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Warning: Trying to access array offset on value of type bool in /home/sftpusers/admin-newfoc2/newfoc2/wp-content/plugins/divi-eventmanager/includes/modules/EventCalendar/EventCalendar.php on line 170 Ecumenismo | Movimento dei Focolari
Venerdì 1 marzo si è concluso nella storica città di Augsburg in Germania il 40° Convegno ecumenico di Vescovi amici del Movimento dei Focolari. 60 i partecipanti provenienti da 26 nazioni e appartenenti a 29 Chiese cristiane. “Dare to Be One. A call from Jesus to live the future, now” il titolo e più ancora la realtà dell’incontro.
1518 – Ad Augsburg (Germania) si trovano a discutere il cardinale romano Caetano, noto teologo tomista, e il monaco agostiniano Martin Lutero, docente di Sacra Scrittura all’università di Wittenberg (Germania), sulle 95 tesi sulle indulgenze che ha avanzato Lutero. Nulla da fare. Non si intendono. Lutero teme per la sua vita e sfugge di notte.
1530 – La Dieta del Sacro Impero Romano conduce ad Augsburg l’imperatore Carlo V che intende rimettere insieme protestanti e cattolici ormai divisi. Per l’occasione Filippo Melantone, teologo amico di Lutero, ha preparato la Confessio Augustana, una confessione di fede redatta per mettere tutti d’accordo. Il tentativo fallisce.
1555 – Durante un’ulteriore Dieta ad Augsburg si firma la Pace religiosa che assicura la coesistenza tra cattolici e luterani. Ogni principe dell’Impero stabilisce quale confessione si seguirà nel suo territorio, una decisione riassunta nell’espressione latina cuius regio eius religio (di chi è la regione è la religione)
1650 – Dopo la sanguinosa guerra dei 30 anni, che ha toccato pure Augsburg, si sanziona la libertà d’espressione religiosa e la parità di protestanti e cattolici in tutti gli uffici pubblici. Nasce l’Alta Festa della Pace che si celebra ancora oggi ogni 8 agosto.
È in questo luogo carico di storia, Augsburg, che, su invito del Vescovo cattolico del posto Bertram Meier, si è svolto dal 27 febbraio al 1 marzo il 40° Convegno ecumenico di Vescovi amici del Movimento dei Focolari. Vi hanno partecipato 60 Vescovi di 26 nazioni, appartenenti a tutte le grandi famiglie di Chiese: ortodossi, Chiese orientali ortodosse, anglicani, metodisti, evangelici, riformati, cattolici di rito latino, armeno e bizantino. Mai erano stati tanti e con una provenienza così universale, che è stata rilevata anche dalla Sindaca della città, Eva Weber, quando ha ricevuto i Vescovi nel Municipio.
Sin dagli arrivi, colpisce il rapporto tra questi Vescovi, tra cui sono anche due donne Vescovo di Chiese nate dalla Riforma. Ogni Chiesa viene accolta così com’è. Uno spirito semplice di fraternità permea le giornate, senza misconoscere le ferite e i punti di non accordo fra le Chiese che ci sono tuttora. Ma tutto è sotteso da quel patto di amore vicendevole che ha caratterizzato sin dall’inizio questi Convegni e che i Vescovi rinnovano solennemente pure quest’anno, promettendosi di condividere le gioie e le croci l’uno dell’altro. Ne nasce un’originale sinodalità ecumenica, com’è stata definita da vari partecipanti.
Dare to Be One. A call from Jesus to live the future, now (Osare essere uno. Una chiamata di Gesù a vivere il futuro, ora) è l’ardito motto del convegno e, più ancora, del cammino al quale partecipano anche la Presidente e il Copresidente dei Focolari, Margaret Karram e Jesús Morán. Tre i temi principali approfonditi, ciascuno illustrato da esperienze: l’ecumenismo ricettivo come metodologia ecumenica che porta ad imparare gli uni dagli altri; la comune chiamata a testimoniare il Vangelo in un mondo diviso in cerca di pace; Gesù crocifisso e abbandonato come via per affrontare la notte del mondo e rispondervi in modo generativo.
