Movimento dei Focolari
Settimana ‘Laudato Si’’ 2021

Settimana ‘Laudato Si’’ 2021

Dal 16 al 25 maggio 2021 l’evento vedrà la partecipazione di oltre 1 miliardo di persone nel mondo per dare testimonianza che si può ancora fare qualcosa per il pianeta. Il 9 maggio scorso, a conclusione della Settimana Mondo Unito, i Giovani per un Mondo Unito dei Focolari per il prossimo anno 2021-2022 hanno lanciato una nuova azione: #daretocare per le persone e per il pianeta, proponendo una “conversione ecologica” attraverso iniziative che possano coinvolgere associazioni, enti, Istituzioni, ma anche attraverso i nostri semplici gesti quotidiani, per spezzare la logica della violenza, dello sfruttamento, dell’egoismo, tipica della cultura dello scarto. Il Movimento dei Focolari è partner del Global Catholic Climate Movement (Movimento Cattolico Globale per il Clima) e collabora con associazioni, enti, organizzazioni, istituzioni, movimenti di Chiese diverse e con varie religioni e culture per la cura del pianeta. Una rete globale di persone che hanno a cuore la cura del pianeta. Lo scorso anno Papa Francesco aveva lanciato la Settimana Laudato Si’ in occasione del 5° anno dell’enciclica sull’ambiente. Al termine Francesco ha indetto l’Anno Speciale Laudato Si’ per approfondire l’enciclica sull’ecologia, dando appuntamento alla prossima “Settimana Laudato Si” dal 16 al 25 maggio 2021, che coincide con il sesto anniversario (24 maggio) dell’enciclica. L’evento è organizzato dal Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano e Integrale insieme a Renova, CIDSE, Caritas Internationalis, Gesuiti – Compagnia di Gesù, Unione Internazionale Superiore Generali, GPIC – Curia Generale Francescani OFM, Unione Superiore Generali. U.S.G. e facilitato dal Movimento Cattolico Mondiale per il Clima in collaborazione con circa 150 organizzazioni cattoliche tra cui i Focolari. L’obiettivo è quello di far maturare una conversione ecologica soprattutto attraverso il dialogo ed è previsto anche un evento dove ci saranno testimonianze di leader religiosi in paesi di tutto il mondo, compresi quelli devastati dalla pandemia COVID-19, come India, Stati Uniti, e le Filippine. La “Settimana Laudato Si’” servirà anche per pianificare ulteriori azioni in vista della Conferenza delle Nazioni Unite sulla Biodiversità (COP15), la 26esima Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (COP26), e per il decennio a venire. La “Settimana Laudato Si’”  avrà un programma ricco di azioni, webinar e testimonianze per dialogare, scambiarsi opinioni, proporre azioni concrete per il pianeta. Il tema è “Poiché sappiamo che le cose possono cambiare” (Laudato Si’ 13), per mettere in luce la speranza nel mondo che ancora qualcosa si può fare per invertire la rotta. La Settimana mostrerà anche l’impatto trasformativo della “Laudato Si’” sull’educazione mondiale e prevederà il festival “Canzoni per il Creato”, la giornata di azione mondiale ed il lancio della Piattaforma di Iniziative “Laudato Si’”. Tutti gli eventi mondiali saranno tradotti simultaneamente in inglese, spagnolo, italiano, portoghese, polacco e francese. Leader di varie religioni da tutto il mondo, relatori e autori di fama mondiale, più di un miliardo di persone si riuniranno per celebrare anche la conclusione dell’Anno Speciale Laudato Si’ alla fine di questo mese. “In un momento in cui il grido della terra e il grido dei poveri diventano sempre più intensi, la ‘Settimana Laudato Si’’ è l’opportunità perfetta per prenderci cura della nostra casa comune – afferma Tomás Insua, Direttore Esecutivo dal Movimento Cattolico Mondiale per il Clima -. Il tempo scorre. Tutti sono invitati e desiderati a partecipare alla celebrazione e all’azione, attraverso attività locali, eventi online e tanto altro”.

