Movimento dei Focolari

XIª edizione del Premio Chiara Lubich per la Fraternità

A distanza di tre anni, l’Associazione Città per la Fraternità, indice un nuovo bando per il Premio Chiara Lubich per la Fraternità che vuole promuovere azioni di pace e fraternità in tutto il mondo.

Giunge quest’anno alla sua XIª edizione il Premio Chiara Lubich per la Fraternità, nato dall’ispirazione dell’Associazione Città per la Fraternità e dedicato alla Fondatrice del Movimento dei Focolari.

L’ Associazione Città per la Fraternità, con sede a Castel Gandolfo (Roma) si unisce a tutti gli agenti promotori di pace e fraternità per diffondere nel mondo, oggi più che mai, la convivenza armoniosa tra uomini e ambiente in tutti gli angoli della terra. Vuole essere un’esperienza di dialogo, confronto e rete tra Comuni e altri Enti Locali che intendono promuovere, nell’ambito del più vasto e complesso lavoro di tipo politico amministrativo, un laboratorio permanente di esperienze positive da diffondere, dando rilievo alla pace, ai diritti umani, alla giustizia sociale per focalizzare al meglio la fraternità quale paradigma politico.

Il concorso si rivolge principalmente ad Enti Locali (Province, Regioni, ecc.) di qualunque parte del mondo e dimensione. Sono ammesse anche candidature provenienti da Enti Locali, Organismi o persone singole che segnalassero altre Amministrazioni territoriali in tutti i continenti.

Il Premio, un’originale scultura artistica raffigurante la fraternità, sarà assegnato valutando l’attuazione di un progetto o un’iniziativa che, lungo il suo ciclo di vita, rappresenti la declinazione di uno o più aspetti del principio della fraternità applicato alle politiche pubbliche, realizzato in sinergia tra Amministrazioni, Comunità locali e società civile organizzata. I lavori in questione dovranno dunque  mettere in luce quelle attività capaci di stimolare i cittadini a impegnarsi per il bene comune, partecipare alla vita della comunità civile e favorire  la crescita di una cultura della cittadinanza attiva e inclusiva.

I partecipanti potranno presentare entro e non oltre il 29 febbraio 2024 i propri progetti: elaborati scritti,  ipertestuali e/o multimediali o audiovisivi.

Oltre a premiare il vincitore, la giuria potrà attribuire uno o più riconoscimenti speciali e/o menzioni d’onore ad altri progetti che si siano particolarmente distinti come esperienze di fraternità universale nella comunità locali.

Per sapere come procedere ed avere maggiori informazioni è possibile scaricare il bando al seguente link o consultare la pagina web Associazione Città per la Fraternità (cittaperlafraternita.org).

Maria Grazia Berretta


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Baier e Kronreif: «Dialop è un modello di dialogo in questo tempo di polarizzazioni».

Baier e Kronreif: «Dialop è un modello di dialogo in questo tempo di polarizzazioni».

Oltre 10 anni fa Walter Baier e Franz Kronreif hanno iniziato a Vienna un cammino tra marxisti e cattolici nella prospettiva – ardita allora e ardita oggi – di elaborare un’etica sociale condivisa sulla base di un progetto di dialogo trasversale, denominato Dialop, varato nel 2014. Baier, politico, è attualmente presidente della Sinistra Europea, Kronreif è un architetto, membro dei Focolari.

Quali risultati sono stati raggiunti con la Conferenza dei giorni scorsi nel cammino di Dialop?

Baier: «Mi è difficile dare già una risposta perché dobbiamo ancora valutare le cose tra noi. Ho letto varie volte il discorso che ci ha fatto Papa Francesco e ho scoperto aspetti nuovi. Questo vuol dire che dobbiamo far calare questo discorso per rifletterci attentamente. Di sicuro, comunque, l’incontro con il Papa apre un nuovo capitolo tra la Sinistra in Europa e la Chiesa cattolica. Il Papa ha parlato proprio delle cose che muovono anche noi, e cioè l’opzione preferenziale per i poveri, la difesa di Madre Terra, i diritti dei migranti, il diritto alla vita».

