Nov 9, 2021 | Centro internazionale
Il Movimento dei Focolari ha appreso della pubblicazione del libro “La setta divina” del giornalista Ferruccio Pinotti (PIEMME Ed.), uscito oggi, 9 novembre 2021, nelle librerie italiane. Il volume giunge in un momento difficile e cruciale della storia del Movimento dei Focolari: quello del passaggio dal periodo della fondazione alla fase post-fondativa. È questo un tempo che, lungo la storia della Chiesa, ha spesso messo a dura prova ordini religiosi, movimenti e comunità, nati da una ispirazione carismatica. Il libro di Ferruccio Pinotti intende dimostrare che, anche nel Movimento dei Focolari, lo zelo iniziale ha portato talvolta ad interpretazioni errate del carisma di Chiara Lubich e/o ad azioni fuorvianti. Da documenti che Pinotti ha reperito e pubblicato nel libro relativamente ad alcuni dibattiti interni al Movimento dei Focolari, emerge, tuttavia, la sempre maggior consapevolezza nei membri di queste ed altre deviazioni nella sua storia e la necessità di porvi rimedio. Il volume non pare comunque offrire una presentazione oggettiva e ponderata di tale carisma, riconosciuto dalla Chiesa Cattolica, e non tiene conto dell’impegno di migliaia e migliaia di persone che, ispirate alla vita e all’insegnamento della fondatrice, si dedicano quotidianamente in tutto il mondo, con generosità, a creare rapporti, a risanare ferite e a superare spaccature in ogni ambito della vita ecclesiale e sociale, per costruire un mondo più fraterno e più unito. Riteniamo indiscutibile il dolore delle persone che in queste pagine raccontano le loro storie di grande sofferenza, delusione, inganno e abusi subiti, come anche quello di coloro che non hanno voluto rendere pubbliche le proprie testimonianze. Il Movimento dei Focolari, nelle persone della Presidente Margaret Karram e del Copresidente Jesús Morán, esprime nuovamente la vergogna e il dolore nei confronti delle vittime e di quanti si sono comunque sentiti offesi, la propria vicinanza e il desiderio di continuare o intraprendere un percorso di dialogo con essi. Ribadisce l’impegno a combattere ogni forma di abuso, a continuare percorsi di prevenzione e di formazione dei membri e dei responsabili e ripete l’invito a tutte le persone che hanno da segnalare fatti o storie di abusi, di rivolgersi alla Commissione per il Benessere e la Tutela dei minori e degli adulti vulnerabili (CO.BE.TU.) oppure ai rispettivi organi ecclesiali. Nonostante la lettura parziale, unilaterale, a volte inesatta o riduttiva della storia, della spiritualità e dell’attività del Movimento, guardiamo a questo libro come ad un’ulteriore spinta nella prosecuzione dei processi di conversione e rinnovamento in atto, in fedeltà al carisma di fondazione e nello sviluppo di un confronto aperto, libero e critico all’interno del Movimento e con chiunque desideri comprendere appieno la sua realtà e collaborare con esso.
Stefania Tanesini
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Nov 7, 2021 | Centro internazionale
Sono 15 professionisti nei vari campi del Diritto, della Formazione, della Psicologia, provenienti da diverse aree geografiche e culturali. Un team indipendente, che collabora e vigila sia per la salvaguardia e la tutela dei minori che nei casi di abusi di potere all’interno dei Focolari. Si è insediata il 17 settembre scorso e il suo coordinatore è l’avvocato italiano Orazio Moscatello, penalista e civilista, esperto in Diritto di Famiglia e dei Minori. La Commissione per il Benessere e la Tutela dei Minori (CO.BE.TU.) è stata ampliata e rinforzata per offrire un servizio sempre più competente e completo a quanti hanno sofferto o soffrono abusi nell’ambito del Movimento dei Focolari e a coloro che desiderano fare segnalazioni a riguardo. Sono due le aree di intervento dei 15 professionisti che la compongono:
- formazione e prevenzione
- gestione delle segnalazioni di abuso sia di tipo sessuale su minori che di potere.
