Nov 7, 2018 | Dialogo Interreligioso, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
In questi giorni, in India, si celebra la festa più importante dell’anno: Diwali o la festa della Luce. Si ricorda il ritorno vittorioso di Rama, manifestazione della divinità Vishnu, nella sua capitale Ayodhya, dopo 14 anni di esilio e peregrinazioni. Simbolicamente, quindi, si festeggia il ritorno della Luce nella sua casa di origine: la vittoria del bene sul male. Durante la festa si usa accendere delle luci, candele o lampade, tradizionali chiamate diya. In molte regioni dell’India i festeggiamenti prevedono spettacoli pirotecnici. Dal “Progetto Udisha” a Mumbai, ci arriva l’invito ad «accendere una luce sul davanzale per ricordare la vittoria dell’Amore che è nel nostro cuore e che vogliamo far crescere ogni giorno verso tutti, a cominciare dalla propria famiglia». Vedi la pagina Facebook UDISHA PROGETTO MUMBAI INDIA (altro…)
Nov 6, 2018 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale
Con una delle economie in più rapida crescita, l’India è un Paese in corsa verso un miglioramento costante delle aspettative di vita, dei tassi di alfabetizzazione e delle condizioni di salute. Ma, tra gli 1.2 miliardi di abitanti del paese, le condizioni di coloro che vivono nelle regioni più povere sono ancora difficili. Malgrado il suo status di potenza economica, la malnutrizione mortale persiste. Ogni sera, in India, 200 milioni di persone cercano di addormentarsi nonostante i morsi della fame. E di fame, ogni giorno, muoiono 3.000 bambini. A Mumbai, da dove scrive Sunny, della comunità dei Focolari, arrivano ogni anno migliaia di persone malate di cancro. «Le loro famiglie, durante il trattamento, rimangano all’addiaccio, nei pressi dell’ospedale, prive di tutto». Si tratta di situazioni allarmanti di povertà, specie se confrontate con i dati relativi allo spreco crescente di generi alimentari perfettamente integri, letteralmente buttati al termine di feste nuziali, banchetti, funzioni, feste di famiglia. Il Paese è tra i maggiori produttori mondiali di beni alimentari, ma al contempo è quello in cui una buona parte di tali beni va sprecata. Tra le cause, anche le carenze nel sistema di trasporto e immagazzinaggio e nella “catena del freddo”: secondo stime 2017 del Ministero dell’Agricoltura indiano, il valore delle perdite connesse allo spreco alimentare (non solo in termini di beni agricoli e alimentari, ma anche di utilizzo di acqua ed energia) possono essere comprese tra gli 8 e i 15 miliardi di dollari all’anno. Dal 2017 la Ong RotiBank lavora per raccogliere il cibo scartato o appena preparato da aziende alimentari, come hotel o caffetterie, e convogliarlo in modo sicuro nelle baraccopoli o verso le persone che vivono in mezzo alla strada. “Roti” è un tipico pane indiano, di forma circolare, un impasto di farina integrale e acqua, cotto anche su pietra. Dopo aver ricevuto in dono un furgone, la RotiBank sta ora lavorando per aumentare il numero dei mezzi e delle persone coinvolte. Molte delle persone che raggiunge sono bambini o lavoratori che non raggiungono un salario minimo per riuscire a sopravvivere. L’iniziativa non-profit si avvale di una rete di volontari che, dopo il normale orario di lavoro, prendono parte alla raccolta e alla distribuzione del cibo avanzato. «È essenziale – si legge nella presentazione dell’iniziativa – reindirizzare il cibo in eccedenza perfettamente commestibile e destinato alla discarica verso le persone che ne hanno realmente bisogno». Spiega Sunny: «Abbiamo deciso di scendere in campo con un pomeriggio di sensibilizzazione a sostegno di questa Ong. Circa 45 persone della comunità del Focolare di Mumbai si sono messe a disposizione per servire i pasti. È stata anche un’occasione per verificare il proprio modo di fare acquisti, e per comprendere che ogni giorno potremmo mettere da parte qualcosa per consentire a queste famiglie di pranzare. Era commovente vedere quante persone erano in attesa di ricevere un po’ di cibo. Uno dei partecipanti ha detto: “Sono felice di essere venuto a fare questa esperienza. Non scorderò mai l’espressione di quelle persone in fila”». Forse dovremmo vederla tutti. Chiara Favotti (altro…)