Kronreif: «La cosa che mi ha più impressionato è che il Papa ha proprio voluto questo incontro con una rappresentanza di Dialop. Fin dall’inizio abbiamo visto che si sentiva molto bene con il nostro gruppo, per metà cattolici, per metà marxisti. Ha parlato molto liberamente e ha costruito rapporti anche accogliendo le domande. Ci ha incitati a proseguire il dialogo, perché il dialogo oggi è fondamentale. Ha sottolineato anche la lotta alla corruzione. E poi ci ha invitati a sognare un futuro migliore, perché con i sogni possiamo riuscire a rompere gli schemi».

Baier: «È molto importante anche quanto successo all’Istituto universitario Sophia a Loppiano. Penso sia una nuova tappa del dialogo. Dimostra quanto sia ricco il sapere che riusciamo a mobilitare, La precondizione di questo è che siamo riusciti a creare uno spazio in cui tutti i partecipanti sono riusciti ad esprimersi. Da parte marxista, tutti i contributi sono stati non ortodossi. Se avessimo detto queste cose decenni fa nei nostri partiti socialisti o comunisti, ci avrebbero estromessi».

Ad esempio?

Baier: «Come ci siamo mossi come marxisti con il vertice della Chiesa cattolica è una cosa inedita. E poi l’autocritica che abbiamo incominciato a fare riguardo alle nostre contraddizioni. Questo è possibile solo in questo tipo di dialogo che abbiamo creato a Sophia. E sottolineo che in questa esperienza di dialogo, l’altra parte riesce ad attivare la parte migliore di noi».

Quali prospettive si sono aperte con questa tappa d’inizio 2024?

Baier: «Per me, come politico, è importante che riusciamo a mobilitare la società e l’opinione pubblica sui temi della giustizia, dell’ecologia integrale, soprattutto della pace. Anche se non dobbiamo farci illusioni. Non si tratta tanto di discorsi quanto di un confronto con poteri forti. Questo richiede decisioni democratiche e servono maggioranze su tali temi. Io penso che dobbiamo sviluppare il nostro dialogo in questa direzione».

Kronreif: «La prospettiva emersa è che abbiamo constatato che nel nostro dialogo riusciamo a dar vita ad un’esperienza di vero incontro che si può allargare ad altri dialoghi o integrare altre soggetti nel nostro dialogo. Ormai abbiamo un metodo e un’esperienza così radicata e vissuta, che siamo più aperti ad integrare altre componenti. E può risultare un metodo democratico utile per come trattare e affrontare certi temi nei parlamenti, nella società e nell’opinione pubblica, dove adesso prevale una scissione molto forte e una radicalizzazione su posizioni estreme».

Paolo Lòriga

Il Gen Rosso fra giovani detenuti

Un pomeriggio trascorso con i ragazzi dell’istituto penale minorile di Roma (Italia) per un messaggio di speranza e gioia.

Casal del Marmo, periferia nord ovest di Roma, Italia. Il quartiere è famoso per la presenza di un istituto penale minorile che ospita ragazzi che provengono da varie parti d’Italia, molti di loro sono stranieri.

In occasione della Missione di strada “Vivi per qualcosa di grande” – organizzata da alcune Associazioni e Comunità fra cui il Movimento dei Focolari -, il Gen Rosso varca le porte dell’istituto.

Al loro ingresso ci sono una quarantina di ospiti ad attenderli ma la prima reazione, inattesa, è abbastanza fredda.

Per la maggioranza sono di lingua araba. Ma Lito, un giovane amico del Gen Rosso, ottimo dj, è egiziano e parla la loro lingua. Esordisce facendo da traduttore. Non se l’aspettano. Intanto si scaldano gli animi, la musica aiuta. Il tempo vola fra ritmi, canzoni, applausi e profonde riflessioni. Occhi lucidi, sorrisi sinceri. La semplicità di un pomeriggio diverso fra quelle mura.

Il Gen Rosso riesce a trasmettere un messaggio di speranza, attingendo anche ad alcuni interventi di Papa Francesco.

“Anche se sbagli potrai sempre rialzare la testa e ricominciare, perché nessuno ha il diritto di rubarti la speranza”. Sono le parole del Papa quando nel 2019 ha incontrato i giovani nel suo viaggio Apostolico in Bulgaria e Macedonia del Nord. “Quale maggior adrenalina che impegnarsi tutti i giorni, con dedizione, ad essere artigiani di sogni, artigiani di speranza? – ha esordito il Papa – I sogni ci aiutano a mantenere viva la certezza di sapere che un altro mondo è possibile (…). I sogni più belli si conquistano con speranza, pazienza e impegno”.