“Il tema degli abusi è stato una delle priorità trattate dall’Assemblea Generale dei Focolari del gennaio scorso” – spiega l’avvocato Moscatello – “pur consapevole di quanto si è già fatto e si sta facendo in questo campo, l’Assemblea ha richiesto a tutti i membri del movimento un rinnovato impegno nella prevenzione degli abusi, come si legge nel documento finale di lavoro”. In effetti il punto 2 del testo che riporta le conclusioni e gli impegni dei Focolari per i prossimi 5 anni dichiara che: “Ci impegniamo a rafforzare quanto è già in atto per la prevenzione di ogni forma di abuso fisico, sessuale, di potere e di coscienza. Alle vittime chiediamo perdono e assicuriamo il nostro totale sostegno, riconoscendo, con profondo dolore, tutte quelle situazioni in cui non siamo stati all’altezza di proteggerle. Ci impegniamo a promuovere ancora di più una cultura di prevenzione e promozione del benessere di ogni persona, con una formazione adeguata ed una comunicazione trasparente”. Pertanto, come prima conseguenza di tale dichiarazione, la presidente dei Focolari Margaret Karram ha predisposto che la Commissione per il Benessere e la Tutela dei Minori e la Commissione Indipendente per la Tutela della Persona fossero unificate in un’unica entità. Inoltre, per consentire la piena indipendenza della commissione dagli organi di governo, centrali e periferici, i suoi componenti, durante i tre anni di mandato, non avranno alcun ruolo di responsabilità all’interno del Movimento.
Stefania Tanesini
Per qualsiasi richiesta o segnalazione di abuso, è possibile scrivere a cobetu@dev.focolare.org (altro…)
Set 22, 2021 | Centro internazionale, Chiara Lubich
Lo scorso 10 settembre il Comune di Grottaferrata (Roma-Italia) ha conferito a Chiara Lubich la cittadinanza onoraria postuma, riconoscimento che rinnova in modo visibile l’amicizia tra la fondatrice del Movimento dei Focolari e questo territorio, a lei così caro, dove sono sorte le prime strutture del Movimento. A ritirare la targa Magaret Karram, attuale Presidente. Una “città madre”, un luogo dove “raccogliere in un unico popolo persone dalle diverse vocazioni”. Un’ispirazione, quella di Chiara Lubich, che la spinse a riconoscere nei Castelli Romani il terreno fertile dove tutto sarebbe fiorito e, nello specifico, nella città di Grottaferrata (Roma-Italia), una nuova casa per il Movimento dei Focolari, dopo Trento, sua città natale e Roma. A Grottaferrata nel 1959 venne inaugurato un salone per incontri presso Villa Maria Assunta, una bellissima casa messa a disposizione del Movimento dei Focolari dalla marchesa Rossignani Pacelli, sorella di Papa Pio XII. Una casa che di lì a poco diventerà il cuore dell’Opera, la viva e fervente “cittadella di Maria”. Chiara Lubich, pur continuando a risiedere a Roma, trascorse alcuni periodi a Grottaferrata negli anni che vanno dal 1956 al 1964. Immagini di una storia condotta da Dio e riportate alla mente dalla Presidente del Movimento dei Focolari, Margaret Karram, in occasione della cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria postuma di Grottaferrata a Chiara Lubich, tenutasi lo scorso 10 settembre. Presenti all’evento: Luciano Andreotti, Sindaco di Grottaferrata, Angelo Viticchiè, già Sindaco della città, Sergio Lubich, nipote di Chiara e Veronica Cimmino, Sindaco di Rocca di Papa. A conclusione la proiezione del docufilm “Chiara Lubich: l’Amore vince tutto”. Presenti anche il regista Giacomo Campiotti, il produttore artistico Saverio D’Ercole, il produttore del film Luca Barbareschi e l’attrice Valentina Ghelfi. L’appuntamento, già in programma nel 2004 e in seguito rimandato a causa della malattia e della morte di Chiara, ha avuto per protagonisti il senso di comunità e la fraternità. Questi valori, radicati nella vita del Movimento, possono diventare, come ha ricordato il Sindaco di Grottaferrata, unico “strumento di condivisione” anche all’interno della vita pubblica di una città, dove la “ricerca del bene comune” resta l’obiettivo principale. Quello che sembra un arduo cammino trova la sua conferma nell’“unità attraverso l’amore” e nelle parole inedite che Chiara avrebbe voluto donare ricevendo questo riconoscimento, che ritornano a noi grazie alla voce di Margaret Karram: “Vorrei offrire quest’Arte di Amare all’attenzione di tutti i presenti e in particolare ai cittadini di Grottaferrata perché, se lo desiderano, possiamo aiutarci a viverla e diffonderla ovunque”. Un’eredità di cui tutti disponiamo e di cui ciascuno, nel suo piccolo, diventa custode, ieri come oggi; un’esperienza che, come conclude la Presidente del Movimento dei Focolari, “non si ferma ai confini della nostra città, ma si estende nei rapporti di collaborazione fraterni anche con altri Comuni, per far crescere e rendere sempre più luminosa una rete di città per la fraternità”.
