Nov 30, 2022 | Focolari nel Mondo, Senza categoria
Restare tiepidi di fronte all’annuncio della Parola è come rimanere “ciechi, nudi ed infelici” (Ap 3, 17). Tuttavia Dio continua a bussare alla porta dell’uomo, soprattutto nei momenti più bui della vita; come un padre cerca il figlio, così Dio non si stanca di rincorrerci e per chi ascolta la sua “chiamata” è preparata la gioia piena. Soluzione provvidenziale Quando i nostri figli erano piccoli, e anche durante la loro adolescenza, gite e viaggi insieme erano stati sempre occasioni di festa. Da quando siamo rimasti in due, ci siamo resi conto di essere cambiati, come se avessimo percorso strade diverse e ci fossimo allontanati l’uno dall’altra. Parlare tra noi è diventato difficile per non urtare la suscettibilità dell’altro. Siamo arrivati ad ammettere di aver bisogno di trovare un nuovo modo di comunicare, ricorrendo all’aiuto di uno psicoterapeuta. Parlandone con un’amica, lei mi ha confidato di aver vissuto le stesse situazioni con il marito e che erano arrivati all’orlo del divorzio. La soluzione provvidenziale era stata entrare a far parte di una comunità della loro parrocchia, impegnata in opere di carità. L’ho proposto a mio marito che è stato d’accordo. Da allora la nostra vita è cambiata: donando il nostro tempo, le nostre energie e aprendo la porta di casa ad altri, abbiamo ritrovato non solo il senso di vivere ma un modo per comunicare. Anche con figli e nipoti sperimentiamo una gioia più grande. (F.d.A. – Croazia) Il valore del farsi uno Dopo gli studi di architettura a Firenze, ero ritornato per le vacanze al mio paesino sulle colline toscane dove i miei stavano ristrutturando la vecchia casa colonica di famiglia. Esaminato il progetto, ho espresso le mie perplessità, considerate sia la condizione statica dello stabile, sia le modifiche necessarie a preservare la struttura originale. Mio fratello però ha reagito malamente, accusandomi davanti a tutti di voler fare il saputello. Avrei voluto dimostrare che avevo ragione, ma siccome da un gruppo conosciuto a Firenze che s’impegnava a vivere il Vangelo avevo imparato il valore del “farsi uno con l’altro”, come dice san Paolo, ho messo da parte la mia idea, per evitare di litigare. Al momento di iniziare i lavori il capomastro ha spiegato che quel progetto non poteva essere portato avanti e ha consigliato delle modifiche che coincidevano con quelle suggerite da me. Mia madre, a questo punto, ha concluso: “Vedi, figlio mio, qui ti consideriamo sempre un bambino e non accettiamo quello che hai imparato. Cerca di capire tuo fratello”. (C.G. – Italia)
A cura di Maria Grazia Berretta
(tratto da Il Vangelo del Giorno, Città Nuova, anno VIII, n.2, novembre-dicembre 2022)
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Nov 22, 2022 | Focolari nel Mondo, Senza categoria, Testimonianze di Vita
Il misericordioso è colui che è capace di perdonare l’altro e spesso anche se stesso. Tuttavia la misericordia non è solo una disposizione interiore, ma è la via che ci unisce a Dio. Il Suo immenso amore per noi non è un sentire ma un agire; l’atto attraverso il quale ciascuno di noi “rinasce”. Vivere in pace Non era la prima volta che notavo manomissioni nelle mie terre. Non avevo mai avuto nemici e mio padre mi aveva insegnato a costruire buoni rapporti, ma stavolta volevo vederci chiaro. Chiesi aiuto alla Madonna e una notte mi appostai nel frutteto assieme a un altro contadino. Come avevo supposto, a una certa ora vidi arrivare il mio vicino assieme a due figli, muniti di cassette da frutta. Il piano era di fotografarli in flagrante: disorientati dai flash, i tre andarono subito via lasciando a terra la frutta raccolta. L’indomani, verso sera, la moglie del vicino chiese a mia moglie il favore di distruggere le foto e di non denunziare