«Cochabamba è il cuore del Paese, la terza città boliviana, immersa in una valle fertile, circondata dalla Cordigliera delle Ande. Il viaggio già mi prepara per scalare le mie montagne personali per fare il salto di lasciare dietro la mia cultura, categorie, pregiudizi, così da essere sufficientemente libera per accogliere la bellezza di questa esperienza dove ciascuno sarà un dono per l’altro». «Il 26 mattino visitiamo la città vecchia, dall’aria tradizionale e colta, che conserva tante immagini coloniali che riposano nei numerosi templi e nelle grandi ville. Nel pomeriggio, ci rechiamo alla “Universidad Católica Boliviana San Pablo” per un incontro insieme a 70 giovani di diverse facoltà. Alle presentazioni teoriche seguono le esperienze, precedute dalla dinamica di gruppo di Aldo Calliera che ci propone di cercare il “Nord”, giacché – dice – “il mondo ha perso la bussola”. Per l’Economia di Comunione, lo sappiamo, il nord è l’Altro». «Il 27 maggio ha inizio il 1° congresso di imprenditori EdC in Bolivia, al quale ho avuto la fortuna di partecipare dal vivo, osservando, ascoltando, per raccontare un evento straordinario, fatto da tante storie che scommettono sulla comunione giorno dopo giorno». «Ramón Cerviño, imprenditore argentino, mentre ci accoglie ci ricorda che siamo venuti per fare un’esperienza di comunione, perché è proprio la comunione la ricchezza più importante dell’EdC». «Il programma ci porta ad immergerci nelle radici del Carisma dell’unità per riscoprire le origini dell’EdC. Quindi, andiamo a visitare il “Centro Rincón de Luz”, un’ opera sociale che offre sostegno scolastico a bambini di un quartiere molto povero. Le famiglie non sempre riescono ad accompagnarli nei compiti della scuola, abitano accalcati in piccole capanne di uno o due vani, spesso sotto alimentati e alle volte perfino picchiati… Maricruz, ora una delle direttrici, anche lei era una di questi bambini. Solidarietà che genera più solidarietà. Il circolo virtuoso della reciprocità è chiave per rispondere ai problemi sociali concreti». «Visitiamo anche la “Casa de los Niños”. Chiara Lubich una volta espresse il desiderio che un giorno venissero chiusi tutti gli orfanatrofi, con la speranza che ogni bambino potesse godere del calore e dell’amore di una famiglia. Inseguendo questo sogno, tanti come Arístides si sono messi a lavorare, lì dove e come si può, per ricomporre, dare alloggio transitorio e sostenere le famiglie dei bambini che soffrono il più grande abbandono, quelli portatori di HIV. In questi ultimi anni, con l’aiuto di tante persone, sono riusciti ad accogliere quasi un centinaio di famiglie, offrendo loro un’abitazione degna. Nonostante il dolore di quelle famiglie, tante delle quali sieropositive, la bellezza della cittadella dimostra che si può abbracciare il dolore innocente e riempirlo di gioia, di giochi, di fiori e di speranza». «Nell’incontro tra imprenditori messicani, paraguaiani, argentini e boliviani, condividiamo i nostri sogni, i fallimenti, successi, difficoltà e speranze. Il 28 maggio ha luogo un incontro speciale nel “Gran Hotel Cochabamba”, al quale partecipano circa 120 persone, tra imprenditori, studenti, docenti, funzionari ed interessati ad una “nuova cultura economica”. La domenica 29 è giorno di festa: il 25° anniversario dell’Economia di comunione! Canti, danze, cibi tipici e tanta condivisione. Grazie Bolivia per avermi fatto riscoprire “il nord”, dove cielo e terra sembrano confondersi». Fonte: sito del Cono Sur
Mettere in pratica l’amore
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