Maria Grazia Berretta
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Set 16, 2021 | Centro internazionale, Chiesa
La parola di Papa Francesco ai responsabili dei movimenti ecclesiali e delle nuove comunità. A Margaret Karram e Jesús Morán abbiamo chiesto una prima impressione. Uno sguardo al futuro con i piedi ben piantati nel presente. Sembra essere questo l’avvio di un percorso di discernimento suggerito il 16 settembre scorso da Papa Francesco ai moderatori delle diverse associazioni di fedeli, movimenti ecclesiali e nuove comunità riuniti in Vaticano per una giornata di incontro e riflessione organizzata dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita. Al centro dell’evento a cui il Santo Padre è intervenuto a sorpresa in apertura c’era il tema: La responsabilità di governo nelle aggregazioni laicali: un servizio ecclesiale. Presenti anche la Presidente del Movimento dei Focolari, Margaret Karram, e il Copresidente, Jesús Morán Cepedano. “Vedere il Santo Padre proprio all’inizio dell’incontro è stata una grande sorpresa – ha affermato Margaret Karram –, il suo intervento è stato straordinario, molto denso e chiarificatore; ci ha dato la giusta interpretazione del Decreto generale che è stato promulgato dal Dicastero nel giugno scorso sul rinnovo delle cariche di governo nei movimenti ecclesiali e nelle nuove comunità”. Nel rinnovare la sua stima e il suo grazie a tutti i presenti, in particolare per il modo di ciascuno di vivere e testimoniare il Vangelo, Il Santo Padre ha identificato come tappa originale dell’arduo mandato di evangelizzazione e apostolato di tutti proprio il Battesimo, il mezzo che “ci fa insieme sacerdoti, nel sacerdozio di Cristo: il popolo sacerdotale”. Papa Francesco ha descritto le variegate realtà ecclesiali come un popolo che cammina, in continua crescita, che riconosce anche le sue fragilità; un popolo che non si ferma ed è sempre proteso alla conversione: “Ricordate sempre che costruire il futuro non significa uscire dall’oggi che viviamo! Al contrario, il futuro va preparato qui e ora, ‘in cucina’, imparando ad ascoltare e discernere il tempo presente con onestà e coraggio e con la disponibilità a un costante incontro con il Signore, a una costante conversione personale. Altrimenti si corre il rischio di vivere in un ‘mondo parallelo’, distillato, lontano dalle sfide reali della società, della cultura e di tutte quelle persone che vivono accanto a voi e che attendono la vostra testimonianza cristiana. Il cammino evangelico non è una gita turistica. È una sfida: ogni passo è una sfida e ogni passo è una chiamata di Dio”.
