Set 25, 2018 | Chiara Lubich, Cultura, Spiritualità
Un “giardino” in cui fioriscono le parole di Gesù: è la caratteristica prospettiva da cui Chiara Lubich coglie ciò che è la Chiesa nei piani di Dio. La vede perciò innanzi tutto nella sua dimensione carismatica, come “Vangelo incarnato”, e in questa chiave legge anche la sua dimensione gerarchica. In profonda sintonia con il Concilio Vaticano II, la fondatrice dei Focolari dischiude, negli scritti raccolti in questo volume, l’esperienza della Chiesa come Popolo di Dio, unito da una corrente d’amore che nasce dal cuore stesso di Dio ed è capace di rinnovare tutti gli ambiti della vita umana. A partire da Gesù crocifisso e risorto che vive in mezzo ai suoi, si può rinnovare nell’oggi il miracolo della Pentecoste: molti che diventano un cuor solo e un’anima sola e si aprono a un dialogo senza confini. Città Nuova Editrice
Set 24, 2018 | Chiara Lubich, Cultura, Spiritualità
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»Mir scheint, dass wir eine neue Sicht von Maria bräuchten.« Chiara LubichIn Maria ist Gottes Liebe buchstäblich »zur Welt gekommen«. Die Meditationstexte von Chiara Lubich zeigen: Sich an Maria und ihrem Glauben orientieren, das ist hilfreich und tröstlich für einen selbst, wegweisend für die Kirche und ein echter Dienst in einer Welt, die bedürftiger ist, als es oft scheint.Aus dem Inhalt: 1. Annäherungen an Maria: Mehr als eine Statue – Gottverbunden und geerdet – Die große Glaubende – Nähe und Weite – Von Gott groß gemacht – „Stabat mater“ – Maria, die ganz für Gott Transparente 2. Spiegelungen: Mit Maria leben – Maria „sein“In den Impulsgedanken von Chiara Lubich (1920-2008) spiegeln sich facettenreiche Erfahrungen; sie sind gekennzeichnet von mystischer Tiefe und enthalten vielfältige Anstöße zu einem neuen Miteinander.
Neue Stadt[:]
Set 23, 2018 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Un territorio immenso per il quale si spendono gli aggettivi superlativi. Abbraccia otto paesi, si estende dalla cordigliera delle Ande all’Oceano Atlantico e fino all’altopiano del Brasile. La più grande foresta pluviale del pianeta, unica al mondo per la sua fittissima e impenetrabile vegetazione, ospita innumerevoli specie animali ed è attraversata da migliaia di fiumi, tra cui l’immenso Rio delle Amazzoni (circa 6.400 chilometri di lunghezza), lungo i quali sono sorte molte città, come le brasiliane Manaus e Belém o le peruviane di Iquitos e Puerto Maldonado. Dici Foresta Amazzonica e pensi “polmone del mondo”, un polmone oggi fortemente minacciato dalla deforestazione e dall’urbanizzazione, che anno dopo anno ne restringono i margini e l’incontaminata purezza. Da questo immaginario simbolico e culturale con cui la regione è solitamente conosciuta, e dai caratteri tradizionali legati alla sua natura esotica e alla ricchezza delle sue risorse naturali, il “Curso de Férias”, promosso da Sophia-ALC (l’ente promotore dell’Istituto universitario in America Latina e Caraibi) dal 22 al 28 luglio, si è tenuto lontano. Col titolo “Diversità, sviluppo, violenza e mobilità umana in America Latina. Il caso della regione Pan Amazzonica”, il corso ha inteso privilegiare piuttosto un approccio interdisciplinare, dando spazio ai temi della biodiversità, della socio-diversità, della vita delle popolazioni presenti (indigeni, afro-discendenti, ribeirinhos, ovvero gli abitanti che vivono lungo i fiumi, e molti altri), dei processi sostenibili di produzione agricola, dell’incontro tra diverse forme di religiosità, oltre che delle sfide dell’urbanizzazione, della violenza e degli interessi dell’agribusiness. «Non parliamo della foresta, siamo la foresta. Non parliamo di Amazzonia, siamo l’Amazzonia» ha detto Marcia Wayna Kambeba, indiano, tra i partecipanti. 