Dic 3, 2021 | Ecumenismo
Sulla via della diversità riconciliata. È questo il cuore dell’ultimo incontro degli “Amici di Insieme per l’Europa”(IpE), evento che ha avuto luogo il 6 novembre scorso a Castel Gandolfo (Roma). Riflessioni ed esperienze di vita per una comunione di percorsi che si fa ogni giorno più concreta. La rete internazionale dei Movimenti cristiani anche in questo 2021 si è ritrovata: 16 membri del comitato d’orientamento di “Insieme per l’Europa” (Comunità Sant’Egidio, YMCA Germania, Efesia Francia, ENC Austria, Focolare, Schönstatt, Syndesmos) e oltre 150 persone collegate via web si sono incontrate il 6 novembre 2021 presso il Centro Internazionale del Movimento dei Focolari di Castel Gandolfo (Roma-Italia) per un momento di condivisione e impegno concreto. Polarizzazione, riconciliazione e diversità riconciliata le tematiche trattate. La giornata, animata da vari interventi, ha ricevuto il contributo di Gerhard Pross, YMCA (Young Men’s Christian Association) di Esslingen (Germania), attualmente moderatore di “Insieme per l’Europa”, e di Margaret Karram, Presidente del Movimento dei Focolari. Nel suo discorso, Pross, ha invitato ad essere “portatori di speranza”: “In mezzo agli sconvolgimenti e alla crisi del nostro tempo, possiamo vivere la speranza indistruttibile del Vangelo ed essere messaggeri di Dio”. Margaret Karram, con il suo messaggio di unità al tempo della polarizzazione, ha incoraggiato tutti a diventare “apostoli del dialogo”: “Impegnarsi con altri orizzonti culturali, modi di pensare, abitudini e paradigmi da apprezzare, non disorienta, ma arricchisce”. Da sempre la mission di IpE è il libero convergere di Comunità e Movimenti cristiani di diverse Chiese capaci di creare rapporti di comunione nel rispetto delle diversità. Una risposta effettiva alla costante esigenza di una cultura della reciprocità e della fratellanza. Da tempo i Comitati nazionali, gruppi di lavoro che si sono formati spontaneamente nel corso degli anni, portano il loro contributo condividendo i loro passi. Dalla Repubblica Ceca, il racconto del viaggio che, il 9 maggio 2021, Festa d’Europa, ha condotto alcuni membri di IpE presso la Montagna Bianca, vicino Praga. A distanza di 400 anni, sul terreno che li ha visti scontrarsi durante la guerra dei Trent’anni (1618-1648), cattolici e protestanti hanno ammesso in pubblico le proprie colpe, desiderosi, nel perdono reciproco, di mettersi al servizio della società boema, oggi in gran parte non credente. In Germania il Comitato nazionale alla fine del 2020 ha proclamato un anno all’insegna dell’ incontro e dell’amicizia. Da gennaio, infatti, si è creato un “salotto virtuale” dove, una volta al mese, le varie realtà sono invitate a ritrovarsi e dove, a rotazione, viene intervistato un rappresentante di una Comunità in modo da conoscersi meglio e condividere esperienze. La Serbia ha offerto il suo contributo raccontando l’azione di un gruppo di Movimenti appartenenti a diversi Paesi impegnati nel sostegno ai rifugiati: “A Belgrado siamo spesso a contatto con varie persone nei campi profughi. Dopo aver presentato la domanda di asilo in Ungheria presso l’Ambasciata di Belgrado le attese sono generalmente lunghe e, nell’offrire loro del cibo o un alloggio, nascono bellissime amicizie che continuano anche nella preghiera comune e nelle visite reciproche”. https://www.together4europe.org/il-green-pass-invisibile/
Maria Grazia Berretta
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Set 25, 2021 | Ecumenismo
Un invito deciso ad “avere l’audacia di essere uno” nella condizione di frammentazione che il mondo sta vivendo; a portare avanti il cammino di amicizia intrapreso, così il Santo Padre alla delegazione di Vescovi di varie Chiese cristiane.