Jesús Morán, Margaret Karram e Giovanni Ramonda (Moderatore dell’Associazione Papa Giovanni XXIII)
Un incoraggiamento paterno che rivela quanto la docilità e l’umiltà siano la strada da seguire, ciò che è necessario per poter approfondire di continuo il carisma a cui si appartiene e riflettere sul miglior modo per incarnarlo nella vita di tutti i giorni. Lo stesso Decreto promulgato l’11 giugno di questo anno, indirizzato alle associazioni internazionali di fedeli, conduce verso questa direzione: accettare qualche cambiamento e a preparare il futuro a partire dal presente. La responsabilità di governo nelle aggregazioni laicali sulla quale ha riflettuto il Papa il 16 settembre, inoltre, rovescia la piramide o, potremmo dire, riporta il giusto ordine, ponendo al suo vertice il servizio: “Governare è servire – ha spiegato Francesco – (…) impariamo a dire ‘siamo servi inutili’ (Lc 17,10). Teniamo presente questa espressione che fa tanto bene alla Chiesa e richiama l’atteggiamento giusto per operare in essa: il servizio umile, di cui ci ha dato l’esempio Gesù, lavando i piedi ai discepoli”. “Dopo l’intervento del Papa – ha affermato Jesús Morán – non è possibile leggere solo il Decreto; bisogna farlo aggiungendo anche le parole che ha pronunciato stamattina. É come un piccolo trattato di come si esercita il governo alla luce del Vangelo”. “Stiamo vivendo un evento profondamente ecclesiale di grande comunione – ha poi aggiunto la presidente Karram. Nei prossimi mesi penso che dovremo approfondire questo importante argomento anche per vivere meglio il nostro carisma”. “Dobbiamo riconoscere ed esprimere il grande amore e la cura del Dicastero nei confronti dei movimenti; il loro intento é salvare i carismi e questo lo ha dimostrato il Papa che ha ripetuto piú volte il suo grazie alle diverse realtà ecclesiali presenti, soprattutto per l’impegno in questo momento di sofferenza per tutta l’umanità”, ha concluso Morán. Maria Grazia Berretta e Carlos Mana Per accedere alla trascrizione integrale del discorso di Papa Francesco: https://www.vatican.va/content/francesco/it/events/event.dir.html/content/vaticanevents/it/2021/9/16/associazioni-fedeli.html (altro…)
Lug 7, 2021 | Centro internazionale, Ecumenismo
L’incontro con la Presidente Margaret Karram e il Copresidente Jesús Moran è stata un’occasione di conoscenza reciproca e profonda comunione nel comune impegno verso l’unità. Sabato 26 giugno una delegazione della Chiesa luterana tedesca ha visitato il Centro internazionale dei Focolari a Rocca di Papa (Italia). Accolti dalla Presidente dei Focolari Margaret Karram e dal Copresidente Jesús Morán, i membri della delegazione hanno incontrato anche il Centro “Uno” per l’unità dei cristiani e alcuni componenti del Consiglio generale del Movimento. Nella delegazione erano presenti il Vescovo Frank-Otfried July, Presidente della sezione tedesca della Federazione Luterana Mondiale (DKN/FLM), i Vescovi Ralf Meister e Karl-Hinrich Manzke, rispettivamente Presidente e incaricato per i rapporti con la Chiesa cattolica dell’Unione delle Chiese luterane tedesche (VELKD). Un’occasione di conoscenza reciproca e profonda comunione. L’ascolto reciproco ha portato tutti a sentirsi fratelli e sorelle già uniti in Cristo. L’incontro con la Presidente Karram e il co-presidente Morán, in particolare, è stato un momento di scambio su come affrontare le sfide del mondo di oggi. Emergeva dal dialogo una sintonia nella “passione per l’unità in Cristo” che però si deve estendere a tutta l’umanità: l’amore evangelico ci spinge a cercare la sorella e il fratello accanto a noi. La condivisione di esempi concreti di vita evangelica, di riconciliazione anche nel piccolo, di scelta di Dio nel quotidiano, ha offerto ai partecipanti speranza nel cammino di unità che si sta cercando di portare avanti anche a livello teologico e istituzionale. “Cambiare prospettiva – diceva uno dei Vescovi – significa rendere più concreto cosa significa seguire il Messia. Iniziare da se stessi, non chiedersi cosa voglio ricevere? Ma piuttosto cosa voglio dare, cosa posso dare? Chi vive così è ispirato dallo Spirito e chi è ispirato dallo Spirito è speranza per il mondo”. La delegazione era a Roma in occasione della commemorazione del cinquecentesimo anniversario della scomunica di Martin