Movimento dei Focolari
Vivere in rete

Vivere in rete

Il volume – Perché un libretto sui nuovi media? Perché dal cellulare, a Facebook e i videogiochi, al web, ci siamo immersi tutti quanti, giovani e adulti, che ci piaccia o no. Perché ogni generazione ha bisogno dell’altra, per non rimanere indietro (gli adulti) e per non rischiare di essere travolti dalle nuove tecnologie senza la capacità di controllarle e indirizzarne lo sviluppo (i giovani). Dal cellulare, a Facebook e i videogiochi, al web. Un libretto intergenerazione che ci aiuta a guardare a questi mondi con simpatia, ma anche con intelligenza, migliorando la nostra capacità comunicativa in questo primo scorcio di terzo millennio. Dal cellulare, a Facebook e i videogiochi, al web. Un libretto intergenerazione che ci aiuta a guardare a questi mondi con simpatia, ma anche con intelligenza, migliorando la nostra capacità comunicativa in questo primo scorcio di terzo millennio. parole chiave Internet, mass-media, social network, relazioni, socialità. pubblico Giovani e adulti, famiglie Gli autori – Andrea Cruciani ha fondato l’azienda informatica TeamDev nella quale si occupa del settore “innovazione”. Matteo Girardi lavora nella redazione di Città Nuova editrice; per lo stesso Gruppo editoriale si occupa di editoria digitale e cura il blog “internet e dintorni” sul portale www.cittanuova.it. Patrizia Mazzola, docente di scuola secondaria di secondo grado, è referente per la formazione insegnanti nel settore Educazione allo sviluppo dell’associazione Azione per un Mondo Unito (AMU). Riccardo Poggi, ingegnere navale e meccanico. Per l’azienda nella quale lavora segue la comunicazione interna e la gestione della conoscenza e altri relativi alla business intelligence e alla gestione dei processi. La collana – Passaparola. Libretti per la famiglia. Brevi, agili, intensi. Approfondimenti, riflessioni, esperienze di vita dalla prospettiva di una cultura relazionale. Fonte: Editrice Citta Nuova