© Vatican Media
“Davanti alle ‘ombre di un mondo chiuso’, dove tanti sogni di unità ‘vanno in frantumi’, dove manca ‘un progetto per tutti’ e la globalizzazione naviga ‘senza una rotta comune’, dove il flagello della pandemia rischia di esasperare le disuguaglianze, lo Spirito ci chiama ad ‘avere l’audacia di essere uno’, come dice il titolo del vostro incontro. Osare l’unità”. Queste le parole di Papa Francesco che ha concluso il convegno “Dare to be One. Il dono dell’unità in un mondo diviso” (23-24 settembre scorsi) dei Vescovi amici dei Focolari appartenenti a varie Chiese. Questa mattina 25 settembre li ha ricevuti in udienza presso la Sala dei Papi in Vaticano: erano presenti in 10, mentre 180 di 70 Chiese hanno seguito l’udienza collegati via Web. Li ha incoraggiati a vivere l’unità, cuore del Carisma di Chiara Lubich, un carisma: “cresciuto attirando uomini e donne di ogni lingua e nazione con la forza dell’amore di Dio che crea unità senza annullare le diversità, anzi valorizzandole e armonizzandole”. © Vatican Media
Ha poi spiegato che l’unità che ci ha donato Gesù Cristo “non è unanimismo, non è andare d’accordo a tutti i costi. Obbedisce a un criterio fondamentale, che è il rispetto della persona, il rispetto del volto dell’altro, specialmente del povero, del piccolo, dell’escluso”. Importante, infine, il richiamo a portare avanti il cammino ecumenico intrapreso che deve essere, dice Papa Francesco: “sempre aperto, mai esclusivo” e conclude con una nota d’affetto: “continuate a sorridere, che è parte del vostro Carisma”. Presente, insieme alla delegazione dei Vescovi, il card. Koch, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’unità dei Cristiani, poi Margaret Karram e Jesús Morán, presidente e co-presidente dei Focolari. © Vatican Media
Mons. Brendan Leahy, Vescovo cattolico di Limerick (Irlanda), coordinatore dei Vescovi amici dei Focolari, ha presentato al Papa i due giorni di convegno definendoli “straordinari”, mentre il Vescovo Christian Krause (Germania), già Presidente della Federazione Mondiale Luterana ha presentato al Santo Padre l’impegno dei Vescovi ad “allargare il cerchio di questi incontri tra Vescovi di varie Chiese” per poter essere un contributo a curare le ferite di un mondo diviso, di giovani che hanno paura di affrontare il futuro. Ha anticipato anche il desiderio di portare incontri simili anche nel continente africano e oltre. Il Metropolita Chrysostomos, della Chiesa Ortodossa di Kyrenia (Cipro), ha posto fortemente l’accento sull’esperienza di unità vissuta durante i giorni di convegno: “(…) ci siamo ritrovati ‘uno’ come nella prima Chiesa cristiana, con l’amore evangelico tra noi. Abbiamo condiviso esperienze, ammettendo i nostri sbagli; abbiamo condiviso preoccupazioni e insieme abbiamo voluto abbracciare Gesù sulla croce, soluzione per ogni tipo di disunità; abbiamo pregato per andare oltre queste divisioni. Vogliamo contribuire a portare la luce di Cristo in questo modo le persone non saranno private di speranza”.
Stefania Tanesini
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Set 24, 2021 | Ecumenismo
Seconda giornata dell’incontro dei Vescovi di varie Chiese amici dei Focolari all’insegna dell’unità.
La penombra delle catacombe si rischiara alla luce delle candele e compaiono tra i corridoi persone di varie Chiese che camminano mentre risuonano le parole di una preghiera dei primi cristiani. Si congiungono intorno all’altare della piccola cappella dove la comunità unita condivideva il pane. Tenendosi per mano, con una preghiera spontanea chiedono il dono dell’unità. È l’anticipo del “patto” di amore reciproco che si rinnova anche in ogni incontro di Vescovi amici dei Focolari.