Lutero da parte di Papa Leone X che segnò, a 4 anni dell’inizio della Riforma (1517), la definitiva rottura all’interno della Chiesa d’occidente. Un anniversario celebrato oggi, però, non per sancire la spaccatura, ma piuttosto per evidenziare, approfondire e sviluppare gli oltre “cinquant’anni di costante e fruttuoso dialogo ecumenico tra cattolici e luterani” che, come si legge nel documento scritto in occasione della Commemorazione Congiunta cattolico-luterana della Riforma del 2016, “ci hanno aiutato a superare molte differenze e hanno approfondito la comprensione e la fiducia tra di noi”[1]. Il giorno precedente alla visita ai Focolari, Papa Francesco incontrando i rappresentanti della Federazione Luterana Mondiale nell’anniversario della Confessio augustana (25 giugno 1530), aveva detto tra l’altro: “Cari fratelli e sorelle, in cammino dal conflitto alla comunione, nel giorno della commemorazione della Confessio Augustana siete venuti a Roma perché cresca l’unità tra di noi. (…) Ho detto ‘in cammino dal conflitto alla comunione’, e questo cammino si fa soltanto in crisi: la crisi che ci aiuta a maturare quello che stiamo cercando. Dal conflitto che abbiamo vissuto durante secoli e secoli, alla comunione che vogliamo, e per fare questo ci mettiamo in crisi. Una crisi che è una benedizione del Signore”[2]. Durante il soggiorno a Roma la delegazione della Chiesa luterana tedesca ha avuto vari incontri in Vaticano, come quello con il Cardinale Kurt Koch, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, nei quali si sono affrontati anche temi scottanti di carattere pastorale come, per esempio, per i matrimoni misti l’ammissione all’eucaristia del partner non cattolico. Tra gli incontri previsti, oltre a quello con il Movimento dei Focolari, anche uno con la Comunità di Sant’Egidio.
Heike Vesper
[1] Dichiarazione Congiunta in occasione della Commemorazione Congiunta cattolico-luterana della Riforma, Lund (Svezia), 31 ottobre 2016 in https://www.vatican.va/content/francesco/it/events/event.dir.html/content/vaticanevents/it/2016/10/31/dichiarazione-congiunta.html [2] Discorso di Papa Francesco ai rappresentanti della Federazione Luterana Mondiale, Roma (Italia), 25 giugno 2021 in https://www.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2021/june/documents/20210625-federazione-luterana.html (altro…)
Giu 17, 2021 | Centro internazionale, Chiesa
Intervista alla Presidente dei Focolari pubblicata da Città Nuova Italia, a proposito del Decreto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita sul ricambio ai vertici delle aggregazioni laicali. Favorire l’alternanza. Approvato da papa Francesco, lo scorso 3 giugno è stato promulgato dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita un Decreto che regola la durata dei mandati delle cariche di governo delle associazioni internazionali. Durata massima di cinque anni del singolo mandato per un periodo massimo di dieci anni consecutivi, la norma che viene indicata (con i relativi approfondimenti specifici, tra cui possibili dispense per i fondatori), mentre una articolata nota esplicativa aiuta a comprendere lo spirito del provvedimento: favorire una maggiore comunione ecclesiale, una più ampia sinodalità, un autentico spirito di servizio, evitare personalismi, abusi di potere, incrementare lo slancio missionario e un vero e proprio stile evangelico. Ne abbiamo parlato con la Presidente dei Focolari, Margaret Karram. Presidente, vi ha sorpreso il Decreto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita relativo al ricambio ai vertici delle aggregazioni laicali? Non aspettavamo un decreto di questa natura in questo momento dell’anno, ma il contenuto non ci ha sorpreso. Da anni, nel Movimento dei Focolari si è innescato un processo che tiene conto dell’alternanza negli organi di governo, al centro internazionale e nei Paesi dove siamo presenti, stabilendo dei limiti nei mandati. Il Decreto ci ha mostrato ancora una volta la Chiesa come madre. Prendendosi cura delle associazioni come la nostra, accompagna e aiuta ogni realtà a trovare forme organizzative che le permettano di restare fedele al proprio carisma e missione, in coerenza al cammino della Chiesa nel mondo di oggi. Per questo, accogliamo pienamente lo spirito e le determinazioni del Decreto, che inoltre, va