Ott 2, 2015 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Senza categoria
«Ospitare nell’ordinario lo straordinario, esercitando l’occhio a vedere l’albero che cresce: se mancassero i profeti la vita sarebbe luogo di pessimismo e non della speranza che ci unisce». È possibile riassumere in queste parole dell’economista Luigino Bruni la Convention nazionale delle reti di Economia di Comunione, nell’ambito della sesta edizione di LoppianoLab che ha registrato più di duemila arrivi da tutto il Paese e non solo. Economia di Comunione, modello per ripartire. «Solo rigenerando le relazioni si vince la paura e riparte l’economia: mentre oggi sfiducia e pessimismo frenano la ripresa in Europa e in Occidente, abbiamo osato guardare l’economia con gli occhi dei giovani africani – ha esordito Bruni. Se vogliamo contribuire alla rinascita dell’economia, occorre rigenerare i territori, le famiglie, i rapporti, riscoprire e praticare le virtù civili». “Oltre la paura. Cultura del dialogo, cittadinanza attiva, economia civile” è stato non a caso il titolo scelto per l’edizione LoppianoLab 2015, promossa dal Gruppo editoriale Città Nuova, Polo Lionello Bonfanti–Economia di Comunione (EdC), Istituto Universitario Sophia (IUS) e Centro internazionale di Loppiano (FI). Ovviamente pressante il richiamo al settore economico, nell’ambito del quale in Italia sono circa 200 le aziende, 800 nel mondo, che aderiscono e mettono al centro dell’agire economico l’uomo e la dimensione relazionale, aderendo all’Economia di comunione. Sognando l’Africa. Frequenti i richiami al congresso internazionale EdC svoltosi nel maggio scorso a Nairobi, a proposito del quale Geneviéve Sanze, economista centrafricana, ha raccontato la “vitalità”. Nel suo continente, ad oggi sono circa una trentina le aziende che hanno aderito al progetto ed è nata una rete di sostegno ai giovani da parte degli imprenditori EdC. «L’Economia è una scienza della ricchezza, vorrebbero farci pensare: si pensa che bisogna andare nelle grandi metropoli per praticarla, ma con l’EdC è diventata scienza di comunione – ha affermato. Scambio, dialogo, fraternità: abbiamo capito a Nairobi che ogni persona porta ricchezza nella sua comprensione e nella sua unicità, così come l’imprenditore con creatività cerca di arricchire il suo luogo, il suo territorio senza omologarsi a standard lontani dall’attenzione alle periferie bisognose. Parlare di economia a livello internazionale partendo dall’Africa è veramente un processo nuovo, ma lo è ancora di più quando si parla del contributo che l’Africa può dare, più che ricevere, dando così fiducia e nuovo slancio agli stessi africani per accrescere le loro possibilità nei loro paesi». L’Africa è un continente giovane, hanno testimoniato due studenti africani impegnati all’Istituto Universitario Sophia a Loppiano, Gloria e Melchiot: «Fare sognare i giovani in Africa significa evitare il fenomeno dell’immigrazione: perché non pensare ad aprire imprese in Africa, fare trovare loro lavoro lì?». Due progetti EdC. «A Nairobi sono partiti due progetti economici ed è stata annunciata la nascita di un corso di laurea in Economia di Comunione all’università CUIB (Catholic University Institute of Buea) in Camerun – spiega Anouk Grevin, economista (Università di Nantes e Istituto Universitario Sophia) –: dal 2017 prenderà il via l’incubatore “Siobhan” a sostegno della nascita di nuove aziende in Africa. Il secondo progetto, intitolato a François Neveux, pioniere francese dell’EdC, metterà in contatto imprenditori di tutto il mondo, dando vita ad una rete di accompagnamento economico e progettuale, indirizzata soprattutto ai giovani imprenditori». fonte: Città Nuova (altro…)
Set 15, 2015 | Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Senza categoria
