Lug 4, 2015 | Centro internazionale, Chiara Lubich, Spiritualità
«Il mondo moderno, con il suo laicismo, ha voluto allontanarsi da Dio perché […] non gli è stato detto abbastanza che lui era Dio, che era stato divinizzato, che non era solo un dipendente da un essere estraneo e lontano: era in maniera misteriosa un altro piccolo Dio, perché partecipava della natura divina attraverso la vita di Gesù, in modo particolare attraverso l’Eucaristia. Quando ripenso a certe pagine di Marx, nelle quali egli nega il valore della religione proprio perché aliena l’uomo, perché lo rende estraneo a se stesso, proprio perché lo fa dipendere da qualche cosa che è al di fuori di sé: io penso che se avesse saputo che l’uomo trova la sua divinizzazione e quindi la sua autonomia, intesa in senso trinitario, quelle cose non le avrebbe mai pensate. […] Lo stesso si può dire anche di Hegel, dal quale Marx è stato generato; lo stesso si può dire di tutti gli immanentisti, tutti quelli che hanno negato Dio per mettere in luce l’uomo, fino a Sartre, fino a Camus, fino agli ultimi. È Sartre che dice: «Non può esistere Dio perché, allora, non esisterei io», proprio perché mi schiaccerebbe. E questo non è possibile proprio perché quel Dio, che si è fatto uomo, ti ha fatto Dio, ti ha fatto partecipe della natura divina. […] Tutti i giorni constatiamo come non esiste più problema dell’umanità che si possa risolvere singolarmente, né come gruppi particolari, né come gruppi nazionali. I problemi si devono risolvere ormai collegialmente, dando vita all’unità che Gesù ha portato. E noi sappiamo che raramente si può creare questa unità se non c’è una vita spirituale. Insomma, non è che si crea una comunità di corpi, si crea una comunione di persone, e queste persone, se non sono nutrite da qualche cosa che le amalgami, non lo faranno mai. Questo qualcosa può, in un senso lontano, essere la scienza, può essere la ricerca posta in atto dall’uomo. Ma ciò che per eccellenza crea l’unità è l’Uomo per eccellenza, cioè Gesù, è Lui che ci rende uomini e ci rende comunità. […] L’Eucaristia da una parte è un grandissimo mistero, dall’altra è un convito, cioè è un centro di fraternità umana naturale. […] L’Eucaristia è l’anima, deve diventare l’anima di questa socialità». Tratto da: Luce che si incarna, commento ai 12 punti della spiritualità, Pasquale Foresi, Città Nuova 2014, pp. 107-109 (altro…)
Giu 30, 2015 | Centro internazionale
Foto CSC Media
Per l’ultimo saluto a Pasquale Foresi sono giunti davvero in tanti a Rocca di Papa (Roma), anche da altri Paesi europei. Per non parlare degli innumerevoli accessi streaming, a testimonianza della stima e riconoscenza per questa figura di spicco dei Focolari. Don Foresi ha contribuito molto allo sviluppo del Movimento, da quando Chiara Lubich, fin dall’inizio, l’ha voluto accanto a sé, definendolo cofondatore insieme a Igino Giordani. Ora tutti e tre – Lubich-Giordani-Foresi – riposano nella piccola cappella del Centro Internazionale, segno visibile di una triade che, ricomposta in Cielo, continua a sostenere quanti nel mondo si impegnano nella via dell’unità che scaturisce dal carisma di Chiara. Pasquale nasce a Livorno nel 1929. Appena quattordicenne, per ‘rendere qualche servizio all’Italia’ come lascia scritto, scappa nottetempo per unirsi ai gruppi della Resistenza che lottano per una nuova Italia. È in quel periodo che si fa strada in lui l’idea del sacerdozio. Tornato a casa entra nel seminario diocesano di Pistoia (dove la famiglia si era trasferita) e poi al Collegio Capranica a Roma per frequentare l’Università Gregoriana. Ma quella vita sembra non soddisfarlo appieno. Foto CSC Media
