Movimento dei Focolari
GMG: chiamati per nome

GMG: chiamati per nome

È in preparazione la Giornata Mondiale della Gioventù a livello diocesano. Un cammino di preparazione verso il 2023 dove i giovani si ritroveranno attorno al Papa a Lisbona. È vero. Tra chi ha più sofferto in questo periodo di emergenza sanitaria si trovano i giovani. Hanno visto la sua esteriorità, la sua espansione verso l’esterno tagliata di colpo. Non hanno potuto frequentare la scuola, l’università, il lavoro. Sono stati tagliati fuori della vita sociale, degli amici. Ma é anche vero che i giovani sono stati i primi a mettere in moto la solidarietà, a lottare per la vita, infondere speranza, essere costruttori di pace, curare l’ambiente. Papa Francesco li ha ascoltati, ha sentito da loro quanto hanno vissuto e vivono in questo tempo e pochi giorni fa ha fatto pubblico il suo messaggio per la GMG 2021 con un invito mobilizzante: “Alzati! Ti costituisco testimone di quel che hai visto”. “Quando un giovane cade, in un certo senso cade l’umanità. Ma é anche vero che quando un giovane si rialza, é come se si risollevasse il mondo intero”, afferma. Mette di fronte a loro la vicenda del giovane Paolo che mentre era verso Damasco per arrestare alcuni cristiani, Gesú in mezzo ad una luce “più splendente del sole” lo chiama per nome: “Saulo!”. Quasi come se Francesco oggi volesse chiamare ogni giovane per il suo nome. E ripercorre con loro il camino di testimone di Cristo che ha fatto Paolo. Infine dice loro “Alzati” e testimonia la tua esperienza, l’amore e il rispetto che è possibile instaurare nelle relazioni umane. Alzati e difendi la giustizia sociale, la verità, i diritti umani. Testimonia il nuovo sguardo che ti fa vedere il creato con occhi pieni di meraviglia, ti fa riconoscere la Terra come la nostra casa comune e ti dà il coraggio di difendere l’ecologia integrale. Testimonia che sempre si può ricominciare e che Cristo vive. “Io vedo questo messaggio come una grande sfida per noi giovani”, mi confida Klara María Piedade, 27 anni, una giovane del Brasile. “Penso che è una risposta e una conferma che veramente dobbiamo essere responsabili di renderci protagonisti del mondo unito, di un mondo più fraterno”. Klara é una dei giovani che quest’anno sono al Centro dei Giovani per un mondo unito dei Focolari. Infatti da maggio scorso si danno da fare su diversi fronti per la cura della casa comune facendo eco alla Laudato Si’. Dare to care – Osare avere cura – é il loro programma che li vede come principali promotori. “Dobbiamo essere protagonisti”, ribadisce Klara, “non solo a parole ma con le nostre azioni. Cambieremo il mondo se facciamo questo primo passo. È molto importante mettersi in rete con quegli che già fanno qualcosa”. Si é appena conosciuta la data della prossima Giornata Mondiale della Gioventù, che si terrà a Lisbona, in Portogallo in agosto del 2023. Intanto, quest’anno a novembre, nella festa di Cristo Re, si celebrerà  in tutte le diocesi del mondo. Un percorso di preparazione aperti alle sorprese di Dio, “che vuole far risplendere la sua luce sul nostro camino”.

