Oggi, 4 ottobre, festa di San Francesco d’Assisi, patrono dell’ecologia, termina il “Tempo del Creato”, la celebrazione annuale di preghiera e azione per la nostra casa comune. Insieme le diverse Chiese e comunità ecclesiali di tutto il mondo si uniscono per proteggere e difendere il creato. Chiara Lubich ci invita in questo brano ad avere, in prima persona, un giusto rapporto con l’ambiente. […] Da più parti si lanciano proposte per guarire il nostro mondo malato. […] I giovani sono particolarmente sensibili a questo argomento e sentono il bisogno di cambiamenti radicali nel rapporto con l’ambiente, nel rapporto fra individui e Stati, nell’uso delle acquisizioni scientifiche. Avvertono inoltre che la salvaguardia dell’ambiente e l’edificazione della pace sono possibili solo se praticati su scala planetaria. Essi sono convinti che per realizzare l’ideale di un mondo unito deve affermarsi il primato dell’uomo sulla scienza e sulla tecnologia. […] Ebbene, si tratta di dare il nostro contributo concreto, anche piccolo, alla soluzione dei grandi problemi. I nostri giovani l’hanno compreso e hanno intrapreso già varie iniziative che esprimono una coscienza ecologica personale e collettiva, sotto molti aspetti, e cioè nell’acquisto di quei prodotti che non hanno un impatto negativo sull’ambiente, nella raccolta dei rifiuti che inquinano l’ambiente e in tutte quelle scelte che nascono da un profondo rispetto della natura. È cominciando dai piccoli problemi locali che si forma una coscienza morale in grado di affrontare i problemi su scala mondiale. L’ecologia, in fondo, rappresenta una sfida che si può vincere solo cambiando mentalità e formando le coscienze. È ormai dimostrato da molti seri studi scientifici che non mancherebbero né le risorse tecniche né quelle economiche per migliorare l’ambiente. Ciò che invece manca é quel supplemento d’anima, quel nuovo amore per l’uomo, che ci fa sentire responsabili tutti verso tutti, nello sforzo comune di gestire le risorse della terra in modo intelligente, giusto, misurato. Non dimentichiamo che Dio creatore ha affidato la terra a tutti gli uomini e non a un solo popolo o a un solo gruppo di persone. Questa della distribuzione dei beni nel mondo, dell’aiuto alle popolazioni più povere, della solidarietà del Nord per il Sud, dei ricchi per i poveri é l’altra faccia del problema ecologico. […] La Bibbia, con il suo racconto della creazione, ci insegna che solo nell’armonia con il piano di Dio la natura e l’uomo trovano l’ordine e la pace. Se l’uomo non é in pace con Dio, la terra stessa non é in pace. […] Se si scopre che tutto il creato é dono di un Padre che ci vuol bene, sarà molto più facile trovare un rapporto armonioso con la natura. E se si scopre anche che questo dono é per tutti i membri della famiglia umana, e non solo per alcuni, si porrà più attenzione e rispetto per qualcosa che appartiene all’umanità intera presente e futura.
Chiara Lubich
(Lettera di Chiara Lubich a Nikkyo Niwano – 1990, in POLI, R. e CONTE, A., Vita, salute, ambiente tra speranza e responsabilità, Cittá Nuova, Roma, 2021, pp. 32-34) Buone pratiche e attività: http://www.unitedworldproject.org/daretocare2021/
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