Ancora una data: il 31 ottobre 1999. Sono 25 anni da quando la Federazione Luterana Mondiale e la Chiesa cattolica hanno siglato proprio ad Augsburg la “Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione”, riconoscendo che, su questo punto chiave del dissenso nel 16° secolo, oggi non c’è più motivo di separazione. Una Preghiera ecumenica commemora lo storico evento nel luogo della firma: la chiesa evangelica di Sant’Anna. Il giorno dopo una tavola rotonda ne approfondisce la portata. Il Rev. Ismael Noko, allora segretario generale della Federazione Luterana Mondiale, illustra il cammino umile e tenace che ha reso possibile la firma e ha visto la successiva adesione di altre tre Comunioni Mondiali (metodista, riformata e anglicana). Il dott. Ernst Öffner, allora Vescovo evangelico regionale di Augsburg, racconta come si era adoperato, insieme al Vescovo cattolico dell’epoca, a coinvolgere la popolazione e tutta la città era in festa. Il Vescovo cattolico Bertram Meier parla delle sfide e delle opportunità del cammino che è ora davanti a noi.
Durante tutto il convegno si è sempre di nuovo guardato alle attuali minacce per la pace e la giustizia. Molto importante a questo riguardo il video messaggio sulla situazione che si vive in Terra Santa, che il card. Pizzaballa ha mandato ai Vescovi partecipanti al convegno. Su questo sfondo, due realtà hanno dato particolare speranza: lo sviluppo della rete ecumenica “Insieme per l’Europa” che coinvolge circa 300 Movimenti e comunità di varie Chiese, e la visita alla Cittadella ecumenica di Ottmaring (Germania) dove da 56 anni cattolici e luterani di diversi Movimenti danno una testimonianza di unità nella diversità, un cammino non sempre facile in cui da ogni crisi sono nati nuovi sviluppi.
Per il futuro si punta alla crescita delle reti locali, al collegamento fra tutti attraverso periodici collegamenti web e newsletter, in vista di un prossimo incontro internazionale fra due o tre anni.
Da Città del Messico il racconto di un appuntamento tra cristiani di varie Chiese al quale ha partecipato anche la comunità locale dei Focolari
“Il silenzio è essenziale nel cammino di unità dei cristiani. É fondamentale infatti per la preghiera, da cui l’ecumenismo comincia e senza la quale è sterile”[1] si esprimeva così Papa Francesco il 30 settembre 2023 quando, in piazza San Pietro, era attorniato dai fratelli cristiani di varie confessioni, giunti per la veglia ecumenica che ha preceduto il Sinodo. Ed è questo lo spirito che anima anche la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani dal 18 al 25 gennaio 2024, celebrata in tutto il mondo, invocando unità tra tutte le Chiese e comunità ecclesiali.
Ma l’unità non va cercata solo questa settimana: è un impegno da vivere tutto l’anno.
Lo sanno bene gli amici della comunità del Movimento dei Focolari di Città del Messico che, alcuni mesi fa, hanno organizzato una giornata di dialogo tra cristiani di varie Chiese legata alla giornata mondiale di preghiera per la Cura del Creato in collaborazione con la Commissione di Ecologia Integrale dell’Arcidiocesi di Città del Messico.
Dopo un primo momento di preghiera nella bella cappella del Seminario Minore dell’Arcidiocesi, i partecipanti hanno fatto una passeggiata ecologica guidata da alcune donne di diverse comunità indigene. Queste comunità hanno infatti una profonda relazione con il Creato, che manifestano con simboli, canti e preghiere nelle loro lingue.