Editoria: vivere la spiritualità dell’unità negli Stati Uniti

Editoria: vivere la spiritualità dell’unità negli Stati Uniti

Due storie, quella del Focolare e quella degli Stati Uniti. A Trento in un rifugio antiaereo nel 1944, Chiara Lubich e altre giovani donne riscoprono come meta della loro vita quel passaggio del Vangelo: “Che tutti siano uno” (Gv. 17,21). 150 anni prima, i fondatori degli Stati Uniti scrivono sulla bandiera “E pluribus unum”, da molti, uno. Le due frasi indicano una tensione fondamentale: tener conto delle diversità, aspirando all’unità. L’introduzione al volume “Focolare: living a Spirituality of Unity in the United States”, Thomas Masters, Amy Uelmen – New City Press (NY 2011), ci presenta da subito sei quadri di giovani che mettono la spiritualità in pratica. Come Rebecca, dell’Ohio, che dalla spiritualità dell’unità si è sentita aiutata a compiere la sua scelta di prestare servizio volontario per gli aiuti in Sierra Leone. O Nick, cresciuto a Baltimora, nel Maryland, che ha completato un master in affari internazionali, confrontando la sua scelta di dialogo e relazione con gli altri in un ambiente fortemente competitivo come quello della specializzazione universitaria. Elisabeth è un vero campione nel suo sport, il nuoto. È grazie a una giornata sportiva organizzata nella sua città dell’Indiana, che ha incontrato il Focolare: “Quando questi ragazzi che conoscevano il Focolare sono venuti nella mia scuola, mi ha colpito il tipo di interazione che c’era fra loro. Il mix di culture – per me che sono cresciuta nell’Indiana rurale – ha avuto un forte impatto. Ho sentito che tutto il mondo era nel mio giardino”. “Non era facile spiegare ai miei amici chi erano queste persone, per la maggior parte di origine europea, dove andavamo e cosa facevamo” – racconta Keith, cresciuta in un quartiere nero di New York. “Ma con loro era speciale, mi sentivo attirata. Facevo le stesse cose che a casa con i miei amici: sport, giochi, ma c’era un’atmosfera diversa, cercavamo di volerci bene”. La cittadella dei Focolari presso Hyde Park, New York – Mariapolis Luminosa – offre dei programmi estivi di formazione per teenagers. Naomi, una sedicenne di Chicago, racconta: “Prima di partire per la Luminosa ero la tipica teenager: scuola, amici, shopping, divertimento. Mi risultava difficile pensare agli altri. Bene, tutto questo è cambiato. Tornata a casa, ho cominciato a dare via le mie cose, rifaccio il letto ogni mattina, cerco di preparare almeno un pasto al giorno, ascolto il mio fratellino di 8 anni, a scuola cerco di essere socievole con tutti, non faccio più shopping nei negozi dove una maglietta costa 100 dollari. Cerco di fare tutto per Dio, di farlo felice. Mia mamma si chiede ancora cosa mi sia successo”. Infine David, di New York, che ha conosciuto il Focolare durante la GMG del 2002 a Toronto. Per lui ha significato smettere di assolutizzare le pratiche ‘devozionali’, e cercare di mettere al primo posto l’amore di Dio e del prossimo. “Riscoprendo così la mia fede, ho sentito la chiamata dello Spirito Santo a diventare sacerdote, e sono adesso in seminario”. Le sei esperienze riportate suggeriscono che la spiritualità dei Focolari possa essere compresa meglio attraverso l’esempio di coloro che cercano di metterla in pratica. A partire dalla vita di Chiara Lubich e di quelli che per primi si sono uniti alla sua strada, seguito dall’esempio di americani giovani, adulti, famiglie, questo libro racconta un’esperienza condivisa di vite trasformate – in modo unico, come è unica ogni persona, e al tempo stesso simile – dalla luce dell’Amore di Dio. (altro…)

Fraternidad y conflicto

Fraternidad y conflicto

Este volumen recoge una selección de ponencias presentadas en San Miguel de Tucumán (octubre 2010), durante el Tercer Seminario Internacional de la Red Universitaria para Estudios de la Fraternidad (RUEF), cuyo tema fue: Fraternidad y Conflicto. La intención de enfocarse específicamente en la temática de los conflictos, de precisar qué son, cómo ocurren y cómo se relacionan con la Fraternidad, condujo a profundizar en la realidad misma del redescubierto principio, explorando las posibilidades que ofrece tanto para llevarla a la práctica como para elevarla a concepto. Con seguridad, la Fraternidad ya es una idea y un ideal instalado en los imaginarios sociales modernos y, en cuanto tal, determina de cierta manera algunas prácticas y experiencias que realizan las personas hoy. Pero “hacer el esfuerzo del concepto” implica un empeño mayor: transformarla en categoría política para potenciar su instalación en el discurso y las prácticas políticas contemporáneas. Algo muy necesario puesto que las modernas sociedades, en particular las de nuestro continente, requieren de ideas potentes y realizables a nivel cotidiano e institucional. La presente selección constituye la continuación de los tres volúmenes que la anteceden y quiere aportar en la dirección señalada: relevar distintos enfoques y perspectivas de la Fraternidad con el fin de aportar al debate en ámbitos que constituyen nuestra conflictiva realidad latinoamericana tales como nuestra historia colonial (Ighina), la por veces inestable y siempre desigual realidad económica que nos caracteriza (Groppa), la riqueza de nuestra diversidad cultural que plantea desafíos interculturales (Cerviño), el problemático ámbito de lo normativo y lo institucional (Bestani  y Costa Lima), la recepción de tradiciones europeas como el liberalismo (Mandrile) en nuestras tradiciones nacionales y nacionalistas (Valenzuela), los desafíos que plantea la formación profesional, en particular de la ética (Agusto), así como una aproximación desde las políticas públicas, en particular de la salud (Villalón) y la filosofía (Ramírez Rivas).