il marito. Come d’accordo, mia moglie rispose: “Non so di che foto state parlando, mio marito è fuori da due giorni”. Da quel giorno le cose cambiarono: un’ insolita gentilezza e prontezza ad aiutare nella raccolta… In una pausa di riposo, il vicino ammise che, venuto a prendersi delle mele “per assaggiarle”, aveva visto dei lampi. Replicai: “Da qualche tempo in paese succedono cose strane. L’importante per noi è vivere in pace”. (V.S.E. – Italia) Un vero cambiamento Col pensionamento, ho ripercorso la mia vita: un fallimento totale! Non sono sposata per l’opposizione dei genitori alla mia scelta di un ragazzo buono ma non del nostro “rango”. Con i fratelli e la sorella rapporti pressoché cancellati per via dell’eredità spartita ingiustamente, secondo loro. Posso dirmi ricca, eppure quale vuoto s’era fatto dentro e attorno a me! Ero in ospedale quando una nipote venuta a trovarmi ha pronunciato una frase che non mi lasciava in pace: “Zia, il tuo guaio è che sei posseduta dal male. In te è scomparso ogni segno di bene”. Una volta dimessa, ho cercato un sacerdote al quale confidare ciò che mi angosciava. Dopo avermi ascoltata, gli è parso che in qualche modo io volessi vendicarmi con la vita, con la famiglia, con tutti e mi ha spronata a pensare di più agli altri: festeggiando con qualche dono i compleanni dei parenti, chiedendo notizie ai vicini, scrivendo agli ex alunni… piccoli gesti ma passi verso la luce. Nella disperazione ho messo in pratica quel suggerimento. È dura, ma sento che qualcosa cambia. (G.I. – Spagna) Amiche nella malattia Durante il periodo in cui mia madre è stata ricoverata in ospedale avevo conosciuto la sua compagna di stanza, Klari. Stesso stadio del cancro, stesso ritmo delle chemioterapie. Erano diventate amiche, ma qualcosa le divideva: da giovane Klari era stata attivista comunista e non accettava la fede cattolica professata da mia madre. Non polemizzavano, ma si sentiva che nessuna delle due mollava le proprie convinzioni. Comunque mia madre era sempre disponibile e per aiutare Klari, che non aveva parenti, aveva coinvolto noi della famiglia per i bisogni di lei: piccole necessità, qualche pratica da sbrigare, telefonare a qualche amica. Quando la condizione della salute s’è aggravata in entrambe, ho notato una differente accettazione della malattia: da mia madre, sempre attenta nei riguardi dell’amica, traspariva una grande pace; Klari invece era insofferente e aggressiva ma prima che entrasse in coma ha ringraziato mia madre per come le era stata accanto. Era diventata ormai una della nostra famiglia. (P.F.H. – Germania)
A cura di Maria Grazia Berretta (tratto da Il Vangelo del Giorno, Città Nuova, anno VIII, n.2, novembre-dicembre 2022)
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Ott 30, 2022 | Focolari nel Mondo, Senza categoria
- Data di Morte: 31/10/2022
- Branca di Appartenenza: Volontaria
- Nazione: Brasile
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Ott 12, 2022 | Focolari nel Mondo, Senza categoria, Testimonianze di Vita
Essere testimoni autentici senza mai rassegnarci. Vivere il Vangelo nella vita di ogni giorno ci richiede questo: mettere da parte le nostre paure e andare oltre i nostri limiti o le nostre convinzioni; confidare nei doni che Dio ci ha fatto perché è li che risiede la nostra forza. Senza rancore La messa era giunta alla conclusione. Mentre don Carlo, il nostro parroco, impartiva una benedizione particolare a uno dei parrocchiani che aveva compiuto quel giorno il suo novantesimo compleanno, io ero intenta a scattare qualche fotografia della scena. Era presente alla cerimonia anche sua sorella, venuta per l’occasione dalla Svizzera francese. All’uscita dalla chiesa mi sono avvicinata a lei e le ho chiesto il suo numero di cellulare così da poterle inviare