“Il patto rafforza la nostra unità, la nostra alleanza e ci spinge a mantenerla nelle nostre relazioni con fratelli e sorelle, nei nostri Paesi o ovunque siamo”, aveva espresso poco prima il Vescovo Nelson Leite della Chiesa metodista del Brasile. E aggiungeva: “Il patto ha cambiato la mia vita, mi ha motivato e mi ha portato ad accettare le altre persone, a vivere con loro, a imparare ad ascoltarle e a poter instaurare un dialogo, anche se siamo diversi”. Un momento sacro, commovente, che simbolicamente ha racchiuso come in una cappella i 170 Vescovi di varie Chiese cristiane partecipanti al convegno “Dare to be one” sparsi in tutto il mondo. Non c’erano più distanze nè strumenti elettronici che permettevano i collegamenti e le stesse candele delle catacombe davano luce al nuovo impegno d’unità. “È il Comandamento Nuovo di Gesù che vogliamo sia il fondamento dei nostri rapporti, ‘quell’amarsi a vicenda’, vogliamo sia alla base dei nostri rapporti fraterni”, ribadisce Brendan Leahy, Vescovo di Limerick (Irlanda), uno dei moderatori dell’incontro. Con la coscienza che, se si mette in pratica, Gesù può adempiere la sua promessa: “Dove due o più sono uniti nel mio nome, ivi sono io presente in mezzo ad essi” (Mt 18,20). “Noi desideriamo che Gesù possa farci questo dono – afferma Leahy – e per questo vorremmo promettergli che vogliamo continuare a vivere nell’amore uno verso l’altro, ad amare la diocesi e la comunità dell’altro come amo la mia, amare la Chiesa dell’altro come amo la mia”. Se c’è l’amore vicendevole tra i cristiani, esso è la testimonianza più forte e credibile verso il mondo che ci circonda. E’ quanto dice Jesús Morán, Copresidente dei Focolari, “sì, la nostra unità, l’unità di tutti i cristiani potrebbe essere un contributo decisivo per la trasformazione del mondo. Si tratta di un imperativo etico improrogabile”. A concludere questi due giorni è Margaret Karram, Presidente dei Focolari, che raccoglie il desiderio espresso da tanti tra i partecipanti di continuare ad andare avanti, “di creare una grande rete che ci aiuti a collegarci insieme, cellule vive unite nel nome di Gesù. Chissà quante iniziative potranno nascere per rinnovare la vita delle nostre Chiese nell’unica Chiesa di Cristo…!”. Così invita tutti ad unirsi per chiedere a Dio Padre di illuminare il cammino da percorrere recitando il Padre Nostro. Si mescolano le parole della preghiera insegnata da Gesù in tante lingue, come in una sinfonia che si eleva al cielo e inonda i cuori e le menti di ognuno sigillando il patto d’unità fatto poco prima.