Nov 5, 2018 | Centro internazionale, Chiesa, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Hanno scelto la Svezia, per il suo profondo significato nel cammino ecumenico, i 40 vescovi di diverse Chiese cristiane, amici dei Focolari che si riuniranno dal 6 al 9 novembre. L’incontro si svolgerà a due anni dall’evento di Lund che ha dato nuovo impulso al dialogo ecumenico: nella dichiarazione comune firmata da Papa Francesco e dal vescovo Munib Younan, allora Presidente della Federazione Luterana Mondiale, si legge tra l’altro: “Ci impegniamo a testimoniare insieme la grazia misericordiosa di Dio, reso visibile in Cristo crocifisso e risorto. (…) ci impegniamo a un’ulteriore crescita nella comunione radicata nel battesimo, mentre cerchiamo di rimuovere i rimanenti ostacoli che ci impediscono di raggiungere la piena unità conforme al volere di Cristo che desidera che siamo una cosa sola, perché il mondo creda (cfr. Gv 17,22)”. Intessere una comunione che diventi testimonianza è il significato di questi periodici convegni dei vescovi amici dei Focolari che desiderano anche approfondire la spiritualità dell’unità nata dal carisma di Chiara Lubich. Dopo le tappe di Gerusalemme, Costantinopoli (Istanbul), Londra, Augsburg, Katowice e altre città significative per il cammino ecumenico, i partecipanti di 12 Chiese cristiane e provenienti da 18 Paesi si riuniranno per riflettere sul tema: “Il soffio dello Spirito, la Chiesa e il mondo di oggi”. Sarà presente Maria Voce, Presidente dei Focolari che svolgerà il tema: “Lo Spirito Santo anima della Chiesa, nell’esperienza e nel pensiero di Chiara Lubich”. Diverse le tematiche in campo: dalla sfida ecumenica oggi in diverse regioni geografiche, al senso della riconciliazione nella cultura contemporanea, al rinnovamento della Chiesa, alla sinodalità. Uno spazio sarà anche dedicato alla commemorazione congiunta della Riforma (2017) e al suo significato per le Chiese oggi. Stefania Tanesini (altro…)
Ott 29, 2018 | Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Sono medico internista e appartengo alla Chiesa russo-ortodossa. Come persona e come credente sono stata formata dal mio parroco e dalla spiritualità di Chiara Lubich. Ero ancora molto giovane quando, a contatto con le focolarine di Mosca, ho avvertito la chiamata a seguire Dio in modo radicale e da sette anni vivo nel focolare di Belgrado (Serbia). In Serbia c’è una tradizione particolare, unica: la festa della Slava, che le famiglie celebrano nel giorno del santo protettore di quella famiglia: per il popolo serbo, la Slava è antica quanto il cristianesimo stesso. Nessuna nazione cristiana ha questo tipo di celebrazione, tranne gli ortodossi serbi. Per una famiglia serba, la Slava, come importanza, viene subito dopo la Pasqua e il Natale. I missionari cristiani ortodossi, che convertirono i serbi alla santa fede ortodossa, cristianizzarono anche le loro consuetudini. Divenendo cristiani ortodossi, i serbi accettarono il santo o i santi del giorno in cui venivano battezzati. Per quanto riguarda la cultura serba, la Slava è un elemento unico e ininterrotto attraverso tutta la storia del popolo serbo ortodosso. Poiché i serbi si trovano in una regione geografica tra l’Oriente e l’Occidente, tra culture diverse, la Slava è divenuta una festa identificata con il proprio nome e la propria esistenza. La sua osservanza è compiuta anche da organizzazioni culturali e sociali, da città e perfino da unità militari. Insieme ai parenti, si riuniscono in quel giorno amici e conoscenti; la casa è aperta a tutti quelli che arrivano. Il nostro focolare è composto da focolarine cattoliche di varie nazioni e da me. Da tempo sentivamo il desiderio di fare nostra questa bellissima tradizione del popolo serbo e viverla insieme ai nostri fratelli e sorelle. Nella scelta del santo protettore, nello spirito ecumenico del focolare, siamo state aiutate dal nostro amico monaco, padre Djordje, che ci ha proposto di festeggiare le sante donne “mironosice” (le “donne che si recarono al sepolcro con gli aromi”), alle quali la Chiesa ortodossa dedica una settimana intera a partire dalla seconda domenica dopo la Pasqua. Così da quattro anni abbiamo cominciato a celebrare la Slava del focolare. Tanti nostri amici ortodossi sono stati entusiasti della nostra decisione e ci aiutano a preparare il necessario per la festa. Ogni anno, per la domenica delle sante donne al sepolcro, accogliamo in focolare i nostri amici di varie Chiese, tra cui anche i nostri vicini di casa, qualche collega di lavoro, operaio o medico. Il momento principale – il rito del taglio del pane di Slava – viene celebrato dal nostro amico padre Djordje, davanti all’icona delle donne al sepolcro. Si inizia con una preghiera raccolta, accompagnata da canti, poi con commozione, tenendoci tutti per mano, preghiamo secondo la tradizione della festa di Slava. Dando la benedizione per la prima volta, padre Djordje ci ha indicato le sante donne del sepolcro come modelli e protettrici del focolare, incoraggiandoci, sull’esempio delle donne che seguirono Gesù, ad essere “come il sale che trasforma la società e tutti attorno”. Al rito segue l’agape, con varie specialità culinarie, in un’atmosfera di festa e comunione, come in una famiglia. Una nostra conoscente ci aveva detto che vede in questo passo “una vera inculturazione che apprezza e fa propria la cultura dell’altro: un cristianesimo vero”. Fonte: NU, Nuova Umanità, n. 231, p. 75. (altro…)
Ott 25, 2018 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