Carlos Mana

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Un ponte che unisce

Far fruttare la speranza. È il seme che Papa Francesco ha lasciato cadere durante il suo Viaggio Apostolico a Budapest, tenutosi lo scorso 12 settembre in occasione della messa conclusiva del 52.mo Congresso Eucaristico Internazionale, poco prima di recarsi in Slovacchia. Centro di questa breve tappa, la Statio Orbis, “una sosta di impegno e di preghiera” in cui le Chiese particolari si sono unite in comunione con il Papa intorno al mistero eucaristico, per approfondire la propria fede. Alcuni appartenenti al Movimento dei Focolari presenti all’evento ci regalano la loro esperienza. È il famoso Ponte delle Catene che tiene unite Buda e Pest sormontando il Danubio, l’immagine suggestiva più volte rievocata da Papa Francesco durante la sua recente visita apostolica in Ungheria. Tra i temi di questo viaggio, conclusosi in Slovacchia il 15 settembre, martirio e repressione, la missione evangelizzatrice e, naturalmente, il Dialogo Ecumenico e Interreligioso. Queste ultime dimensioni sono possibili solo se, alla base, vi è “un grande desiderio di unità”, ha sottolineato il Pontefice nel suo discorso durante l’incontro con i rappresentanti del Consiglio Ecumenico delle Chiese e alcune comunità ebraiche. “Noi non siamo pienamente coscienti di quanto sia speciale la presenza di tante denominazioni cristiane in Ungheria. Inoltre, il Movimento dei Focolari qui svolge già un importante lavoro sia per quanto riguarda il Dialogo Ecumenico che Interreligioso ma possiamo e dobbiamo fare di più. La gioa del Papa ci sprona a sfruttare di più questa nostra specificità”. È la voce di Eszter, 47 anni, sposata, mamma di 5 figli, direttrice della Casa Editrice Città Nuova in Ungheria (Új Város)  e curatrice della rubrica sulla spiritualità dell’omonima rivista on line. “Vivere per il fratello- dice- significa riscoprire che l’unità e Gesù Abbandonato sono le due facce della stessa medaglia e questo percorso si può fare solo cibandosi dell’Eucarestia”. Un cammino comune, in salita, da seguire tutti insieme. È questa l’unità di cui tanto ha avuto bisogno di sentir parlare questo popolo, ci spiega Ágoston, presentatore radio che in questi anni ha lavorato come direttore della comunicazione del Congresso Eucaristico: “Non ho mai avuto in vita mia un desiderio così forte di unità come ora. Unità intesa, naturalmente, come dialogo con i rappresentanti delle varie religioni, ma anche come avvicinamento tra di noi: membri dei Focolari, uomini e donne ungheresi. Mi sembra una sfida grande, tendere alla difesa dei valori e intanto ricercare il rapporto con le persone che ci stanno accanto. Recentemente pare che questi fattori si escludano, ma ciò non è vero. Dobbiamo avere più coraggio nell’avvicinarci l’un l’altro, accettandone il rischio”. È per questa ragione che Papa Francesco nel cuore dell’Europa, solcando luoghi che hanno sofferto la violenza dei totalitarismi, invita tutti a diventare “radice”, una radice di pace che smuovendo il terreno della memoria è capace di alimentarla e far germogliare il futuro. Questo desiderio abita anche il cuore di Gergely, giovane papà ungherese, che per Città Nuova fa l’editor. “Mi ha colpito molto una frase del Papa pronunciata durante l’omelia finale sulla Piazza degli Eroi di Budapest, a conclusione Congresso Eucaristico Internazionale: l’Eucarestia spinge a “spezzarci per gli altri”. Ho bisogno dell’ Eucarestia come nutrimento spirituale. È un modo potentissimo per uscire da noi stessi a grazie al quale siamo sempre meno disposti a ignorarci a vicenda. Quando esco da chiesa – continua- e dopo la Santa Comunione ho una discussione con mia moglie, sento immediatamente il contrasto: Gesù mi ama indipendentemente da chi sono, quindi come posso non vedere l’altro con i Suoi occhi? Allora la discussione diventa una conversazione profonda che termina con la riconciliazione. Dovremmo vedere l’altro come un qualcuno da servire, amare e accettare, e sono certo che l’Eucarestia possa aiutarci in questa sfida. Ho sempre vissuto la presenza di tante Chiese in Ungheria come una ricchezza ed il mio sogno è quello di essere unito con tutti. Vorrei sempre concentrarmi su ciò che ci lega veramente, e questo è ciò che il carisma di Chiara Lubich mi ha insegnato nel corso degli anni: costruire ponti e trovare Gesù in ogni persona”.

