Movimento dei Focolari

Perù: la preghiera, luogo dell’incontro

La preghiera non è solo la via migliore per cercare Dio ma, più di ogni altra cosa, è l’essere disponibile a farsi trovare da Lui. È da questa esperienza di grazia che deriva la nostra forza ed è proprio nella preghiera che alcuni giovani del Perù, dinanzi ad una situazione dolorosa, hanno trovato la risposta. Come vivere la preghiera? È questo il tema sul quale le comunità del Movimento dei Focolari sono chiamate a riflettere questo anno e che ha avuto un ruolo da protagonista anche il 13 novembre 2022, durante la giornata Gen2day, che ha visto coinvolte le realtà giovanili del Movimento dei Focolari, collegate in diretta streaming da tante parti del mondo. Tante le esperienze sull’importanza della preghiera. Tra queste quella di un gruppo di gen di Arequipa (Perù), raccontata da un video attraverso le parole di Verónica, Alejandra, Anel e Katy. “Vogliamo condividere con voi una esperienza d’amore, unità e preghiera che abbiamo vissuto di recente e che riguarda in particolare una gen, nostra grande amica, Pierina. Una settimana dopo il suo compleanno è successo qualcosa di inaspettato, una notizia che ha sconvolto a tutti: Pierina ha avuto un malore con conseguenze molto serie. Abbiamo compreso subito la gravità della situazione e che sarebbe stato un processo lungo e delicato. Eravamo molto preoccupati e sentivamo di avere le mani legate. Cosa fare? Improvvisamente è nata dal nostro cuore l’idea di recitare un rosario e una preghiera alla Beata Chiara Luce Badano per la salute di Pierina. Insieme alla comunità dei Focolari di Arequipa, abbiamo cominciato tutti i giorni alle 8 o alle 9 di sera a incontrarci via web. Abbiamo potuto osservare come, pian piano, questo momento insieme ha dato vita a frutti inaspettati, anche in noi. Ogni notte questo rosario era la nostra forza. Anche se la situazione continuava ad essere complicata, rimettevamo tutto nelle mani di Dio: la salute di Pierina, la sua guarigione ed anche la forza per la famiglia. Sono passati i mesi ed è stato molto bello vedere come Pierina sia uscita dalla terapia intensiva e abbia poi iniziato una lenta ripresa. Ci è sembrato un segno che questa preghiera doveva continuare. Ci siamo accorti che questo spazio prezioso che ci eravamo ritagliati era diventato un momento per sperimentare l’unità tra noi, in cui ciascun membro poteva non solo affidare la vita di Pierina a Dio, ma anche portare i suoi dolori, le sue fatiche, condividere e scoprire la bellezza dell’incontro con Dio. É stata un’esperienza molto bella, che fino ad oggi è una forza per tutti noi”.

A cura di Maria Grazia Berretta

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Vangelo Vissuto:  il mistero del Natale per riscoprirsi grati

L’Avvento è un tempo di raccoglimento, di attesa ed è un tempo che ci sveglia dal torpore, sorprendendoci con l’incarnazione di un Dio che si fa “piccolo” per venire ad abitare in mezzo a noi. Il mistero del Natale ci riporta al concreto, e accogliere Gesù bambino nella nostra vita diventa la possibilità per ciascuno di convertirsi di nuovo e guardare con gratitudine alla propria quotidianità. Una carità sempre nuova Da quando è scoppiato il conflitto in Ucraina siamo stati coinvolti nella raccolta di cibo e vestiario e nell’accoglienza dei profughi. In parrocchia è iniziata anche una catena di preghiere per la pace. Noi abbiamo accolto una mamma ucraina con due figli. Per la lingua, sulla base del ceppo slavo, non ci sono stati problemi, anche se l’inglese è quasi un esperanto… ma come organizzare la vita a persone completamente disorientate? In famiglia siamo già in cinque e per gli ospiti abbiamo chiesto aiuti a parenti e amici. Si trattava di organizzare anche gli spazi, un’esperienza mai fatta. Dopo i primi giorni, facili per la novità ma difficili per il resto, abbiamo notato nei nostri figli, tutti adolescenti, un senso di responsabilità che prima non avevano mostrato: aiuto nelle faccende domestiche, fare la spesa, accompagnare dal medico qualcuno, insegnare qualche parola slovacca, cucinare, stirare. Il dolore dei nostri ospiti è la sospensione, la mancanza di orizzonte. E accogliere questo dolore sordo non è solo un buon modo per aiutare qualcuno, ma aiuta noi a vivere meglio la nostra fede e a trasformarla in carità sempre nuova. (J. e K. – Slovacchia) Dio ti fa visita Rimasto vedovo, non ho avuto più riferimenti per il futuro. Le due figlie, già fuori casa, avevano una vita davanti. Risposarmi? Ma il mio problema non era soltanto la mancanza di una compagna, bensì un grande interrogativo sul senso della vita. Ho cominciato a bere, sempre più. Un giorno si è presentato alla mia porta un ragazzo del Bangladesh che vendeva calzini. Vedendomi in uno stato pietoso, si è offerto di risistemare la cucina e si è messo a lavare mucchi di piatti e stoviglie fino a creare una parvenza di ordine. Mentre bevevo il caffè che mi aveva preparato, gli ho chiesto notizie di lui. Era in Austria in cerca di lavoro per sostenere i genitori anziani e un fratello malato. In breve, pochi giorni dopo si trasferiva da me. Oltre a darmi una mano per le faccende di casa, gli ho trovato altri lavoretti presso amici. Quando vedeva che mi assaliva l’inquietudine, quel ragazzo semplice e buono cercava di distrarmi. Posso dire che mi ha salvato. Attraverso di lui, sento che Dio è venuto verso di me, è venuto a farmi visita. (F.H. – Austria)