Nel frattempo papà Palmiro, deputato al Parlamento italiano, conosce Igino Giordani che a sua volta le presenta la Lubich. Profondamente colpito dalla radicalità evangelica di quella ragazza trentina, l’on. Foresi spera di farla incontrare con il figlio che sapeva alla ricerca di un cristianesimo autentico. L’invito era di recarsi a Pistoia per incontrare l’élite cattolica del luogo. Non potendo andare personalmente, Chiara vi manda Graziella De Luca, una delle sue prime compagne, che per un disguido giunge a Pistoia il giorno successivo a quello stabilito. Ad accoglierla a casa Foresi è Pasquale, per niente interessato alla sua conoscenza, ma che per pura cortesia si offre di accompagnarla da un sacerdote che avrebbe dovuto presenziare all’incontro del giorno prima. Nel tragitto, sempre per non essere scortese, le rivolge qualche domanda sulla sua esperienza spirituale e ne rimane profondamente colpito, al punto di chiederle di fargli conoscere Chiara. Nel Natale ‘49 Pasquale trascorre qualche giorno a Trento: è un incontro davvero folgorante per lui, che decide di andare a vivere nel primo Focolare maschile di Roma. Qui trova la conferma che la vocazione al focolare – sono parole sue – : «non era entrare in un istituto religioso più bello e più santo degli altri, ma era far parte di una rivoluzione cristiana religiosa e civile che avrebbe rinnovato la Chiesa e l’umanità». Foto CSC Media
Chiara scopre in Pasquale un timbro tutto speciale e gli chiede di condividere con lei la guida del Movimento. Nella donazione a Dio nel Focolare, Pasquale vede appagarsi la sua sete di radicalità e sente riaffiorare la chiamata al sacerdozio. Il suo compito diventa ancora più specifico. Per la sua profonda conoscenza della teologia, Pasquale Foresi sa riconoscere tutta la portata teologica e dottrinale contenuta nelle intuizioni di Chiara ed è interlocutore qualificato nei rapporti con la Chiesa, soprattutto quando il nascente movimento è sotto studio da parte del Santo Uffizio. Ma la funzione di don Foresi più pregnante è quella «dell’incarnazione»: aiutare, cioè, Chiara a realizzare in opere quanto il carisma dell’unità ha posto in lei: la cittadella di testimonianza di Loppiano vicino a Firenze, il gruppo editoriale Città Nuova, l’Istituto universitario Sophia che sorge a Loppiano nel 2007. «Ad un certo punto – racconta lui stesso – ebbi l’impressione di aver sbagliato tutto nella mia vita e in modo particolare che quelle cose positive che potevo aver contribuito a fare, erano mie e non di Dio». Un travaglio spirituale il suo, che Dio permette ai grandi dello spirito per una profonda purificazione e per un distacco da tutto ciò che non è Lui. Ed è proprio durante questa prova spirituale, che sembra compromettere anche il suo benessere fisico, che hanno maggiore compimento le innumerevoli opere che Chiara vede realizzarsi con don Foresi accanto a lei nella veste di copresidente. Di grande spessore sapienziale i suoi volumi Teologia della socialità e Conversazioni con i focolarini, fonti di ispirazione anche per altri autori del Movimento. Dopo la morte di Chiara, determinante è il sereno apporto di don Foresi all’Assemblea generale preposta ad eleggere la presidente che per prima sarebbe succeduta alla fondatrice. Grazie, don Foresi! (altro…)
Giu 17, 2015 | Centro internazionale, Chiesa, Dialogo Interreligioso, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
https://vimeo.com/130879600 «Per me il dialogo non è un rituale che si ripete ogni anno e poi riponiamo sullo scaffale, ma un contributo essenziale per trovare soluzioni ai maggiori problemi che le società europee affrontano oggi: la paura della diversità, le conseguenze della crisi, la sostenibilità ambientale. Le religioni possono giocare un ruolo tra le comunità, per aiutarci a condurre l’Europa in un luogo migliore rispetto a dove si trova attualmente». Così Frans Timmermans, dopo l’annuale riunione ad alto livello con i leader religiosi, in cui si è discusso sul tema “Vivere insieme e accettare le diversità. Insieme al primo Vicepresidente della Commissione europea c’erano Antonio Tajani, Vicepresidente del Parlamento europeo, e quindici leader religiosi delle comunità cristiana, ebraica, musulmana, indù, buddista e mormone. La comprensione del ruolo delle religioni è testimoniata dai numerosi appuntamenti che vedono sempre di più riuniti insieme istituzioni politiche e capi religiosi. Questi ultimi vengono chiamati in causa non più separatamente ma a lavorare insieme, per la soluzione dei conflitti e per la ricerca di una strada verso la convivenza pacifica. Vedi il recente dibattito ad alto livello su Tolleranza e riconciliazione alle Nazioni Unite, l’incontro dei leader religiosi in Kazakistan , l’attesa per il discorso di papa Francesco all’ONU il prossimo settembre e, adesso, a livello europeo, questo incontro promosso dalla Commissione Europea. L’appuntamento di oggi ha fatto seguito a