Carlos Mana
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Set 24, 2021 | Ecumenismo
I messaggi del card. Kurt Koch, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, di Justin Welby, Primate della Chiesa Anglicana, e di Bartolomeo I, Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, ai Vescovi di varie Chiese amici dei Focolari durante il Convegno “Dare to be one”. “Rimanete in me e io in voi” (Gv 15, 4). Un’ immagine eloquente quella della vite e dei tralci che accompagna l’invito di Gesù ai suoi. Una chiamata a “stare” per poter portare frutto, la stessa che ha alimentato il Convegno Internazionale dei Vescovi amici dei Focolari, appartenenti a diverse Chiese cristiane, tenutosi a Castel Gandolfo (Roma-Italia) in questi giorni dal titolo “Dare to be one-Osare essere uno. Il dono dell’unità in un mondo diviso”. Ricevere questo dono, nell’ambito dell’impegno ecumenico – spiega S.E. il Cardinal Kurt Koch, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, nel suo messaggio a questo incontro – “fa parte della missione dei Vescovi di essere al servizio dell’unità, ma non solamente dell’unità della propria Chiesa, bensì dell’unità di tutti coloro che sono stati battezzati nel nome del Dio Trino. Il battesimo ci unisce a Cristo e ci fa membri del suo unico corpo”. Incoraggia poi i Vescovi delle varie Chiese riunite nel percorrere il cammino nell’amore reciproco per affrontare le sfide del mondo e sottolinea il ruolo fondamentale che gioca la preghiera: “Noi cristiani non siamo capaci di fare l’unità con le nostre sole forze, (…) siamo in grado di produrre divisioni, come la storia e, purtroppo, anche il presente ancora dimostrano. L’unità invece può esserci solamente fatta in dono. (…) Ci deve sempre far riflettere il fatto che Gesù non ha comandato ai suoi discepoli l’unità, né l’ha richiesta a loro, ma che ha pregato per l’unità”. Mirare ad essere una cosa sola in Lui e con il fratello significa farsi fiamma viva, lanterna, fonte luminosa che attira chiunque le sia accanto. È questo il vero senso di questo incontro: portare quella luce fuori, nel mondo. Un auspicio che ritroviamo anche nelle parole di Justin Welby, Primate della Chiesa Anglicana: “Osare essere Uno’ tocchi la vita di molti cristiani, incoraggiando anche loro a crescere nella comunione reciproca. (…) Mai come oggi il mondo ha bisogno dell’unità dei cristiani. In tempi di crisi ambientale e di pandemia mondiale, per non parlare delle molteplici sfide economiche e politiche che affronta il mondo, è sempre più chiaro che nessuno è al sicuro finché tutti non sono al sicuro, e che davvero le nostre azioni si influenzano a vicenda. L’unità fra i cristiani può essere il cemento che consolida la solidarietà degli esseri umani, per diventare, dunque, il fondamento di soluzioni durature”. Affinché “tutti siano uno” (cf. Gv 17,21) risulta necessario, dunque, operare scelte concrete, vivere il dialogo, prendersi cura dell’altro riconoscendolo come fratello. Il messaggio di saluto di Sua Santità Bartolomeo I, Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, ai Vescovi amici dei Focolari traccia una rotta che, grazie alle pagine del Vangelo di Matteo (Mt 14, 24-33) dà speranza e conforta: “Nel corso della storia la barca dei discepoli di Gesù incrocia venti contrari e tempeste: e anche tra gli stessi discepoli di Gesù si sono scatenate spesso e ancora si scatenano alle volte opposizioni, inimicizie, persecuzioni. (…) Nella parabola, Gesù cammina sulle acque andando verso i discepoli (…): “Coraggio, Sono Io, non abbiate paura”. (…) Se abbiamo coraggio – continua – allora non avremo paura a entrare in dialogo gli uni con gli altri, perché tutti siamo di Cristo (…). Quando non avremo più paura, non ci servirà il coraggio, perché saremo uno dell’unico Uno, riuniti attorno al banchetto con il Pane e il Vino di colui che ci dirà “Sono Io”.