A cura di Maria Grazia Berretta

(tratto da Il Vangelo del Giorno, Città Nuova, anno VIII, n.2, novembre-dicembre 2022) (altro…)

Vangelo vissuto: “Confidate nel Signore sempre, perché il Signore è una roccia eterna” (Is 26, 4)

La fedeltà di Dio è incrollabile, come una roccia, e questa è la rivelazione salvifica non solo per il popolo di Israele dopo l’esilio come annuncia Isaia, ma per ciascuno di noi. Confidare nel Signore vuol dire dunque costruire la nostra esistenza andando alla radice, perché più sono profonde le fondamenta più si potrà costruire in alto; più ci affideremo a Lui, più solidi saranno anche i nostri gesti. Tensioni di famiglia Quando mio fratello D., arrabbiato per come era stato trattato da R. (un altro fratello), ha affermato di non volerlo più vedere, ho pensato che alla nostra età, siamo tutti oltre i 70, dovremmo avere più misericordia. Da lì l’idea di riunire la famiglia per un picnic a Jells Park, su un terreno neutro. Ma il giorno stabilito R. non si è fatto vedere. Non mi è rimasto che pregare perché il suo cuore ostinato si ammorbidisse. Giorni dopo gli ho telefonato: non stava bene e non mangiava da tempo. Ho risposto che gli avrei portato una buona zuppa. Una volta da lui, era grato soprattutto perché non lo avevo giudicato. Più tardi, a casa, ho chiamato D. per informarlo e lui si è detto pronto a far visita al fratello se avessi organizzato la cosa. La domenica successiva, quando i due si sono incontrati, c’è stato un po’ d’imbarazzo iniziale, ma dopo un po’ hanno cominciato a parlare abbastanza normalmente; alla fine R. ci ha invitati per una cena. Sono felice del risultato e spero che il mio piccolo contributo possa sanare certe tensioni in famiglia. (Gill – Australia) La mancia Prima del recente aumento degli stipendi per i medici e il personale sanitario, era prassi in Ungheria dare ai medici una mancia secondo il loro servizio, come una tassa prestabilita. Da primario chirurgo, per i miei princìpi non concepivo questo andazzo: anche perché sapevo che tanti, senza possibilità economiche, prendevano in prestito i fiorini per i medici. Per questo mi rifiutavo, anche se tutti facevano diversamente, finché una collega mi ha fatto notare che non accettare la mancia poteva essere segno, per i pazienti, che non avrei fatto bene l’operazione. Un giorno, vedendo un’anziana signora tirar fuori la solita busta per me, le dissi: “Io come medico sono a suo servizio e sono pagato per questo, ma se lei è più tranquilla che accetti questa offerta, le propongo che la faccia arrivare ad una famiglia in difficoltà”. Lei si fece pensierosa, poi prendendomi la mano: “Dottore, quello che mi dice mi garantisce che lei pensa veramente alle persone. La ringrazio e, se è d’accordo, sarei contenta di aiutare assieme a lei qualcuno che ha bisogno”. (P.M. – Ungheria)