50 gli iscritti, studenti universitari di diverse aree e insegnanti. Scopo del corso era quello di invitare i presenti a riprendere coscienza della storia dell’Amazzonia, della responsabilità di ciascuno nei confronti della realtà complessa di questa regione, delle traiettorie culturali e storiche che vi si sono intrecciate. E della grande importanza di un dialogo rispettoso tra le visioni del mondo e le diverse religioni presenti. «L’Amazzonia non dovrebbe essere vista solo sotto l’aspetto degli interessi economici e per la ricchezza delle sue risorse naturali» ha affermato Belisa Amaral, studentessa di giornalismo a Belém. «Il mondo ha bisogno di esplorare la sua cultura, la sua bellezza, la sua gente, persone ricche di saggezza e amore per la propria terra, che difendono la propria lingua, i costumi, la propria identità in mezzo a tante minacce». «Un vero e proprio laboratorio di umanità, alla ricerca di alternative per risolvere o almeno ridurre i problemi sociali e ambientali che esistono» per Marcelo Rizzo, di São Paulo, Master in diritti umani. Il corso è stato per lui l’occasione per una maggiore conoscenza e una «maggiore empatia delle persone sulla cultura indigena, sulle questioni amazzoniche e sull’ambiente in generale». Fonti: www.sophiauniversity.org, www.focolares.org.br (altro…)
Set 21, 2018 | Cultura
Author: Jim Deeds In the pages of Gym for the Soul, we are invited to do a workout, and at the same time work out the big questions of life – all in the presence of the God in all things. With a background in social work, music, theatre and film, Jim Deeds currently works in pastoral ministry. As a poet and author, he draws much of his inspiration from walking the streets and hills around Belfast and beyond. Available from New City (UK)
Set 20, 2018 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
«A LoppianoLab incontrerò e dialogherò con i ragazzi. Io imparerò tantissimo da loro ai quali desidero trasmettere come nutrire il proprio sogno con determinazione e consapevolezza»: così dichiara Duccio Forzano, autore televisivo di numerosi programmi e concerti, reduce dal successo di pubblico e di critica per lo spettacolo di Claudio Baglioni all’Arena di Verona. Il suo talento e la sua esperienza umana e professionale in un laboratorio di regia e di videomaking per ragazzi e nello spettacolo serale: “Dal sogno all’impegno. Storie di vita e di musica”. Sabato 29 settembre 2018 Laboratorio di regia e di videomaking: Dal sogno all’impegno. LoppianoLab è arte. (Salone San Benedetto: ore 17.30 – 19.00, per ragazzi da 11-13 anni e 14-17) Storie di vita e di musica, spettacolo e vita reale. In dialogo con Duccio Forzano. (Auditorium Loppiano: ore 21.30-23.00) Nel laboratorio Forzano insegnerà i segreti e la bellezza di un mestiere, ma soprattutto sarà per lui “l’occasione di confrontarmi con i ragazzi. Le nuove generazioni hanno tutta un’altra visione della vita, fruiscono le immagini in modo totalmente diverso, con ritmi frenetici. Imparerò tantissimo da loro. Io, dalla mia esperienza, vorrei insegnare loro che non bisogna confondere il mestiere con il successo e la vanità. Ogni lavoro ha la sua dignità e il suo valore. Vorrei aiutarli a scoprire i propri talenti, valorizzare le proprie capacità. Imparare a guardarsi dentro e a nutrire il proprio sogno con passione e determinazione”. Chi è Duccio Forzano: Una lunga carriera artistica iniziata grazie all’incontro con Claudio Baglioni che intuisce il suo straordinario talento e gli affida la regia dei suoi videoclip e poi la direzione televisiva dei concerti. È così che, dopo una gavetta fatta di tanti mestieri, Duccio Forzano disegna una intensa carriera professionale e artistica tra Mediaset e Rai: nel 2000 dirige il primo show di Giorgio Panariello, Ultimo Valzer di Fabio Fazio, le quattro edizioni di Stasera pago io di Fiorello, poi torna in Mediaset con Paolo Bonolis e di nuovo in Rai con Gianni Morandi e Vincenzo Salemme. Vive anche una parentesi cinematografica nel 2003 dirige 23, una commedia comica con i Ditelo Voi. Dal 2005 cura la regia del programma di Rai 3 Che tempo che fa di nuovo con Fazio. Si dedica anche saltuariamente a seminari universitari di regia televisiva. Sue le edizioni del 2010, del 2011, del 2013 e del 2018 del Festival di Sanremo. Sempre per Fazio cura le regie di Vieni via con me su Rai 3 nel 2010 e di Quello che (non) ho su La7 nel 2012. Nel settembre 2016 pubblica il suo primo romanzo autobiografico “Come Rocky Balboa” dove racconta come perseveranza e passione possano tradurre i sogni in realtà anche partendo dalle situazioni più svantaggiate. In allegato: il programma generale della manifestazione e il programma LoppianoLab ragazzi e bambini
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