Non avverto stanchezza, forse solo un po’ di sonno, per aver dormito meno di 5 ore a notte per cinque giorni di seguito. Sono appena tornato da un campo-scuola per adolescenti, o per meglio dire da un ‘cantiere’, come lo hanno chiamato gli animatori di Ragazzi per l’unità dei Focolari. Un’avventura fantastica, che messa in fila alle tante che da un anno a questa parte ho occasione di vivere, mi colorano la vita. E mi fanno dimenticare di essere entrato in quella fase potenzialmente critica che è il post-pensionamento. La proposta di dare una mano per quei ragazzi mi aveva lusingato. Sarò anche in pensione, mi ero detto, ma di energie e voglia di fare ancora ne ho. L’appuntamento è alle ore 9 a Borgo Don Bosco, un complesso messo a disposizione dai Salesiani. Via via cominciano ad arrivare i ragazzi, 25 fra maschi e femmine, tutti con meno di 18 anni. Dopo il primo momento di impaccio, si crea subito un’aria di amicizia, anche se la maggioranza di essi non ha assolutamente idea dove siano capitati e che cosa li aspetti. Il programma è ricco di sorprese, come si conviene ad un’iniziativa per giovanissimi. Ma anche di duro (si fa per dire!) lavoro, sudando insieme sotto il sole, o zuppi dalla pioggia, per migliorare le condizioni dell’area che ci ospita. Per tre mattine mi viene affidata la bonifica di un angolo remoto del giardino, abbandonato da oltre 20 anni. L’erba è cresciuta su della terra portata da vento e pioggia, nascondendo tutta una pavimentazione in asfalto, con spogliatoi e docce ancora lì presenti, diventati ricovero per ragni ed insetti che, per le proporzioni raggiunte, sembrano di razza aliena. Senza contare le varie cose abbandonate tra l’erba che inizialmente neppure si vedevano: in pratica una giungla da radere al suolo. Mentre si lavora, a circa metà mattina, mi viene l’idea di dire ai ragazzi come cerco di vivere io il lavoro, in particolare quel lavoro. Credo di non aver detto più di venti-trenta parole in tutto. Parole che ho concluso confidando la vera motivazione che mi spinge a farlo: pensare che “in quel complesso sarebbe venuto a giocare Gesù Bambino”. Dal silenzio che è sceso, percepisco che i ragazzi ne comprendono il senso e lo interiorizzano. E quella luce che vedo brillare nei loro giovani occhi si trasforma subito in azione concreta, mettendovi nuova lena, aiutandosi gli uni gli altri. Questa immediatezza è una lezione per me che, a differenza di quello che vedo in questi ragazzi, sono piuttosto lento nel lasciarmi convincere dalle cose che mi vengono dette. La domenica, a Messa, mi trovo vicino ad un ragazzo col quale avevo lavorato fianco a fianco. Al momento della pace spontaneamente sia lui che io ci avviciniamo e ci dichiariamo di essere pronti a dare la vita l’uno per l’altro. Iniziativa questa che a me, adulto, non sarebbe certo venuta spontanea verso un altro adulto; ma verso lui sì. Stare con questi ragazzi mi ha dato una nuova dimensione del futuro come umanità. E di speranza. Ho visto infatti che la voglia e la capacità di dare ce l’hanno tutta. Sta a noi credere in loro. L’adolescenza è un’età difficile, ma è anche l’età in cui si può costruire in grande. Non servono le tante parole, basta mettersi a ‘fare’ con loro cose positive. Forse è stato per questo che, lasciandoci, qualcuno di loro già mi ha chiesto di venire con me sabato prossimo al mercato rionale, a raccogliere quanto è rimasto invenduto di frutta e verdura per la mensa dei poveri. (altro…)
Set 14, 2015 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Senza categoria
Verso una rete europea di Economia di Comunione (EdC) che supporti e colleghi i poli imprenditoriali di Portogallo, Belgio, Francia, Spagna, Croazia e Italia in cui operano aziende che aderiscono al progetto; la prima società italiana specializzata nel micro credito (MECC) per imprese di Economia Civile e di Comunione (EdC); una Workshop School per i giovani sul mondo del lavoro e dell’impresa in collaborazione con imprenditori ed economisti; lo “stato dell’arte” dell’Economia di Comunione mondiale, dopo il recente Congresso internazionale di EdC di Nairobi (Kenya). Sono questi i fronti e i percorsi sui quali il popolo dell’Economia di Comunione in Italia e i tanti interessati si ritroveranno a dibattere, progettare e costruire il 25 e 26 settembre prossimo nell’ambito della sesta edizione di LoppianoLab, “Oltre la paura – cultura del dialogo, cittadinanza attiva, economia civile”. Ancora una volta protagonista sarà la società civile italiana con le sue voci, il lavoro e i progetti in sinergia con i mondi della politica, della cultura e dell’economia. L’Economia di Comunione riparte dall’Africa – “A LoppianoLab 2015 vogliamo portare la creatività, le idee, l’intraprendenza e soprattutto la partecipazione di tanti alla ricostruzione del bene comune” – spiega l’economista Bruni, coordinatore internazionale del progetto EdC e membro del comitato scientifico della Convention. “Non a caso il primo panel sarà dedicato ad un evento che ha segnato il passo nella storia recente dell’EdC: il congresso internazionale del maggio scorso, svoltosi a Nairobi e che ha posto l’Africa come punto prospettico da cui guardare l’economia mondiale e l’EdC in particolare. Alla Convention faremo il punto e svilupperemo i progetti degli ‘incubatori d’impresa’ per la crescita di attività imprenditoriali in Africa e in Italia, sostenuti da imprenditori dei due continenti. Relazione e comunione, valori culturali centrali dei popoli africani, sono oggi caratteristiche imprescindibili per un’economia che aspiri a generare e rigenerare il tessuto umano e il benessere dei popoli non solo nell’Italia degli sbarchi o nell’Europa delle frontiere invase dai migranti, ma in tutto il mondo”. #Generi-Amo #Idee, generiamo opportunità! – È il titolo della Workshop School dedicata ai giovani, che prenderà il via il 23 settembre e si concluderà il pomeriggio del 25. Imprenditori, economisti e professionisti ascolteranno ed elaboreranno le idee dei giovani sulle domande che fanno da filo conduttore della Workshop School: “Cerco un lavoro o voglio inventarlo?” “Ho un’idea imprenditoriale, come posso realizzarla e verificarla? “Cosa è l’Impresa per me?” “Sono capace di lavorare con gli altri?”, “Cosa vuol dire “comunione” in tempi di crisi?”. MECC, Micro credito per l’Economia Civile e di Comunione: il nuovo soggetto economico sarà presentato alla Convention 2015 promossa da E. di C.spa – Polo Lionello Bonfanti, Commissioni EdC, A.I.P.E.C., associazione Lionello Bonfanti . Punta a sostenere lo sviluppo di economia civile sui territori di riferimento delle reti etiche italiane a partire da quelle siciliane e toscane con sede presso il polo Bonfanti, creando ‘luoghi’ capaci di far crescere imprese che vogliano ispirarsi ai principi dell’Economia Civile e di Comunione. Alla sessione interverranno: Steni Di Piazza (Presidente MECC), Gaetano Giunta (Segretario generale della Fondazione Comunità di Messina, MECC), Eva Gullo (presidente E. di C. spa, MECC), Bernard Horenbeek (Presidente di SEFEA, Vice-Presidente di FEBEA, Direttore Generale di CREDAL), Luigino Bruni (comitato etico-scientifico MECC), Francesca Colombo (responsabile Area ricerca Etica SGR), Francesco Tortorella (responsabile settore progetti Azione per un Mondo Unito – AMU). Moderatore Giuseppe Frangi (direttore Vita) Verso un’Europa di comunione, “una nazione non basta” – La parola agli attori dell’EdC in Europa: i poli imprenditoriali di Portogallo, Belgio, Croazia e le realizzazioni di Spagna, Francia. Condurrà il dibattito l’economista Vittorio Pelligra. Pop Economix “Ovvero da dove allegramente vien la crisi e dove va”– il 26 settembre alle 21.00, al Polo Lionello Bonfanti si terrà la serata artistica con Fabrizio Stasia per la regia di Alessandra Rossi Ghiglione. E’ il racconto della crisi globale che ci ha investito: come nasce? Come funzionano le bolle finanziarie? Come la crisi dagli Stati Uniti è arrivata in Europa? L’austerity ci fa bene? Chi sono i responsabili? E noi, siamo solo vittime innocenti? Dirette streaming Ufficio stampa LoppianoLab: Elena Cardinali – mob: 347/4554043 – ufficiostampa@cittanuova.it Stefania Tanesini- mob: 338/5658244 – sif@loppiano.it Blog: http://www.loppianolab.blogspot.it Facebook: www.facebook.com/loppianolab – Twitter: @LoppianoLab Promotori: Polo Lionello Bonfanti – www.pololionellobonfanti.it – Gruppo Editoriale Città Nuova – www.cittanuova.it Istituto Universitario Sophia – www.iu-sophia.org – Cittadella di Loppiano – www.loppiano.it