A cura di Maria Grazia Berretta

(tratto da Il Vangelo del Giorno, Città Nuova, anno VIII, n.2, novembre-dicembre 2022) (altro…)

Da Betlemme lezioni di futuro

Questa è una delle pagine del diario di Irene, una giovanissima redattrice di Teens, rivista del gruppo Città Nuova, fatta dai ragazzi per i ragazzi. Attraverso i suoi occhi e le sue parole il racconto di un viaggio in una terra segnata dalle divisioni e l’incontro con il progetto “Armonia tra i popoli”, che grazie all’arte e la danza diffonde bellezza e speranza alle nuove generazioni di Betlemme. https://www.youtube.com/watch?v=MhwctaMl0ng (altro…)

Pakistan: la nostra risposta all’emergenza

Pakistan: la nostra risposta all’emergenza

Nei mesi scorsi il Pakistan è stato colpito da alluvioni che hanno provocato numerose morti e distrutto moltissime strutture.   Il Coordinamento Emergenze del Movimento dei Focolari, con AMU (Azione per un Mondo Unito) e AFN (Azione Famiglie Nuove), si è attivato subito per assicurare una prima assistenza e beni di prima necessità. La forza distruttrice dell’acqua ha provocato ingenti danni alle comunità del Pakistan coinvolte dalle alluvioni che hanno iniziato a scatenarsi su questo territorio già da metà giugno 2022 e hanno messo in ginocchio un terzo del Paese. Molte sono le conseguenze che ancora oggi colpiscono la popolazione. Per questo il Coordinamento Emergenze del Movimento dei Focolari, con AMU e AFN, non appena saputo dell’emergenza, ha lanciato una raccolta fondi per sostenere la fornitura di pacchi alimentari, vestiario e prodotti sanitari a circa 500 famiglie nelle località di Nowshera a nord del Pakistan, Tando-Alla-Yar e Kotri nel Sindh, Sangar a sud del Pakistan ed altre località in corso di valutazione. In tanti si sono mobilitati per rispondere alle prime richieste di aiuto e per valutare sul campo le necessità più urgenti. A fronte del numero di sfollati sempre crescente, fin dalle prime settimane si sono organizzate delle spedizioni di aiuti, che continuano ancora oggi, pur considerando la precarietà dei trasporti, e la maggior parte di queste famiglie sono già state raggiunte. Inoltre, alcuni membri del Movimento dei Focolari presenti sul posto sono coinvolti direttamente non solo nella preparazione e distribuzione dei pacchi, ma anche nell’assistenza medica per coloro che hanno bisogno di cure e medicine per combattere soprattutto tifo, dengue, colera, malaria, come ci racconta Fabian Clive, membro della comunità dei Focolari di Karachi: “Il 16 ottobre 2022 ci siamo recati in un villaggio  a Haji Hafiz Shah Goth, a circa un’ora di viaggio dalla città di Kotri e lì abbiamo allestito un campo medico. I medici presenti hanno visitato 200 persone tra bambini, donne e uomini. La maggior parte delle persone non ha la possibilità di sottoporsi a visite mediche regolari sia perché sono piuttosto costose sia perché, a causa di questa emergenza non hanno accesso alla città. Il nostro obiettivo è allestire campi medici nelle diverse aree del Sindh che ancora non hanno avuto questo tipo di assistenza. Una chiamata alla responsabilità e la volontà grande di dare un contributo”. A distanza di settimane la situazione resta dunque allarmante e man mano che le acque scendono di livello, emerge l’enorme gravità delle devastazioni, aggravate dalla malnutrizione e dalle malattie. Le necessità delle comunità aumentano, cambiano ogni giorno, per questo portare avanti azioni di risposta, continuando ad abbracciare questo Paese, è un desiderio condiviso. Se anche tu vuoi contribuire alla raccolta fondi del Coordinamento emergenze del Movimento dei Focolari per il Pakistan puoi donare su:

  Azione per un Mondo Unito ONLUS (AMU) Azione per Famiglie Nuove ONLUS (AFN)
IBAN: IT58S 05018 03200 000011204344 presso Banca Popolare Etica IBAN: IT92J 05018 03200 000016978561 presso Banca Popolare Etica
Codice SWIFT/BIC: ETICIT22XXX Codice SWIFT/BIC: ETICIT22XXX
CAUSALE: Emergenza Pakistan
I contributi versati sui due conti correnti con questa causale verranno gestiti congiuntamente da AMU e AFN. Per tali donazioni sono previsti benefici fiscali in molti Paesi dell’Unione Europea e in altri Paesi del mondo, secondo le diverse normative locali. I contribuenti italiani potranno ottenere deduzioni e detrazioni dal reddito, secondo la normativa prevista per le Onlus, fino al 10% del reddito e con il limite di € 70.000,00 annuali, ad esclusione delle donazioni effettuate in contanti.