incontro alla riflessione aperta nel Movimento sulla rappresentatività negli organi di governo, condivisa già con il Dicastero. L’incipit del Decreto recita che «le associazioni internazionali di fedeli e l’esercizio del governo al loro interno sono oggetto di peculiare riflessione e conseguente discernimento da parte del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita». Avvertite una certa preoccupazione verso i movimenti in generale? E nei confronti del Movimento dei Focolari? Direi che il Dicastero ha senz’altro una particolare attenzione verso i Movimenti, e ne siamo testimoni, tenendo conto che è una sua particolare competenza. Poi, essendo una realtà così variegata, sicuramente il Dicastero ha anche qualche preoccupazione. Il Decreto stesso sottolinea la «fioritura» di queste associazioni e riconosce il fatto che esse hanno portato «alla Chiesa e al mondo contemporaneo abbondanza di grazia e di frutti apostolici». Non è intenzione della Chiesa frenare lo slancio carismatico dei movimenti, la loro forza innovatrice e il loro impatto missionario. Vuole aiutarli a realizzare le loro stesse finalità che sono sempre orientate al bene della persona, della Chiesa e della società. Il Decreto offre elementi strutturali che possono aiutare a diminuire alcuni di questi rischi, limitando il tempo in cui una persona può ricoprire incarichi di governo. Non vedo però in questi interventi una particolare concentrazione sul Movimento dei Focolari, anche perché è già prassi raccolta nei nostri Statuti l’alternanza negli incarichi di governo. Papa Francesco nel discorso ai partecipanti al III congresso mondiale dei movimenti ecclesiali e nuove comunità nel novembre 2014 indicava un metodo per raggiungere la maturità ecclesiale auspicata anche dai suoi due predecessori: «Non dimenticate che, per raggiungere questo traguardo, la conversione deve essere missionaria: la forza di superare tentazioni e insufficienze viene dalla gioia profonda dell’annuncio del Vangelo, che è alla base di tutti i vostri carismi». Cosa ne pensa? Concordo pienamente! L’augurio del Papa ci richiede un doppio impegno: occorre tornare sempre al Vangelo, alla Parola di Dio ed essere coscienti che il carisma del proprio fondatore non è altro che una lettura nuova e attuale delle parole di Gesù, illuminate da un dono dello Spirito Santo che le fa vivere da un’angolatura particolare. Dobbiamo quindi tener conto che la spiritualità, che nasce da un carisma è un modo per annunciare il Vangelo e quindi di operare per il bene della Chiesa e dell’umanità. Basta un sano ricambio generazionale, un’alternanza delle persone negli incarichi direttivi per assicurare un governo sinodale, svolto con spirito di servizio e capace di non ripetere gli errori del passato, dai personalismi fino agli abusi di potere? Direi che questo non può bastare se si vuol attuare un vero cambiamento culturale, duraturo e fruttuoso. Credo dovremmo chiederci innanzitutto qual è lo scopo del governo di una associazione come la nostra. Non è, anche se importante, il cambio generazionale, e neppure evitare gli errori passati. Lo scopo principale del nostro governo – come penso di ogni movimento ecclesiale – è quello di garantire che il Movimento vada avanti e si sviluppi nello spirito genuino al proprio carisma, seguendo il disegno che ne scaturisce e realizzando le finalità per le quali lo Spirito Santo l’ha fatto nascere. Lo stesso Decreto sottolinea che il governo «sia esercitato coerentemente con la missione ecclesiale delle medesime (associazioni), quale servizio ordinato alla realizzazione delle finalità loro proprie e alla tutela dei membri». È un lavoro di continua attualizzazione, miglioramento e rinnovamento che richiede soprattutto una conversione dei cuori al Vangelo e alle proprie radici carismatiche. Il cambio generazionale negli organi direttivi, attraverso un frequente avvicendamento negli incarichi di governo, può favorire l’attualizzazione di un’associazione, può aiutare ad evitare – come dice una nota esplicativa del Dicastero – «forme di appropriazione del carisma, personalismi, accentramento delle funzioni nonché espressioni di autoreferenzialità, che facilmente cagionano gravi violazioni della dignità e della libertà personali e, finanche, veri e propri abusi». Ma l’alternanza