l’intera serie di foto. Volentieri me l’ha fornito, ringraziando. Più tardi lei ha telefonato a casa mia, mentre io ero assente; le ha risposto mio marito, che al mio ritorno mi fa: “Ma tu parli con quella persona, malgrado tutto quello che ci ha fatto?” Si riferiva a vecchi dissapori intercorsi tra quella signora e noi. “Certo! – mi son sentita di rispondergli –. Non voglio partire da questo mondo avendo rancore verso qualcuno! La verità è che siamo tutti fratelli, anche se a volte ce ne dimentichiamo”. Mio marito non ha replicato, ma per un po’ l’ho visto piuttosto pensieroso. (Loredana – Svizzera) L’esame Vivo a Firenze con altri quattro amici, anch’essi studenti universitari che, come me, desiderano modellare la loro vita secondo l’esempio dato da Gesù. L’appartamento dove abitiamo è molto umido e per scaldarci usiamo la stufa a legna. Non è l’unica difficoltà, che però diventa un incentivo per volerci veramente bene. Per esempio, col collega col quale preparo un esame abbiamo tempi e metodi di studio diversi. Vorrei mollare e proporgli di studiare separatamente. Ma quando ne parlo agli altri ragazzi, mi consigliano di insistere, di provare a comprendere meglio il mio compagno di studi. Capisco che devo continuare ad amarlo. Non mancano i momenti di tensione e di scoraggiamento, ma lui mi dice che venire a studiare da noi gli piace, perché respira un’altra aria. Alla fine, l’esame va bene e lui vuole festeggiare in pizzeria, non solo con me, ma con tutti noi e dice: “l’esame superato è stato il frutto del nostro volerci bene, ma anche della comprensione dei tuoi amici”. (Gioacchino – Italia)
A cura di Maria Grazia Berretta
(tratto da Il Vangelo del Giorno, Città Nuova, anno VIII, n.2, settembre-ottobre 2022) (altro…)
Ott 10, 2022 | Chiara Lubich, Focolari nel Mondo, Senza categoria
L’ incontro personale e profondo con Dio nella preghiera risignifica tutta la nostra esistenza. Riconoscere in Lui l’autore della grazia ci concede la possibilità di amare da figli, di perderci nel suo sguardo, fino a diventare preghiera vivente. […] Come sappiamo, la nostra spiritualità, personale e comunitaria insieme, ci porta ad estendere il nostro amore verticalmente, come si dice oggi, verso Dio e orizzontalmente verso il prossimo; e la santità, che ne deriva, è data dalla equilibrata presenza di questi due amori. Ma è facile per alcuni (e lo sta dimostrando la tendenza, alle volte, all’attivismo) sviluppare in modo particolare la dimensione orizzontale dell’amore e, forse, non altrettanto quella verticale. E’ vero che noi tutto quanto facciamo lo rivolgiamo in genere a Lui: è per Lui che amiamo, che operiamo, che soffriamo, che preghiamo… Ma, se col continuo “farci uno” con i prossimi siamo arrivati ad amarli spesso anche col cuore, siamo certi di amare pure Dio non solo con la volontà, ma insieme col cuore? Alla fine della nostra vita non potremo presentarci a Dio assieme agli altri, alla comunità, ma dovremo farlo da soli. E siamo sicuri che, in quel momento, tutto l’amore raccolto nel nostro cuore, durante la nostra esistenza, si verserà spontaneamente, come dovrebbe essere, su Colui che dovremmo aver sempre amato e che incontreremo e ci giudicherà? […] Arriverà senz’altro anche per noi quel momento e, tenendolo presente, dovremmo sin da adesso cercare di approfondire meglio ed al massimo il nostro rapporto con Dio. Si può, infatti, amare come servi e compiere tutto quanto il padrone vuole senza rivolgergli parola; o si può amare come figli col cuore, riempito dallo Spirito Santo, di amore e di confidenza nel proprio Padre: quella confidenza che porta a parlare spesso con Lui, a dirgli tutte le nostre cose, i nostri propositi, i nostri progetti; quella confidenza, quel divino desiderio che porta a non vedere l’ora che arrivi il momento