Maria Grazia Berretta

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“Il coraggio dell’unità tra le Chiese in un mondo diviso”

Sinodalità, ecumenismo e pace sono i temi che affronteranno 170 Vescovi di 44 Paesi del mondo e di 70 Chiese e comunità ecclesiali che si riuniranno dal 23 al 25 settembre prossimi a Castel Gandolfo (Roma). Papa Francesco li riceverà in udienza il 25 settembre prossimo. “Osare essere uno. Il coraggio dell’unità in un mondo diviso” è il titolo del prossimo convegno internazionale di Vescovi amici dei Focolari, appartenenti a diverse Chiese cristiane. Un titolo che esprime bene l’urgenza che i Vescovi sentono in questi tempi in cui la pandemia ha aggravato spaccature, violenze e forme di solitudine vecchie e nuove in tutto il mondo. “A questo aggiungiamo l’ingiusta distribuzione della ricchezza e della povertà, il drammatico divario tra libertà e oppressione, le crescenti minacce all’ambiente naturale. Tutto ciò ci ha spinto a formulare con passione questo appello: ‘Osate essere uno!’. Lo rivolgiamo a noi stessi e ai nostri confratelli Vescovi perché lo facciano proprio nelle loro rispettive Chiese e comunità”. Con queste parole il Vescovo Christian Krause, già Presidente della Federazione Mondiale Luterana, tra gli ideatori di questo evento, sintetizza il significato del convegno. “Questo appuntamento è promosso dalla rete mondiale di Vescovi di diverse Chiese amici dei Focolari – spiega Mons. Brendan Leahy, Vescovo cattolico di Limerick (Irlanda) che ne è il coordinatore – che si incontrano regolarmente da 38 anni per approfondire la comunione tra loro sulla base della spiritualità dell’unità dei Focolari. L’obiettivo è essere uniti in Cristo e se c’è la presenza di Gesù tra noi, il viaggio verso l’unità è assicurato”. L’incontro si svolgerà in modalità mista: 10 Vescovi saranno fisicamente presenti a Castel Gandolfo (Roma), mentre 170 seguiranno il convegno online, da soli o riuniti in piccoli gruppi, nel rispetto delle regole sanitarie. Il 25 settembre prossimo saranno ricevuti in udienza da Papa Francesco che raggiungerà via streaming anche tutti i partecipanti collegati da lontano. Interverranno ai lavori: Margaret Karram, Presidente del Movimento dei Focolari e Jesús Morán, Copresidente del Movimento; Nelson Luiz Leite Campos, Vescovo emerito della Chiesa Metodista in Brasile; Stefan Tobler, teologo riformato, ordinario di teologia evangelica presso l’Università Lucian Blaga di Sibiu (Romania); Piero Coda, teologo cattolico, membro della Commissione Mista Internazionale per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa, docente presso l’Istituto Universitario Sophia di Loppiano (Italia). Il programma prevede approfondimenti sulla spiritualità dell’unità di Chiara Lubich, testimonianze di vita offerte da Vescovi di diverse Chiese che toccheranno la Parola di Dio, il mistero di Gesù crocifisso abbandonato e risorto, il carisma dell’unità e la sua incarnazione nelle piaghe dell’umanità contemporanea. Momento centrale e sicuramente il più caratteristico dei convegni dei Vescovi amici dei Focolari è il “Patto di amore reciproco”. Si tratta di un impegno solenne ad amarsi a vicenda sulla base dell’invito che Gesù fa nel “comandamento nuovo” (cf. Gv 15,17). I Vescovi si impegneranno quindi a ricevere i doni offerti dalla Chiesa dell’altro e a condividerne i dolori e le gioie, sentendoli propri per rendere sempre più vicino e visibile il processo di unità tra le Chiese. Vescovi amici dei Focolari: dagli anni ’80 ad oggi Nel 1982 Klaus Hemmerle, Vescovo cattolico di Aquisgrana (Germania) iniziò a promuovere incontri di Vescovi appartenenti a Chiese diverse. Già dagli anni ’60 numerosi Vescovi, facendo propria la spiritualità dei Focolari, erano impegnati a camminare insieme verso l’unità e a promuoverla a tutti i livelli. Ma le parole dell’allora Papa Giovanni Paolo II ad un gruppo di Vescovi cattolici amici dei Focolari in occasione di un’udienza, rappresentarono un ulteriore incoraggiamento alla realizzazione di incontri periodici con Vescovi di diverse Chiese. Oggi questi raduni si svolgono periodicamente in luoghi simbolo per il dialogo ecumenico. Un itinerario non soltanto spirituale, ma anche occasione concreta per i Vescovi per conoscersi ed accogliersi gli uni con gli altri offrendo a ciascuno la possibilità di fare esperienza di vita cristiana delle diverse Chiese.

