Un lungo viaggio per celebrare i 70 anni dalla creazione del Consiglio Generale dei Cristiani di Hong Kong, dove poco più del 10 % dei 7 milioni e mezzo di abitanti si professa cristiano..
Una delegazione composta da 24 persone di diverse tradizioni cristiane: cattolica, anglicana, luterana, metodista e pentecostale, hanno intrapreso un pellegrinaggio ecumenico facendo tappa in Germania, Svizzera e Italia, visitando città come Wittenberg, Augusta, Ottmaring, Ginevra, Trento e infine Roma per rivedere il passato senza pregiudizio e stabilire un nuovo rapporto fra tutti i membri. “Un’opportunità per conoscere meglio la Chiesa altrui. C’era tanta condivisione, tanto amore reciproco e ci siamo sentiti fratelli e sorelle in Cristo, sua unica Chiesa!”, afferma Theresa Kung.
Accolti nella cittadella ecumenica di Ottmaring (Germania), al Centro Mariapoli “Chiara Lubich” di Trento (Italia) e al Centro Internazionale del Movimento dei Focolari a Rocca di Papa (Italia), il gruppo ha avuto modo di conoscere il carisma dell’unità che anima i Focolari e apprezzare il lavoro di dialogo tra varie Chiese che si svolge da anni nell’ambito del Movimento, un “dialogo della vita” che significa, come ebbe a dire il Rev. Hoi Hung Lin of Tsung Tsin Mission: “Rispettare le differenze di valori degli altri, dare priorità al dialogo e cercare sempre di stabilire relazioni fraterne tra le persone, tra i gruppi etnici e nelle diverse situazioni culturali”.
A Roma, il gruppo è stato ricevuto presso il Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani in un incontro di scambio sul lavoro svolto a livello mondiale.
Come ultimo appuntamento, il 22 maggio 2024 sono stati ricevuti da Papa Francesco in udienza privata. Dopo i saluti e le presentazioni del Cardinale Stephen Chow SJ, Vescovo cattolico di Hong Kong, e del Rev.do Ray Wong, Presidente del Consiglio Cristiano di Hong Kong, il Santo Padre si è rivolto ai presenti sottolineando l’importanza di “lavorare insieme, perché tutti crediamo in Gesù Cristo; pregare insieme, pregare per l’unità”. Il Papa ha inoltre ricordato l’amicizia cristiana che deriva dal Battesimo comune. “Abbiamo lo stesso Battesimo e questo ci fa cristiani. Nemici, ne abbiamo tanti fuori. Siamo amici! Nemici, fuori; qui, amici”[1].
Si è svolto nel mese di aprile ad Accra, capitale del Ghana, il quarto incontro sessennale internazionale del Global Christian Forum che ha riunito circa 250 persone provenienti da oltre 50 Paesi, rappresentanti di varie Chiese e delle reti e organizzazioni ecclesiali globali.
L’evento si tiene ogni volta in una città e in un continente diverso. Presenti in Ghana, anche quattro membri del Movimenti dei Focolari.
Accanto al Consiglio Mondiale delle Chiese (CEC), il Global Christian Forum è forse l’unica altra piattaforma attraverso la quale si vuole promuovere l’unità tra le Chiese su scala globale. Fondato nel 1998, ha l’obiettivo di promuovere il dialogo con il vasto mondo delle Chiese pentecostali e ‘Chiese libere’, di cui la maggior parte non è affiliata al CEC. L’unica forma possibile è stata ed è quella di puntare a un dialogo non teologico ma “del cuore”. Come spiegava in Ghana l’attuale segretario generale, Casely Essamuah, di origine ghanese: “È uno spazio per un incontro profondo di fede. Impariamo così a scoprire la ricchezza di Cristo”, ha affermato.
Centrale in questi incontri è lo scambio di ‘storie di fede’ personali in piccoli gruppi e quello che si è svolto ad Accra ha avuto esattamente questa forma. La Vescova Rosemarie Wenner, rappresentante della Chiesa metodista presso il CEC spiega: “Vedere Cristo negli altri è l’obiettivo di questo esercizio. Lasciare che lo Spirito Santo guidi le nostre parole e ascoltare con attenzione le storie degli altri.” Questo fa nascere veramente un’amicizia spirituale e un’unità fraterna che genera una grande gioia tra tutti”.
Il tema scelto per l’incontro è stato “Perché tutti siano una cosa sola, affinché il mondo creda” (Gv 17,20). Billy Wilson, presidente della Pentecostal World Fellowship, ha sottolineato tre aspetti di questa unità che è soprattutto relazionale. Poi si realizza nella missione: “perché il mondo conosca e creda”. Infine, è spirituale, come le relazioni tra le persone della Trinità.
Un’esperienza di grande ricchezza, immagine della Chiesa del futuro che si rende già attuale attraverso tali esperienze.
