Gen 17, 2013 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
Come avviene in questo tempo in terra australiana, nell’estate boreale tanti ettari di bosco sono stati divorati dal fuoco in diversi paesi, come è successo in Albania. I Giovani per un mondo unito albanesi hanno pensato di lanciare l’idea a tanti altri loro coetanei di acquistare degli alberi da piantare insieme nelle zone bruciate, da qui il nome del progetto “Adottare un albero”. “Da varie settimane fervevano i preparativi per questo incontro – scrivono dall’Albania -, con tanti imprevisti, come la concomitanza con la festa nazionale del centenario dell’Indipendenza del Paese; tante università avrebbero chiuso per alcuni giorni e, perciò, tanti giovani sarebbero tornati nelle loro città di provenienza”. Nonostante questo e la sala che prevedeva una capienza di circa 80 posti, il 28 ed il 29 novembre a Tirana sono arrivati 140 giovani per trascorrere due giorni sulla scia dell’esperienza vissuta al Genfest a Budapest. “L’esperienza più forte e bella – raccontano – l’abbiamo vissuta durante la preparazione fatta insieme ad un gruppo di giovani che avevano partecipato con noi al Genfest, i quali si sono sentiti protagonisti in prima persona. C’era chi organizzava i pasti, altri le coreografie, i canti, le testimonianze, la traduzione e doppiaggio dei video, le presentazioni… “Siamo così diventati – continuano – un gruppo molto unito. E questo ci ha dato la forza di invitare i nostri amici aiutandoli a trovare le soluzioni per rimanere in città, anche se alcuni convitti erano chiusi”. L’incontro aveva come titolo “Fare agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te”, la nota regola d’oro presente in quasi tutte le religioni. E nel corso dei due giorni, oltre ad ascoltare i principali temi del Genfest, è stato illustrato l’United World Project, un’iniziativa portata avanti dai GMU in tutto il mondo. “I giovani presenti – concludono – erano felici di questa esperienza di unità e di reciprocità vissuta. Tanti ringraziavano perché hanno visto che un mondo più unito è realizzabile, che è possibile cambiare la realtà che abbiamo attorno cominciando noi per primi, e che non siamo soli nel farlo”. I Giovani per un mondo unito dell’Albania (altro…)
Gen 15, 2013 | Centro internazionale, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Il viaggio di Maria Voce a Johor per incontrare le comunità dei Focolari è l’occasione per conoscere di più alcuni Paesi dell’Asia: in particolare Indonesia, Singapore e la Malesia. Il motto indonesiano, Unità nella diversità, esprime la grande varietà etnico-linguistica del più grande stato-arcipelago del mondo, con le sue 17.508 isole. In tutte queste nazioni i cristiani (di varie chiese) rappresentano meno del 10% della popolazione, che per la maggioranza è musulmana in Indonesia e Malesia, buddista e taoista a Singapore. È intorno agli anni ‘60 che i semi della spiritualità dell’unità cominciano a diffondersi in queste nazioni attraverso religiosi come Padre Tarcisio Centis, a Medan (Indonesia) e sacerdoti come don Jose Lai (Singapore), attuale vescovo di Macau. Anche attraverso il giornale New City e il foglio della Parola di Vita. Nel 1991 si aprono due centri dei Focolari a Singapore (adesso trasferiti a Yoyakarta, in Indonesia), e nel 2004 a Medan. Verso la fine degli anni ’80 è la volta della Malesia, con P. Raphael Kang; negli anni ’90 si susseguono le Mariapoli a Johor e Penang, il Familyfest (appuntamento per le famiglie) a Penang. Alcuni membri partecipano alle scuole di formazione a Loppiano e alle manifestazioni internazionali come il Genfest. In Malesia (Johor) c’è una “famiglia focolare” e diversi membri del Movimento sparsi in tante località del Paese. I semi della spiritualità dell’unità hanno germogliato, dando luogo a tante comunità, piccole ma molto attive, che portano avanti iniziative insieme anche a persone di diversa confessione. Ad oggi, centro della vita dei Focolari di questi paesi è Yogyakarta, sull’isola di Giava.
