Feb 11, 2023 | Sociale, Testimonianze di Vita
La missione dell’Hogarcito “Chiara Lubich”, il Centro per Anziani nella foresta amazzonica peruviana, è quella di accompagnare gli anziani e coloro che vivono la malattia. Un luogo dove il servizio è mosso dall’amore, dove si trovano persone che fanno del bene, capaci di mettere tutto nelle mani di Dio. A metà dello scorso anno una donna è arrivata all’Hogarcito per chiedere aiuto. Aveva urgente bisogno di sostegno per il fratello anziano che viveva da solo, lontano dalla capitale dove lei abitava. Ci ha chiesto di accoglierlo nell’Hogarcito e, dopo averle chiesto di darci un po’ di tempo per analizzare la situazione e le nostre possibilità, ci siamo messi nei panni dell’anziano e non abbiamo esitato a dare la nostra disponibilità ad accoglierlo. È così che Feliciano, 74 anni, è diventato un nuovo ospite dell’Hogarcito. Lo abbiamo accolto con grande affetto e con una festa di benvenuto. Abbiamo scoperto che aveva perso la vista da un occhio, che aveva problemi di linguaggio – si capiva a malapena quello che diceva –, oltre a una grave sordità.
Feliciano durante la rihabilitazione
Si muoveva da solo, sempre con un bastone, ma un giorno, dopo essere entrato nella sua camera da letto, tardava in uscire. Il personale addetto lo ha trovato disteso sul pavimento, incapace di alzarsi. Hanno così chiesto aiuto all’Emergenza del Centro di Salute. Feliciano aveva avuto un ictus e metà del suo corpo era paralizzata. La situazione era molto difficile. Lo si vedeva limitato, triste. Aveva bisogno di un infermiere al suo fianco e di un monitoraggio cardiaco costante. Il personale dell’Hogarcito, però, non è preparato per tali cure specialistiche. Per questo si è dovuto ricoverare Feliciano in ospedale. Abbiamo calcolato che il ricovero ci sarebbe costato circa 2.500 Soles (620 Euro), per coprire anche le cure e le terapie. Abbiamo provato a entrare in contatto con la sorella ma, non avendo ricevuto risposta, non ci abbiamo pensato due volte: fidandoci della provvidenza di Dio abbiamo subito assunto un’ infermiera che si prendesse cura di lui e una fisioterapista per le sessioni di riabilitazione. Quando abbiamo chiesto a quest’ultima quanto ci avrebbe fatto pagare, ci ha detto: “Non preoccupatevi per il pagamento, sarà il mio modo di aiutare l’Hogarcito”. È stato molto difficile e rischioso spostare Feliciano. Abbiamo chiesto a Dio di darci le forze per continuare a sostenerlo e portare avanti la situazione. Alla fine, l’amore di tutti l’ha aiutato a migliorare ogni giorno. Improvvisamente, qualche tempo dopo, ci ha sorpresi alzandosi, prendendo il bastone e facendo qualche passo. Che emozione, eravamo tutti felici di vederlo camminare! Era una felicità piena. Un’esperienza, quella di accompagnare chi vive la malattia, che ci permette non solo di incontrare persone che fanno di tutto per dare una mano, ma ci dà la gioia di affidarci insieme e mettere tutto e tutti nelle mani di Dio.