In particolare, è venuto in evidenza come l’acqua sia un elemento essenziale per la vita di tutti gli esseri viventi senza distinzione. E il simbolo dell’acqua che scorre – immagine ecologica, vivificante e sinodale – è stato ripreso quando, assetati dopo la camminata, i leader delle Chiese presenti – vescovi anglicani del Messico e sacerdoti della Chiesa ortodossa d’America – hanno preso brocche di terracotta per servire da bere a ciascuno dei presenti, anche in piccole tazze di terracotta. L’agape fraterna finale è stata un momento di scambio e di vicinanza, di condivisione di sogni e possibili progetti futuri.
Fra i presenti anche il Primate anglicano del Messico, il Vescovo cattolico di Città del Messico, una diaconessa anglicana, alcuni membri della Chiesa ortodossa antiochena, i sacerdoti cattolici degli uffici diocesani per l’Ecumenismo, della Pastorale Giovanile e della Cura del Creato un gruppo della Comunità di Sant’Egidio, alcuni membri della Commissione per lo Sviluppo Integrale della Conferenza dei Vescovi Cattolici del Messico, dell’Istituto Messicano di Dottrina Sociale, della Pastorale degli Indigeni.
È stato un momento di grande unità in cui ognuno ha potuto constatare che vale la pena non lesinare sforzi per contribuire a generare un dialogo della vita in Messico e ovunque.
Il Movimento dei Focolari ha appena pubblicato il suo secondo bilancio di missione definito “Bilancio di Comunione”. Tema: Il dialogo. Per saperne di più, abbiamo intervistato i Consiglieri per l’aspetto dell’Economia e Lavoro del Centro Internazionale del Movimento, Ruperto Battiston e Geneviève Sanze.
Un anno fa, nel gennaio 2023, a Roma (Italia) presso il “Focolare meeting point”, è stato presentato il primo “Bilancio di Comunione” del Movimento dei Focolari, una panoramica delle attività e delle iniziative promosse dal Movimento nel mondo nel biennio 2020 -2021. Quest’anno il Movimento presenta un nuovo Bilancio di Comunione relativo all’anno 2022 incentrato sul tema del dialogo che pubblichiamo su questo sito.
Il documento nasce come una vera e propria narrazione, non solo della condivisione spontanea di beni, ma di esperienze ed esigenze ispirate dall’amore evangelico che si fa cammino di vita.
Ce ne parlano Ruperto Battiston e Geneviève Sanze, consiglieri per l’aspetto dell’Economia e Lavoro del Centro Internazionale del Movimento dei Focolari.
Ruperto. quali gli obiettivi che questo testo di propone di raggiungere? Esiste una continuità tra il precedente bilancio e questo?
Questi bilanci di missione sono nati dall’esigenza di rendere tutti più partecipi e far conoscere quanto si realizza concretamente con la comunione dei beni tra tutti i membri dei Focolari e con contributi che persone o istituzioni desiderano condividere con noi.
Esso è indirizzato in primo luogo a tutti i membri dei Focolari, con gratitudine per i frutti che la vita e il lavoro insieme di tante persone in tutto il mondo continua a generare; e con gratitudine a Dio per quanto opera e continua ad operare. È anche rivolto a quanti sono contenti di conoscerci e di collaborare attivamente per un mondo più fraterno e più in pace.
Abbiamo per questo scelto il nome tipico e forse un po’ insolito di ‘Bilancio di Comunione’ perché è quello che ci sembrava esprimere meglio la nostra esperienza di camminare insieme verso un mondo unito.
Questo è il secondo ‘Bilancio di Comunione’ e si riferisce alle attività sostenute dalla comunione dei beni, condivisa a livello internazionale, e ai dati contabili del 2022 del Centro internazionale del Movimento dei Focolari, cioè della parte della comunione dei beni arrivata al Centro del Movimento a Rocca di Papa (Italia).