Set 9, 2015 | Chiesa, Focolari nel Mondo, Senza categoria
Vivere un’esperienza di formazione attraverso un approfondimento biblico, teologico-carismatico ed ecclesiologico sulla vita consacrata; avere uno spazio di condivisione della propria realtà, dei desideri e delle aspettative formative, celebrare e testimoniare la bellezza della propria vocazione. È questo l’obiettivo degli oltre quattromila giovani consacrati e consacrate provenienti da ogni parte del mondo (tra cui Iran, Filippine, Costa d’Avorio, Zimbabwe) che arriveranno a Roma dal 15 al 19 settembre per partecipare all’Incontro Mondiale dei Giovani religiosi e religiose. Un evento organizzato dalla Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica con il quale si avvia a conclusione l’Anno della Vita consacrata. Intenso e variegato il calendario degli appuntamenti. Ogni mattina i giovani si incontreranno nell’Aula Paolo VI in Vaticano per ascoltare e riflettere sui temi della vocazione, della vita fraterna e della missione; il pomeriggio si riuniranno in diverse parti di Roma per momenti di dialogo e condivisione e la sera potranno prendere parte agli itinerari proposti: il cammino dell’annuncio (notte missionaria al centro di Roma), il cammino dell’incontro (itinerari con alcune organizzazioni socio-ecclesiali: Caritas, Comunità di S. Egidio, Talitha Kum), il cammino della bellezza (visite guidate ai Musei Vaticani e alla Cappella Sistina). Alcuni eventi sono aperti a tutti: la veglia di preghiera in Piazza S. Pietro (15 settembre ore 20.30) presieduta dall’Arcivescovo Segretario della Congregazione per gli Istituti di Vita consacrata, S.E.R. Mons. José Rodríguez Carballo, la messa nella Basilica di S. Pietro (19 settembre ore 11.30) presieduta dal Prefetto della Congregazione, S.E.R. il Cardinale João Braz de Aviz, la serata di musica e testimonianza in Piazza S. Pietro (18 settembre ore 20.30). Non mancherà l’incontro con papa Francesco durante l’udienza generale, mercoledì 16 settembre. In questa occasione sarà donato a tutti i presenti il volume Amare è dare tutto. Testimonianze, edito in sette lingue. Il libro, pubblicato dall’Association la Vie Consacrée e in italiano da Città Nuova, è stato presentato in occasione della sua uscita al Santo Padre che ha avuto parole di grande apprezzamento per la visione nuova, fresca e attraente della consacrazione e ne ha incoraggiato la più ampia diffusione possibile. Per conoscere il programma della manifestazione clicca qui Fonte: Città Nuova online (altro…)
Set 2, 2015 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Senza categoria, Spiritualità
Nel 1998, Chiara Lubich inaugura il “Centro per l’Educazione al Dialogo”, con sede nella Mariapoli Luminosa, cittadella dei Focolari vicina a New York. In quell’occasione scrive: «Che tutti i partecipanti alle sue attività si sentano ugualmente costruttori di questa nuova realtà collaborando con amore, pazienza, mutua comprensione e solidarietà a creare un’isola di pace e un segno di unità per il mondo di oggi … che sia soprattutto una scuola dove si impara a vivere quest’amore che solo può fare degli uomini e donne di questa terra un’unica famiglia». Questo augurio di Chiara era ben presente nell’incontro che si è svolto il 15 e 16 agosto scorsi, nella cittadella statunitense, intitolato “Il Dialogo e le domande difficili”. Una sfida accolta da un centinaio, circa, di partecipanti e «centrata – come scrivono gli organizzatori – su come possiamo dialogare e comunicare quando si affrontano tematiche importanti e quando a farlo ci sono persone con profonde differenze di pensiero». Il programma si è svolto con il contribuito di quattro esperti in teologia morale e teorie politiche, provenienti dalle Università di Fordham (New York), Providence College (Rhode Island) e Georgetown (Washington). «Abbiamo iniziato – raccontano – con pensieri di Chiara Lubich sul dialogo, dove emerge la specificità della spiritualità dell’unità che, se vissuta, aiuta a trasformare i rapporti tra le persone».