I volontari dell’Hogarcito
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Feb 10, 2023 | Chiesa, Sociale
Il primato dell’ascolto, un cammino comune aperto al dialogo e all’incontro, le sfide della secolarizzazione, della pace, dell’accoglienza delle molte diversità sono al centro di questa tappa. Presente anche Margaret Karram, Presidente dei Focolari. “Ci riuniamo a Praga, città che può essere considerata un ponte tra l’Est e l’Ovest, ma anche un monito per l’Europa. Oggi, poco più di trenta anni dopo la caduta del Muro di Berlino e la fine del mondo diviso in blocchi contrapposti, abbiamo un’altra guerra nel centro dell’Europa. Siamo vicini ai nostri fratelli ucraini, nella speranza che l’aggressione russa termini e che nel nostro continente si possa trovare una vera pace e riconciliazione”. Ha messo subito il dito nella piaga più profonda del vecchio continente, Mons. Gintaras Grušas, arcivescovo di Vilnius (Lituania), Presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee (CCEE) nel suo intervento d’apertura della tappa europea del Sinodo della Chiesa cattolica. Immediata solidarietà è stata espressa anche alle popolazioni turche e siriane colpite dal terribile terremoto. L’incontro si svolge nella capitale della Repubblica Ceca, dal 5 al 12 febbraio, con la partecipazione di 200 delegati provenienti dalle 39 Conferenze Episcopali europee, di 45 Paesi. Presenti anche 44 “invitati” tra cui Margaret Karram, Presidente del Movimento dei Focolari. “Nella sinodalità siamo tutti apprendisti” ha ricordato poi il card. Mario Grech, segretario generale del Sinodo, offrendo una prospettiva realistica di questa fase del percorso. La Chiesa in Europa si è ritrovata per fare esperienza di un percorso di condivisione, più che mai necessario oggi, per conoscersi e far crollare pregiudizi. La voce delle Chiese in Europa Le sessioni dedicate al racconto del percorso sinodale delle diverse conferenze episcopali hanno restituito uno spaccato della vita delle Chiese in Europa. Dall’Albania dove i cristiani oggi si confrontano con la necessità di imparare a dialogare con persone di religione diversa; al Belgio, dove la secolarizzazione ha raggiunto ogni ambito sociale. L’invito è saper cogliere i segni dei tempi dando spazio ai laici, evitando ogni forma di clericalismo, ogni cedimento ad atteggiamenti di abuso e di potere. In Bielorussia il cammino sinodale ha portato alla luce la necessità di una formazione al dialogo sia per il clero che per i laici, per incidere di più nella società. La Bulgaria, Paese con una piccolissima percentuale di cristiani-cattolici, ben esprime un cammino sinodale animato da un forte spirito ecumenico, comune a diversi Paesi dell’Europa dell’Est, mentre dalla Francia arriva un invito deciso all’ascolto e alla centralità nella Chiesa delle vittime di abusi; ad un cammino di purificazione nella vita spirituale per ritrovare la fedeltà a Cristo ed essere una Chiesa accogliente per tutti. Sottolineano la necessità di una formazione continua alla vita della fede e all’evangelizzazione le Chiese di Gran Bretagna e Galles. Questioni trasversali Molte le questioni trasversali alle Chiese del vecchio continente: dalla piaga degli abusi, alla formazione del clero perché riacquisti la fiducia del popolo di Dio e sia all’altezza delle sfide della società odierna scristianizzata e secolarizzata, alla questione della donna nella Chiesa, fino all’urgenza della trasmissione della fede oggi, ma con un linguaggio e modalità adatti ai tempi. Ma la domanda comune a tutti è una: cosa significa per la Chiesa in Europa essere “inclusiva”? In che modo può abbracciare anche quelle persone che vivono situazioni morali complesse rispetto alla dottrina della Chiesa, come le persone divorziate o le persone LGBTQ+. Risposte, si è detto, che verranno da un paziente cammino di comunione. “Credo che la risposta che la Chiesa in Europa possa offrire oggi – ha detto Margaret Karram nel suo intervento – sia il dono di quell’amore evangelico che ci viene da Cristo stesso e sta al cuore del dialogo e dell’incontro. Come Movimento dei Focolari ci impegniamo in questo cammino al quale il Papa ci chiama”. Le giornate sinodali di Praga sono per la Chiesa in Europa un esperimento di sinodalità sul campo, che mostrano la necessità di proseguire su questa strada. Il documento finale, risultato di queste giornate di lavoro, raccoglierà tutte le istanze, sfide e proposte e, insieme a quelli delle altre 6 assemblee continentali, verrà inviato alla commissione centrale del Sinodo.