Questo Bilancio segue quello del 2021 nel quale erano venute in evidenza le molteplici attività che le comunità del Movimento dei Focolari svolgono nel mondo in tutti i campi e aspetti.
Per il 2022 ci siamo concentrati su un documento più tematico nell’ottica specifica del dialogo, offrendo uno spaccato di quanto si cerca di portare nella società, nel cammino verso la fraternità, verso quell’unità nella quale le diversità possono arricchirsi, creando delle collaborazioni in armonia.
Questo Bilancio quindi si pone come uno strumento di comunione aperto e partecipativo a cui ciascuno potrà aggiungere una pagina, una storia, un suggerimento, “In Dialogo” con l’umanità e con il nostro pianeta.
Geneviève, in che modo il tema del dialogo, cuore di questo testo, si inserisce all’interno di questo strumento informativo?
Ci sembra interessante riprendere quanto trovate nell’introduzione: “Essere in dialogo è la caratteristica di ogni persona e di ogni progetto che si riconosce nel Movimento dei Focolari e si ispira alla sua spiritualità di comunione. Non solo un fare, quindi, ma un vivere sostenuto e sostanziato dall’ascolto, dall’accoglienza, dalla compassione, dalla carità, dalla misericordia, come viene sintetizzato nel principio cardine di ogni cultura e religione: la cosiddetta Regola d’oro ‘fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te’.”
Il Bilancio di Comunione vuole raccontare come si è contribuito, con molti nel mondo, a sanare le ferite delle divisioni e delle polarizzazioni e ad avanzare nel cammino della fraternità evangelica, ed esprimiamo il dialogo in 5 grandi direttive: nella Chiesa cattolica, tra le Chiese cristiane, nel campo del dialogo interreligioso, con persone senza un riferimento religioso, nei diversi ambiti culturali. Queste direttive sono per noi delle vie maestre per la fraternità. Chiara Lubich definiva i dialoghi come ‘le autostrade per il mondo unito’.
Non è stato facile raccogliere e scegliere tra le tantissime iniziative, piccole e grandi ma tutte, comunque, importanti perché seme del futuro e portatrici di un concreto cambiamento nelle relazioni tra le persone e che migliorano l’atmosfera del mondo. Noi stessi siamo rimasti sorpresi dalla quantità di iniziative e dal fiorire capillare di questa vita, che forse non fa rumore, ma sostiene il mondo e costruisce rapporti nuovi tra le persone.
L’essere “In Dialogo” con l’altro valorizza le diversità, mette in evidenza le caratteristiche di ciascuno, chiede un profondo ascolto reciproco, costruisce la pace. Il dialogo è quanto mai attuale.
Per leggere il Bilancio di Comunione in italiano clicca qui.
Dal 18 al 25 gennaio 2024 tutte le chiese nell’emisfero nord celebrano, la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Nell’emisfero sud si svolgerà in occasione della festa di Pentecoste. Quest’anno il motto scelto è del Vangelo di Luca: “Amerai il Signore Dio tuo… e il tuo prossimo come te stesso” (Lc 10,27). Localmente, in ogni Paese, città, diocesi, comunità ecclesiali si sono organizzati momenti di preghiera, conferenze, tavole rotonde, incontri ecumenici. A Roma, papa Francesco concluderà la settimana, giovedì 25 gennaio, insieme a rappresentanti di varie Chiese cristiane con la recita dei Vespri nella Basilica di San Paolo fuori le mura.
In quest’occasione proponiamo un breve video-documentario sull’incontro di persone del Movimento dei Focolari appartenenti a varie Chiese tenutosi il 13 e il 14 ottobre 2023. Vi hanno partecipato 150 persone appartenenti al Movimento di 15 Chiese cristiane: Chiese ortodosse e ortodosse orientali, Chiesa anglicana, Chiese luterane e riformate, Chiesa pentecostale e Chiesa cattolica. È stato un incontro tra persone che da anni vivono la spiritualità dell’unità e hanno risposto alla chiamata di Dio nelle varie vocazioni del Movimento. È stato un momento di comunione profonda in uno scambio di testimonianze di vita nella propria Chiesa e nel Movimento, ognuno con forme ed espressioni diverse mettendo in gioco talenti, cultura, conoscenze, nell’orizzonte di un impegno costante per l‘unità a tutti i livelli.