quello del 2 giugno con le organizzazioni filosofiche e non confessionali, e si inserisce nel quadro sancito dal Trattato di Lisbona. Alla conferenza stampa sono emerse questioni scottanti – che riguardano le politiche europee sull’immigrazione, la crescita dei foreign fighters (chi parte dall’Europa per combattere nella jihad), la nascita del gruppo di estrema destra nell’europarlamento – alle quali hanno risposto imam, rabbini e vescovi. Il metropolita Joseph, della Chiesa ortodossa rumena, ha chiamato in causa anche il ruolo dei Movimenti ecclesiali, come la Comunità di Sant’Egidio, ricordando il suo impegno per il progresso del dialogo interreligioso. Mentre Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari, uscendo da questo lungo dialogo, ha espresso la sua gioia di aver partecipato ad uno scambio veramente libero, con un autentico ascolto. Ha sottolineato la Regola d’Oro, comune a tutte le religioni. E tra gli esempi che la vedono realizzata ha citato l’esperienza del gruppo interreligioso “Vivre ensemble à Cannes”. A margine dell’incontro confida: «non c’è religione che non voglia il dialogo, non ci sono capi religiosi che non cerchino di fare di tutto per promuoverlo. Questo dà speranza, perché nonostante tutta la situazione che vediamo intorno, la religione può veramente portare un messaggio nuovo ed aiutare in questo processo di dialogo che in certi momenti sembra quasi impossibile». Ribadisce, inoltre, «l’importanza che a questo dialogo partecipino le comunità, non soltanto i leader religiosi, per una sinergia che possa portare ad un laboratorio comune nelle varie città dell’Europa per aiutare questa convivenza pacifica. Essa potrà venire soltanto dal vincere i sentimenti di paura – che pure sono comprensibili di fronte all’ignoto – con sentimenti di accoglienza, rispetto, capacità di accogliere veramente l’altro come un fratello». Le conclusioni del dibattito del 16 giugno confluiranno nel materiale di discussione per il primo convegno annuale sui diritti fondamentali dell’UE che si terrà l’1 e il 2 ottobre 2015 e che sarà incentrato sul tema “Tolleranza e rispetto: prevenire e combattere l’odio antisemita e antimusulmano in Europa“.
Foto gallery sito ufficiale Video della Conferenza Stampa Video – accoglienza / saluti Intervista di Radio Vaticana a Maria Voce Comunicato stampa della Commissione europea Comunicato stampa del Movimento dei Focolari (16.06.2015) Comunicato stampa del Movimento dei Focolari (12.06.2015) (altro…)
Giu 15, 2015 | Centro internazionale, Cultura
Il Volume è nato come “ un semplice ma sincero omaggio per il suo sessantesimo anniversario di quella ordinazione sacerdotale che ha aperto una strada nuova, dando, anche in questo, un tipico suo apporto al dono di Dio fatto a Chiara Lubich”. E oggi che Don Foresi ci ha lasciato, diventa un testo fondamentale per capire la portata della sua figura. Giancarlo Faletti (copresidente del Movimento dei Focolari dal 2008 al 2014) nell’introduzione al volume – che riportiamo di seguito – lo definisce, un “invito a entrare nella “casa” del Movimento dei Focolari”. «Il pensiero di Pasquale Foresi è universalmente noto, grazie soprattutto ai suoi scritti. Alcuni, come Conversazioni di filosofia o Colloqui, possiedono una tale profondità e ricchezza, assieme alla caratteristica leggibilità, da farli diventare sicuramente dei classici; sono libri destinati a rimanere. Anche il recente Luce che si incarna offre una visione solare della spiritualità [dell’unità, n.d.r]. Meno conosciuta la sua vicenda umana. Il libro qui pubblicato ne disvela tratti e momenti assolutamente inediti che danno ragione delle origini e dello sviluppo del suo pensiero, radicato in un’esperienza originale, ricca e feconda. Dopo la lettura di queste pagine non si potrà più scindere la sua dottrina dalla sua persona, l’una rimanderà armoniosamente all’altra. In queste pagine emerge soprattutto il compito ecclesiale svolto nell’ambito del Movimento dei Focolari e il ruolo unico e insostituibile svolto nella sua nascita e nella sua crescita. Di indole discreta e riservata, Foresi ha infatti lavorato alacremente per lo sviluppo del Movimento e il suo radicamento nel tessuto ecclesiale, culturale e civile, al punto da esserne considerato da Chiara stessa cofondatore accanto a