Dic 30, 2016 | Chiara Lubich, Cultura, Famiglie, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Senza categoria
Scarica brochure con il programma Diretta streaming 11 Marzo 2017, 16:00-18:30 (CET, UTC+1)
Un percorso di vita e pensiero da condividere lungo tutto l’arco dell’anno alle diverse latitudini. A 50 anni dalla fondazione, durante tutto il 2017, si realizzeranno vari eventi e iniziative locali in diversi Paesi del mondo. Un percorso di vita e pensiero in più tappe per mettere in luce il valore antropologico e universale della famiglia nella prospettiva della “fratellanza universale”, testimoniare la ricchezza delle diversità culturali e sociali insieme all’ideale dell’unità incarnato nella vita di famiglia. L’evento centrale si terrà a Loppiano dal 10 al 12 marzo 2017. Previste circa 800 persone in rappresentanza da tutto il mondo. Le famiglie potranno immergersi pienamente nella realtà della cittadella internazionale dei Focolari e testimoniare il sogno di Chiara che attraversa tutti i continenti. Al mattino, workshop per adulti, giovani ragazzi e bambini, realizzati in collaborazione con il movimento parrocchiale, i centri gen3 e gen4, AfnOnlus e AMU. Nel pomeriggio l’incontro presso l’Auditorium in diretta streaming accoglierà anche gli esperti di tematiche familiari partecipanti al Seminario Culturale che si terrà presso l’Università Sophia (10 -11 marzo 2017). Da questo seminario di respiro universale prenderà inoltre il via il futuro Centro Studi sulla famiglia, con l’obiettivo di approfondire il contributo della spiritualità dell’unità per la famiglia nelle sfide di oggi. Per informazione www.famiglienuove.org famiglienuove@dev.focolare.org https://www.youtube.com/watch?v=DFZW86NLhaA (altro…)
Dic 28, 2016 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Senza categoria, Sociale
Rocco Femia, direttore della rivista Radici
«Ce la possiamo fare, dicevamo, e non solo ci siamo riusciti ma l’abbiamo fatto nel modo più bello». A parlare è Rocco Femia, direttore della rivista culturale RADICI, a conclusione del concerto “TOULOUSE FOR ITALY” di solidarietà con le vittime del sisma in Italia, organizzato dalla rivista francese di cultura italiana. E i numeri gli danno ragione: la Halle aux Grains della bella Tolosa, era strapiena. La raccolta destinata ai sinistrati italiani ha superato ogni ottimistica aspettativa. I numerosi sponsor hanno coperto le spese di organizzazione, in modo da non intaccare il ricavato del concerto tutto in beneficio dei terremotati. Ora sarà AMU (Azione per un mondo unito, Ong dei Focolari) a canalizzare il frutto della solidarietà dei cugini d’oltre alpe, attraverso il progetto RImPresa, già in corso e rivolto direttamente alle famiglie colpite. «Voglio ringraziare tutti i partecipanti che hanno fatto di questa serata un evento indimenticabile, nel segno della solidarietà e celebrando maestosamente la grande musica. Con la vostra generosa risposta abbiamo vinto la nostra battaglia. Le vibrazioni dei cuori sono stati più forti della distruzione», afferma R. Femia non senza commozione. La folla dei presenti non fiata, è diventata una sola persona con più di mille cuori: «Grazie del vostro sostegno e generosità», conclude. Una cinquantina di artisti si sono esibiti gratuitamente, confermando la forte sensibilità con chi ha sofferto gravi perdite: l’orchestra da camera OCCITANIA con musiche di Bach; il Gruppo Incanto di canti popolari italiani e che porta per il mondo un musical intitolato “ITALIANI, quando gli immigranti eravamo noi”; Il Trio DALTIN; Vicente e Rafael PRADAL della Spagna; il chitarrista virtuoso di flamenco Kiko Ruiz; il Trio di musica Jazz NACCARATO; la delicatezza e il virtuosismo del mandolinista Julien Martineau; le canzoni-poesie del grande Faber, suonate dalla Fabrizio DE ANDRÈ Band; Le indimenticabili musiche dei più famosi film italiani e il gran finale con standing ovation della soprano Cécile LIMAL che ha intonato “La vita è bella”… di Roberto Benigni. Tutto alternato dalle vivaci presentazioni del trio composto da Rocco Femia direttore della rivista RADICI, e dai giornalisti televisivi Marina Lorenzo e Patrick Noviello. Il direttore di RADICI, poi nel ringraziare, non dimentica proprio nessuno, consapevole dell’apporto di ciascuno per la riuscita dell’evento: dall’équipe dei tecnici al direttore artistico, alla regia dei suoni, delle luci. E ancora, il vice-sindaco Francis