1965 – Perché Dio ci ha abbandonato? Questo grido angosciato sale dal cuore della foresta equatoriale del Camerun occidentale dalla tribù dei Bangwa in via di estinzione per l’altissima mortalità infantile a causa della malattia del sonno. Sembrava inascoltato. Le autorità della tribù si recano dal vescovo di Buea (capoluogo della regione sud-occidentale), mons. Peeters, perché faccia pregare anche i cristiani. Il vescovo viene a Roma per il Concilio. Chiede a Chiara Lubich di intraprendere questa missione nel cuore dell’Africa. Febbraio 1966 – Giungono a Fontem i primi focolarini, tra cui medici e infermieri, già da tre anni in una regione vicina. Avviano il primo dispensario in una capanna. Giugno 1966 – Chiara li raggiunge per la posa della prima pietra dell’ospedale. E’ accolta da tutto il popolo – a grandissima maggioranza di religione tradizionale – con canti e danze, come la risposta di Dio alle loro preghiere. Gennaio 1969 – Chiara vi ritorna per inaugurare il primo reparto dell’ospedale. Nel discorso inaugurale riconosce i valori che ha trovato nel popolo bangwa: “Mai, in nessun posto, ho trovato tale gentilezza, bontà, valori umani così profondi, così tanto amore e fede come qui a Fontem”. Guardando poi da un’altura la conca di Fontem confida un’intuizione: “Qui sorgerà una città. Diventerà famosa non tanto per le ricchezze materiali, ma perché vi brillerà la luce che scaturisce dall’amore fraterno, tenuto acceso fra noi nel nome di Dio”. Di qui cogli anni, lo spirito di unità si irradierà in tutto il continente. Su Fontem è stato scritto un libro: “Fontem un popolo nuovo”, Michele Zanzucchi, Città Nuova. E’ stato girato un documentario dal titolo “Il miracolo nella foresta” premio speciale dall’ Agrofilm festival di Nitra in Slovacchia. Il “fenomeno di Fontem” è stato studiato sotto il profilo sociologico. I risultati sono stati presentati al 1° Congresso internazionale di “SocialOne”, espressione dei Focolari nel campo della sociologia.
Mettere in pratica l’amore
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