Un incontro segnato da una grande gioia di ritrovarsi con forti legami d’unità, come in una famiglia nella quale le differenze sono valorizzate come ricchezza che possono essere conosciute e condivise per diventare dono per tutti.
La città di Timisoara, in Romania, ha ospitato di recente l’incontro annuale di “Insieme per l’Europa” (IpE) sul tema “Chiamati all’unità”. Questo incontro ha riunito 51 movimenti in rappresentanza delle oltre 300 realtà e comunità cristiane all’interno della vasta rete di IpE.
Creare spazi di vita nelle fessure
Nel complesso contesto sociopolitico che l’Europa sta attraversando, i leader di “Insieme per l’Europa” (IpE) si sono riuniti dal 16 al 18 novembre 2023 a Timisoara (Romania) per rispondere a una domanda importante: “Qual è il ruolo delle comunità cristiane in Europa oggi?”. Questa domanda ha acquisito rilevanza a fronte di questioni globali come i vari conflitti in atto, le dinamiche migratorie, la crisi climatica.
Herbert Lauenroth, storico e membro del Comitato direttivo di IpE, ha sottolineato la crisi che colpisce tutte le Chiese e ha evidenziato il peso del momento: “Dove sta oggi l’Europa, Insieme per l’Europa? Verso quale tipo di Europa, verso quale tipo di ‘Insieme’ ci stiamo muovendo?”. In un contesto di crescente incertezza, i partecipanti si sono confrontati su cosa significhi “Insieme per l’Europa”, cercando di discernere la direzione e le prospettive future.
Fin dalle prime sessioni era evidente che la scelta di Timisoara come sede dell’incontro ha aggiunto un ulteriore livello di significato. La Capitale europea della cultura 2023 è una testimonianza della coesistenza armoniosa di diverse confessioni cristiane, in cui comunità diverse si incontrano e prosperano in unità.
Gerhard Proß, moderatore di IpE e responsabile del CVJM (Christlicher Verein junger Menschen) di Esslingen (Germania), ha offerto una prospettiva a partire dalla fede cristiana: “Dio crea spazio nelle crepe”, ha detto, “Gesù stesso è entrato nelle crepe più profonde di questo mondo”. Ha poi spiegato che l’immagine di Cristo, con le braccia aperte tra cielo e terra, simboleggia un ingresso profondo nelle fratture tra Dio e l’umanità, tra individui, gruppi, denominazioni e nazioni. Gesù è sceso nel più profondo: “Lì ha creato uno spazio di vita”.
Parole che hanno avuto una eco profonda, suscitando riflessioni su come, di fronte alle sfide contemporanee, le comunità cristiane possano creare spazi di vita in mezzo a fratture, tensioni e incertezze.
Coltivare l’unità
I partecipanti hanno partecipato a sessioni di dialogo, si sono impegnati insieme in discorsi intellettuali, laboratori esperienziali e momenti di preghiera. Sei workshop hanno esplorato temi come l’integrazione sociale, le prospettive dei giovani, l’etica e la non violenza, promuovendo una più profonda comprensione della diversità all’interno della comunità cristiana.
Un momento importante è stata la visita al Museo della Cattedrale Ortodossa, seguito dai Vespri nella Cattedrale Ortodossa della città, a cui hanno partecipato autorità e leader religiosi delle diverse Chiese presenti. Questi momenti di preghiera comune hanno favorito un clima armonioso, in cui unità e diversità convivevano.