Ufficio Comunicazione Focolari Stefania Tanesini

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Impariamo a dire “siamo servi inutili”

Impariamo a dire “siamo servi inutili”

La parola di Papa Francesco ai responsabili dei movimenti ecclesiali e delle nuove comunità. A Margaret Karram e Jesús Morán abbiamo chiesto una prima impressione. Uno sguardo al futuro con i piedi ben piantati nel presente. Sembra essere questo l’avvio di un percorso di discernimento suggerito il 16 settembre scorso da Papa Francesco ai moderatori delle diverse associazioni di fedeli, movimenti ecclesiali e nuove comunità riuniti in Vaticano per una giornata di incontro e riflessione organizzata dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita. Al centro dell’evento a cui il Santo Padre è intervenuto a sorpresa in apertura c’era il tema: La responsabilità di governo nelle aggregazioni laicali: un servizio ecclesiale. Presenti anche la Presidente del Movimento dei Focolari, Margaret Karram, e il Copresidente, Jesús Morán Cepedano. “Vedere il Santo Padre proprio all’inizio dell’incontro è stata una grande sorpresa – ha affermato Margaret Karram –, il suo intervento è stato straordinario, molto denso e chiarificatore; ci ha dato la giusta interpretazione del Decreto generale che è stato promulgato dal Dicastero nel giugno scorso sul rinnovo delle cariche di governo nei movimenti ecclesiali e nelle nuove comunità”. Nel rinnovare la sua stima e il suo grazie a tutti i presenti, in particolare per il modo di ciascuno di vivere e testimoniare il Vangelo, Il Santo Padre ha identificato come tappa originale dell’arduo mandato di evangelizzazione e apostolato di tutti proprio il Battesimo, il mezzo che “ci fa insieme sacerdoti, nel sacerdozio di Cristo: il popolo sacerdotale”. Papa Francesco ha descritto le variegate realtà ecclesiali come un popolo che cammina, in continua crescita, che riconosce anche le sue fragilità; un popolo che non si ferma ed è sempre proteso alla conversione: “Ricordate sempre che costruire il futuro non significa uscire dall’oggi che viviamo! Al contrario, il futuro va preparato qui e ora, ‘in cucina’, imparando ad ascoltare e discernere il tempo presente con onestà e coraggio e con la disponibilità a un costante incontro con il Signore, a una costante conversione personale. Altrimenti si corre il rischio di vivere in un ‘mondo parallelo’, distillato, lontano dalle sfide reali della società, della cultura e di tutte quelle persone che vivono accanto a voi e che attendono la vostra testimonianza cristiana. Il cammino evangelico non è una gita turistica. È una sfida: ogni passo è una sfida e ogni passo è una chiamata di Dio”.

Jesús Morán, Margaret Karram e Giovanni Ramonda (Moderatore dell’Associazione Papa Giovanni XXIII)

Un incoraggiamento paterno che rivela quanto la docilità e l’umiltà siano la strada da seguire, ciò che è necessario per poter approfondire di continuo il carisma a cui si appartiene e riflettere sul miglior modo per incarnarlo nella vita di tutti i giorni. Lo stesso Decreto promulgato l’11 giugno di questo anno, indirizzato alle associazioni internazionali di fedeli, conduce verso questa direzione: accettare qualche cambiamento e a preparare il futuro a partire dal presente. La responsabilità di governo nelle aggregazioni laicali sulla quale ha riflettuto il Papa il 16 settembre, inoltre, rovescia la piramide o, potremmo dire, riporta il giusto ordine, ponendo al suo vertice il servizio:Governare è servire – ha spiegato Francesco – (…) impariamo a dire ‘siamo servi inutili’ (Lc 17,10). Teniamo presente questa espressione che fa tanto bene alla Chiesa e richiama l’atteggiamento giusto per operare in essa: il servizio umile, di cui ci ha dato l’esempio Gesù, lavando i piedi ai discepoli”. Dopo l’intervento del Papa – ha affermato Jesús Morán – non è possibile leggere solo il Decreto; bisogna farlo aggiungendo anche le parole che ha pronunciato stamattina. É come un piccolo trattato di come si esercita il governo alla luce del Vangelo”. Stiamo vivendo un evento profondamente ecclesiale di grande comunione – ha poi aggiunto la presidente Karram. Nei prossimi mesi penso che dovremo approfondire questo importante argomento anche per vivere meglio il nostro carisma”. “Dobbiamo riconoscere ed esprimere il grande amore e la cura del Dicastero nei confronti dei movimenti; il loro intento é salvare i carismi e questo lo ha dimostrato il Papa che ha ripetuto piú volte il suo grazie alle diverse realtà ecclesiali presenti, soprattutto per l’impegno in questo momento di sofferenza per tutta l’umanità”, ha concluso Morán. Maria Grazia Berretta e Carlos Mana Per accedere alla trascrizione integrale del discorso di Papa Francesco: https://www.vatican.va/content/francesco/it/events/event.dir.html/content/vaticanevents/it/2021/9/16/associazioni-fedeli.html (altro…)

