Movimento dei Focolari

Chiara Lubich: oltre la natura

Ago 26, 2024

Il 7 febbraio 1971 Chiara Lubich scriveva questo pensiero nel suo diario dove parla della esperienza profonda della prossimità con i fratelli e le sorelle sofferenti.

«Ama il prossimo tuo come te stesso» (1).

È una tensione continua perché la nostra natura ama se stessa.

Spesso la cronaca registra sciagure, terremoti, cicloni che fanno vittime, feriti, senza casa. Ma una cosa è esser uno di loro e un’altra cosa è esser noi.

E anche se la provvidenza ci offre qualcosa per correre in loro soccorso, noi non siamo mai i danneggiati.

Domani potrà esser l’inverso: io su un letto (se mi è dato un letto!) di morte e gli altri fuori al sole a godersi, come possono, la vita.

Tutto quanto Cristo ci ha comandato supera la natura.

Ma anche il dono che egli ci ha fatto, quello menzionato alla sa­maritana, è di natura non umana. Così che l’aggancio col dolore del fratello, con la gioia e con le preoccupazioni dell’altro, è possibile per­ché abbiamo in noi la carità che è di natura divina.

Con questo amore, e cioè quello cristiano, il fratello può esser veramente confortato e domani io da lui.

E in tal modo è possibile vivere, ché altrimenti la vita umana sa­rebbe assai dura, difficile, anzi alle volte parrebbe impossibile.

Chiara Lubich

(1) Cf. Lv 19, 18.
Foto: © Pixabay

(Da Diario 1964-1980, Chiara Lubich, Città Nuova, 2023)

L’edizione del Diario di Chiara Lubich è stata curata da Fabio Ciardi. Vi invitiamo a vedere l’intervista da noi realizzata al momento della presentazione.

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