dedicato esclusivamente a Lui, per mettersi in contatto profondo con Lui. E’ la preghiera, la preghiera vera! E’ ad essa che dobbiamo tendere, fino ad arrivare ad essere preghiere viventi. C’è una bella frase del teologo Evdokimov, a proposito della preghiera: “Non basta – dice – avere la preghiera, bisogna diventare, essere preghiera, costruirsi in forma di preghiera…”¹. Costruirsi in forma di preghiera, essere preghiera, come vuole Gesù, che ha detto: “Conviene sempre pregare”². Io credo che nel cuore di molti di noi ci sia un vero patrimonio d’amore soprannaturale che può trasformare la nostra vita in autentica preghiera, che può costruirci in preghiera. Si tratta di raccoglierlo nei momenti opportuni. In questo prossimo tempo impegniamoci allora a parlare spesso con Dio, anche in mezzo all’attività. Cerchiamo di migliorare proprio in questo. Già il dire un “Per Te” prima di ogni azione, trasforma questa in una preghiera. Ma non basta. Incominciamo un colloquio serrato con Lui ogni volta che è possibile. Solo così, alla fine della vita, potranno fiorire sulle nostre labbra espressioni d’amore a Dio, simili a quelle dei santi. […]
Chiara Lubich
(Chiara Lubich, Conversazioni, Cittá Nuova 2919, pag. 551-553)
1. P. Evdokimov, Ortodossia, in Aforismi e citazioni cristiane, cit. p. 153. 2. Cf. Lc 21, 36.
https://youtu.be/mV3dPufxu74 (altro…)
Ott 3, 2022 | Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Senza categoria
Selezionati 15 progetti per il Seed Funding Program, programma di microfinanziamento che sostiene e incoraggia iniziative di ecologia integrale significative e promettenti in diverse parti del mondo. Il Movimento dei Focolari, FaithInvest e MundellEarth a supporto dell’iniziativa. Quella che il mondo si ritrova a vivere oggi è una crisi complessa, sociale e ambientale e ciò che anima maggiormente le persone sembra proprio il desiderio di trovare delle soluzioni per rispondere concretamente a questo problema. Agire per il bene della nostra “casa comune”, come ama definirla papa Francesco, ascoltando “il grido dei poveri, del pianeta e delle nuove generazioni”. Anche il Movimento dei Focolari ha deciso di voler fare la sua parte e ha compreso di avere la responsabilità di studiare a fondo i problemi che affliggono il mondo e di compromettersi in azioni concrete. Con questo desiderio di trovare strategie partendo da un approccio integrato, è nato il Seed Funding Program (SFP) in partnership con FaithInvest e MundellEarth. Questo programma di microfinanziamento mira a sostenere e incoraggiare iniziative significative e promettenti in diverse parti del mondo per la realizzazione di piani ecologici locali all’interno delle comunità dei Focolari per camminare insieme verso un’ecologia integrale. Dalle Filippine all’Argentina, dei 33 progetti che hanno risposto al bando, 15 sono stati selezionati per ricevere il finanziamento e sviluppare il loro lavoro con aspetti ambientali e sociali nelle loro comunità. I progetti sono guidati da giovani, con sforzi intergenerazionali, inseriti nelle loro comunità locali, orientati all’ecologia integrale e motivati da valori spirituali. Durante l’incontro di avvio del SFP, che si è svolto il 3 settembre 2022, tutti i partecipanti hanno potuto ispirarsi ai progetti degli altri, dalle cooperative di carpenteria riciclabile alla formazione integrale dei giovani. Un momento di grande condivisione a cui hanno preso parte anche Catherine Devitt (Faith Plans Programme Manager di FaithInvest) John Mundell (Presidente di MundellEarth) ed Etienne Kenfack (Consigliere del Movimento dei Focolari per l’aspetto della “Vita fisica e natura”).
Ana Clara Giovani e Bianca Carvalho
I 15 progetti selezionati Per saperne di più sul progetto: https://www.new-humanity.org/es/project/seed-funding-program/ (altro…)