Grass, il Console d’Italia a Tolosa, Fabrizio Mazza, gli sponsor, i benefattori, i media… tutti insieme hanno “vinto la battaglia”. Ed è ciò che sperimento mentre condivido con gli artisti e i tecnici una cena in piedi post concerto. Si sente un filo profondo che li lega, fatto di fiducia reciproca, di stima, di talenti condivisi, di solidarietà, di voglia di rendere il mondo più bello. E avverto con gioia e stupore che questo filo si è intrecciato anche con me, con AMU. Perciò non sarò sorpreso se scoprirò che ho vissuto appena l’inizio di un lungo e benefico rapporto di collaborazione. Presentando, infatti, “Azione per un mondo unito” durante il concerto, Rocco Femia ha evidenziato lo slogan del progetto RImPresa, come espressione di ciò che per i presenti sembrava già convinzione: «vibra la speranza, non trema il futuro». Gustavo Clariá (altro…)
Dic 26, 2016 | Cultura, Focolari nel Mondo, Senza categoria
This is the story of a 5-year-old boy with cancer who brought a ray of sunshine into the lives of people around him. John seemed to have an innate understanding of and ability to love. Those qualities endeared him to many, and were the driving force behind the worldwide spread of his story. Like all stories of heroes facing impossible odds, it deserves telling and retelling. Available from New City Press (NY)
Dic 22, 2016 | Chiara Lubich, Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Senza categoria, Spiritualità
Dalla notte tra il 20 e il 21 dicembre, paradossalmente in contemporanea con l’arrivo dell’inverno, arriva la primavera del sito dell’intero Gruppo editoriale Città Nuova. Un anno dopo il cambio sulla carta – mensile e non più quindicinale, ma con più pagine, contributi digitali esclusivi e dossier su gravi temi d’attualità, e una nuova, apprezzata grafica –, il gruppo editoriale Città Nuova presenta il suo nuovo spazio digitale, con il quale si potrà accedere a notizie e approfondimenti da computer, tablet e cellulare. Città Nuova a casa, per strada, nell’autobus… E poi il servizio abbonamenti e vendite di libri e riviste è tutto nuovo e più efficace. Con lo slogan “cultura e informazione”, compiamo così un passo in avanti, realizzato grazie al progetto grafico di Humus Design e al supporto di ingegneria digitale della società Seed. L’apparizione della nuova piattaforma completa la proposta informativa e formativa del Gruppo. Il nuovo sito si affianca ai libri e alle riviste (Città Nuova, Nuova Umanità, Sophia, Unità e Carismi, Gen’s, Big, Teens, Il Vangelo del giorno). Lo stile è quello conosciuto e apprezzato dai nostri lettori: informato, partecipato, sereno, dialogante, professionale, familiare, per un sito rinnovato nella struttura e nell’estetica. L’abbiamo organizzato in sei aree: Fatti: politica, economia, lavoro, diritti, sociale, solidarietà, educazione, cultura e scienza, oltre alle Storie (racconti, esperienze, vita vera); Idee: con Pensieri d’autore (gli articoli delle firme di Città Nuova), Focus (i dossier tematici, le raccolte di articoli), Due punti (lo stesso tema trattato da differenti punti di vista), Studi (gli approfondimenti); Nella città: cittadinanza attiva, famiglia, educazione, ambiente e La Rosa dei venti (cioè le pagine regionali); Io, Dio e l’altro: spiritualità, Chiesa, religioni, Focolari; Nona ora: tempo libero, sport, cinema, spettacolo, teatro, letteratura, arte, comunicazione; Mondo: i Paesi (il punto di vista locale dai nostri inviati nel mondo) e gli Scenari globali. In più abbiamo, anche questi in parte già rinnovati, i blog degli autori, le loro voci. L’offerta verrà poi ampliata con le opzioni social, su Facebook e Twitter in particolare. Sulla carta e sul web continueremo la nostra sessantennale avventura, cercando di dare spazio ai temi che più ci sembrano confacenti alla nostra fonte ispiratrice, al “carisma dell’unità” di Chiara Lubich, declinato in un’attualità sempre più inquietante, ma anche ricca di nuove speranze. Ecco allora l’impegno giornalistico e culturale nel campo delle migrazioni che generano solidarietà e paura; della povertà che colpisce ormai un terzo dell’Italia; della pace che continuiamo a cercare pur nel mezzo di una Terza guerra mondiale; della famiglia che pare scossa da attacchi sempre più forti ma che vive e vivrà ed è il primo luogo dove si apprende e sperimenta l’inclusione e l’accoglienza reciproca; della donna (e dell’uomo) che cercano una