Gli interventi in plenaria e le attività sono stati scanditi dalla musica e dalla preghiera, creando un filo che ha caratterizzato tutta la conferenza. Durante uno dei loro canti, il Coro Ecumenico Giovanile ha invitato tutti ad abbracciare i diversi modi di pregare: “Sappiamo che tutti preghiamo a modo nostro. Apriamoci per sperimentare la preghiera dell’altro durante questi giorni a Timisoara”. Particolarmente forte è stato il momento di preghiera per la pace in cui si sono nominati i conflitti in tutto il mondo, con particolare attenzione all’Ucraina e al Medio Oriente. Tutti i partecipanti hanno promesso il loro impegno per l’unità, stringendo un patto d’amore reciproco. Un momento che ha voluto simboleggiare la pietra angolare su cui si fonda un’Europa fraterna.
Collegare i valori alle politiche
Nell’ambito del progetto DialogUE, finanziato dall’Unione europea, l’incontro annuale di “Insieme per l’Europa” ha affrontato anche tematiche volte a sviluppare consigli e raccomandazioni per le politiche sociali dell’UE. Il professor Philip McDonagh, ex diplomatico irlandese e direttore del “Centro per la religione, i valori umani e le relazioni internazionali” dell’Università di Dublino, ha sottolineato l’importanza dell’articolo 17 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE). Questo articolo promuove un dialogo aperto e trasparente sulle principali questioni sociali che l’Europa deve affrontare attraverso incontri di alto livello e seminari di dialogo e lavoro tra le istituzioni europee e le Chiese, così come le organizzazioni non confessionali e filosofiche.
Il professore ha sottolineato il contributo delle Chiese nel dibattito pubblico, attingendo ai loro fondamenti filosofici, ai valori di compassione, cura, solidarietà e rispetto per il pluralismo. Ha auspicato che le Chiese si adoperino per colmare il divario tra i valori di alto livello e le politiche quotidiane, offrendo una prospettiva necessaria su questioni come la pace, l’inclusione e l’integrazione. Invitando a un approccio multilaterale, ha sottolineato la necessità che l’Europa sia percepita positivamente dalla comunità globale e ha evidenziato la responsabilità di considerare le prospettive del Sud del pianeta.
Speranza nell’unità
Margaret Karram, presidente del Movimento dei Focolari, era presente insieme al Copresidente Jesús Morán e ha parlato offrendo parole di speranza: “Vorrei avere insieme a tutti voi questa convinzione: tutto è possibile!”. Le sue parole hanno invitato ad avere uno sguardo ottimista, a riconoscere l’umanità condivisa e a creare reti di fraternità. Karram ha incoraggiato la rete “Insieme per l’Europa” ad abbracciare i carismi nati dal Vangelo, a impegnarsi nel dialogo e ad aprire spazi per perseguire risposte tangibili alle sfide contemporanee.
Il vescovo Josef-Csaba Pál di Timisoara ha espresso gratitudine per queste giornate: “Un piccolo seme di questa fratellanza, unità e amore è stato gettato in noi, nelle nostre Chiese, ma anche nella società. La rete Insieme per l’Europa è una di quelle meravigliose iniziative in cui Dio ha permesso che le cose buone crescessero nel corso degli anni. Continuiamo a lavorare insieme a tutte le persone di buona volontà!”.
Guardando al futuro, è stato annunciato che il prossimo incontro annuale di Insieme per l’Europa si terrà a Graz-Seckau, in Austria, dal 31 ottobre al 2 novembre 2024.
Le confessioni cristiane presenti: Ortodossi greci, rumeni, armeni e russi, greci, romani e vetero-cattolici, protestanti, luterani, riformati, anglicani e Chiese libere.
Un cammino di conoscenza e di scoperta da fare insieme quotidianamente e con grande spirito di accoglienza, facendo pur fronte alle tante sfide che il mondo presenta. Ne abbiamo parlato con Antonio Salimbeni e Rita Moussallem, responsabili del Centro per il Dialogo Interreligioso (CDI).