Maria Grazia Berretta

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Vangelo Vissuto: “Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia” (Mt 5, 7)

Il misericordioso è colui che è capace di perdonare l’altro e spesso anche se stesso. Tuttavia la misericordia non è solo una disposizione interiore, ma è la via che ci unisce a Dio. Il Suo immenso amore per noi non è un sentire ma un agire; l’atto attraverso il quale ciascuno di noi “rinasce”. Vivere in pace Non era la prima volta che notavo manomissioni nelle mie terre. Non avevo mai avuto nemici e mio padre mi aveva insegnato a costruire buoni rapporti, ma stavolta volevo vederci chiaro. Chiesi aiuto alla Madonna e una notte mi appostai nel frutteto assieme a un altro contadino. Come avevo supposto, a una certa ora vidi arrivare il mio vicino assieme a due figli, muniti di cassette da frutta. Il piano era di fotografarli in flagrante: disorientati dai flash, i tre andarono subito via lasciando a terra la frutta raccolta. L’indomani, verso sera, la moglie del vicino chiese a mia moglie il favore di distruggere le foto e di non denunziare il marito. Come d’accordo, mia moglie rispose: “Non so di che foto state parlando, mio marito è fuori da due giorni”. Da quel giorno le cose cambiarono: un’ insolita gentilezza e prontezza ad aiutare nella raccolta… In una pausa di riposo, il vicino ammise che, venuto a prendersi delle mele “per assaggiarle”, aveva visto dei lampi. Replicai: “Da qualche tempo in paese succedono cose strane. L’importante per noi è vivere in pace”. (V.S.E. – Italia) Un vero cambiamento Col pensionamento, ho ripercorso la mia vita: un fallimento totale! Non sono sposata per l’opposizione dei genitori alla mia scelta di un ragazzo buono ma non del nostro “rango”. Con i fratelli e la sorella rapporti pressoché cancellati per via dell’eredità spartita ingiustamente, secondo loro. Posso dirmi ricca, eppure quale vuoto s’era fatto dentro e attorno a me! Ero in ospedale quando una nipote venuta a trovarmi ha pronunciato una frase che non mi lasciava in pace: “Zia, il tuo guaio è che sei posseduta dal male. In te è scomparso ogni segno di bene”. Una volta dimessa, ho cercato un sacerdote al quale confidare ciò che mi angosciava. Dopo avermi ascoltata, gli è parso che in qualche modo io volessi vendicarmi con la vita, con la famiglia, con tutti e mi ha spronata a pensare di più agli altri: festeggiando con qualche dono i compleanni dei parenti, chiedendo notizie ai vicini, scrivendo agli ex alunni… piccoli gesti ma passi verso la luce. Nella disperazione ho messo in pratica quel suggerimento. È dura, ma sento che qualcosa cambia. (G.I. – Spagna) Amiche nella malattia Durante il periodo in cui mia madre è stata ricoverata in ospedale avevo conosciuto la sua compagna di stanza, Klari. Stesso stadio del cancro, stesso ritmo delle chemioterapie. Erano diventate amiche, ma qualcosa le divideva: da giovane Klari era stata attivista comunista e non accettava la fede cattolica professata da mia madre. Non polemizzavano, ma si sentiva che nessuna delle due mollava le proprie convinzioni. Comunque mia madre era sempre disponibile e per aiutare Klari, che non aveva parenti, aveva coinvolto noi della famiglia per i bisogni di lei: piccole necessità, qualche pratica da sbrigare, telefonare a qualche amica. Quando la condizione della salute s’è aggravata in entrambe, ho notato una differente accettazione della malattia: da mia madre, sempre attenta nei riguardi dell’amica, traspariva una grande pace; Klari invece era insofferente e aggressiva ma prima che entrasse in coma ha ringraziato mia madre per come le era stata accanto. Era diventata ormai una della nostra famiglia. (P.F.H. – Germania)

A cura di Maria Grazia Berretta (tratto da Il Vangelo del Giorno, Città Nuova, anno VIII, n.2, novembre-dicembre 2022)

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