Movimento dei Focolari
Un incontro luminoso

Un incontro luminoso

3115181Un’autobiografia come questa ha l’indubbio merito che a narrare avvenimenti di rilevanza storica sia un testimone diretto di quei fatti. Certamente, il racconto di Giuseppe Andrea Balbo non sfugge al limite della soggettività. Tuttavia, nel sentirlo parlare di sé, della sua vita e degli incontri che hanno determinato le sue scelte, quello stesso limite sembra diventare un pregio. Tra gli incontri determinanti c’è stato in particolare quello con Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, per la quale Giuseppe Andrea Balbo divenne presto padre Novo. L’incontro tra loro ebbe luogo nel periodo in cui il “seme” della fondazione era già nella terra buona della Chiesa e della società, ma aveva bisogno di “morire” per portare i frutti promessi dal Vangelo. Padre Novo divenne allora testimone privilegiato di quell’epoca, allo stesso tempo difficile e feconda, e degli anni che segnarono la fioritura del Movimento fondato dalla Lubich. Collana Verso l’unità   Citta Nuova Editrice Un incontro luminoso

Opuscoli – ascetismo e mistica

Opuscoli – ascetismo e mistica

3111221Questo secondo volume di Opuscoli completa la traduzione dei testi del XXVI tomo delle Oeuvres di Annecy. Si articola in due parti: gli scritti redatti senza particolari destinatari formano la prima, quelli che hanno un particolare destinatario la seconda. Pur trattandosi di testi minori, tanto nella prima quanto nella seconda parte emerge il mistico e il saggio maestro di vita spirituale. Nella prima, risultano di particolare rilievo la meditazione sul Cantico dei Cantici e i Frammenti sulle virtù cardinali e morali; nella seconda, gli scritti redatti per Rosa Bourgeois, badessa di Puits-d’Orbe, e quelli per la sorella, la presidente Brûlart. L’insieme dei testi ci consegna la luminosa certezza che anima l’esperienza mistica di Francesco di Sales e il suo originale sopraumanesimo cristocentrico: la più alta dignità dell’uomo consiste nell’essere creato da Dio «per conoscerlo, ricordarsi di lui e amarlo»; invece costituisce una grande sventura ritenere di «essere al mondo soltanto per costruire case, sistemare giardini, possedere vigne, ammassare oro, e simili cose passeggere».   Città Nuova Editrice Opere complete di Francesco di Sales

Noi due. Istruzioni per una sana vita di coppia

Noi due. Istruzioni per una sana vita di coppia

Noi due. Istruzioni per una sana vita di coppiaCome conciliare il bisogno di autonomia e libertà con quello di appartenere a qualcuno? Come riuscire, in un rapporto tra due partner, a gestire i cambiamenti e a costruire una relazione fondata sulla reciprocità? Quali sono gli indicatori di una sana intimità? Come attraversare il dolore dell’abbandono? Per costruire un solida armonia nella coppia è necessario imparare a gestire i momenti difficili, riconoscendo le aspettative illusorie e le proprie rigidità. Occorre fare in modo, cioè, che la consapevolezza di sé possa diventare un faro in grado di illuminare la rotta per andare verso l’altro, valorizzando una grande risorsa di cui tutti disponiamo: la capacità di cambiare. Nuova collana: Vivere bene insieme Citta Nuova editrice

Cristiani ragionevoli

Cristiani ragionevoli

Partendo dalla ragionevolezza della fede cristiana e dalla considerazione di come la ricerca, scientifica e sociale, abbia la necessità di allargare i confini della ragione e di non cadere nel ridicolo (dove chiuda la porta al mistero e alla bellezza della vita), il dialogo offre al lettore interessanti informazioni sulla regolazione della sintesi proteica e l’economia di mercato. L’esperienza di fede scaturita da tali considerazioni, reclama poi un coinvolgimento più personale degli autori, da cui emergono le relative (non lievi) differenze culturali e politiche, ma anche l’irriducibilità dell’esperienza di Dio.   Collana: Attualità della Bibbia Prismi Saggi   Città Nuova Editrice Cristiani ragionevoli