Lorenzo Russo

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Costruire un mondo unito

Come è nata l’idea del mondo unito? Com’è cominciata quest’avventura dell’unità? Chiara Lubich risponde ai giovani dei Focolari nel 1999 in occasione della Settimana Mondo Unito, laboratorio globale per mostrare storie, azioni, iniziative che contribuiscono a realizzare la fraternità, l’unità e la pace. Com’è cominciata quest’avventura dell’unità. Carissimi, è cominciata quando non io, ma un Altro lo ha voluto. Non so se sapete che sulla terra arrivano, di tempo in tempo, dei doni: il loro nome è carismi. Arrivano da Colui che regge la storia, la conduce verso un obiettivo ben preciso: il bene, facendo convogliare ad esso anche tutto ciò che di triste noi, uomini e donne, possiamo combinare in questo mondo. È Dio, Dio che è Amore, al quale molti di noi credono fortissimamente. Ebbene, un giorno, tanti anni fa, uno di questi carismi è arrivato anche qui. Per esso abbiamo capito che su di noi, giovani di allora, vi era un disegno meraviglioso, un compito, quasi una missione: lavorare nella vita, che ci era data, perché tutti siano una sola cosa, mettendo in moto, nel nostro e nell’altrui cuore, l’amore. Fantasie? Utopia? No, certamente, se Gesù un giorno ha pregato il suo Padre in Cielo proprio così: “Che tutti siano uno”. Poteva il Padre-Dio d’un Figlio-Dio, col quale è un solo Dio, non ascoltare la sua voce? Partimmo sicuri verso quella mèta ed ora nel mondo, fra ragazzi, giovani e persone adulte, siamo milioni e milioni di quasi tutte le nazioni esistenti. Non possiamo contare quanti siamo; è impresa impossibile. Naturalmente fra i nostri c’è chi non ha la nostra fede, ma magari un’altra, o non l’ha per niente. Anch’essi tuttavia possiedono la cosiddetta benevolenza, che in ogni cuore umano non può mancare. Così si cammina, anche assieme a loro, verso l’obiettivo della famiglia universale, verso l’edificazione di un mondo unito. E, se Dio è con noi, chi sarà contro di noi? […] Se io fossi uno di voi farei anzitutto mio il patrimonio, che ormai esiste. Mi sentirei solidale con quei milioni di persone già in marcia e cercherei di portare alla causa due contributi possibili. Nella fedeltà a chi ha incominciato, nella solidarietà con tutti quelli, che ci hanno preceduto, mi proporrei di amare con un ardore – se è possibile – ancora maggiore e di intensificare la rete del nostro Movimento, che ormai abbraccia il nostro pianeta. Vedrei cioè di crescere in profondità e in estensione. Starei poi sempre attenta anche ai bisogni che, di tempo in tempo, presenta l’umanità per rispondervi.

Chiara Lubich

Rocca di Papa, 26 aprile 1999, dal messaggio per i Giovani per un Mondo Unito e per quelli del 1° maggio a Loppiano (Italia) Fonte: Centro Chiara Lubich     (altro…)

Una scuola per diventare “Ambasciatori del Mondo Unito”

Una scuola per diventare “Ambasciatori del Mondo Unito”

Nella Mariapoli di Arny, 35 km a sud di Parigi (Francia), dal 2 al 7 Settembre, si è tenuta la prima scuola per “Ambasciatori del Mondo Unito” a cui hanno preso parte 16 giovani provenienti da 14 Paesi del mondo. DSC00166Lo slogan che li ha guidati è stato “meglio insieme”. Il programma era promosso dall’Associazione Internazionale New Humanity, Organizzazione Non Governativa, espressione del Movimento dei Focolari, che si ispira allo spirito e ai valori che lo animano.  Lo scopo era quello di potenziare le competenze di un gruppo di giovani change-makers, peace-builders e leader di comunità, formandoli alla cultura dell’unità, della pace e della fraternità, facendone dei veri e propri “ambasciatori” di un mondo unito, in grado di diventare portavoce della ONG a livello nazionale e internazionale. I 16 giovani coinvolti provenivano da Belgio, Brasile, Camerun, Colombia, Corea del Sud, Equador, Filippine, Kenya, Iraq, Italia, Libano, Messico, Nigeria, Spagna e Stati Uniti. “È stata la prima ‘training school’ per New Humanity” osserva Chantal Grevin, Rappresentante Principale di New Humanity presso la sede dell’UNESCO di Parigi “un’esperienza efficace, che ci ha permesso, nel giro di una settimana, di trasmettere loro le competenze necessarie a diventare operatori attivi della nostra ONG”. 7fa2c653 bb6a 437c a94b 6015be1a66f7“Si è parlato di cosa intendiamo per ‘mondo unito’, di cosa siano la pace ed i diritti dell’uomo e di conseguenza di cosa intendiamo per ‘persona’”, spiega Marco Desalvo, presidente della ONG “ci siamo esercitati a tradurre in un linguaggio che possa essere di ispirazione per le Istituzioni internazionali, tutte le buone pratiche che i nostri giovani promuovono quotidianamente nel mondo per diffondere in tutte le sfere della società, e a ogni livello, lo spirito della fraternità universale come proclamato nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo”. I giovani ambasciatori sono stati ricevuti dai funzionari UNESCO delle scienze umane e sociali (sezione giovanile) e del settore dell’educazione (cittadinanza mondiale e cultura della pace). “Ne è scaturito un dialogo aperto e libero che ha permesso a questi rappresentanti di scoprire meglio l’azione di New Humanity, attraverso la testimonianza dei giovani ambasciatori che hanno potuto mettersi in gioco insieme, sperimentando quanto appreso nei giorni precedenti e la loro positiva esperienza di cittadinanza globale” commenta ancora Chantal Grevin. IMG 5211A ciascun giovane è stata offerta la possibilità di incontrare personalmente i rappresentanti della delegazione presso l’UNESCO del proprio Paese e di esporre la propria visione rispetto alle grandi sfide della pace, dell’ecologia e della fraternità. Durante la training school, i giovani hanno anche avuto l’opportunità di incontrare e dialogare con Mons. Follo, Osservatore Permanente della Santa Sede e Marie Claude Machon, Philippe Beaussant e Patrick Gallaud, rispettivamente Presidente, Vice-Presidente ed ex Presidente del Comitato di collegamento ONG-UNESCO. “Grazie a questo corso ho imparato molto sul sistema delle Nazioni Unite e sulle attività delle ONG in tutto il mondo”, racconta, al termine dell’esperienza, Luciana, avvocato, che viene dall’Italia “ma soprattutto ho riscoperto le vere motivazioni che mi hanno spinto verso questo mondo. Come ambasciatore di New Humanity vorrei promuovere l’idea che aiutarsi a vicenda può fare una grande differenza nella creazione di un mondo più unito, ho capito che le piccole azioni possono avere un grande impatto sul benessere delle persone. DSC00136Ecco perché mi sento tanto onorata di far parte di questo fantastico progetto!”. Pascal, che è libanese, ha condiviso: “Quando sono arrivata ero scoraggiata dal non riuscire a trovare soluzioni per il mio Paese. Qui, ho trovato coraggio e speranza, ho capito che ci possiamo supportare, possiamo davvero lavorare per raggiungere il mondo unito. So che succederà! Sono molto felice di tornare nel mio paese e cominciare a lavorare!”. E Noè, dal Messico: “Sono arrivato qui con il mio amico Josef degli USA. Viviamo a pochi km dal confine che separa i nostri Paesi. Siamo già impegnati insieme in progetti a favore dei migranti. Al ritorno, avremo modo di mettere in pratica quello che abbiamo imparato qui”.