Parole che risuonano nell’istituto minorile. Ecco, è arrivato il momento di sognare ad occhi aperti. Ci pensa Helanio. Prende il microfono: “Sappiamo che fra di voi c’è qualcuno che canta…”. Ed ecco saltare sul palco tre ragazzi rapper. Due parole a Ygor alle percussioni e a Juan Francisco alla chitarra, e via con un beat, un ritmo improvvisato. I tre ragazzi, poi diventati quattro, si alternano con strofe improvvisate in arabo, francese, italiano e di nuovo in arabo.

Il pubblico si scatena e segue il ritmo con il battito delle mani. E ancora tutti insieme, Gen Rosso e rapper per il gran finale. Tutti sono coinvolti: polizia penitenziaria, detenuti, direzione. Nei balli si mescolano anche i visitatori che hanno organizzato l’iniziativa: Nuovi Orizzonti, Focolari, Comunità Emmanuel, Comunità Fazenda de Esperanza, Shalom, Casa Do Menor, Missione Belem, le Sentinelle del Mattino di Pasqua, Comunità Lumen, Comunità Anspaz, in sinergia con la Diocesi di Roma.

Ecco, la speranza esiste. E anche i talenti in questi giovani.

La Direttrice Dott.ssa Maria Vittoria Menenti sale sul palco, prende il microfono e ringrazia i ragazzi ospiti dell’istituto minorile, e il Gen Rosso, con la speranza che si possa ripetere in futuro.

Il tempo è volato. Bisogna andare via. Ci si saluta fra strette di mano, abbracci, pacche sulle spalle, grandi sorrisi. “Tornate presto!!!”

Uscendo in tanti pensano alla frase del Vangelo, “dove due o tre sono riuniti nel mio nome, io sarò in mezzo a loro” (Mt 18,20): quando si cerca di volersi bene, la presenza di Dio fa accadere cose stupende. Ancora di più, quando la si vive  in un luogo come questo, intriso di dolore, rabbia, sconforto, ma anche e soprattutto speranza.

I ragazzi tornano nelle loro celle. Il Gen Rosso riprende un nuovo viaggio. Ognuno porta con sé qualcosa di profondo: tutti fortemente ricaricati dalla stessa sorgente inesauribile di gioia e di speranza.

Lorenzo Russo


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Baier e Kronreif: «Dialop è un modello di dialogo in questo tempo di polarizzazioni».

Portiamo a tutti la gioia di Gesù

L’azione mondiale “Hanno sloggiato Gesù” per ricordare il vero significato del Natale. Le novità natalizie dell’azienda Azur: puzzle che raccontano la storia della nascita di Gesù e la gioia a Natale dei bambini nel mondo.

Si avvicina Natale e come sempre i e le Gen4 – i bambini e le bambine dei Focolari dai quattro ai dieci anni – sono in prima linea per ricordare a tutti il vero significato di questa festa, riportando Gesù al centro del Natale.

In tutte le comunità nel mondo è cominciata la produzione delle piccole statuette di Gesù Bambino che, vicino al Natale, i e le Gen4 offriranno nelle strade, piazze, centri commerciali per ricordare a tutti la nascita di Gesù, il “festeggiato”! Le eventuali offerte ricevute andranno ad aiutare tanti bambini in Paesi dimenticati dai media, ma che affrontano gravi difficoltà come la crisi umanitaria in Venezuela o per luoghi dove i bambini soffrono per le guerre in atto o per altre necessità individuate anche localmente.

Questa azione, dal titolo “Hanno Sloggiato Gesù” è nata nel 1997 ed ha un significato ben preciso: non lasciarsi condizionare dal consumismo, ma riportare al centro del Natale i valori positivi, di pace, solidarietà, fraternità universale. L’idea era scaturita da una riflessione di Chiara Lubich che si trovava in Svizzera nel periodo che precede il Natale. Camminando per le strade illuminate di una grande città, era stata colpita dalle luci, dagli addobbi graziosi, dalla tanta ricchezza, ma soprattutto dall’assenza di riferimento al significato primo del Natale. E così scriveva: “Questo mondo ricco si è ‘accalappiato’ il Natale e tutto il suo contorno, e ha sloggiato Gesù! (…) Punta sul Natale per il guadagno migliore dell’anno. Ma a Gesù non pensa”.

