«I santi sono dei grandi che, vista nel Signor la loro grandezza, giocano per Iddio, da figli suoi, ogni loro cosa. Danno senza richiedere. Danno la vita, l’anima, la gioia, ogni terreno legame, ogni ricchezza. Liberi e soli lanciati all’infinito attendono che l’Amore l’introduca nei Regni eterni; ma già da questa vita sentono empire il loro cuore d’amore, del vero amore, del solo amore che sazia, che consola di quell’amore che infrange le palpebre dell’anima e dona lacrime nuove. Ah! nessun uomo sa chi sia un santo. Ha dato ed ora riceve; e un flusso interminato passa fra Cielo e terra, lega la terra al Cielo e cola dagli abissi, ebbrezza rara, linfa celeste che non si ferma al santo, ma passa sugli stanchi, sui mortali, sui ciechi e paralitici nell’alma e sfonda e irrora, solleva e attrae e salva. Se vuoi saper l’amore chiedilo al santo». Chiara Lubich, “La dottrina spirituale”, Mondadori 2001, pag. 159-60
Mettere in pratica l’amore
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