 Tamara Pastorelli

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Eliminare la povertà: una settimana di sensibilizzazione

Con l’azione “End Poverty Week” i Giovani per un Mondo Unito promuovono azioni concrete e una campagna Social per un mondo più equo. “La tendenza di oggi vede il rallentamento della riduzione della povertà estrema e l’aumento della concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi. Pochi hanno troppo e troppi hanno poco. Molti non hanno cibo e vanno alla deriva, mentre pochi annegano nel superfluo. Questa perversa corrente di disuguaglianza è disastrosa per il futuro dell’umanità” Queste le parole che Papa Francesco ha indirizzato la settimana scorsa al Fondo Internazionale per lo sviluppo agricolo e che descrivono bene la situazione mondiale della lotta alla povertà. Infatti, le cifre dettate dal rapporto Onu 2018 sulla piaga della povertà sono impietose: 821 milioni di persone nel mondo sono state vittime della fame nel 2017, 6 milioni in più rispetto al 2016 e una persona su dieci vive in condizioni di povertà estrema, cioè con meno di 1,25 dollari al giorno. Ma la povertà si può sconfiggere se si operano delle azioni tempestive. Le cause? Conflitti, malattie siccità e disoccupazione. Dal 17 al 23 febbraio 2019, nell’ambito del percorso “Pathways of Economy, Work and Communion”, i Giovani per un Mondo Unito hanno indetto la “End Poverty Week”, una settimana di sensibilizzazione per l’eliminazione della povertà. Inserita all’interno di United World Project, essa prevede la promozione di azioni volte al superamento delle disuguaglianze a favore dei poveri di un territorio; momenti di sensibilizzazione ad una maggiore consapevolezza nel consumo; la promozione di una finanza etica. “Sogniamo un mondo in cui nessuno sia più nel bisogno e tutti abbiano la possibilità di sviluppare pienamente il proprio potenziale umano, spirituale, economico e lavorativo” – spiega Andres Piccinini, argentino, dei Giovani per un Mondo Unito. È in programma anche la formazione di persone che vogliono impegnarsi nel progetto. Al Polo Lionello Bonfanti (Loppiano, Italia) si svolgerà una serie di incontri dal titolo Economia, Lavoro e Comunione. La proposta punta a promuovere personalmente o collettivamente anche piccoli gesti quotidiani, azioni già in atto che localmente possano incidere sull’opinione pubblica. Il metodo: agire e poi condividere le azioni sui social, usando gli hashtag #Pathways4unitedworld, #pathway2018, #endpoverty, #unitedworldproject, scrivono i Giovani per un Mondo Unito sulla loro pagina Facebook e Instagram.

Patrizia Mazzola

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