Movimento dei Focolari

Messaggio del patriarca Ecumenico Bartolomeo I e del Primate d’Inghilterra Rowan

Dic 25, 2003

Messaggio del Patriarca Ecumenico Bartolomeo I Eminenze, Eccellenze, Amati Fratelli nel Signore, cara Chiara, Vi abbracciamo caldamente e vi salutiamo con il saluto apostolico: Grazia e pace da Dio Padre e dal Signore nostro Gesù Cristo. E’ con diversi sentimenti che ci rivolgiamo al vostro benedetto incontro. Avremmo desiderato poter essere in mezzo a voi […]

Messaggio del Patriarca Ecumenico Bartolomeo I Eminenze, Eccellenze, Amati Fratelli nel Signore, cara Chiara, Vi abbracciamo caldamente e vi salutiamo con il saluto apostolico: Grazia e pace da Dio Padre e dal Signore nostro Gesù Cristo. E’ con diversi sentimenti che ci rivolgiamo al vostro benedetto incontro. Avremmo desiderato poter essere in mezzo a voi e “parlarvi a viva voice, perché la nostra gioia fosse piena” (2 Gv 1:12). Purtroppo questa opportunità ci è stata tolta improvvisamente e con violenza, a causa dei recenti attacchi terroristici, che hanno diffuso morte, dolore e caos in tutta la nostra Città. Questi orribili attacchi sfortunatamente vi hanno impedito di venire qui e avete deciso di avere l’incontro a Roma invece che a Costantinopoli, la Nuova Roma, come era stato programmato in origine. Preghiamo che la pace e l’ordine regnino di nuovo in questa Città e attraverso tutto il globo terrestre e che potremo avere il piacere della vostra presenza qui l’anno prossimo nel 2004. In questi tempi, in cui mancano stabilità e sicurezza, e nel nostro mondo, che non ha ancora visto “pace in terra agli uomini di buona volontà” (Lc 2:14), è fonte di speranza e di gioia che ci siano individui, organizzazioni o movimenti, come l’amato Movimento dei Focolari, che si sono resi conto che l’unità tra loro e del mondo in Cristo è l’elemento fondamentale di verità e di vita. Da’ ancor più speranza il fatto che essi abbiano fatto di questa unità lo scopo principale delle loro attività e della loro vita. E’ di questa unità, l’unità in Cristo, che il nostro amato fratello, Sua Santità il Papa Giovanni Paolo II ha parlato quando, rattristato dall’incomprensibile persistenza di gente nel voler separare i cuori, ha detto, “ciò di cui l’umanità ha bisogno sono ponti e non muri.” Ha detto queste parole come un vero Pontifex. E’ questa unità che è anche il tema delle vostro discussioni per l’incontro di quest’anno; “perché siamo tutti uno in Cristo Gesù” (Gal 3:28). La promessa di Dio ad Abramo che nel suo seme tutte le nazioni della terra sarebbero state benedette si è realizzata con l’incarnazione di nostro Signore. Questa benedizione è reale perché nella vita spirituale non c’è alcuna differenza tra ebreo e greco, schiavo e libero, uomo e donna. Sono tutti uno, tutti uguali agli occhi di Dio, egualmente invitati al sacro banchetto del Suo Regno e hanno tutti uguali opportunità di salvezza. Questa nuova realtà, che in quel tempo era di scandalo a tutti, abolisce il razzismo e la discriminazione sociale e dei sessi. Ci unisce (tutti) nello stesso scopo: il prevalere della pace e della giustizia di Dio sulla terra e la salvezza del genere umano. Tuttavia, l’unità tra individui e tra società non è sufficiente. Le coppie divorziano facilmente, le amicizie cambiano e finiscono e le condizioni stabilite sono facilmente ritrattate. Non possiamo cercare soltanto di essere uniti tra noi umanamente, ma dobbiamo anche essere uniti in Cristo. Questo è il vero significato della frase “in Cristo Gesù”. Ciò vuol dire insieme con Lui, essere uno con Lui. Questa è l’unità dello Spirito che è anche umanamente il legame più forte, e mette insieme persone anche se non si conoscono. Ciò avviene perché tutte le differenze si risolvono in Cristo. La via per raggiungere quest’unità spirituale ci è data dai Vangeli. “E da questo sappiamo di averlo conosciuto: se osserviamo i Suoi comandamenti” (1Gv 2:3). Quindi non abbiamo la conoscenza di Dio solo studiandoLo, ma osservando i Suoi comandamenti. Se qualcuno conosce tutto di Cristo ma non osserva i Suoi comandamenti e non vive secondo la Sua santa volontà, questi è lontano dallo Spirito di Dio, e perciò lontano dai suoi fratelli. Ciò che questo tipo di unità richiede è l’amore. “Se mi amate, osserverete i miei comandamenti” (Gv 14:15) . Perciò è con l’amore che noi osserviamo i comandamenti di nostro Signore. Questo è il messaggio che Cristo ha portato al mondo e che gli apostoli hanno diffuso in tutte le nazioni. Noi riteniamo che il Movimento dei Focolari sia nato per proclamare al mondo questo messaggio. Solo se amiamo veramente il nostro Dio e Signore osserviamo i Suoi comandamenti e saremo uniti a Lui a tra di noi. Solo allora potremo ripetere le parole di San Paolo, che era unito a (tutto) il mondo, “non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me”(Gal 2:20). Di nuovo ci spiace che non siamo potuti essere insieme per questo incontro, ma preghiamo che nostro Signore benedica tutti voi e tutti i vostri dialoghi. E sebbene non siamo insieme, siamo uniti nell’amore per il nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo. Messaggio del Primate d’Inghilterra, l’arcivescovo Rowan Williams a Sua Eminenza il card. Miloslav Vlk 25 Novembre 2003 Sua Eminenza, invio con molto piacere i miei saluti per il Convegno ecumenico 2003 dei Vescovi amici del Movimento dei Focolari. Ho saputo che l’incontro è stato spostato da Istanbul a Roma, a seguito degli ultimi atroci attacchi terroristici che hanno avuto luogo nella stessa settimana della mia visita lì. Sono sicuro che le vostre preghiere sono con coloro che in quella città sono stati così colpiti da questa violenza. In tali circostanze, a nessuno di noi occorre ricordare che l’amore di Dio, espresso tangibilmente, è più che mai necessario nel nostro mondo travagliato e diviso. Siate certi della mia preghiera, mentre riflettete insieme sulla perenne attualità degli ispirati ideali di Chiara Lubich e mentre considerate come meglio incoraggiare l’opera del Movimento dei Focolari . Sinceramente in Cristo, vostro Rowan, Arcivescovo di Canterbury (nostre traduzioni dall’inglese originale)

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