Il tempo del Creato

Intervista a Stefania Papa, nuova responsabile di EcoOne, l’iniziativa culturale ambientale del Movimento dei Focolari, sull’adesione dei Focolari al “Tempo del Creato” e sulle varie iniziative in ambito ambientale. Dal 1 settembre al 4 ottobre di ogni anno si svolge in tutto il mondo il “Tempo del Creato, iniziativa di preghiera e di azioni concrete per salvaguardare e proteggere la nostra casa comune. Stefania Papa è la nuova responsabile di EcoOne, l’iniziativa culturale del Movimento dei Focolari che promuove una rete di docenti, accademici, ricercatori e professionisti che operano nelle scienze ambientali. L’abbiamo intervistata sull’adesione dei Focolari al “Tempo del Creato” e sulle varie iniziative in ambito ambientale. Cos’è “Tempo del Creato”? È un periodo specifico che va dal 1 settembre, Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato, al 4 ottobre, festa di San Francesco d’Assisi il santo patrono dell’ecologia. Un periodo nel quale le diverse Chiese in tutto il mondo si riuniscono per pregare e per promuovere azioni concrete per salvaguardare e proteggere la nostra casa comune. Quest’anno il tema è: “Una casa per tutti? Rinnovare l’Oikos di Dio” e Oikos in greco significa casa. Perché è importante che diventi sempre più un evento delle diverse Chiese? Per rispondere a questa domanda mi torna in mente un antico proverbio africano che recita così “Se vuoi andare veloce, corri da solo. Se vuoi andare lontano, fallo insieme agli altri”. Lo stesso Papa Francesco nell’Enciclica “Laudato sì” dice “Abbiamo bisogno di un confronto che ci unisca tutti, perché la sfida ambientale che viviamo, e le sue radici umane, ci riguardano e toccano tutti”. Abbiamo bisogno di “unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale”[1]. Questo lo possiamo attuare solo mettendoci insieme, ricercando una sempre più stretta collaborazione e comunione anche tra le varie Chiese cristiane che abitano nel mondo. Siamo nel sesto anno dalla “Laudato si’” del Papa. Eppure c’è ancora tanta strada da fare… Tante altre sono le iniziative nate e portate avanti, ma molto resta ancora da fare. Il compito da svolgere può apparire arduo, ma possiamo ancora invertire alcune tendenze negative, adattarci per ridurre al minimo i danni, ripristinare ecosistemi cruciali e meglio proteggere ciò che abbiamo, a partire dal ripensamento delle soluzioni abitative e della mobilità sociale, dalla raccolta differenziata dei rifiuti e in tanti altri campi. Ma la strada imboccata è quella giusta. E l’Enciclica di papa Francesco segna il punto di non ritorno. C’è anche una petizione da firmare: in cosa consiste? È un’importante occasione che ci viene offerta per chiedere con forza ai leader mondiali di impegnarsi con urgenza per la crisi climatica e la crisi della biodiversità. Prossimamente infatti, si terranno due eventi importantissimi: dall’11 al 24 ottobre 2021 la Conferenza delle Nazioni Unite sulla biodiversità (COP15) dove i leader mondiali potranno fissare obiettivi significativi per proteggere il creato e dal 31 ottobre al 12 novembre 2021 la 26esima Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (COP26), dove i paesi annunceranno i loro piani per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Il Movimento dei Focolari è partner del Movimento Laudato si. Come i Focolari si impegnano per il “Tempo del creato”? Il Movimento dei Focolari è da sempre impegnato per l’ambiente. Per il “Tempo del creato”, in particolare ha partecipato e sta partecipando alle iniziative della Chiesa Cattolica, come la Laudato si’ action platform del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale (attraverso Famiglie Nuove) e agli eventi promossi dal Movimento Laudato si’, già Global Catholic Climate Movement, a cui aderisce. Nell’ultima Assemblea Generale dei Focolari conclusasi a febbraio 2021 inoltre è stata rilanciata la conversione ecologica di membri e strutture, con attività piccole, medie e grandi (come i progetti internazionali finanziati, anche nella cooperazione allo sviluppo: Azione per Famiglie Nuove, Azione Mondo Unito, etc). Nello stesso tempo, vi è un impegno costante da parte di tutti i membri dei Focolari per il disinvestimento dai combustibili fossili. Proprio quest’anno, inoltre, i giovani del movimento si sono impegnati nel Pathways intitolato DareToCare. Una campagna che significa “osare prendersi cura”, cioè farsi carico, interessarsi, occuparsi attivamente, dare importanza ai più fragili, al pianeta, alle Istituzioni, alla nostra città, ai nostri vicini, ai problemi della nostra società. È dello scorso maggio, inoltre, l’accreditamento della ONG New Humanity come osservatore presso l’organo di governo dell’ambiente delle Nazioni Unite, l’UNEP, ovvero il United Nations Environmental Programme, l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di tutte le questioni ambientali globali. New Humanity esercita le sue attività di tutela dell’ambiente in particolare attraverso l’iniziativa culturale EcoOne. Inoltre, vorrei ricordare la partnership nata tra il Movimento dei Focolari e FaithInvest, un’organizzazione internazionale che si occupa di aiutare le religioni a sviluppare dei piani strategici per l’ambiente a lungo termine. In campo culturale/educativo diversi sono i convegni in programma promossi da EcoOne, la partecipazione di EcoOne a ECEN (European Christian Environmental Network) e i progetti nelle scuole come quello riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione italiano “Dare per salvaguardare l’ambiente”.