“Dare to be one – osare essere uno” è il titolo del Convegno dei Vescovi di varie Chiese, amici del Movimento dei Focolari, che si è svolto dal 27 febbraio al 1° marzo ad Augsburg. L’incontro ricordava anche un importante anniversario nel cammino della riconciliazione: proprio ad Augsburg 25 anni fa, la firma della storica Dichiarazione Congiunta sulla Giustificazione.
Venerdì 1 marzo si è concluso nella storica città di Augsburg in Germania il 40° Convegno ecumenico di Vescovi amici del Movimento dei Focolari. 60 i partecipanti provenienti da 26 nazioni e appartenenti a 29 Chiese cristiane. “Dare to Be One. A call from Jesus to live the future, now” il titolo e più ancora la realtà dell’incontro. 1518 – Ad Augsburg (Germania) si trovano a discutere il cardinale romano Caetano, noto teologo tomista, e il monaco agostiniano Martin Lutero, docente di Sacra Scrittura all’università di Wittenberg (Germania), sulle 95 tesi sulle indulgenze che ha avanzato Lutero. Nulla da fare. Non si intendono. Lutero teme per la sua vita e sfugge di notte. 1530 – La Dieta del Sacro Impero Romano conduce ad Augsburg l’imperatore Carlo V che intende rimettere insieme protestanti e cattolici ormai divisi. Per l’occasione Filippo Melantone, teologo amico di Lutero, ha preparato la Confessio Augustana, una confessione di fede redatta per mettere tutti d’accordo. Il tentativo fallisce. 1555 – Durante un’ulteriore Dieta ad Augsburg si firma la Pace religiosa che assicura la coesistenza tra cattolici e luterani. Ogni principe dell’Impero stabilisce quale confessione si seguirà nel suo territorio, una decisione riassunta nell’espressione latina cuius regio eius religio (di chi è la regione è la religione) 1650 – Dopo la sanguinosa guerra dei 30 anni, che ha toccato pure Augsburg, si sanziona la libertà d’espressione religiosa e la parità di protestanti e cattolici in tutti gli uffici pubblici. Nasce l’Alta Festa della Pace che si celebra ancora oggi ogni 8 agosto. È in questo luogo carico di storia, Augsburg, che, su invito del Vescovo cattolico del posto Bertram Meier, si è svolto dal 27 febbraio al 1 marzo il 40° Convegno ecumenico di Vescovi amici del Movimento dei Focolari. Vi hanno partecipato 60 Vescovi di 26 nazioni, appartenenti a tutte le grandi famiglie di Chiese: ortodossi, Chiese orientali ortodosse, anglicani, metodisti, evangelici, riformati, cattolici di rito latino, armeno e bizantino. Mai erano stati tanti e con una provenienza così universale, che è stata rilevata anche dalla Sindaca della città, Eva Weber, quando ha ricevuto i Vescovi nel Municipio. Sin dagli arrivi, colpisce il rapporto tra questi Vescovi, tra cui sono anche due donne Vescovo di Chiese nate dalla Riforma. Ogni Chiesa viene accolta così com’è. Uno spirito semplice di fraternità permea le giornate, senza misconoscere le ferite e i punti di non accordo fra le Chiese che ci sono tuttora. Ma tutto è sotteso da quel patto di amore vicendevole che ha caratterizzato sin dall’inizio questi Convegni e che i Vescovi rinnovano solennemente pure quest’anno, promettendosi di condividere le gioie e le croci l’uno dell’altro. Ne nasce un’originale sinodalità ecumenica, com’è stata definita da vari partecipanti. Dare to Be One. A call from Jesus to live the future, now (Osare essere uno. Una chiamata di Gesù a vivere il futuro, ora) è l’ardito motto del convegno e, più ancora, del cammino al quale partecipano anche la Presidente e il Copresidente dei Focolari, Margaret Karram e Jesús Morán. Tre i temi principali approfonditi, ciascuno illustrato da esperienze: l’ecumenismo ricettivo come metodologia ecumenica che porta ad imparare gli uni dagli altri; la comune chiamata a testimoniare il Vangelo in un mondo diviso in cerca di pace; Gesù crocifisso e abbandonato come via per affrontare la notte del mondo e rispondervi in modo generativo. Ancora una data: il 31 ottobre 1999. Sono 25 anni da quando la Federazione Luterana Mondiale e la Chiesa cattolica hanno siglato proprio ad Augsburg la “Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione”, riconoscendo che, su questo punto chiave del dissenso nel 16° secolo, oggi non c’è più motivo di separazione. Una Preghiera ecumenica commemora lo storico evento nel luogo della firma: la chiesa evangelica di Sant’Anna. Il giorno dopo una tavola rotonda ne approfondisce la portata. Il Rev. Ismael Noko, allora segretario generale della Federazione Luterana Mondiale, illustra il cammino umile e tenace