L’amicizia dei Focolari con la “Fazenda da Esperanca” è di vecchia data. Sin dalla nascita stessa della prima “Fazenda”. Correva l’anno 1983, quando Nelson Giovanelli, giovane brasiliano della città di Guaratinguetà (nell’entroterra di San Paolo), si avvicina ad un gruppo di giovani tossicodipendenti spinto dalle parole dell’apostolo Paolo: “Mi sono fatto debole con i deboli…”. Uno dei giovani si sente coinvolto e chiede aiuto per uscire dalla dipendenza della droga. Ne seguono tanti altri. Nelson conosce e vive la spiritualità dell’unità di Chiara Lubich. A lui si affianca Hans Stapel, francescano tedesco, che sostiene l’iniziativa fin dall’inizio. L’opera nascente si svilupperà, quindi, poggiata su questi “due carismi”, come ebbe a dire il papa emerito Benedetto XVI in visita alla comunità di Pedrinhas durante il suo viaggio apostolico in Brasile, nel 2007: il carisma dell’unità di Chiara Lubich e quello della povertà di S. Francesco di Assisi. Domenica 23 aprile 2017: un gruppo di 60 persone, giovani e adulti, è in visita al Centro internazionale del Movimento dei Focolari, a Rocca di Papa (Italia). In maggioranza provengono dal Brasile, ma ci sono anche rappresentanti di altri paesi latinoamericani come Uruguay, Argentina, Paraguay e Messico; Germania e Svizzera; Angola e Mozambico; e dalle Filippine. Con loro ci sono i 4 fondatori: Fra Hans Stapel, Nelson Giovanelli Rosendo dos Santos, Lucilene Rosendo, Iraci Leit, insieme al loro consiglio generale per l’Europa. «Lo scopo di questo viaggio – spiega Fra Hans – è quello di fare conoscere in Europa l’esperienza della Fazenda. Offrire questa alternativa di aiuto ai giovani che oggi soffrono la schiavitù delle dipendenze. Oltre che in Italia, andremo in Svizzera, Germania, Francia, Polonia e Portogallo, cioè nei Paesi dove ci sono le Fazendas, e queste 60 persone daranno la loro testimonianza di vita. Da noi hanno trovato una vita nuova, per questo hanno deciso di intraprendere un’esperienza missionaria ed evangelizzatrice per tre mesi in Europa. Hanno fatto un grande sforzo per pagare il biglietto aereo, come segno concreto di una testimonianza gratuita». Per quale motivo vi recate al Centro del Movimento dei Focolari? «Perché è nostro grande desiderio – risponde Nelson Giovanelli – che abbiano l’occasione di conoscere le origini del carisma che ha dato radici alle Fazendas». E ricorda quando, nel 1990, scrisse una lettera a Chiara Lubich condividendo con lei questa sua chiamata ad amare “Gesù abbandonato nelle persone che si trovavano vittime delle droghe”. Chiara lo incoraggiò a seguire la spinta dello Spirito. Oggi sono oltre 124 Comunità di Vita sparse in diverse parti del mondo. Accolgono più di 3.000 giovani impegnati a liberarsi dalla dipendenza delle droghe, attraverso una personale riscoperta della dignità e dei valori della vita. In Europa ci sono 14 Fazendas e in questi mesi ne inaugureranno altre 4 (Francia, Polonia, Italia 2). Nelle “Fazendas da Esperança”, delle persone volontariamente si dedicano, con impegno e gratuità, al servizio dei giovani e costituiscono la comunità della “Famiglia della Speranza”. «Mio padre era alcolista, non credevo nell’amore … – racconta Priscila, giovane argentina –. Quando ho trovato e mi sono impegnata come volontaria nella Fazenda, ho recuperato il rapporto con lui, dopo 15 anni di lontananza. L’ho perdonato e pian piano lui ha lasciato l’alcol. Il perdono per me è tutto, la sintesi della mia vita: Dio lo trovo nell’amore che dono». Jesús Morán, copresidente dei Focolari, ha portato i saluti di Maria Voce e li ha ringraziati per la loro testimonianza evangelica. Augurando a tutti di «essere sempre prossimi all’uomo sofferente, a Gesù abbandonato, perché “tutti siano uno”, cominciando dagli ultimi» Il loro soggiorno in Italia prevede la visita alla città di S. Francesco e alla cittadella internazionale di Loppiano, dove parteciperanno al Meeting “Pulse” e alla consueta festa dei giovani del 1° maggio.
Mettere in pratica l’amore
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