel 1965, si palesava senza farsi attendere. Già agli albori del ‘900 germogliano nuove realtà carismatiche nella Chiesa. Verso la metà del secolo, quindi vent’anni prima del Concilio, sorge il Movimento dei Focolari e porta con sé delle novità: l’ispirazione è “consegnata” ad una giovane trentina laica, Chiara Lubich. Nata nel 1920, è contraddistinta da una fede generosa e realizza il suo sogno di donarsi a Dio all’alba del 7 dicembre 1943, a fare da sfondo la seconda guerra mondiale. La predilezione per i poveri, la vita comunitaria sostanziata da una spiritualità collettiva, che poggia sulla Parola di Dio, è il luogo dove si incarna il carisma dell’unità che a breve si aprirà al mondo. Don Oreste Benzi nasce nel 1927 a San Clemente, paesino dell’entroterra riminese. Ordinato sacerdote a 24 anni, si dedica agli adolescenti. Fare “un incontro simpatico con Cristo”, sarà il leitmotiv della sua vita. Con gli adolescenti trascorre i periodi estivi nella Casa Madonna delle Vette di Canazei, lì, nel 1968, nascerà l’Associazione Papa Giovanni XXIII, che fa proprio l’impegno di amare il più povero tra i poveri in stretto rapporto con Cristo perché: “solo chi sa stare in ginocchio può stare in piedi accanto ai poveri”. Compie opere ritenute irrealizzabili: dalla condivisione quotidiana con gli emarginati al contrasto della tratta degli esseri umani. Chiara e don Benzi due persone diverse: una donna e un uomo, una laica e un sacerdote, una donna di montagna e un uomo di collina vicino al mare, entrambi fondatori di opere generate da un carisma, luce che si inserisce nella storia. Realtà inedite nella Chiesa, ripropongono l’annuncio antico e nuovo di Gesù, coinvolgendo chi vi aderisce in un cammino rinnovato di fede e di umanità. La testimonianza adamantina del Vangelo, non si ferma ai fondatori, ma si allarga ai membri. È anche grazie a Movimenti e nuove Comunità che alla fine del secondo millennio, e a seguire, la santità di popolo avanza, inserendosi nella quotidianità. Chiara conia il simpatico slogan delle sei S, per seguire Gesù: “Sarò santo se sono santo subito.” Varie, nei Focolari, le cause di beatificazione in corso. Don Benzi, quando nel 2004 arriva il Decreto ecclesiale di riconoscimento definitivo della sua Associazione, afferma: “Un dono inestimabile” perché, “i fratelli e le sorelle membri della Comunità (…) possono vivere gioiosi e sereni nella certezza assoluta che la vocazione della Comunità è via sicura per santificarsi (…).” Nell’Associazione Papa Giovanni XXIII è avviata la causa di beatificazione della Serva di Dio Sandra Sabattini. È del 2 ottobre scorso la notizia che Sandra sarà proclama beata nel 2020. Tra le ultime telefonate di don Oreste quella del 31 ottobre 2007 al Centro internazionale del Movimento dei Focolari, la sua voce mite ha urgenza di informare Chiara dell’iniziativa che l’Associazione sta organizzando e se lei intende sostenerla. Purtroppo non farà in tempo a sapere la risposta positiva di Chiara: la notte seguente, tra l’uno e il due novembre, lascerà questa terra. Nel 2008, il 14 marzo, anche Chiara ritornerà alla casa del Padre. Oggi, questo mese di novembre, sembra il simbolo dei loro due percorsi, distinti ma vicini.
Lina Ciampi
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Dic 10, 2019 | Chiesa
Mercoledì, 20 novembre, i responsabili di Schönstatt di diversi Paesi europei hanno visitato il Centro internazionale dei Focolari a Rocca di Papa (Roma, Italia). Mercoledì, 20 novembre, i responsabili del Movimento di Schönstatt di Austria, Repubblica Ceca, Germania, Gran Bretagna, Italia, Spagna e Svizzera hanno visitato il Centro internazionale dei Focolari a Rocca di Papa. Il gruppo è stato accompagnato da padre Heinrich Walter, già presidente del Presidium generale di Schönstatt. “Incontrare Chiara” visitando la sua casa e pregando sulla sua tomba è stato uno degli scopi di questa visita. Un secondo obiettivo dei responsabili di Schönstatt è stato quello di entrare in dialogo con i Focolari sui cambiamenti sociali e politici in Europa, il ruolo dei Movimenti con i loro carismi e il significato della comunione tra di loro – in modo particolare di Insieme per l’Europa – nel contesto delle trasformazioni ecclesiali, politiche e culturali. La delegazione è stata accolta al Centro dei Focolari dal Copresidente, Jesús Morán e da diversi consiglieri. Per poter mettere i carismi a servizio del bene del continente nel dialogo è emersa in modo evidente la necessità di realizzare progetti culturali che siano frutto dello specifico di ciascuno ma anche della comunione tra tutti . L’incontro e il dialogo sono stati definiti da ambedue le parti cordiali, preziosi e fruttuosi. Ovviamente si è trattata solo di una tappa dell’ormai lungo cammino di comunione e di collaborazione tra Schönstatt e i Focolari che ha avuto inizio nel 1998 alla Vigilia della Pentecoste sulla Piazza San Pietro a Roma. Inoltre, da ormai 20 anni, cioè fin dall’inizio, anche Schönstatt è parte di quella rete di movimenti e comunità che compongono l‘iniziativa Insieme per l’Europa e padre Heinrich Walter è membro effettivo del comitato d’orientamento. In questi anni sono cresciute tra i Focolari e Schönstatt, ma non solo, relazioni fraterne, improntate sull’unità fra cristiani, fra varie Chiese e confessioni; unità che presuppone come importante premessa una profonda e vera riconciliazione, considerata accesso diretto all’unità pur mantenendo la necessaria diversità che l’altro arricchisce e completa. Il Movimento di Schönstatt è stato fondato da p. Josef Kentenich nel 1914 a Schönstatt, vicino a Koblenz in Germania, con un carisma pedagogico. È diffuso in modo particolare in Europa, nelle Americhe e in Africa ed è composto da una ventina di istituti secolari, leghe e movimenti autonomi.
Severin Schmid
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