che ha reso possibile la firma e ha visto la successiva adesione di altre tre Comunioni Mondiali (metodista, riformata e anglicana). Il dott. Ernst Öffner, allora Vescovo evangelico regionale di Augsburg, racconta come si era adoperato, insieme al Vescovo cattolico dell’epoca, a coinvolgere la popolazione e tutta la città era in festa. Il Vescovo cattolico Bertram Meier parla delle sfide e delle opportunità del cammino che è ora davanti a noi. Durante tutto il convegno si è sempre di nuovo guardato alle attuali minacce per la pace e la giustizia. Molto importante a questo riguardo il video messaggio sulla situazione che si vive in Terra Santa, che il card. Pizzaballa ha mandato ai Vescovi partecipanti al convegno. Su questo sfondo, due realtà hanno dato particolare speranza: lo sviluppo della rete ecumenica “Insieme per l’Europa” che coinvolge circa 300 Movimenti e comunità di varie Chiese, e la visita alla Cittadella ecumenica di Ottmaring (Germania) dove da 56 anni cattolici e luterani di diversi Movimenti danno una testimonianza di unità nella diversità, un cammino non sempre facile in cui da ogni crisi sono nati nuovi sviluppi. Per il futuro si punta alla crescita delle reti locali, al collegamento fra tutti attraverso periodici collegamenti web e newsletter, in vista di un prossimo incontro internazionale fra due o tre anni.
Da Città del Messico il racconto di un appuntamento tra cristiani di varie Chiese al quale ha partecipato anche la comunità locale dei Focolari “Il silenzio è essenziale nel cammino di unità dei cristiani. É fondamentale infatti per la preghiera, da cui l’ecumenismo comincia e senza la quale è sterile”[1] si esprimeva così Papa Francesco il 30 settembre 2023 quando, in piazza San Pietro, era attorniato dai fratelli cristiani di varie confessioni, giunti per la veglia ecumenica che ha preceduto il Sinodo. Ed è questo lo spirito che anima anche la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani dal 18 al 25 gennaio 2024, celebrata in tutto il mondo, invocando unità tra tutte le Chiese e comunità ecclesiali. Ma l’unità non va cercata solo questa settimana: è un impegno da vivere tutto l’anno. Lo sanno bene gli amici della comunità del Movimento dei Focolari di Città del Messico che, alcuni mesi fa, hanno organizzato una giornata di dialogo tra cristiani di varie Chiese legata alla giornata mondiale di preghiera per la Cura del Creato in collaborazione con la Commissione di Ecologia Integrale dell’Arcidiocesi di Città del Messico. Dopo un primo momento di preghiera nella bella cappella del Seminario Minore dell’Arcidiocesi, i partecipanti hanno fatto una passeggiata ecologica guidata da alcune donne di diverse comunità indigene. Queste comunità hanno infatti una profonda relazione con il Creato, che manifestano con simboli, canti e preghiere nelle loro lingue. In particolare, è venuto in evidenza come l’acqua sia un elemento essenziale per la vita di tutti gli esseri viventi senza distinzione. E il simbolo dell’acqua che scorre – immagine ecologica, vivificante e sinodale – è stato ripreso quando, assetati dopo la camminata, i leader delle Chiese presenti – vescovi anglicani del Messico e sacerdoti della Chiesa ortodossa d’America – hanno preso brocche di terracotta per servire da bere a ciascuno dei presenti, anche in piccole tazze di terracotta. L’agape fraterna finale è stata un momento di scambio e di vicinanza, di condivisione di sogni e possibili progetti futuri. Fra i presenti anche il Primate anglicano del Messico, il Vescovo cattolico di Città del Messico, una diaconessa anglicana, alcuni membri della Chiesa ortodossa antiochena, i sacerdoti cattolici degli uffici diocesani per l’Ecumenismo, della Pastorale Giovanile e della Cura del Creato un gruppo della Comunità di Sant’Egidio, alcuni membri della Commissione per lo Sviluppo Integrale della Conferenza dei Vescovi Cattolici del Messico, dell’Istituto Messicano di Dottrina Sociale, della Pastorale degli Indigeni. È stato un momento di grande unità in cui ognuno ha potuto constatare che vale la pena non lesinare sforzi per contribuire a generare un dialogo della vita in Messico e ovunque.
Il Movimento dei Focolari ha appena pubblicato il suo secondo bilancio di missione definito “Bilancio di Comunione”. Tema: Il dialogo. Per saperne di più, abbiamo intervistato i Consiglieri per l’aspetto dell’Economia e Lavoro del Centro Internazionale del Movimento, Ruperto Battiston e Geneviève Sanze.