convivenza più equilibrata e reciprocamente valorizzante; della crisi non solo economica ma anche culturale che attanaglia la nostra società; della molteplice e multiforme dimensione spirituale dell’esistenza umana… Il tutto con l’intero nostro patrimonio, ma anche con nuove rubriche, nuove proposte, nuove firme, con più possibilità di essere attivi e interattivi. Il sito è nuovo, e quindi vi chiediamo la pazienza di sopportare errori e incompletezze che via via verranno corretti. Lo riempiremo e lo miglioreremo col vostro aiuto nei prossimi mesi (segnalazioni a segr.redazione@cittanuova.it), aggiungendo anche nuove firme e rubriche, sempre in modo coordinato con le riviste cartacee, in primis Città Nuova, e con il settore libri. Contiamo, sulla vostra partecipazione attiva, con commenti, lettere, articoli, foto. Buona lettura! Dal sito Città Nuova cultura e informazione
Dic 5, 2016 | Chiara Lubich, Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Senza categoria, Spiritualità
Erminio Longhini nasce a Milano il 19 luglio 1928. Dal matrimonio con Nuccia Longhini nascono Michela, Matteo e Stefano. Già dagli anni dell’università, Nuccia ed Erminio studenti di medicina, intendono mettere al centro della loro professione la persona. «Fin da bambino – racconta lui stesso – ho sentito una forte attrazione verso la Vergine Maria». Forse è per questa sua filiale devozione ad “una così bella Madre”, che pur sommerso dagli obblighi della professione, si presta ad accompagnare i viaggi dei malati a Lourdes. Serio, scrupoloso, esigente, trascorre anni di duro sacrificio impegnato dall’alba a notte fonda, sia con i malati come primario ospedaliero, sia dedicandosi alla ricerca. Ma anche la sua anima è in ricerca. Con Nuccia avverte il bisogno di una spiritualità che accompagni la vita della loro famiglia e in quella dei Focolari trovano la risposta: Dio-Amore, cui Erminio sente di donare tutto se stesso, mettendosi al Suo servizio nei fratelli che incontra. Diventa un focolarino sposato. Grazie a generosi contributi, mette in piedi un reparto di medicina interna con apparecchiature all’avanguardia ed accoglie giovani laureati italiani e di Paesi in via di sviluppo perché si possano formare. Riesce a motivare colleghi ed infermieri e la divisione medica da lui diretta diviene una delle migliori, sia come rapporto umano che tecnico, con centinaia di ricerche pubblicate. Erminio capisce sempre più che non basta curare la malattia, ma la persona. In collaborazione con l’Università Cattolica, realizza una ricerca in 40 ospedali da cui emerge che il maggior disagio dei malati è il dover dipendere dagli altri. Ed ecco il balenare di un’idea, subito comunicata alla moglie e ad alcuni collaboratori: «Perché non donare un po’ del nostro tempo per instaurare un rapporto umano, uno scambio d’amore con i nostri malati?». Non senza ostacoli e mille complicazioni, Erminio riesce a portare i primi 30 volontari in corsia disposti ad occuparsi dei malati oltre le cure. «Che cosa ho cercato di trasmettere loro? – spiega –. Ciò che avevo imparato da Chiara Lubich: la reciprocità». Da questo primo gruppo, nel 1976 nasce l’AVO (Associazione Volontari Ospedalieri), un’iniziativa incoraggiata, oltre che da Chiara, dai cardinali di Milano, Colombo e Martini e dallo stesso san Giovanni Paolo II che, durante un’udienza a 7.000 volontari dell’Associazione, dice ad Erminio: «Sono contento, dica ai suoi amici di continuare così». Dopo la dolorosa morte della moglie, Erminio affina ancor più la sua mitezza e l’abbandono in Dio. Costretto a continui ricoveri e sempre più frequenti trasfusioni, confida: «Mi sento come una foglia d’autunno in una giornata di vento. Sembrerebbe più desiderabile il venire della sera della vita. Poi capisco che si nasconde una tentazione e al mattino percepisco che mi viene donato un altro giorno e che la vita è vivere il momento presente, contando sulla misericordia di Dio per il passato e sulla speranza per l’avvenire». Nel frattempo, l’AVO si diffonde in tutta Italia e conta oggi 25.000 volontari in 250 ospedali. Per questo suo impegno, nel 2004 Erminio è insignito della Medaglia d’Oro al Merito della Sanità dal Presidente dell’Italia. Fino alla fine Erminio continua a formare spiritualmente i volontari con scritti e videomessaggi. Negli ultimi mesi, il suo quadro clinico non è certo rassicurante, ma lui è sereno: «Ringrazio Dio perché nella mia vita ho avuto molto di più di quanto immaginavo. Ringrazio la Madonna, e tutte le sere concludo le mie preghiere dicendo: sii Tu a venirmi a prendere e sarà piena letizia. Ti sentirò e ti vedrò». Il 4 novembre scorso si spegne serenamente. Tutti quelli che l’hanno conosciuto e amato sono certi che sia avvenuto proprio come lui desidera, a ricompensa di una vita tutta intrisa di Vangelo. Anna Friso (altro…)