Stefania Tanesini
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Feb 9, 2023 | Focolari nel Mondo, Sociale, Testimonianze di Vita
Il 6 febbraio 2023, potenti scosse di terremoto hanno colpito la Turchia meridionale e centrale e la Siria. Una catastrofe che ha causato la distruzione di intere città, la morte di migliaia di persone e tantissimi dispersi. Ecco alcune testimonianze di chi si trova su quei territori. “Già domenica sera, il 5 febbraio, era arrivata dalle autorità la comunicazione che il lunedì 6 le scuole sarebbero rimaste chiuse, perché si temeva una violenta tempesta. Le temperature sfiorano lo 0 ed è previsto per tutta la Turchia il periodo più freddo dell’anno”. Sono le parole di Umberta Fabris, del Focolare di Istanbul (Turchia), che con voce commossa racconta in che condizioni il Paese si ritrova a vivere una catastrofe che non ha eguali e che con una violenza inaudita, nella notte tra il 5 e il 6 febbraio, si è abbattuta sulla Turchia e sulla Siria. L’entità di questo terremoto è inimmaginabile. Sono infatti 10 le province della Turchia colpite, 13 milioni di persone coinvolte e numerosissime scosse che continuano ancora. Ad oggi si contano oltre 14.000 vittime, ma i numeri, man mano che si scava continuano ad aumentare. “Istanbul si trova a circa 1000 km dalle zone colpite – continua Umberta Fabris – ma qui siamo circondati da persone che lì hanno parenti, amici e le notizie arrivano col contagocce. I cellulari si sono scaricati, manca l’elettricità, i danni alle infrastrutture delle comunicazioni sono enormi come a tutto il resto. Arriva solo qualche sms o poche parole scambiate con una linea molto disturbata. Ed è tutto un cercare di avere notizie, di sapere se tutti rispondono all’appello, anche tra i nostri amici della piccola comunità cristiana ad Antiochia, Mersin, Adana e Iskenderun”. Nella tragedia tra le macerie e il gelo, il dolore avvicina i cuori degli uomini che unendo le forze, combattono, ci racconta ancora Umberta Fabris, che proprio da Iskenderun ha saputo del crollo della Basilica dell’Annunciazione e di come all’interno del Vescovado, lì dove le abitazioni sono state dichiarate inagibili, si sono ritrovati alcuni cattolici, ortodossi, musulmani che condividono quello che hanno e offrono un luogo in cui passare la notte. “Colpiscono le migliaia di giovani che si sono stipati all’aeroporto – dice-, pronti per partire e andare a prestare soccorso, la fila interminabile di persone alla raccolta di sangue o i ragazzi liceali che si sono rimboccati le maniche in varie attività. Continuiamo a confidare in Dio e nella sua Santa Provvidenza e portiamo nel cuore anche l’amata Siria.” Ed è proprio dalla Siria che giunge la voce di Bassel, giovane dei Focolari: “Sono giorni devastanti anche nella mia città, Aleppo. Il 6 febbraio ci siamo svegliati terrorizzati e siamo corsi verso le scale non vedendo nulla, a causa dell’interruzione di corrente. Ci siamo fermati alla porta di casa, dove c’è un’immagine dell’angelo custode e abbiamo pregato, poi abbiamo trovato un cellulare e acceso una torcia. Non riconoscevo la stanza: tutto sul pavimento era rotto, le pareti e le ceramiche crepate, i vicini scendevano urlando. Abbiamo preso solo quello che potevamo portare nella tasca del pigiama, indossato le giacche e siamo scesi sotto la pioggia in un freddo fortissimo”. Bassel ha trascorso quella notte interminabile in strada osservando il crollo delle chiese e delle moschee. La luce della luna mostrava la distruzione. Man mano che le scosse di assestamento diventavano più leggere arrivavano notizie di amici rimasti sotto le macerie e di edifici crollati interamente. “Siamo un Paese che non è attrezzato per simili disastri – continua. Tra gli edifici crollati anche i 7 piani del Vescovado della Chiesa greco-cattolica melchita. Mons. Jean-Clément Jeanbart, arcivescovo emerito di Aleppo, si è salvato, mentre Padre Imad, mio amico personale e nostro insegnante a scuola fin da quando ero piccolo, è rimasto sotto le macerie”. Le persone parlano delle loro case diventate parte del passato, mentre il freddo rende tutto più difficile. La Mezzaluna Rossa e la Croce Rossa hanno effettuato operazioni di censimento dei presenti. “Io – dice Bassel- ho partecipato con i volontari e i giovani scout nel preparare e distribuire cibo e distribuire coperte per bambini e ragazzi ma non sono riuscito ad addormentarmi per le forti scene che avevo visto”. Mentre le scosse di assestamento continuano a far crollare edifici, Bassel riflette: “Quando sentiamo le notizie, vediamo i principali Paesi che inviano specialisti, aiuti e squadre di soccorso nei Paesi colpiti, proviamo dolore nel vedere che non possono inviare nulla in Siria per via dell’embargo, come se non fossimo umani. Adesso siamo rientrati a casa, dove Internet è migliore e stiamo aspettando la prossima scossa. Pregate per noi affinché restiamo vivi, pregate per chi è morto, pregate per i dispersi”.