Un anno fa, nel gennaio 2023, a Roma (Italia) presso il “Focolare meeting point”, è stato presentato il primo “Bilancio di Comunione” del Movimento dei Focolari, una panoramica delle attività e delle iniziative promosse dal Movimento nel mondo nel biennio 2020 -2021. Quest’anno il Movimento presenta un nuovo Bilancio di Comunione relativo all’anno 2022 incentrato sul tema del dialogo che pubblichiamo su questo sito. Il documento nasce come una vera e propria narrazione, non solo della condivisione spontanea di beni, ma di esperienze ed esigenze ispirate dall’amore evangelico che si fa cammino di vita. Ce ne parlano Ruperto Battiston e Geneviève Sanze, consiglieri per l’aspetto dell’Economia e Lavoro del Centro Internazionale del Movimento dei Focolari.
Ruperto. quali gli obiettivi che questo testo di propone di raggiungere? Esiste una continuità tra il precedente bilancio e questo?
Questi bilanci di missione sono nati dall’esigenza di rendere tutti più partecipi e far conoscere quanto si realizza concretamente con la comunione dei beni tra tutti i membri dei Focolari e con contributi che persone o istituzioni desiderano condividere con noi. Esso è indirizzato in primo luogo a tutti i membri dei Focolari, con gratitudine per i frutti che la vita e il lavoro insieme di tante persone in tutto il mondo continua a generare; e con gratitudine a Dio per quanto opera e continua ad operare. È anche rivolto a quanti sono contenti di conoscerci e di collaborare attivamente per un mondo più fraterno e più in pace. Abbiamo per questo scelto il nome tipico e forse un po’ insolito di ‘Bilancio di Comunione’ perché è quello che ci sembrava esprimere meglio la nostra esperienza di camminare insieme verso un mondo unito. Questo è il secondo ‘Bilancio di Comunione’ e si riferisce alle attività sostenute dalla comunione dei beni, condivisa a livello internazionale, e ai dati contabili del 2022 del Centro internazionale del Movimento dei Focolari, cioè della parte della comunione dei beni arrivata al Centro del Movimento a Rocca di Papa (Italia). Questo Bilancio segue quello del 2021 nel quale erano venute in evidenza le molteplici attività che le comunità del Movimento dei Focolari svolgono nel mondo in tutti i campi e aspetti. Per il 2022 ci siamo concentrati su un documento più tematico nell’ottica specifica del dialogo, offrendo uno spaccato di quanto si cerca di portare nella società, nel cammino verso la fraternità, verso quell’unità nella quale le diversità possono arricchirsi, creando delle collaborazioni in armonia.Questo Bilancio quindi si pone come uno strumento di comunione aperto e partecipativo a cui ciascuno potrà aggiungere una pagina, una storia, un suggerimento, “In Dialogo” con l’umanità e con il nostro pianeta.
Geneviève, in che modo il tema del dialogo, cuore di questo testo, si inserisce all’interno di questo strumento informativo?
Ci sembra interessante riprendere quanto trovate nell’introduzione: “Essere in dialogo è la caratteristica di ogni persona e di ogni progetto che si riconosce nel Movimento dei Focolari e si ispira alla sua spiritualità di comunione. Non solo un fare, quindi, ma un vivere sostenuto e sostanziato dall’ascolto, dall’accoglienza, dalla compassione, dalla carità, dalla misericordia, come viene sintetizzato nel principio cardine di ogni cultura e religione: la cosiddetta Regola d’oro ‘fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te’.” Il Bilancio di Comunione vuole raccontare come si è contribuito, con molti nel mondo, a sanare le ferite delle divisioni e delle polarizzazioni e ad avanzare nel cammino della fraternità evangelica, ed esprimiamo il dialogo in 5 grandi direttive: nella Chiesa cattolica, tra le Chiese cristiane, nel campo del dialogo interreligioso, con persone senza un riferimento religioso, nei diversi ambiti culturali. Queste direttive sono per noi delle vie maestre per la fraternità. Chiara Lubich definiva i dialoghi come ‘le autostrade per il mondo unito’. Non è stato facile raccogliere e scegliere tra le tantissime iniziative, piccole e grandi ma tutte, comunque, importanti perché seme del futuro e portatrici di un concreto cambiamento nelle relazioni tra le persone e che migliorano l’atmosfera del mondo. Noi stessi siamo rimasti sorpresi dalla quantità di iniziative e dal fiorire capillare di questa vita, che forse non fa rumore, ma sostiene il mondo e costruisce rapporti nuovi tra le persone. L’essere “In Dialogo” con l’altro valorizza le diversità, mette in evidenza le caratteristiche di ciascuno, chiede un profondo ascolto reciproco, costruisce la pace. Il dialogo è quanto mai attuale. Per leggere il Bilancio di Comunione in italiano clicca qui.