I giovani a Penang (Malesia)
Vanna Lai e Caloi Adan, responsabili dei Focolari, ci raccontano qualche particolare: “Ogni isola qui in Indonesia ha la sua mentalità e i suoi modi di fare. Ci stupisce – spiega Caloi – di vedere tanta varietà e ricchezza di culture all’interno dello stesso Paese: anche i due focolarini indonesiani che sono a Yogyakarta, provenienti dall’isola di Sumatra, dicono che hanno in comune con i Giavanesi quasi solo la lingua ufficiale”. “Fra giugno e settembre – continuano – si sono svolte tre Mariapoli a Penang e Johor (Malesia) e a Medan (Indonesia), che hanno radunato circa 400 persone”. Dove è più attivo il Movimento? “Soprattutto nella Chiesa locale, come testimoniano i numerosi appuntamenti per i religiosi, la scuola per catechisti a Yoyakarta, dove di recente P. Salvo d’Orto (OMI) ha parlato dell’Eucaristia in rapporto alla spiritualità dell’unità; l’invito ad alcuni gen di Singapore, a dare la loro testimonianza ad un gruppo di giovani che partecipavano ad un camp organizzato da una parrocchia. L’appuntamento sportivo dei ragazzi Run4unity si è svolto a Bantul (vicino a Yogyakarta), con la partecipazione di un centinaio di persone, ragazzi e adulti, quasi tutti musulmani. Inoltre, 31 giovani hanno partecipato al Genfest 2012 a Budapest”. “Degno di nota – continua Vanna – è stata la nostra partecipazione ad una festa dove erano riuniti vari villaggi musulmani nel giorno in cui, nella storia indonesiana, si ricorda quando i giovani fecero la promessa di vivere per l’unità della Nazione”. Sono i villaggi in cui il Movimento dei Focolari ha contribuito alla ricostruzione di diversi padiglioni dopo il terremoto del 2004. Dalle pagine di dev.focolare.org e sui nostri social network potrete seguire gli aggiornamenti sul viaggio. (altro…)
Gen 3, 2013 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
«Sono la figlia preferita di mio padre – racconta Mary –, essendo la primogenita. Quando avevo 8 anni ho visto i miei genitori litigare. Un giorno mio padre ha costretto me e i miei fratelli ad entrare nella sua auto e a lasciare la mamma. Ma lei ci ha fermati. Ho assistito impotente alle cose terribili che lui ha fatto a mia madre, dopo di che se n’è andato. Da quel giorno, l’ultimo in cui ho visto i miei genitori insieme, l’ho rifiutato. Ho cercato di convincermi che mio padre non esisteva più. È stata una decisione drammatica che mi ha accompagnata negli anni dell’adolescenza. L’esperienza di crescere senza un padre ha influenzato il mio modo di trattare le persone, soprattutto gli uomini. Per diversi anni ho studiato in una scuola esclusiva per ragazze e, quando sono entrata nell’università, non è stato facile fare amicizia con i ragazzi. Conoscendo il Movimento dei Focolari, sono stata invitata ad andare alla cittadella di Loppiano, dove ho incontrato persone che cercano di vivere l’amore reciproco e hanno rispetto e fiducia gli uni negli altri. Era il mese in cui tutti volevano mettere in pratica la frase del Vangelo “Perdona settanta volte sette” (Mt 18,22 ). Leggendo il commento di Chiara Lubich, mi sono resa conto che il mio cuore era pieno di ostilità nei confronti di mio padre. Ma è stato quando ho deciso anch’io di viverla, che ho sentito che quella “amarezza” che provavo, a poco a poco si trasformava in perdono e ho provato il desiderio di rivederlo. Rientrando a Manila, anche se la ferita era ancora aperta, ho trovato la forza di telefonargli e di incontrarlo. Abbiamo parlato per diverse ore noi due soli, in un ristorante. Ero felice e in pace perché, anche se la mamma non era d’accordo, mi aveva lasciata libera. Continuo a comunicare con mio padre, anche se non spesso. Ma ogni volta che ho la possibilità di vederlo, faccio in modo che lui possa solo sentire il mio amore di misericordia. Pur sapendo che lui e mamma non potranno tornare insieme perché ha già un’altra famiglia, sento che, nel mio perdono, rimaniamo tutti uniti. E questo mi riempie di pace». Sito ufficiale del Genfest: www.genfest.org (altro…)
Gen 2, 2013 | Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
Una catena di sms contenenti una frase della Scrittura con cui poter concludere la giornata insieme: l’idea è nata da un gruppetto di volontari della Giornata Mondiale della Gioventù, tra cui Nard, – un giovane olandese dei Focolari – con il desiderio di trovare un momento comune della giornata in cui andare in profondità con Dio. I numerosi impegni e il lavoro per la GMG sembravano ostacolare in ogni modo questo proposito. Grazie al desiderio di restare uniti e ai mezzi di comunicazione utilizzati bene, quel gruppetto di volontari ha cominciato a scambiarsi una catena di sms con cui condividere qualcosa di prezioso della giornata vissuta. Questa catena non è terminata a Madrid, ma continua tutt’ora e il numero di giovani che vi