Così dal 1997 migliaia di Gen4 in tutto il mondo hanno accolto l’invito di Chiara Lubich di riportare Gesù al centro del Natale. Quest’anno l’evento ha come tema “Portiamo a tutti la gioia di Gesù!”:.

E accanto a questa consuetudine annuale, il Centro internazionale Gen4 in collaborazione con l’azienda Azur ha prodotto due articoli natalizi per portare un messaggio di bellezza e di pace. Si tratta di due puzzle: “il Natale dei Bambini del mondo” e “la bellissima storia del Natale”.

Il primo è il classico puzzle da comporre, formato da 96 tessere. Il secondo invece è formato da sei cartoline puzzle, sei disegni che raccontano la storia della nascita di Gesù dall’arrivo a Betlemme alla venuta dei Magi. Sul retro si possono scrivere gli auguri di Natale, poi si può disfare il puzzle e metterlo nella busta allegata e regalarlo. Ma i sei puzzle possono anche essere usati per raccontare e rivivere insieme ai piccoli questa bellissima storia, aiutati anche da un depliant-libretto col testo del racconto.

I puzzle riportano il titolo in 5 lingue (italiano, inglese, spagnolo, francese, portoghese-brasiliano).

Per qualsiasi info sull’azione Hanno sloggiato Gesù si può contattate il Centro Gen4, mentre per i due puzzle si può visitare il sito dell’Azur.

Lorenzo Russo

EDU FOR UNITY: un podcast per crescere insieme

Leggere il cuore e i comportamenti dei bambini, dei ragazzi e dei giovani d’oggi e accompagnarli nel loro percorso di formazione e di crescita. È quanto sta alla base del podcast “EDU FOR UNITY” in uscita il 27 novembre 2023 sul canale Spotify del Movimento dei Focolari.

Quanto è importante oggi comprendere il modo migliore per avvicinarci all’altro? E se si trattasse di bambini, ragazzi e giovani, come possiamo noi adulti, genitori, insegnanti, educatori essere più presenti e attenti, come sostenerli e accompagnarli nel migliore dei modi nel loro percorso di formazione e di crescita?

Sono queste le domande che troveranno spazio per le prossime settimane, a partire dal 27 novembre 2023, in “EDU FOR UNITY”, il podcast nato da un’idea dell’équipe di “EduxEdu, Educarsi per educare”,  il programma internazionale di formazione per educatori promosso dal Movimento dei Focolari, in partnership con l’Istituto Universitario Sophia di Loppiano (Italia) e con la Libera Università Maria Santissima Assunta (Lumsa) di Roma (Italia).

Pochi giorni dopo la pubblicazione delle Linee Guida in materia di Tutela dei Minori e Persone in situazione di Vulnerabilità elaborate dal Movimento dei Focolari   e alla luce delle tante sfide che il mondo ci pone dinanzi, Edu For Unity si propone, come in un viaggio, di indicare la destinazione attraverso una nuova cultura educativa dell’infanzia e dell’adolescenza nella quale cambia la direzione della bussola: i bambini e i ragazzi d’oggi non rappresentano l’oggetto dell’educazione, ma sono soggetti attivi immersi nella società con la loro specificità, la loro fragilità, la loro forza, le loro doti.

Ciascuna tappa di questo percorso indicherà il sentiero da tracciare, con l’aiuto di un team internazionale di esperti in sociologia, psicologia, pedagogia e teologia.

Per saperne di più abbiamo intervistato Roberta Formisano, una delle autrici di questo progetto.

Come è nata l’idea di questo podcast e a chi si rivolge?
Questo podcast nasce dal desiderio di avere uno sguardo un po’ più attento alla fascia giovanile, dei ragazzi, dei bambini e dei giovani che, soprattutto negli ultimi anni, sono stati costretti all’isolamento e alla chiusura a causa del covid. Questo ha aumentato in molti di loro paure e insicurezze e tante di queste paure si leggono proprio nella difficoltà che si ha nel rapportarsi a loro. La situazione ha quindi suscitato ulteriori interrogativi su come entrare in contatto con loro, come educarli,  trovare nuove strategie per avvicinarsi a loro, ma anche per accompagnarli nel loro percorso. Il podcast nasce quindi da un’idea dell’équipe di EduxEdu e si rivolge ai genitori, agli insegnanti, agli educatori, agli animatori di gruppi parrocchiali o movimenti ecclesiali, a tutte quelle figure, insomma, che accompagnano bambini, ragazzi e giovani nella vita, nel loro percorso di formazione, che sia spirituale, culturale o anche sportivo, di qualsiasi genere.