Lorenzo Russo

[1] Papa Francesco, Lettera enciclica Laudato si’, 13-14.   (altro…)

Margaret Karram: alternanza e stile sinodale

Intervista alla Presidente dei Focolari pubblicata da Città Nuova Italia, a proposito del Decreto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita sul ricambio ai vertici delle aggregazioni laicali.     Favorire l’alternanza. Approvato da papa Francesco, lo scorso 3 giugno è stato promulgato dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita un Decreto che regola la durata dei mandati delle cariche di governo delle associazioni internazionali. Durata massima di cinque anni del singolo mandato per un periodo massimo di dieci anni consecutivi, la norma che viene indicata (con i relativi approfondimenti specifici, tra cui possibili dispense per i fondatori), mentre una articolata nota esplicativa aiuta a comprendere lo spirito del provvedimento: favorire una maggiore comunione ecclesiale, una più ampia sinodalità, un autentico spirito di servizio, evitare personalismi, abusi di potere, incrementare lo slancio missionario e un vero e proprio stile evangelico. Ne abbiamo parlato con la Presidente dei Focolari, Margaret Karram. Presidente, vi ha sorpreso il Decreto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita relativo al ricambio ai vertici delle aggregazioni laicali? Non aspettavamo un decreto di questa natura in questo momento dell’anno, ma il contenuto non ci ha sorpresoDa anni, nel Movimento dei Focolari si è innescato un processo che tiene conto dell’alternanza negli organi di governo, al centro internazionale e nei Paesi dove siamo presenti, stabilendo dei limiti nei mandati. Il Decreto ci ha mostrato ancora una volta la Chiesa come madre. Prendendosi cura delle associazioni come la nostra, accompagna e aiuta ogni realtà a trovare forme organizzative che le permettano di restare fedele al proprio carisma e missione, in coerenza al cammino della Chiesa nel mondo di oggi. Per questo, accogliamo pienamente lo spirito e le determinazioni del Decreto, che inoltre, va incontro alla riflessione aperta nel Movimento sulla rappresentatività negli organi di governo, condivisa già con il Dicastero. L’incipit del Decreto recita che «le associazioni internazionali di fedeli e l’esercizio del governo al loro interno sono oggetto di peculiare riflessione e conseguente discernimento da parte del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita». Avvertite una certa preoccupazione verso i movimenti in generale? E nei confronti del Movimento dei Focolari? Direi che il Dicastero ha senz’altro una particolare attenzione verso i Movimenti, e ne siamo testimoni, tenendo conto che è una sua particolare competenza. Poi, essendo una realtà così variegata, sicuramente il Dicastero ha anche qualche preoccupazione. Il Decreto stesso sottolinea la «fioritura» di queste associazioni e riconosce il fatto che esse hanno portato «alla Chiesa e al mondo contemporaneo abbondanza di grazia e di frutti apostolici». Non è intenzione della Chiesa frenare lo slancio carismatico dei movimenti, la loro forza innovatrice e il loro impatto missionario. Vuole aiutarli a realizzare le loro stesse finalità che sono sempre orientate al bene della persona, della Chiesa e della società. Il Decreto offre elementi strutturali che possono aiutare a diminuire alcuni di questi rischi, limitando il tempo in cui una persona può ricoprire incarichi di governo. Non vedo però in questi interventi una particolare concentrazione sul Movimento dei Focolari, anche perché è già prassi raccolta