Movimento dei Focolari

giugno 2003

Mag 31, 2003

«Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su voi e mi sarete testimoni (...) fino agli estremi confini della terra» (At 1,8).

Sono le parole che Gesù risorto rivolge agli apostoli prima di salire al Cielo. Aveva compiuto la missione che il Padre gli aveva affidato: era vissuto, morto e risorto per liberare l’umanità dal male, riconciliarla con Dio, unificarla in una sola famiglia. Ora, prima di tornare al Padre, affida ai suoi apostoli il compito di continuare la sua opera e di essergli testimoni nel mondo intero.
Gesù sa bene che l’impresa è infinitamente al di sopra delle loro capacità, per questo promette lo Spirito Santo. Quando lo Spirito scenderà su di loro a Pentecoste trasformerà i semplici e timorosi pescatori di Galilea in coraggiosi annunciatori del Vangelo. Niente potrà più fermarli. A quanti vorranno impedire la loro testimonianza, risponderanno: “Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato”.

Attraverso gli apostoli, Gesù affida il compito della testimonianza alla Chiesa intera. E’ l’esperienza della prima comunità cristiana di Gerusalemme che, vivendo “con letizia e semplicità di cuore”, ogni giorno attirava nuovi membri . E’ l’esperienza dei membri della prima comunità dell’apostolo Giovanni, che annunciavano ciò che avevano udito, ciò che avevano veduto con i loro occhi, ciò che avevano contemplato e ciò che le loro mani avevano toccato, ossia il Verbo della vita…
Con il battesimo e la cresima anche noi abbiamo ricevuto lo Spirito Santo che ci spinge a testimoniare e annunciare il Vangelo. Anche a noi Gesù assicura:

«Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su voi…»

E’ lui il dono del Signore risorto. Abita in noi come nel suo tempio e ci illumina e ci guida. E’ lo Spirito di verità che fa comprendere le parole di Gesù, le rende vive e attuali, innamora della Sapienza, suggerisce le cose che dobbiamo dire e come dobbiamo dirle. E’ lo Spirito d’Amore che infiamma del suo stesso amore, rende capace di amare Dio con tutto il cuore, l’anima, le forze, e di amare quanti incontriamo sul nostro cammino. E’ lo Spirito di fortezza che dà il coraggio e la forza per essere coerenti con il Vangelo e testimoniare sempre la verità. Soltanto con il fuoco dell’amore che egli infonde nei nostri cuori possiamo adempiere la grande missione che Gesù ci affida:

«(…) mi sarete testimoni (…)»

Come testimoniare Gesù? Vivendo la vita nuova che egli ha portato sulla terra, l’amore, e mostrandone i frutti. Debbo seguire lo Spirito Santo che, ogniqualvolta incontro un fratello o una sorella, mi fa pronta a “farmi uno” con lui o con lei, a servirli alla perfezione; che mi dà la forza di amarli se in qualche modo nemici; che mi arricchisce il cuore di misericordia per saper perdonare e poter capire le loro necessità; che mi fa zelante nel comunicare, quando è l’ora, le cose più belle del mio animo…
Attraverso il mio amore è l’amore di Gesù che si rivela e si trasmette. E’ un po’ come una lente che raccoglie i raggi del sole: avvicinando ad essa uno stelo, questo si accende perché, col concentrarsi dei raggi, la temperatura diventa più forte. Se invece si mette direttamente lo stelo di fronte al sole, questo non si accende. Così è a volte per le persone. Di fronte alla religione sembrano rimanere indifferenti, ma a volte – perché così Dio vuole – di fronte ad una persona che partecipa dell’amore di Dio, si accendono, perché essa fa da lente che raccoglie i raggi e accende e illumina.
Con e per quest’amore di Dio in cuore si può arrivare lontano, e partecipare a moltissime altre persone la propria scoperta:

«(…) fino agli estremi confini della terra»

I “confini della terra” non sono soltanto quelli geografici. Essi indicano anche, ad esempio, persone vicine a noi che non hanno avuto ancora la gioia di conoscere veramente il Vangelo. Fin lì deve spingersi la nostra testimonianza.
Vogliamo poi vivere la “regola d’oro”, presente in tutte le religioni: fare agli altri ciò che vorremmo fosse fatto a noi.
Per amore di Gesù ci è domandato di “farci uno” con ognuno, nel completo oblìo di sé, finché l’altro, dolcemente ferito dall’amore di Dio in noi, vorrà “farsi uno” con noi, in un reciproco scambio di aiuti, di ideali, di progetti, di affetti. Solo allora potremo dare la parola, e sarà un dono, nella reciprocità dell’amore.
Che Dio ci faccia suoi testimoni davanti agli uomini affinché in Cielo, Gesù – come ci ha promesso – testimoni di noi davanti al Padre suo.

Chiara Lubich
 

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