«Durante i mesi estivi ho partecipato al programma di tirocinio aziendale della rete di aziende aderenti all’Economia di Comunione degli Stati Uniti. Così, quale complemento al biennio in Economia e Gestione che sto svolgendo all’Istituto Universitario Sophia, nella cittadella internazionale di Loppiano, in Italia, mi sono ritrovata nei mesi di luglio e agosto nell’Indiana. Pensavo che sarebbe stata soltanto un’esperienza di ricerca scientifica. Invece mi sono trovata immersa non solo in una serie di attività, ma anche in una avvincente avventura personale. Un promemoria per le prossime volte: quanto è necessario disarmare le nostre aspettative per accogliere in profondità ogni esperienza! Il programma di tirocinio per giovani si svolgeva presso Mundell & Associates Inc., con sede a Indianapolis. Quest’anno però c’era qualcosa in più: gli stagisti potevano trascorrere del tempo e condividere le loro competenze professionali anche all’interno di Project Lia, un’altra azienda di EdC che si sviluppa lungo due dorsali: impatto sociale e impatto ambientale. È stato un vero extra-bonus potermi avvicinare anche a questo settore di business. E non mi sono lasciata sfuggire le opportunità che ho avuto! Vorrei condividere un paio di pensieri. Anzitutto, ritengo che uno degli aspetti più importanti per studiare, osservare, praticare e promuovere l’EdC sia la volontà di collaborare. Per entrare nelle dinamiche relazionali di questa proposta, è necessario aprire il cuore, la mente e gli occhi a quei piccoli dettagli che rendono ogni giornata qualcosa di straordinario: l’incoraggiamento reciproco e l’accoglienza sorridente, il riconoscimento del valore e dell’umanità dall’altro, l’incontro con persone mai conosciute, la capacità di stupirsi, la ricerca di equilibrio tra i diversi aspetti della vita, la scelta di privilegiare ogni occasione di apprendimento, assumere nuove informazioni, riconoscere e sostenere il cambiamento in atto, partecipare alla trasformazione di concetti obsoleti. Edc è una proposta economica diversa dalle altre, perché gestita da persone diverse. Non è il modello in sé, sono le persone che costituiscono il centro dell’azione. Mentre mi preparavo a ripartire, a conclusione, mi chiedevo: come descriverò questa esperienza? Lo stage è stato molto impegnativo: l’incontro con Project Lia, innovativa esperienza imprenditoriale, mi ha dato molto. Tra il resto, lavorando in stretto rapporto con Elizabeth Wallin, che è stata l’iniziatrice del progetto, mi sono vista nel futuro ad affrontare e superare sfide e momenti difficili. Apprezzo molto il tempo che ho avuto per conoscere la sua storia: mi ha permesso di comprendere il business, ma anche di entrare in contatto con l’essenza di un’impresa che ha una finalità sociale. Ho constatato che avviare una startup è un processo molto arricchente. Non è un segreto che fare impresa sia una continua scoperta di nuove cose, una battaglia. Osservando Elizabeth, giorno per giorno, ho ammirato la sua capacità di navigare in un mare di cambiamenti. Dare il via ad un’azienda è un’attività che nasce dall’intelligenza, ma anche dal cuore. Per progettare una società EdC, bisogna saper uscire dalla propria comfort-zone per andare incontro agli altri, così come sono. Servono pazienza, umiltà, flessibilità. Quando si aprirà questa strada anche per me, mi avvicinerò di più a quella che sono davvero». Fonte: sophiauniversity.org Leggi anche: Project Lia, trasformare vite (altro…)
Ott 24, 2018 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Dal 2 al 4 novembre si svolgerà a Castel Gandolfo (Roma, Italia) l’evento internazionale Prophetic Economy, organizzato da diversi movimenti e istituzioni internazionali con l’obiettivo di creare nuove vie di collaborazione tra change-makers (persone fisiche, organizzazioni private e pubbliche) di tutto il mondo. Si tratta di “operatori di cambiamento”che, adottando soluzioni sostenibili a livello ambientale e sociale, lavorano e si impegnano in nuove e creative forme di “economia profetica” al servizio delle persone, specialmente le più bisognose, dell’ambiente e del futuro. “Il nostro mondo – affermano – affronta una crisi ecologica e sociale. I cambiamenti climatici e l’aumento della disuguaglianza sono alimentati da strutture economiche ingiuste, politiche a breve termine e pratiche di aiuto obsolete. Tante persone in tutto il mondo credono appassionatamente nello sviluppo umano e nella sostenibilità, lavorano instancabilmente per cambiare le regole e chiedere giustizia. È tempo di metterci insieme ed essere più della somma delle nostre parti”. L’evento è stato preceduto da un concorso, Prophetic practices award 2018, cui hanno partecipato 135 change-makers e organizzazioni di 35 Paesi. Le esperienze dei finalisti, scelte da una giuria internazionale di esperti (Vandana Shiva, Jeff Sachs, Cristina Calvo e Stefano Zamagni), saranno presentate dal vivo durante l’evento. Leggi: www.propheticeconomy.org (altro…)