Maria Grazia Berretta
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Set 23, 2021 | Ecumenismo
Iniziato oggi l’incontro dei Vescovi di diverse Chiese amici dei Focolari. Sabato mattina saranno ricevuti in udienza da Papa Francesco. “Dobbiamo avere il coraggio di rischiare”, “Le testimonianze ci danno il coraggio di essere uno”, “Abbiamo assistito ad una esperienza di ecumenismo vissuto”, ecco alcune tra le impressioni a caldo dei 181 Vescovi di 70 Chiese e 45 Paesi riuniti oggi nel primo giorno del incontro di Vescovi di varie Chiese amici del Movimento dei Focolari. Brendan Leahy, Vescovo cattolico dell’Irlanda, e Matti Repo, Vescovo luterano della Finlandia, moderatori dell’incontro, dopo aver salutato i partecipanti, in maggior parte collegati attraverso un collegamento web, con 15 traduzioni simultanee, hanno dato la parola a Margaret Karram, Presidente dei Focolari che, dopo il benvenuto, ha detto: “Il mio augurio – che è anche una certezza – è che questo incontro conduca a rafforzare fra tutti i convenuti quella meravigliosa realtà di ascolto e accoglienza reciproca, in cui lo Spirito Santo diventa il protagonista dei nostri rapporti. Solo Lui è capace di produrre il rinnovamento nella compagine ecclesiale e sociale, Lui sa spianare la strada e rendere costruttivo ogni processo di riconciliazione. La vostra presenza al Convegno è di per sé un segno dei tempi, rivela la sollecitudine di ciascuno verso l’unità, un orizzonte questo non così lontano perché la comune vita del Vangelo lo rende tangibile fra fratelli”. Il Vescovo Christian Krause, già Presidente della Federazione Luterana Mondiale, dopo aver spiegato la genesi dell’incontro si è agganciato al titolo: “’Dare to be one’ (…) E’ un umile contributo a un dialogo e a un’iniziativa in corso per condividere, per capirsi e per mantenere fra di noi il messaggio di Gesù sulla strada verso la pace”. Ha poi invitato tutti a non guardare al mantenimento del loro potere istituzionale, ma “ad aprire le porte alla condivisione del carisma dell’unità e dell’ospitalità eucaristica dei figli di Dio. Perciò, ancora una volta – per amor del cielo – osate essere uno!”. Dopo un momento di incontro per gruppi linguistici per conoscersi e scambiare le prime impressioni si è approfondita la vita della Parola di Dio nella spiritualità dei Focolari. Un brano di Chiara Lubich letto dalla focolarina anglicana Sarah Finch è stato arricchito poi dagli interventi del Vescovo luterano dr. Matti Repo, della dot.ssa Mervat Kelly, focolarina siro-ortodossa e della dot.ssa Sandra Ferreira, focolarina cattolica. Poi sono stati i Vescovi stessi a donare a tutti testimonianze che hanno reso visibile quanto detto. Una carrellata di esperienze vissute in prima persona che dimostrano lo sforzo di impegnarsi per costruire l’unità tra le diverse Chiese. Commoventi, concrete nelle diverse situazione pastorali. Risuonano le parole di Chiara Lubich ascoltate prima: “Un frutto è che la Parola ci fa uno: provoca l’unità. Come nelle piante con l’innesto, due rami scorzati, per il contatto vivo delle due parti vive, diventano una sola cosa, così due anime scorzate dell’umano mediante la Parola di Vita vissuta, si consumano meglio in uno”. Quattro ore coinvolgenti dall’Australia agli USA, dal Brasile all’Ucraina, dal Magadascar passando per Paesi europei e asiatici, con la varietà di fusi orari, condizioni politiche e sociali. Domani, 24 settembre 2021, la seconda giornata e sabato 25 settembre saranno ricevuti in Udienza da Papa Francesco.
