Set 25, 2011 | Chiara Lubich, Focolari nel Mondo, Senza categoria, Spiritualità
Quale doveva essere l’atteggiamento da avere per dimostrare a Dio che era proprio Lui il centro di ogni loro interesse? Chiara Lubich e le sue prime compagne si domandavano in effetti come mettere in pratica il loro nuovo ideale di vita, Dio Amore. Apparve ben presto quasi ovvio: dovevano a loro volta amare Dio. Non avrebbero avuto alcun senso le loro vite se non fossero state ‘una piccola fiamma di questo infinito braciere: amore che risponde all’Amore’. E parve loro un grande e sublime dono quello di avere la possibilità di amare Dio, al punto che ripetevano spesso: «Non è tanto che si debba dire: “Dobbiamo amare Dio”, ma: “Oh! PoterTi amare, Signore! PoterTi amare con questo piccolo cuore”». Si ricordarono allora che nel Vangelo una frase non lasciava e non lascia scampo a chi voglia condurre una coerente vita cristiana: «Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio, che è nei cieli» (Mt 7,21). Fare la volontà di Dio, dunque, era la grande possibilità che tutte loro avevano di amare Dio. E così Dio e la sua volontà coincidevano. Scriverà Chiara: «Dio era come il sole. E a ciascuno di noi arrivava di esso un raggio: la divina volontà su di me, sulla mia compagna, sull’altra. Unico il sole, vari i raggi, anche se sempre “raggi di sole”. Unico Dio, unica volontà, varia per ciascuno, anche se sempre volontà di Dio. Bisognava camminare nel proprio raggio senza scostarsene mai. E camminarvi nel tempo che ci era dato. Non era il caso di divagare sul passato o fantasticare sul futuro. Occorreva abbandonare il passato alla misericordia di Dio, giacché non era più in nostro possesso; e il futuro sarebbe stato vissuto con pienezza allorché divenuto presente.
Chiara Lubich (al centro) a Tonadico con le sue prime compagnie
Solo il presente era in mano nostra. In quello, affinché Dio regnasse nella nostra vita, avremmo dovuto concentrare mente, cuore, forze, nell’adempimento della sua volontà. Come un viaggiatore in treno non pensa di passeggiare per la vettura, onde arrivare prima alla meta, ma, seduto, si lascia portare, così l’anima nostra, per arrivare a Dio, avrebbe dovuto compiere la sua volontà, con interezza, nel momento presente, perché il tempo cammina da sé. E non sarebbe stato estremamente difficile capire ciò che Dio avrebbe voluto da noi. Egli manifestava i suoi voleri attraverso i superiori, la Sacra Scrittura, i doveri del proprio stato, le circostanze, le ispirazioni… Minuto per minuto illuminate e aiutate dalla grazia attuale, avremmo costruito l’edificio della nostra santità; o meglio, facendo la volontà di un Altro – di Dio stesso – egli avrebbe edificato sé in noi. Dunque fare la volontà di Dio non significa solo “rassegnazione”, come spesso s’intende, ma la più grande avventura divina che possa toccare a una persona: quella di seguire non la propria meschina volontà, non i propri limitati progetti, bensì Dio, e realizzare il disegno che egli ha per ogni suo figlio; disegno divino, impensabile, ricchissimo. E il far la volontà di Dio è stata per noi la scoperta d’una via di santità fatta per tutti. La volontà di Dio, infatti, giacché la può vivere ognuno, in qualsiasi luogo, situazione o vocazione si trovi, può essere la carta d’accesso delle folle alla santità. Fare la volontà di Dio per amarLo è divenuto il secondo cardine della nostra spiritualità dell’unità». Nell’anno che si sta concludendo, proprio la volontà di Dio è stata al centro dell’attenzione di tutto il Movimento dei focolari che ha cercato di approfondirla in tutti i suoi aspetti, ma soprattutto di tradurla in vita. (altro…)
Ago 24, 2011 | Cultura, Dialogo Interreligioso, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Senza categoria
“Conocí gente que quiere un Mundo Unido… vení a conocerla vos también”. Con este título se convocaron 180 adolescentes y jóvenes de toda la República Argentina y algunos representantes de Latinoamérica, Europa y Jerusalén. La jornada se desarrolló en el marco de la XV Jornada de la Paz. Esta propuesta nace como un fruto de la misma, siendo organizada en conjunto por Chicos por un mundo unido del Movimiento de los focolares y el Centro Ana Frank de Argentina. El Centro Ana Frank desarrolla actividades de sensibilización, manteniendo vivo el testimonio de Ana Frank, contribuyendo a la construcción de una sociedad más libre y pluralista, donde se garantice la igualdad y el respeto por los derechos humanos, y en el que la discriminación y la intolerancia no sean aceptadas. Esta organización eligió la Mariápolis Lía para plantar un retoño, del árbol de castaño de la casa original de Ana Frank en Holanda, como reconocimiento a la ciudadela por ser un espacio de encuentro y de formación en una nueva cultura del diálogo. Alegría, confianza, respeto, libertad, sueños de un mundo unido; estas son algunas de las palabras que pueden describir lo vivido. Los chicos decían “No siempre puedo hablar con la libertad y la confianza que pude hacerlo acá”. “Me gustó mucho, porque aunque teníamos opiniones distintas, todos nos respetamos“. “Me sentí escuchada, a veces los adultos no saben escuchar, es muy bueno aprender a dialogar”. Los adolescentes y jóvenes de ambas instituciones participaron activamente en la construcción de esta jornada: una experiencia real, una maqueta de la riqueza de la multiculturalidad de la Argentina. Con juegos, talleres, paneles de intercambio; se fueron trabajando tres ejes: la integración en la diversidad (cultural, social, política y religiosa), el respeto por el otro (y todo lo que implique) y el abordaje de problemáticas juveniles que hacen a todo tipo de violencia, discriminación y/o exclusión. Estos ejes se trabajaron en actividades como un Juicio a Facebook, una muestra sobre la vida de Ana Frank y diálogos sobre temas relevantes para los chicos de hoy. Todos volvieron a sus casas convencidos de que es posible construir otro tipo de sociedad, basada en valores sustentados en la fraternidad y en la solidaridad.
Ago 19, 2011 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Senza categoria, Spiritualità
Sta per compiere due anni il programma radiofonico “Ciudad Nueva” prodotto dalla redazione argentina della omonima rivista. Si tratta di un programma settimanale, emesso dagli studi di Radio Maria di Buenos Aires, che ha generosamente offerto lo spazio del venerdí dalle 20,00 al 21,30. La struttura del programma é molto semplice ed il formato é quello del magazine. Viene presentata una prima panoramica della attualitá nazionale, internazionale e sportiva grazie alla collaborazione dei giornalisti della rivista che vengono intervistati dai due conduttori, Yanina Dandan e Santiago Durante. Vengono poi affrontati due temi di particolare rilievo e, una volta al mese, si dedica un segmento alla Parola di Vita ed alle esperienze concrete degli ascoltatori. Il pubblico del programma viene stimato tra i 150.000 ed i 200.000 ascoltatori settimanali, che tra l’altro intervengono molto attivamente sia via telefonica, con sms, mail o con messaggi nel profilo del programma su facebook. Anche se Radio Maria copre gran parte del territorio argentino, molti ascoltatori preferiscono seguire il programma via internet, http://www.radiomaria.org.ar/, ed altri ancora possono scaricarne la registrazione attraverso il portale web del gruppo editoriale Ciudad Nueva Argentina