Anna Lisa Innocenti e Maria Grazia Berretta
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Feb 8, 2023 | Centro internazionale, Sociale
Appello Movimento Politico per l’Unita – Focolari
“Un accorato e forte appello perché si ponga immediatamente fine all’embargo in Siria che rende difficile perfino far arrivare aiuti in questo terribile momento”. Lo rivolge il Centro internazionale del Movimento Politico per l’Unità, espressione del Movimento dei Focolari, alla comunità internazionale, ai governi e all’Unione Europea. “Si sospenda temporaneamente almeno l’embargo finanziario per consentire tempestivamente alle organizzazioni umanitarie già attive sul posto di fornire gli aiuti necessari”. Arrivano notizie drammatiche anche dalle comunità e dalle famiglie presenti nei territori colpiti dal terremoto. Il Movimento dei Focolari, che opera in Siria già da anni con aiuti umanitari e progetti, si è attivato con una apposita raccolta di fondi mondiale. Resta però la difficoltà di far arrivare aiuti alla Siria per le misure introdotte con l’embargo finanziario. Il Movimento Politico per l’Unità sta attivando tutti i canali di contatto possibili anche con altri Movimenti ed Associazioni e con chi ha potere decisionale e di persuasione politica, “ma si faccia in fretta, per salvare più persone possibili”.
Stefania Tanesini
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Feb 7, 2023 | Centro internazionale, Emergenze, Sociale
I contributi, raccolti attraverso le ONLUS Azione per un Mondo Unito (AMU) e Azione per Famiglie Nuove (AFN), serviranno per far arrivare alle popolazioni della Turchia e della Siria colpite dal forte terremoto del 6 febbraio 2023 aiuti di prima necessità, anche in collaborazione con le Chiese locali.
Il Coordinamento Emergenze del Movimento dei Focolari ha avviato una raccolta fondi straordinaria in sostegno della popolazione della Turchia e della Siria, attraverso le ONLUS Azione per un Mondo Unito (AMU) e Azione per Famiglie Nuove (AFN). I contributi versati verranno gestiti congiuntamente da AMU e AFN per far arrivare alle popolazioni colpite dal terremoto del 6 febbraio 2023 aiuti di prima necessità per l’alimentazione, le cure mediche, la casa, il riscaldamento e l’accoglienza in diverse città dei due Paesi, anche in collaborazione con le Chiese locali.
È possibile donare online sui siti: AMU: www.amu-it.eu/dona-online-3/ AFN: www.afnonlus.org/dona/ oppure attraverso bonifico sui seguenti conti correnti:
Azione per un Mondo Unito ONLUS (AMU) IBAN: IT 58 S 05018 03200 000011204344 presso Banca Popolare Etica Codice SWIFT/BIC: ETICIT22XXX
Azione per Famiglie Nuove ONLUS (AFN) IBAN: IT 92 J 05018 03200 000016978561 presso Banca Popolare Etica Codice SWIFT/BIC: ETICIT22XXX
Causale: Emergenza Terremoto Medio Oriente
Per tali donazioni sono previsti benefici fiscali in molti Paesi dell’Unione Europea e in altri Paesi del mondo, secondo le diverse normative locali. I contribuenti italiani potranno ottenere deduzioni e detrazioni dal reddito, secondo la normativa prevista per le Onlus (altro…)
Gen 16, 2023 | Nuove Generazioni, Sociale
Aver “fretta” di andare verso l’altro, come la Vergine Maria. È questo il cuore del messaggio della prossima Giornata Mondiale della Gioventù (GMG) che si svolgerà a Lisbona (Portogallo) dall’1 al 6 agosto 2023. Alcune curiosità sui preparativi. “Cari giovani, sogno che alla GMG possiate sperimentare nuovamente la gioia dell’incontro con Dio e con i fratelli e le sorelle. Dopo lunghi periodi di lontananza e isolamento, a Lisbona – con l’aiuto di Dio – ritroveremo insieme la gioia dell’abbraccio fraterno tra i popoli e tra le generazioni, l’abbraccio della riconciliazione e della pace, l’abbraccio di una nuova fraternità missionaria!”