nei nostri Statuti l’alternanza negli incarichi di governo. Papa Francesco nel discorso ai partecipanti al III congresso mondiale dei movimenti ecclesiali e nuove comunità nel novembre 2014 indicava un metodo per raggiungere la maturità ecclesiale auspicata anche dai suoi due predecessori: «Non dimenticate che, per raggiungere questo traguardo, la conversione deve essere missionaria: la forza di superare tentazioni e insufficienze viene dalla gioia profonda dell’annuncio del Vangelo, che è alla base di tutti i vostri carismi». Cosa ne pensa? Concordo pienamente! L’augurio del Papa ci richiede un doppio impegno: occorre tornare sempre al Vangelo, alla Parola di Dio ed essere coscienti che il carisma del proprio fondatore non è altro che una lettura nuova e attuale delle parole di Gesù, illuminate da un dono dello Spirito Santo che le fa vivere da un’angolatura particolare. Dobbiamo quindi tener conto che la spiritualità, che nasce da un carisma è un modo per annunciare il Vangelo e quindi di operare per il bene della Chiesa e dell’umanità. Basta un sano ricambio generazionale, un’alternanza delle persone negli incarichi direttivi per assicurare un governo sinodale, svolto con spirito di servizio e capace di non ripetere gli errori del passato, dai personalismi fino agli abusi di potere? Direi che questo non può bastare se si vuol attuare un vero cambiamento culturale, duraturo e fruttuoso. Credo dovremmo chiederci innanzitutto qual è lo scopo del governo di una associazione come la nostra. Non è, anche se importante, il cambio generazionale, e neppure evitare gli errori passati. Lo scopo principale del nostro governo – come penso di ogni movimento ecclesiale – è quello di garantire che il Movimento vada avanti e si sviluppi nello spirito genuino al proprio carisma, seguendo il disegno che ne scaturisce e realizzando le finalità per le quali lo Spirito Santo l’ha fatto nascere. Lo stesso Decreto sottolinea che il governo «sia esercitato coerentemente con la missione ecclesiale delle medesime (associazioni), quale servizio ordinato alla realizzazione delle finalità loro proprie e alla tutela dei membri». È un lavoro di continua attualizzazione, miglioramento e rinnovamento che richiede soprattutto una conversione dei cuori al Vangelo e alle proprie radici carismatiche. Il cambio generazionale negli organi direttivi, attraverso un frequente avvicendamento negli incarichi di governo, può favorire l’attualizzazione di un’associazione, può aiutare ad evitare – come dice una nota esplicativa del Dicastero – «forme di appropriazione del carisma, personalismi, accentramento delle funzioni nonché espressioni di autoreferenzialità, che facilmente cagionano gravi violazioni della dignità e della libertà personali e, finanche, veri e propri abusi». Ma l’alternanza negli incarichi da sola non garantisce una giusta gestione del potere. Ci vogliono altri elementi che da diversi anni stiamo mettendo in atto e continuamente migliorando, come ad esempio un percorso di formazione spirituale ed umano ad una leadership coerente a uno stile evangelico e al proprio carisma, quindi uno stile di governo che mette in luce il discernimento comunitario, con nuove forme di accompagnamento e modalità sinodali per la scelta dei candidati agli incarichi di governo. Concretamente, fra tre anni, diverse delle persone elette durante l’Assemblea generale dello scorso febbraio dovranno essere sostituite. Avete già un’idea di come procedere anche per modificare gli attuali Statuti che prevedono sei anni per la durata delle cariche e la possibilità di un secondo mandato? In alcuni punti siamo già in linea con il nuovo Decreto, soprattutto per quanto riguarda il limite massimo di due mandati consecutivi per gli incarichi di governo, quel che occorre cambiare ora è la durata: da 6 a 5 anni.  