Quali le tematiche che avete deciso di affrontare in questo percorso e come saranno strutturate?
Il podcast nasce con l’obiettivo di costruire delle pillole relativamente brevi sul tema delle fragilità dei bambini, adolescenti e giovani. Il percorso tematico che è stato scelto parte dall’ascolto, argomento di questa prima stagione, per poi andare ad approfondire l’amicizia, il conflitto, le emozioni, i limiti e la coerenza, cioè le sei parole chiave in cui, secondo l’équipe di esperti coinvolti, è possibile declinare la “fragilità” e che saranno i temi delle sei stagioni di questo podcast. Ogni episodio si apre con un dialogo tra una conduttrice, che per questa  prima  stagione sarà la giornalista argentina Anita Martinez, con un esperto capace di guidarci nel tema. Per ciascun episodio abbiamo cercato di inserire delle esperienze in modo che le varie domande che sorgono nella quotidianità non trovino risposta solo nella parte teorica che può restituire un esperto, ma abbiano un riscontro nella vita di tutti i giorni. Ogni stagione si concludere con un  pensiero di Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, sul tema affrontato.

Il titolo del podcast mette in rilievo la parola “unity” (unità). Che  significato vuole avere?
Il titolo EDU FOR UNITY si può spiegare facendo riferimento alla comunità educante, cioè alla consapevolezza che al di là delle pur indispensabili skills per poter intercettare le fragilità di bambini e adolescenti, ascoltarle e farle nostre, solo insieme, uniti, come comunità che si pone in “ascolto” possiamo sperare di essere efficaci.

Nel dar vita a questo progetto quali sono state le sfide maggiori?
Tra le  sfide maggiori una è stata tener bene presente a chi ci rivolgevamo e che l’obiettivo alla base di questo era il  “prendersi cura” dei bambini, degli adolescenti e dei giovani. Un’altra sfida è stata cercare di mettere insieme vari aspetti, ciò che contraddistingue le varie persone che hanno collaborato, ciascuna con il proprio background professionale, culturale, accademico. Mettersi in gioco senza accomodarsi nella posizione di chi “insegna”, ma con molta semplicità, provando ad essere sintetici e usando  un linguaggio semplice per potersi rivolgere a tutti. Gli esperti hanno lavorato per tanto tempo tutti insieme per dar vita a questi primi quattro episodi, è stato un lavoro anche tra le varie scuole di pensiero e di studio, sociologico, pedagogico, psicologico sul tema. Anche  a livello tecnico e di registrazione è stata una  bella sfida, perché abbiamo coinvolto persone di vari Paesi del mondo e, al momento, il podcast, è stato registrato e tradotto in italiano e in spagnolo. Inoltre è stato un bel lavoro intergenerazionale che ha convolto varie voci, anche quelle dei più giovani.

Cosa sperate giunga a chi ascolterà questo podcast?
Ci auguriamo che l’ascolto di questo podcast sia un tempo che ciascuno può prendersi, non solo nell’ottica di esser di aiuto e accompagnare i più giovani,  ma per riflettere e lavorare su se stessi. Che ciascuno possa davvero trovare suggerimenti da concretizzare  nella vita  quotidiana. Ci piacerebbe che ascoltandolo ognuno si chiedesse: “Questa non è solo una lezione. Ma io davvero faccio questo tutti i giorni? E come posso fare per attuarlo?”. Ci auguriamo che possa davvero essere utile per creare una visione di società migliore, non solo concentrata su se stessa, chiusa, diffidente; che aiuti gli adulti ad accogliere la voce dei bambini, ragazzi e giovani e ad accompagnarli nel loro percorso di formazione e di crescita.