lei. Costantemente vicino alla fondatrice, ha saputo tradurre in istituzioni e opere le sue intuizioni carismatiche, cosicché Chiara Lubich, come ha scritto Maria Voce nella presentazione al primo volume, vi ravvisò quello che chiamava un “disegno” particolare, ossia una missione conferitagli da quello stesso Spirito che è all’origine del suo carisma. È il “disegno” della “incarnazione”, a indicare il compito di aiutare la fondatrice a mettere in opera le luci e le mozioni che lo Spirito Santo andava man mano suscitando in lei come depositaria del “carisma dell’unità”. Di qui l’appropriato titolo del presente libro: L’unità si fa storia. Se l’incontro di Chiara Lubich con Igino Giordani aveva dato il via a quell’esperienza di luce che si conosce come “Paradiso del ’49” e alla progressiva apertura del Movimento verso l’umanità, il successivo incontro con Pasquale Foresi fece sì che quelle illuminazioni e quella apertura trovassero le adeguate modalità e gli idonei strumenti di mediazione. La peculiarità di questo libro, e la sua conseguente preziosità, sta dunque soprattutto nel mostrare, la genesi di un’opera di Dio, la dinamica delle origini di un carisma nella fase fondativa. Ci consente di contemplare, con stupore, come il seme deposto dallo Spirito nel cuore di una persona, germoglia in fragile stelo per poi crescere e maturare in albero forte e rigoglioso che spande ampi nel cielo i molti rami. Tra l’altro questo è il modo migliore per conoscere un carisma: seguirlo nel suo divenire. È un invito a entrare nella “casa” del Movimento dei Focolari, un’occasione per conoscerlo non soltanto nella maturità attuale, ma anche nel lento formarsi. Una storia appassionante come soltanto le opere di Dio sanno esserlo. Una storia raccontata a più voci, da differenti prospettive, così da mostrarne le molte sfaccettature». Dall’introduzione di Giancarlo Faletti
Giu 15, 2015 | Centro internazionale, Chiara Lubich, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Senza categoria, Spiritualità
Link per la diretta: http://live.dev.focolare.org
Negli ultimi anni viveva lontano dai riflettori, nel suo focolare a Rocca di Papa, insieme ad altri primi focolarini, compagni di viaggio di sempre: Marco Tecilla, Bruno Venturini, Giorgio Marchetti.
Pasquale Foresi con Chiara Lubich
La sua è una figura molto importante nella storia dei Focolari: aveva appena 20 anni quando, nel 1949, Chiara Lubich gli chiede di condividere la responsabilità del Movimento nascente. Chiara, infatti, ha ravvisato sempre in lui un particolare ruolo nello sviluppo del Movimento dei Focolari: quello dell’incarnazione del carisma dell’unità, e per questo lo considerava, insieme a Igino Giordani, cofondatore del Movimento. Pasquale Foresi era un giovane alla ricerca. Dopo aver sentito la vocazione al sacerdozio, frequentava il seminario di Pistoia e il Collegio Capranica a Roma. Racconta: «Ero contento, soddisfatto della mia scelta. Ad un dato momento però, ho avuto non una crisi di fede, ma un semplice ripensamento. È stato a quel tempo che ho conosciuto il Movimento dei Focolari. Notavo, nelle persone che vi appartenevano, una fede assoluta nella Chiesa cattolica e contemporaneamente una vita evangelica radicale. Ho capito così che quello era il mio posto e ben presto l’idea del sacerdozio è ricomparsa». Sarà il primo focolarino sacerdote. Dopo di lui, altri sentiranno questa particolare chiamata al servizio del Movimento. Pasquale riconosce nei primi passi mossi da Chiara Lubich e il primo gruppo accanto a lei “una polla evangelica sgorgata nella Chiesa”, ed inizia un sodalizio che lo conduce a dare un fondamentale contributo allo sviluppo del Movimento come stretto collaboratore della fondatrice. Villa Eletto, Loppiano (Incisa Valdarno – FI)