Nov 21, 2016 | Chiara Lubich, Dialogo Interreligioso, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Senza categoria, Spiritualità
Una terra dove i cristiani sono meno dell’1%, l’Algeria è il primo Paese musulmano ad aver accolto la spiritualità dell’unità a partire dalla metà degli anni ‘60. Anni non facili di transizione e sviluppo in quest’area strategica: è ancora vivo il ricordo dei monaci di Tiberine, il cui esempio trascende le differenze religiose e riporta all’essenza della fraternità dell’unico genere umano. “ «Chiara Lubich ci invitava a non fermarci alle difficoltà del presente – ricorda Rosi Bertolasi, per 13 anni nel Focolare di Algeri –. Vista con i suoi occhi, l’esperienza che stavamo facendo, era piena di speranza. Intravedeva già la vita che si sarebbe sviluppata in futuro». «Anche il card. Duval, allora arcivescovo di Algeri – continua – ci ha sempre incoraggiati, ed oggi con gioia possiamo affermare che in Algeria, uomini e donne musulmani, grazie alla fedeltà nel dialogo della vita e della presenza anche in momenti difficili, hanno sviluppato un’esperienza propria di appartenenza al Movimento dei Focolari». Come quella di Rosi, si susseguono le voci di chi è testimone dell’inizio di quest’avventura. Siamo a Tlemcen, (ovest-Algeria, a circa 60 km dal Marocco), dove lo scorso 1-2 novembre si è festeggiato il 50° del Movimento dei Focolari, che dall’Algeria ha aperto le porte a tanti Paesi del nord-Africa e Medio Oriente, presenti mons. Tessier, arcivescovo emerito di Algeri e mons. Vesco, attuale vescovo di Orano, Jesús Morán, copresidente dei Focolari, i responsabili dei Focolari in varie regioni del Medio Oriente, fra cui la Siria, e naturalmente persone da ogni parte del Paese. Proprio a Tlemcen, nell’odierno “Centro Mariapoli Ulisse” – chiamato così in ricordo di Ulisse Caglioni (5 marzo 1943 – 1 settembre 2003) tra i focolarini che hanno speso la loro esistenza per testimoniare la fraternità senza risparmiarsi – il 15 ottobre 1966, su una Citroën, è arrivato il primo gruppo, viaggiando in macchina da Parigi. Lo ricorda come fosse ieri Pierre Le Vaslot, focolarino francese oggi in Italia. Al loro arrivo i tre – Pierre, Ulisse e Salvatore Strippoli – si trovano davanti un monastero benedettino da rimettere in funzione, costruito negli anni ‘50 da don Walzer, abate tedesco cacciato dalla Germania per essersi rifiutato di accogliere Hitler nell’abazia di Beuron. Il monastero è addossato alla montagna, a 900 mt di altezza, a pochi passi dalla tomba del mistico sufi Sidi Boumedienne, che ha lasciato una forte impronta spirituale nella regione e oltre. Il posto si presta perfettamente agli incontri, all’accoglienza e al dialogo. Vi si respira pace e serenità. Al Centro “Dar es Salam”, così è conosciuto a Tlem-cen, inizia allora un’avventura di presenza e di vita condivisa con gli abitanti della città. «Gioia per noi ad Orano, nel vedere il monastero rivivere – racconta Thierry Becker, allora giovane sacerdote –. Ma chi sono questi focolarini? Nessuno ne aveva sentito parlare. Non sono monaci né preti, vivono in comunità. Sono venuti per vivere l’unità e farla vivere intorno a loro. Li ho sentiti parlare del loro ideale, di Chiara Lubich, di cui ho imparato a conoscere la spiritualità. Si sono rapidamente messi a lavoro e Ulisse ha presto trasformato la casa». Sono anni di continue esperienze, come il contatto con l’Imam Barkat. I focolarini lo aiutano a salvare il figlio piccolo, portandolo in ospedale nel cuore della notte e insistendo con i medici. Sarà poi questo Imam, il papà del piccolo Bahi, ad andare in Focolare per dei corsi sugli Hadits profetici e trasmettere così la giusta comprensione dei loro scritti spirituali. Parole commoventi arrivano anche dai primi giovani che frequentavano il focolare di Tlemcen negli anni ‘60 – Mourad, Bouziane, Farouk – oggi felici di vedere i loro figli e le nuove generazioni portare avanti quell’ideale nel quale loro per primi hanno creduto. Maria Chiara De Lorenzo (altro…)