negli incarichi da sola non garantisce una giusta gestione del potere. Ci vogliono altri elementi che da diversi anni stiamo mettendo in atto e continuamente migliorando, come ad esempio un percorso di formazione spirituale ed umano ad una leadership coerente a uno stile evangelico e al proprio carisma, quindi uno stile di governo che mette in luce il discernimento comunitario, con nuove forme di accompagnamento e modalità sinodali per la scelta dei candidati agli incarichi di governo. Concretamente, fra tre anni, diverse delle persone elette durante l’Assemblea generale dello scorso febbraio dovranno essere sostituite. Avete già un’idea di come procedere anche per modificare gli attuali Statuti che prevedono sei anni per la durata delle cariche e la possibilità di un secondo mandato? In alcuni punti siamo già in linea con il nuovo Decreto, soprattutto per quanto riguarda il limite massimo di due mandati consecutivi per gli incarichi di governo, quel che occorre cambiare ora è la durata: da 6 a 5 anni. Avevamo già avviato la costituzione di una commissione per la necessaria revisione dei nostri Statuti in diversi punti, a cui si aggiunge ora il lavoro prioritario per l’adeguamento al Decreto. È un lavoro che vogliamo fare con calma e con cura, perché non vorremmo solo accogliere questa nuova normativa “alla lettera”, ma anche e soprattutto il suo spirito e studiare bene come realizzarlo non solo per gli organi centrali ed internazionali, ma su vasta scala, anche nel governo locale dei centri territoriali. Comunque, vorremmo fare tutto in dialogo col Dicastero, approfondendo alcuni aspetti puntuali e alcuni dubbi. Loro hanno detto espressamente che sono pronti ad ascoltarci su eventuali questioni. Papa Francesco, incontrando i partecipanti all’Assemblea generale, aveva messo in evidenza alcuni temi ai quali porre particolare attenzione: l’autoreferenzialità, l’importanza delle crisi e di saperle ben gestire, la coerenza e il realismo nel vivere la spiritualità, la sinodalità. Cosa è stato fatto o si intende fare per dar seguito a queste indicazioni? Riteniamo il discorso di Papa Francesco ai partecipanti dell’Assemblea generale come documento programmatico, così come il documento finale dell’Assemblea stessa. Con grande gioia vediamo quanto l’approfondimento e la ricerca di strade applicative di questi due documenti stiano portando frutto nelle diverse aree geografiche in cui il nostro Movimento è presente. Stanno emergendo due punti centrali: l’ascolto attento al grido di sofferenza dell’umanità che ci circonda nel quale riscopriamo il volto di Gesù crocifisso ed abbandonato e un nuovo spirito di famiglia nel nostro Movimento al di là di ogni suddivisione. In questo si esprime il nucleo della nostra spiritualità: offrire al mondo un modello di vita sullo stile di quello di una famiglia; cioè fratelli e sorelle a livello universale, legati tra di loro dall’amore fraterno per ogni uomo e donna e preferenziale per chi più soffre, per i più bisognosi. Con che stile e con quali modalità si è avviato il nuovo governo del Movimento dei Focolari? Margaret Karram ha in cuore novità a riguardo? Mi sta particolarmente a cuore vivere nel governo del Movimento un’esperienza di “sinodalità” che significa portare avanti tutto in spirito di ascolto e riportare alle relazioni interpersonali quell’amore fraterno, di verità e carità, evangelico, che illumina anche il posto che spetta a ciascuno, cioè quello centrale. Come Consiglio generale, ad esempio, abbiamo appena fatto la bellissima esperienza di metterci in ascolto dei nostri responsabili territoriali di tutto il mondo. Sono loro che hanno le “mani in pasta”, che conoscono le potenzialità, i bisogni e le caratteristiche culturali e antropologiche delle nostre comunità. Ascoltando loro, è emersa tutta la vivacità e la creatività del “popolo di Chiara” che vuole prendersi cura delle diverse forme di disunità e curare le ferite dell’umanità che la circonda. Forse non è neanche necessario che sia sempre il Centro internazionale a dare delle direttive o ad indirizzare il percorso del Movimento. La cosa importante è che il Centro garantisca sempre l’unità dell’intera Opera e che possa mettere in luce ciò che lo Spirito Santo man mano ci indica per tutti.
Aurora Nicosia
Fonte: Città Nuova (altro…)