Carlos Mana
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Set 22, 2021 | Chiesa, Ecumenismo
Sinodalità, ecumenismo e pace sono i temi che affronteranno 170 Vescovi di 44 Paesi del mondo e di 70 Chiese e comunità ecclesiali che si riuniranno dal 23 al 25 settembre prossimi a Castel Gandolfo (Roma). Papa Francesco li riceverà in udienza il 25 settembre prossimo. “Osare essere uno. Il coraggio dell’unità in un mondo diviso” è il titolo del prossimo convegno internazionale di Vescovi amici dei Focolari, appartenenti a diverse Chiese cristiane. Un titolo che esprime bene l’urgenza che i Vescovi sentono in questi tempi in cui la pandemia ha aggravato spaccature, violenze e forme di solitudine vecchie e nuove in tutto il mondo. “A questo aggiungiamo l’ingiusta distribuzione della ricchezza e della povertà, il drammatico divario tra libertà e oppressione, le crescenti minacce all’ambiente naturale. Tutto ciò ci ha spinto a formulare con passione questo appello: ‘Osate essere uno!’. Lo rivolgiamo a noi stessi e ai nostri confratelli Vescovi perché lo facciano proprio nelle loro rispettive Chiese e comunità”. Con queste parole il Vescovo Christian Krause, già Presidente della Federazione Mondiale Luterana, tra gli ideatori di questo evento, sintetizza il significato del convegno. “Questo appuntamento è promosso dalla rete mondiale di Vescovi di diverse Chiese amici dei Focolari – spiega Mons. Brendan Leahy, Vescovo cattolico di Limerick (Irlanda) che ne è il coordinatore – che si incontrano regolarmente da 38 anni per approfondire la comunione tra loro sulla base della spiritualità dell’unità dei Focolari. L’obiettivo è essere uniti in Cristo e se c’è la presenza di Gesù tra noi, il viaggio verso l’unità è assicurato”. L’incontro si svolgerà in modalità mista: 10 Vescovi saranno fisicamente presenti a Castel Gandolfo (Roma), mentre 170 seguiranno il convegno online, da soli o riuniti in piccoli gruppi, nel rispetto delle regole sanitarie. Il 25 settembre prossimo saranno ricevuti in udienza da Papa Francesco che raggiungerà via streaming anche tutti i partecipanti collegati da lontano. Interverranno ai lavori: Margaret Karram, Presidente del Movimento dei Focolari e Jesús Morán, Copresidente del Movimento; Nelson Luiz Leite Campos, Vescovo emerito della Chiesa Metodista in Brasile; Stefan Tobler, teologo riformato, ordinario di teologia evangelica presso l’Università Lucian Blaga di Sibiu (Romania); Piero Coda, teologo cattolico, membro della Commissione Mista Internazionale per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa, docente presso l’Istituto Universitario Sophia di Loppiano (Italia). Il programma prevede approfondimenti sulla spiritualità dell’unità di Chiara Lubich, testimonianze di vita offerte da Vescovi di diverse Chiese che toccheranno la Parola di Dio, il mistero di Gesù crocifisso abbandonato e risorto, il carisma dell’unità e la sua incarnazione nelle piaghe dell’umanità contemporanea. Momento centrale e sicuramente il più caratteristico dei convegni dei Vescovi amici dei Focolari è il “Patto di amore reciproco”. Si tratta di un impegno solenne ad amarsi a vicenda sulla base dell’invito che Gesù fa nel “comandamento nuovo” (cf. Gv 15,17). I Vescovi si impegneranno quindi a ricevere i doni offerti dalla Chiesa dell’altro e a condividerne i dolori e le gioie, sentendoli propri per rendere sempre più vicino e visibile il processo di unità tra le Chiese. Vescovi amici dei Focolari: dagli anni ’80 ad oggi Nel 1982 Klaus Hemmerle, Vescovo cattolico di Aquisgrana (Germania) iniziò a promuovere incontri di Vescovi appartenenti a Chiese diverse. Già dagli anni ’60 numerosi Vescovi, facendo propria la spiritualità dei Focolari, erano impegnati a camminare insieme verso l’unità e a promuoverla a tutti i livelli. Ma le parole dell’allora Papa Giovanni Paolo II ad un gruppo di Vescovi cattolici amici dei Focolari in occasione di un’udienza, rappresentarono un ulteriore incoraggiamento alla realizzazione di incontri periodici con Vescovi di diverse Chiese. Oggi questi raduni si svolgono periodicamente in luoghi simbolo per il dialogo ecumenico. Un itinerario non soltanto spirituale, ma anche occasione concreta per i Vescovi per conoscersi ed accogliersi gli uni con gli altri offrendo a ciascuno la possibilità di fare esperienza di vita cristiana delle diverse Chiese.
Ufficio Comunicazione Focolari Stefania Tanesini
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