Avevamo già avviato la costituzione di una commissione per la necessaria revisione dei nostri Statuti in diversi punti, a cui si aggiunge ora il lavoro prioritario per l’adeguamento al Decreto. È un lavoro che vogliamo fare con calma e con cura, perché non vorremmo solo accogliere questa nuova normativa “alla lettera”, ma anche e soprattutto il suo spirito e studiare bene come realizzarlo non solo per gli organi centrali ed internazionali, ma su vasta scala, anche nel governo locale dei centri territoriali. Comunque, vorremmo fare tutto in dialogo col Dicastero, approfondendo alcuni aspetti puntuali e alcuni dubbi. Loro hanno detto espressamente che sono pronti ad ascoltarci su eventuali questioni. Papa Francesco, incontrando i partecipanti all’Assemblea generale, aveva messo in evidenza alcuni temi ai quali porre particolare attenzione: l’autoreferenzialità, l’importanza delle crisi e di saperle ben gestire, la coerenza e il realismo nel vivere la spiritualità, la sinodalità. Cosa è stato fatto o si intende fare per dar seguito a queste indicazioni? Riteniamo il discorso di Papa Francesco ai partecipanti dell’Assemblea generale come documento programmatico, così come il documento finale dell’Assemblea stessa. Con grande gioia vediamo quanto l’approfondimento e la ricerca di strade applicative di questi due documenti stiano portando frutto nelle diverse aree geografiche in cui il nostro Movimento è presente. Stanno emergendo due punti centrali: l’ascolto attento al grido di sofferenza dell’umanità che ci circonda nel quale riscopriamo il volto di Gesù crocifisso ed abbandonato e un nuovo spirito di famiglia nel nostro Movimento al di là di ogni suddivisione. In questo si esprime il nucleo della nostra spiritualità: offrire al mondo un modello di vita sullo stile di quello di una famiglia; cioè fratelli e sorelle a livello universale, legati tra di loro dall’amore fraterno per ogni uomo e donna e preferenziale per chi più soffre, per i più bisognosi. Con che stile e con quali modalità si è avviato il nuovo governo del Movimento dei Focolari? Margaret Karram ha in cuore novità a riguardo? Mi sta particolarmente a cuore vivere nel governo del Movimento un’esperienza di “sinodalità” che significa portare avanti tutto in spirito di ascolto e riportare alle relazioni interpersonali quell’amore fraterno, di verità e carità, evangelico, che illumina anche il posto che spetta a ciascuno, cioè quello centrale. Come Consiglio generale, ad esempio, abbiamo appena fatto la bellissima esperienza di metterci in ascolto dei nostri responsabili territoriali di tutto il mondo. Sono loro che hanno le “mani in pasta”, che conoscono le potenzialità, i bisogni e le caratteristiche culturali e antropologiche delle nostre comunità. Ascoltando loro, è emersa tutta la vivacità e la creatività del “popolo di Chiara” che vuole prendersi cura delle diverse forme di disunità e curare le ferite dell’umanità che la circonda. Forse non è neanche necessario che sia sempre il Centro internazionale a dare delle direttive o ad indirizzare il percorso del Movimento. La cosa importante è che il Centro garantisca sempre l’unità dell’intera Opera e che possa mettere in luce ciò che lo Spirito Santo man mano ci indica per tutti.

Aurora Nicosia

  Fonte: Città Nuova (altro…)