Protagonisti gli ultimi

Protagonisti gli ultimi

FernandoMuraca«Avevo solo 12 anni quando ho conosciuto Chiara Lubich. Se non fosse stato per l’amicizia con lei e per il carisma dell’unità non avrei resistito in un ambiente così fortemente competitivo e pieno di sabbie mobili. Ho un profondo senso di gratitudine per tutti quelli con cui condivido questa sfida». Fernando Muraca, dopo gli studi universitari a Roma, ha iniziato la sua attività come regista e autore di teatro. Dopo il successo ottenuto con la regia di alcune puntate in due serie televisive, l’esordio nel mondo del cinema con la C maiuscola. Tra i suoi lavori più recenti, il coraggioso “La terra dei santi”, intenso film sul ruolo delle donne di mafia calabresi, ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti. A una platea molto attenta Fernando racconta la sua storia: «Una sera mi arriva una mail dal mio amico Giampietro, missionario in Brasile. Tempo prima avevo girato gratuitamente un documentario per raccogliere fondi per la sua comunità, impegnata a salvare donne, uomini e bambini che vivevano sotto i ponti di San Paolo. Nella mail mi chiedeva se ero disposto a lasciare per qualche anno il mio lavoro per documentare quello che stava succedendo lì. La sua missione, ora, si occupava anche di persone cadute nella schiavitù della droga. L’approccio senza pregiudizi, basato sull’amore evangelico, aveva già salvato 10 mila persone destinate a morte certa. Un risultato che doveva essere documentato». Protagonisti gli ultimi«Nella mail – continua Fernando – Giampietro spiegava un antefatto. Un uomo molto ricco, dopo averlo fatto pedinare e aver scoperto chi era veramente, aveva deciso di offrirgli metà delle sue ricchezze. Giampietro non poteva accettare, aveva fatto voto di povertà. Ma aveva un desiderio: che io andassi in Brasile a documentare il lavoro della missione. Così quell’uomo si era offerto di pagare tutte le spese, comprese le bollette di casa durante la mia assenza». Sorride Fernando: «Sembra un film, lo so, ma è accaduto davvero». E continua: «Ne ho parlato con mia moglie e i nostri figli. Si trattava di lasciare il mio lavoro per due o tre anni, uscire dal giro, mettere a rischio la mia carriera, e mia moglie avrebbe dovuto mandare avanti la famiglia da sola durante la mia assenza. Lei rispose che era pronta a questo sacrificio, se era utile a rendere visibili le sofferenze di quelle persone. E il più grande dei figli: “Papà, non possiamo girarci dall’altra parte”. Anche i miei amici mi hanno incoraggiato ad accettare. Stava per uscire nelle sale il mio film, e io dovevo partire dopo 15 giorni. Una follia. Il lungometraggio aveva una piccola distribuzione. Senza la mia presenza a promuoverlo forse sarebbe morto e avrei bruciato la mia unica chance di carriera nel cinema. Ma la risposta di mio figlio, Non possiamo girarci dall’altra parte, fu decisiva per me». 2018-02-09-PHOTO-00000558«A San Paolo, documentare la vita di persone che vivevano sotto i ponti era all’inizio quasi impossibile. Odiavano essere fotografate, figuriamoci filmate! Per far capire che non volevo approfittare della loro immagine dovevo fare come i missionari. Ho cominciato a dormire anch’io sotto i ponti, a condividere la loro giornata, e così hanno accettato. Dopo un mese sono tornato in Italia per staccare un po’. L’impatto era stato duro. Dovevo ragionare sul materiale che stavo girando e riorganizzare un nuovo viaggio più lungo. Intanto in Italia era successo quello che tutti avevano previsto. Senza soldi per la promozione e senza la presenza del regista, il mio film stava velocemente sparendo dalle sale. 2018-02-12-PHOTO-00000066 Poi un fatto imprevisto. A Roma, all’ultimo giorno di proiezione si presenta un importante critico cinematografico. Il giorno dopo, su un quotidiano nazionale, sia nell’edizione on line che su quella cartacea, escono due recensioni molto positive. Il film inizia a essere invitato ai festival, in Italia e all’estero. Vince molti premi, alcuni prestigiosi. Da allora sono passati tre anni. Terminato il lavoro in Brasile, ho ripreso le fila della mia vita. Non ho girato altri film, ma ne ho diversi in cantiere, su argomenti che prima non avevo il coraggio di affrontare. Ho scritto due romanzi e un saggio sull’esperienza di “incarnazione” dei miei ideali nell’arte. Ho maturato anche il progetto di dedicarmi ai giovani. In questo “mestiere” c’è bisogno di conforto e incoraggiamento. E di punti di riferimento». Chiara Favotti (altro…)

Nasci, cresci e posta

Nasci, cresci e posta

3117532Si presenta come una rassegna ma anche come un’agile guida utile a capire, ad esempio, le policy – cioè le regole – che sovrintendono la presenza dei bambini e degli adolescenti sulle piattaforme digitali. Viene raccontato il processo di costruzione dell’identità nel mondo digitale contemporaneo, illustrando come i bambini e gli adolescenti utilizzino i social network per puntellare il proprio sviluppo. E come queste piattaforme, certo ricche di opportunità, possano in realtà partorire effetti collaterali importanti: dal cyberbullismo all’ipersuggestione fino alla sovrapposizione assoluta fra dispositivo e social, strumento e social. Vengono passate in rassegna alcune delle principali piattaforme espressamente pensate per i bambini, sottolineandone i meccanismi di funzionamento e i possibili punti deboli. La tesi che accompagna tutte le pagine è che i minori sono il bersaglio quasi prevalente e più ambito dalla maggior parte di queste piattaforme e gli strumenti per difenderne la presenza online sono pressoché assenti. Di più: deludenti. Collana: Prismi Saggi     Città Nuova Editrice, Nasci, cresci e posta

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