Nel panorama mondiale che vive una profonda trasformazione verso una società sempre più multiculturale e multireligiosa, il Movimento dei Focolari promuove il dialogo tra le religioni, affinchè il pluralismo religioso dell’umanità non sia causa di divisioni e di guerre, ma contribuisca alla fraternità e alla pace. Antonio Salimbeni e Rita Moussallem, responsabili del Centro per il Dialogo Interreligioso (CDI), rispondono ad alcune domande.
Alla luce di quanto oggi affligge il mondo, in particolare ai nuovi conflitti che si aggiungono a quelli già esistenti, quale contributo il dialogo interreligioso può dare per la costruzione di un’unica grande famiglia umana?
Davanti agli eventi strazianti e scioccanti di queste ultime settimane, proviamo sgomento e profondo dolore oltre ad un senso di smarrimento. La religione viene spesso strumentalizzata da una politica di potere. Ci accorgiamo quanto le ideologie, il nazionalismo religioso e ogni forma di polarizzazione portino sempre al conflitto. Il dialogo può aiutare a purificare il nostro approccio, ad approfondire la conoscenza dell’altro, a focalizzare l’impegno sull’essenza delle nostre religioni che è il rapporto con Dio, l’Amore e la Misericordia.
Il dialogo può innalzare il livello delle nostre relazioni ad una profonda dimensione spirituale e spingerci a vivere i valori umani più profondi, per lavorare insieme a diffondere il Bene e la fraternità.
In che modo il Movimento dei Focolari porta avanti il suo impegno in questo ambito?
Il Movimento dei Focolari, fondato su una profonda spiritualità incentrata sull’unità e sulla fraternità tra tutti, ha scoperto la sua vocazione al dialogo interreligioso più di cinque decenni fa. Da allora ha stabilito – anche attraverso il suo Centro per il Dialogo Interreligioso (CDI) e i suoi centri presenti in vari Paesi – intensi e fraterni rapporti con migliaia di fedeli e numerose Istituzioni, associazioni, movimenti e organizzazioni delle più diverse religioni nella convinzione che l’amicizia fra persone di diverse fedi sia un potenziale vitale per la costruzione della fratellanza universale.
È un dialogo tra fratelli. Un dialogo sostenuto dall’ascolto, dalla comunione e dalla collaborazione. È un dialogo che ci fa scoprire la diversità qualsiasi essa sia come un dono. Chi mi sta vicino – diceva Chiara Lubich, fondatrice del Movimento – è stato creato in dono per me ed io sono stata creata in dono per chi mi sta vicino: la sua formula per un mondo fraterno.
Quali sono i prossimi appuntamenti in programma? Quali le tematiche da affrontare e gli obiettivi?
L’idea, maturata da alcuni mesi, di organizzare una conferenza interreligiosa per la fraternità per il prossimo giugno 2024 diventa ancora più urgente e necessaria, alla luce della crescente crisi che acuisce le divisioni nell’umanità. È un evento che vuole contribuire agli sforzi di riconciliazione con azioni innovative a livello globale e a percorrere la strada del dialogo e della fraternità rafforzando le relazioni e la cooperazione tra persone di diverse fedi.
La Conferenza prenderà il via il 29 maggio e terminerà il 5 giugno 2024. Si tratta di diversi momenti che avranno come denominatore comune il tema della pace fra gli uomini e con il creato. Due saranno le giornate aperte, una a Castel Gandolfo in collaborazione con l’organizzazione FaithInvest ed una ad Assisi insieme al Movimento Laudato Si, per celebrare l’importanza e l’impegno delle diverse fedi nella custodia della nostra casa comune.
In questo urgente impegno stiamo collaborando con Consulus una società di consulenza per l’innovazione globale, presente nelle Americhe, in Europa e in Asia, come nostro global knowledge partner.