Maria Grazia Berretta


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“Corpo Europeo di Solidarietà e Servizio Civile in Europa”

Da Bruxelles, oltre la violenza e le guerre, una proposta concreta di solidarietà e pace a partire dal volontariato. Convegno in ricordo di David Sassoli. Bruxelles, 24 ottobre 2023, Parlamento Europeo (ingresso Spinelli, rue Wiertz 60) sala ASP 3H1 dalle 9:00 alle 13:00 e in diretta a Roma, Spazio aperto Esperienza Europa – David Sassoli (sala conferenze al piano -1, piazza Venezia, 6).

Nel ricordo del Presidente David Sassoli, tre importanti associazioni europee, il Movimento Europeo, il Movimento dei Focolari e l’Associazione internazionale dei Caterinati (Gruppo romano), insieme alla ex Presidente della commissione cultura del Parlamento europeo Silvia Costa, danno vita ad un’iniziativa comune il 24 ottobre sul “Corpo europeo di solidarietà e il Servizio civile”, nella sede del Parlamento europeo a Bruxelles, collegata con lo Spazio Europa David Sassoli a Roma.

Ecco il link per accedere alla diretta streaming che sarà disponibile anche sui siti degli enti promotori.

“Con il tragico riaffacciarsi di eventi bellici ai confini dell’Europa e di azioni terroristiche anche a Parigi e in questi giorni a Bruxelles, costruire ponti di dialogo e solidarietà in Europa e nei Paesi terzi investendo sulle nuove generazioni è ancora più necessario e strategico. Siamo convinti – dichiarano i promotori- che la pratica di esperienze di volontariato o di servizio civile debbano diventare un elemento costitutivo della cittadinanza europea. Perché prendersi cura dell’altro, del creato e della convivenza civile promuove la fraternità e la coesione sociale ma fa anche crescere dal basso il progetto politico degli Stati uniti d’Europa”.

Protagonista attivo di questo cammino è il Corpo Europeo di Solidarietà (ESC), il programma di volontariato finanziato dall’UE per giovani europei di età compresa tra i 18 e i 30 anni. Si tratta di progetti di solidarietà, cooperazione, educazione alla pace ma anche di accoglienza e integrazione di rifugiati e migranti, assistenza di disabili e anziani, protezione dell’ambiente, salvaguardia del patrimonio artistico e culturale, che costituiscono un’importante esperienza per una crescita personale e l’acquisizione di una più convinta identità europea.

Un esempio è The Room: Community Drama in Irlanda, in risposta all’esclusione sociale dei richiedenti asilo di Newbridge nella contea di Kildare. O il progetto “Mare d’Inverno”, in Italia, con l’obiettivo di recuperare un’area costiera naturale in prossimità dei centri urbani di Trani e Barletta, per citarne solo alcuni. Si possono svolgere in Europa come in Paesi partner, tra questi anche Israele e Palestina.

Al convegno, ospitato da Patrizia Toia e Brando Benifei insieme al Gruppo Socialisti&Democratici, interverranno anche eurodeputati dei gruppi politici dei popolari (PPE), Renew, Green e Conservatori e Riformisti (ECR) e, per la Commissione europea, Sophia Eriksson Waterschoot, direttore del Dipartimento Giovani, Educazione ed ERASMUS + della Direzione Generale Istruzione e Giovani (EAC), insieme a rappresentanti del Centro europeo del Volontariato, al Forum europeo dei Giovani, alla direttrice dell’Ufficio del Servizio civile Universale del Dipartimento Gioventù e a dirigenti della Agenzia nazionale Giovani del Governo italiano.

I lavori saranno aperti, in rappresentanza degli enti promotori da Pier Virgilio DASTOLI, Presidente del Movimento Europeo Italia, da Jesús Morán co-Presidente del Movimento dei Focolari e da Aldo Bernabei Presidente del Gruppo Romano dell’ Associazione Internazionale dei Caterinati. È previsto l’intervento del Nunzio apostolico presso l’Unione Europea, Noël Treanor e sarà presente ai lavori anche il segretario generale della COMECE, Manuel Barrios. A nome dei giovani impegnati nel Corpo europeo di solidarietà, le voci di Fabiola, Alexander, Maria Stella: cittadini europei che vivono in prima persona l’opzione della pace e della solidarietà nelle loro scelte quotidiane e professionali. Porteranno le loro testimonianze sfidando il terreno della politica con la carica dell’idealità.

Qui l’iniziativa e il programma

Stefania Tanesini

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