Datos del autor:
Pablo Ramírez Rivas es Doctor en Filosofía. Actualmente se desempeña como académico en la Escuela de Ingeniería y Ciencias de la Facultad de Ciencias Físicas y Matemáticas de la Universidad de Chile y en las Facultades de Ciencias Sociales y de Educación de la Universidad Alberto Hurtado. Sus áreas de trabajo son la filosofía política y la ética. Entre sus trabajos mencionamos: La piadosa Ilustración y sus santos filósofos. Estudio sobre las influencias religiosas reformadas en la conformación de la Modernidad (Bilbao 2011), De la utopía a la eutopía. Apuntes críticos para pensar y actuar la fraternidad hoy (2010), Secularización, mercado y sociedad (Santiago, 2009),  Desarrollo de competencias éticas en Ingeniería (2009), entre otros. Desde el año 2009 participa activamente de la RUEF y en esta oportunidad asumió la edición del presente volumen.
Sumario:
Introducción
Por Pablo Ramírez Rivas
Conflicto (¿y fraternidad?) en economía
Por Octavio Groppa
Principio precautorio, fraternidad y generaciones futuras
Por Adriana Bestani
O Princípio da fraternidade na constituição
Por Alexandre José Costa Lima
La fraternidad en conflicto y el conflicto fraterno: aportes desde la interculturalidad
Por Lucas Cerviño
Fraternidad descolonial: La posibilidad de la fraternidad en el contexto del conflicto colonial
Por Domingo Ighina
Consideraciones preliminares en torno al binomio liberalismo y fraternidad
Por Pablo Gabriel Mandrile
Nacionalismo cosmopolita y fraterno: desafío para Chile y América latina
Por Esteban Valenzuela Van Treek
La fraternidad como concepto de la acción política. El caso chileno
Por Andrés Jouannet V.
El rol de la Universidad de Chile en la sociedad. Una reflexión desde la carrera de Ingeniería, a raíz del terremoto 2010
Por Héctor Agusto
Fraternidad y conflicto en una cárcel
Por Ricardo González Hidalgo
Diferencias socioeconómicas en salud y sus políticas actuales. ¿Se modificarán con la fraternidad?
Por Marcelo Villalón Calderón
Amistad, pólis y reconocim
iento: la decisión de la fraternidad
Por Pablo Ramírez Rivas
Entre cielo y tierra

Entre cielo y tierra

Misteriosa, inasible, fascinante: así es como muchos ven la santidad. Más aún para aquellos que –como el autor de estas páginas– se preguntan sobre la existencia de Dios sin encontrar una respuesta convincente. Chiara Luce Badano era la mejor amiga de su hermana: de aquí la idea de contar su historia en “en vivo y en directo”, pero desde las orillas, como “cualquiera de los centuriones del Calvario, como un camillero en Waterloo, como el portero de las Twin Towers”. El autor observa, recuerda, escucha y nos relata un acontecimiento extraordinario que aún hoy nos involucra –y nos estremece– tanto: el de una historia de santidad construida en el día a día.

Datos del autor:
Franz Coriasco, italiano, es autor de radio, teatro, televisión y música. En su calidad de crítico musical colabora con el semanario Famiglia Cristiana, la publicación quincenal Città Nuova y con Dimensioni Nuove, de aparición mensual. Es también autor y coordinador artístico de importantes eventos para RAI Uno y consejero de arte de Radio InBlu.