Charlie Camosy (Fordham) ed Amy Uelmen (Georgetown), hanno approfondito «i motivi per i quali la società negli USA è tanto polarizzata su posizioni opposte e come si potrebbero rompere questi muri tra le persone, sapendo ascoltare e avendo un atteggiamento aperto ad imparare dall’altro». Dana Dillon (Providence College) ha affrontato il delicato rapporto tra “amore e verità”, a partire da uno dei punti forza della spiritualità dell’unità: Gesù abbandonato. La teologa l’ha presentato come il vero modello per il dialogo in quanto «Lui che – nel momento in cui si sente abbandonato dal Padre – è entrato nella disunità, unificando la più grande divisione possibile, quella tra cielo e terra».
Nel pomeriggio un momento interattivo: Claude Blanc, leadership coach (consulente che promuove il lavorare a squadra), ha guidato i presenti a realizzare alcuni esercizi «per imparare ad ascoltare fino in fondo e senza pretese». Una riflessione su “Diversi modi di comunicare” (imporre, discutere, cercare di convincere l’altro, oppure puntare al bene comune), svolta da Bill Gould (Fordham), ha completato l’argomento. Alla tavola rotonda della domenica, nelle domande ai professori veniva in evidenza la necessità da parte dei presenti di essere preparati ad affrontare tematiche scottanti quali la procreazione artificiale, matrimoni omosessuali, e altre sfide che si presentano nella vita di ogni giorno. «Il workshop sull’ascolto mi ha aiutato a capire quanto esso possa essere fecondo nei rapporti quotidiani»; «Sono partito molto arricchito da questa esperienza». Due impressioni, tra le tante. (altro…)
Ago 31, 2015 | Chiara Lubich, Cultura, Focolari nel Mondo, Senza categoria
I contributi raccolti nel presente volume analizzano i rapporti che si sono intrecciati tra Giovanni Battista Montini-Paolo VI, Chiara Lubich, Igino Giordani e il Movimento dei Focolari (Opera di Maria). È una storia che risale a ben prima della stagione del Vaticano II e che ha avuto un seguito anche dopo la metà degli anni Sessanta, in un periodo che ha visto la crescita e l’affermazione all’interno della Chiesa cattolica di numerosi movimenti ecclesiali. Dall’analisi di documenti d’archivio inediti emerge il profondo legame tra Chiara Lubich e Giovanni Battista Montini, il quale, fin dagli anni del servizio in Segreteria di Stato e durante il suo pontificato, seppe valorizzare e incoraggiare la dimensione cristocentrica, fraterna ed ecumenica del carisma del Movimento dei Focolari. A testimonianza le parole di Chiara Lubich dopo la morte di Paolo VI: «Per me il Papa non è morto, ha cambiato sede: dalla cattedra di Pietro dalla quale vigilava anche su di noi e ci proteggeva, alla presenza di Dio dove non può non continuare a proteggerci con quell’amore sensibile, fattivo, materno, costante di cui ci aveva colmati quando era su questa terra». Quaderni dell’Istituto Paolo VI