. È questo l’augurio con il quale Papa Francesco, dalla Basilica di San Giovanni in Laterano (Roma) si è rivolto ai giovani di tutto il mondo il 15 agosto 2022, in occasione della Solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, spiegando il significato profondo del tema scelto per la prossima Giornata Mondiale della Gioventù: “Maria si alzò e andò in fretta” (Lc 1,39). In tempi così difficili, in cui l’umanità, provata dal trauma della pandemia, è straziata dal dramma della guerra, l’episodio evangelico della Visitazione è la strada sulla quale si muoveranno i passi di tantissimi giovani che dall’ 1 al 6 agosto 2023, prenderanno parte a Lisbona all’incontro internazionale; un momento di grande gioia e l’occasione per poter testimoniare, meditare e condividere insieme sui passi di Maria. Ma come procedono i preparativi di questa GMG? Ce ne parla Mariana Vaz Pato, una giovane designer di Lisbona, parte di un’équipe del Movimento dei Focolari che si occupa dell’organizzazione: “Quando ho saputo che la GMG si sarebbe svolta in Portogallo, ho reagito a questa notizia con grande gioia. Ho deciso subito di far parte di questa squadra perché sentivo di poter dare il mio contributo, dedicare il mio tempo per la costruzione di questo grande evento”. Mariana, cosa succede dietro le quinte in questo momento? Dietro le quinte c’è molto da fare e lo spirito generale è di grande entusiasmo. In questo momento, l’attenzione maggiore è rivolta alle iscrizioni, che sono appena state aperte, e dobbiamo spargere la voce per non lasciare nessuno fuori. La mia équipe ha lavorato su diversi momenti del programma della GMG. Una di queste è la preparazione di una catechesi proprio alla luce del carisma dell’unità e in questa fase stiamo lavorando sui contenuti legati al tema della GMG, seguendo le linee guida del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita. Ci stiamo occupando della realizzazione di uno stand nella Città della Gioia (Fiera delle Vocazioni), dove i pellegrini troveranno contenuti interattivi ed esperienze da tutto il mondo, legate alle varie fasi della vita di Maria e con il complesso internazionale Gen Verde stiamo preparando un altro momento – i laboratori Start Now – che si svolgeranno in un quartiere sociale, in una zona periferica di Lisbona, e culmineranno in una delle tappe del Festival della Gioventù. Oltre al programma principale della GMG, sentiamo il bisogno di offrire un incontro post-GMG, dove i partecipanti possano fare un’esperienza di riflessione di tutto ciò che hanno vissuto durante la Giornata. L’incontro si svolgerà presso la Cittadella Arco-Íris ed è aperto a tutti coloro che desiderano partecipare. Inoltre, siamo anche impegnati in altri gruppi per l’accoglienza dei pellegrini, la gestione dei volontari e il coro ufficiale. Cosa significa per un giovane oggi “alzarsi” e partire in fretta? Il tema di questa giornata ci chiama ad andare in missione, avendo come esempio Maria, che ha risposto alla chiamata di Dio. Penso che per i giovani “alzarsi” significhi essere missionari. Cioè, essere pronti a partire, a uscire da sé stessi (dalla comodità di stare seduti), per andare verso il prossimo, non rimanendo indifferenti ai problemi che esistono intorno a noi. Anche questa GMG è affidata ad alcuni Santi Patroni o testimoni della fede, figure di riferimento che hanno in corso questo processo. Perché è così importante oggi aspirare alla santità? Penso che aspirare alla santità sia aspirare alla felicità. Per i giovani è importante avere un modello di riferimento e i santi sono la prova che è possibile avere uno stile di vita cristiano e diverso da quello che vediamo intorno a noi. La figura che mi colpisce di più, ad esempio, è la Beata Chiara Badano. Il modo in cui ha vissuto, controcorrente e con grande fiducia in Dio, sono fonte di ispirazione e ci mostrano che è possibile farsi santi anche nel mondo di oggi. Per maggiori informazioni visita il sito: JMJ Lisboa 2023
Maria Grazia Berretta
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