Ciudad Nueva Argentina

Inaugurato il IV anno accademico dell’Istituto Universitario Sophia (IUS)

Inaugurato il IV anno accademico dell’Istituto Universitario Sophia (IUS)

«Speranze e dubbi. Sono questi i sentimenti che abbiamo in cuore quando arriviamo allo IUS”, racconta Gabriel Almeida, rappresentante degli studenti. “Sophia è per noi la risposta a una chiamata personale che Dio rivolge a ciascuno e che s’incontra con la storia di tanti, pronti ad essere sempre meglio una comunità itinerante desiderosa di costruire , non senza fatica, la civiltà dell’amore». Si respira aria di cambiamento, di crescita e di novità all’alba di questo IV° anno accademico dello IUS, alla cui inaugurazione hanno preso parte il 17 ottobre a Loppiano circa un migliaio fra docenti, studenti, amici da tutt’Italia; poi sindaci della Toscana, personalità politiche e religiose, oltre a diversi professori universitari provenienti da vari istituti europei con i quali Sophia sta stabilendo proficue relazioni di studio. «Sophia è una realtà giovane nel suo atto fondativo – ha affermato Mons. Betori, Gran Cancelliere dell’Istituto e arcivescovo di Firenze, nel suo saluto d’apertura, – ma che trova ampio spazio all’interno del mondo accademico, (…) in cui le è stato possibile avanzare una propria nuova proposta nel contesto culturale attuale all’insegna del dialogo e della comunione». «Rivolgo a voi la stessa esortazione del Papa al Seminario di Freiburg: “Noi siamo Chiesa. Siamolo! Siamolo proprio nell’aprirci nell’andare al di là di noi stessi e nell’essere insieme agli altri”». I risultati conseguiti da Sophia in questi primi quattro anni di vita appaiono incoraggianti: sono 83 gli studenti ordinari iscritti fino ad ora al corso di Laurea magistrale, di cui 34 quest’anno. 33 hanno discusso il lavoro di tesi e conseguito il titolo accademico in “Fondamenti e prospettive di una cultura dell’unità”. 15 sono gli iscritti al ciclo di dottorato, mentre 7 provengono da percorsi di laurea magistrale presso altre istituzioni accademiche e stanno acquisendo i crediti necessari per accedere al dottorato. Da notare anche la presenza di 31 studenti non ordinari per i quali sono stati approntati percorsi di studio personalizzati. E sono proprio i risultati accademici a costituire il dato più incoraggiante dello IUS, come sottolinea Maria Voce, vice Gran Cancelliere e presidente dei Focolari: «Ogni volta che firmo un attestato, sento la gioia di dire che un altro è arrivato ad assorbire i principi di questa cultura dell’unità per portarla nel mondo». «Quanto costruito fino adesso ci consente di guardare al futuro di Sophia con ottimismo realistico». E fissa nella vita della Parola evangelica il cardine fondamentale su cui sviluppare anche l’esperienza di Sophia: «Vi invito a lasciarvi pervadere profondamente da essa, cioè dal modo di pensare, di volere, di amare di Gesù». Nell’illustrare le sfide e le prospettive per il futuro di questa comunità accademica, il preside Piero Coda spiega come sia oggi necessaria una riqualificazione del corso di studi, così da rendere i titoli più rispondenti a livello scientifico e maggiormente spendibili sul piano accademico e professionale. “Per questo sono in fase di definizione tre nuovi corsi di laurea specialistica in Studi politici, Economia e management, Ontologia trinitaria”. Uno spazio più ampio all’interno dell’Istituto verrà dato allo studio e alla ricerca delle Scienze Sociali, grazie all’istituzione della cattedra in “Fondamenti di studi sociali” e ad un prossimo congresso in collaborazione con l’Università di Trento. Vera Araujo, sociologa brasiliana, nella prolusione ufficiale, afferma la propria convinzione che «Non c’è mai stato un periodo migliore di questo per essere un sociologo”. “Anche noi vogliamo dire una parola sulla possibilità di trovare nuovi paradigmi e modelli: (…) la persona, la fraternità, la comunione, l’amore-agape, l’unità. Non solo concetti o paradigmi, ma attrezzi da mettere nella cassetta da lavoro degli operatori del sociale». Riflessione che ha il sapore di un incoraggiamento e di un augurio non solo per la nuova sociologia, ma anche – e forse soprattutto – per l’avventura accademica di Sophia, chiamata ad irrorare la società di una cultura nuova. [nggallery id=72] Altre foto: Flickr photostream (altro…)

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