Riguardo ai principali compiti a lui affidati, scrive lo stesso Foresi: «Perché sacerdote, sono stato incaricato di tenere i primi rapporti con la Santa Sede. Altro mio compito particolare, nel tempo, è stato quello di seguire lo sviluppo del Movimento nel mondo e di collaborare, direttamente con Chiara, alla stesura dei vari Statuti. Ho ancora potuto dar vita e seguire opere concrete, quali il ‘Centro Mariapoli’ per la formazione dei membri a Rocca di Papa, la cittadella di testimonianza a Loppiano, la casa editrice Città Nuova a Roma e altre opere che si vennero poi moltiplicando nel mondo». Ma c’è ancora un aspetto particolare della sua vita accanto a Chiara, che forse rappresenta meglio degli altri il suo particolare apporto allo sviluppo del Movimento. Scrive: «È nella logica delle cose che ogni nuova corrente di spiritualità, ogni grande carisma, abbia dei risvolti culturali a tutti i livelli. Se si guarda la storia si constata come ciò si è sempre avverato, con influssi nell’architettura, nell’arte, nelle strutture ecclesiali e sociali, nei vari settori del pensiero umano e, specialmente, nella teologia». Infatti, egli è intervenuto innumerevoli volte con la parola e con lo scritto a presentare la teologia del carisma di Chiara nella sua dimensione sociale, spirituale, sottolineandone con autorevolezza la novità, sia in ordine alla vita che al pensiero. Dalle sue pagine scaturisce “un acume di analisi, un’ampiezza di vedute e un ottimismo nel futuro, resi possibili dalla sapienza che proviene da una forte e originale esperienza carismatica, oltre che da quegli abissi di luce e di amore, di umiltà e fedeltà, che solo Dio può scavare nella vita di una persona”. (dalla Prefazione di “Colloqui”, domande e risposte sulla spiritualità dell’unità). Il Movimento dei Focolari in tutto il mondo lo ricorda con immensa gratitudine. Comunicato stampa Scheda bibliografica Don Foresi ha raggiunto Chiara (Città Nuova online) Luce che si incarna. Commento ai 12 punti della spiritualità dell’unità, Pasquale Foresi, Città Nuova 2014 L’unità si fa storia. Pasquale Foresi e il Movimento dei Focolari, Armando Droghetti ed., Città Nuova 2015 (altro…)
Giu 7, 2015 | Centro internazionale, Spiritualità
«Le conversazioni di Chiara Lubich sull’Eucaristia sono state per me come una rivelazione. Mi hanno fatto conoscere in una maniera più vasta, più precisa, più profonda l’effetto che l’Eucaristia ha sulla società, oltre che sull’individuo. Ho visto che il progresso della coscienza cristiana, sia nell’individuo che nella società, dipende dal progresso della coscienza dell’Eucaristia nei cristiani. In altri termini: se noi sappiamo che cos’è l’Eucaristia e la viviamo come essa è, allora tiriamo fuori dal cristianesimo il più profondo valore sia per la nostra anima che per la società. L’Eucaristia, infatti, fa l’unione dell’uomo con Dio; essa rappresenta il mistero dell’amore di Cristo verso l’umanità. È la comunione con Cristo e con i fratelli, è l’unità con entrambi. Se si vuole un progresso delle aspirazioni comunitarie, unitarie della società d’oggi, che sono le aspirazioni più belle contro i particolarismi, i razzismi, le tirannidi, ecc., bisogna realizzare un progresso di questa coscienza eucaristica, bisogna vivere con profondità questa realtà. Si può dire che la relazione con Dio e con l’uomo stesso è un mistero eucaristico, quello in cui Dio si fa uomo perché l’uomo si faccia Dio. Niente di meno. Chiara, con le sue spiegazioni, ci vuole inserire coscientemente non solo nel pensiero di Cristo, ma nella persona di Cristo, nella sua umanità e nella sua divinità. Ci vuole mettere a convivere, mediante la comunione sacramentale, con la divinità e con l’umanità di Gesù, tutte e due. È una rivoluzione che deifica l’uomo e lo mette contro e sopra il processo di degradazione in corso nella società. Dall’Eucaristia comincia la rivolta contro la morte. Chiara così impone un carattere di eroismo, di santità, alla nostra vita. Non serve ad essi la mediocrità per stare nella convivenza umana; viene a mente la domanda dell’angelo alle anime che entravano nel purgatorio dantesco:“0 gente umana per volar su nata,- perché a poco vento così cadi?”. Cioè, o uomo, perché tu, che sei nato per volare a Dio, ti lasci cadere nel peccato così facilmente e perdi questo volo? La santità è eroismo, ma un eroismo facilitato immensamente dal nutrimento quotidiano del pane eucaristico. Esso comporta una devozione quotidiana, assidua, di giorno in giorno più alta, sopra la mediocrità di cui vive tanta parte dell’umanità oggi. Una mediocrità fatta di menzogne, di lussuria, di furti, di violenza che non è un vivere, ma un organizzare stoltamente la nostra agonia. Con l’Eucaristia si vola!». Igino Giordani, Con l’Eucaristia si vola, «GEN» novembre 2004, pp.10-11 www.iginogiordani.info (altro…)