aderisce continua ad aumentare. È una delle storie raccontate con freschezza ed entusiasmo al Katholieke Jongeren Dag (Den Bosch, 4 novembre 2012), l’appuntamento annuale dei giovani olandesi, dove anche il Movimento dei Focolari è attivamente presente da anni nell’organizzazione e nello svolgimento della giornata. Molti giovani olandesi ricordano ancora l’intervento nel 2010 dei genitori di Chiara Luce Badano e di Maria Voce l’anno scorso. Quest’anno i gen erano presenti nel comitato organizzativo, nei vari servizi di volontariato durante la Giornata stessa e con uno stand sullo United World Project, lanciato al Genfest, e sulla vita di Chiara Luce. Lo stand è stato meta di numerosi giovani e adolescenti che si aggiravano nella “Piazza dei Nuovi Movimenti” – quest’anno, infatti, tutti gli stand erano raggruppati per piazze – occasione per rinsaldare i contatti tra le varie realtà presenti nella chiesa cattolica in Olanda. Durante la pausa pranzo, momento in cui i partecipanti alla Giornata hanno più tempo per girare tra gli stand, i giovani dei vari movimenti hanno svolto un programma raccontando ai passanti il modo in cui cercano di vivere e testimoniare il Vangelo nella vita quotidiana. Non potevano mancare la musica e lo spettacolo, ed è stata offerta anche la testimonianza di Eric Mwangi, focolarino appena arrivato in Olanda dal Gen Rosso. L’appuntamento con il Katholieke Jongeren Dag è per l’autunno 2013, ma tanta è la voglia di rivedersi presto, approfittando dei vari appuntamenti rivolti ai giovani che vogliono costruire un futuro migliore, dal 35° incontro europeo dei giovani di Taizé (Roma, 28 dicembre 2012 – 2 gennaio 2013) alla Giornata Mondiale della Gioventù 2013 a Rio de Janeiro. (altro…)
Dic 18, 2012 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
Non capita tutti i giorni di varcare la soglia di un ministero per ricevere un riconoscimento ufficiale. È successo ai Giovani per un Mondo Unito (GMU) dell’Ungheria, che per un anno e più hanno lavorato sodo nel loro Paese, per la realizzazione del Genfest, il grande evento che ha radunato nella capitale ungherese 12.000 giovani da tutto il pianeta, dal 31 agosto al 2 settembre 2012. Tra questi, 2000 erano ungheresi. Rita e Agoston, tra i protagonisti, ci raccontano del premio ricevuto alla fine del mese di novembre. Perché questo premio? «All’inizio di ottobre il Ministero delle Risorse Umane ungherese ci ha inviato un messaggio comunicandoci che, come riconoscimento della nostra professionalità, dimostrata al Genfest, veniva assegnato ai Giovani per un mondo unito dei Focolari un attestato di merito. Siamo rimasti sorpresi e contenti di questa notizia che si è rapidamente diffusa tra i giovani del Movimento. Il ministro, accettando la nostra candidatura, premiava la sezione giovanile del Movimento dei Focolari invitandoci alla premiazione, che si è svolta il 20 novembre in occasione della Giornata universale dei diritti dell’ infanzia». La nomina dei GMU è stata proposta da una persona del Ministero che, insieme al sottosegretario di Stato per la famiglia e i giovani, Miklós Soltész, era presente all’apertura del Genfest. «Entrambi – continuano Rita e Agoston – erano stati impressionati dal dinamismo, l’entusiasmo e l’esperienza di fratellanza vissuta insieme ai giovani». Così il 20 novembre, una delegazione formata da 5 giovani, in rappresentanza dei Focolari e dei Giovani per un mondo unito, sono andati al Ministero: «I premi – quattordici in totale – sono stati assegnati ad organizzazioni e a persone che hanno svolto un lavoro speciale per i bambini e per i giovani. Miklós Soltész, nel suo discorso, ha sottolineato inoltre che i premiati sono “modelli” che, con i loro lavori, poesie, scritti hanno formato ed educato i bambini e, attraverso di loro, hanno reso un servizio anche ai genitori, fornendo sostegno e aiuto nei momenti critici». Secondo la motivazione ufficiale, la sezione giovanile del Movimento dei Focolari ha ricevuto l’attestato di merito per aver condotto un evento, quale il Genfest, collettivamente, con efficienza, professionalità ed in modo efficace ed esemplare nel settore della gioventù. Per i GMU, una piacevole sorpresa: «Ci ha fatto molto piacere la parola “collettivamente”, perché dimostra che è stata compresa la nostra intenzione di costruire la fraternità universale, vivendo la spiritualità dell’unità». Prospettive aperte per i giovani ungheresi, nel post Genfest, con lo United World Project: «Dopo la cerimonia il sottosegretario di Stato ha ribadito quanto, per lui, sia stata importante l’esperienza fatta in quell’incontro internazionale. Ha espresso anche la speranza di collaborare con noi in futuro per il bene dei giovani. Come omaggio, gli abbiamo consegnato un numero della Città Nuova (Új Város) che riportava articoli sul Genfest». «Ora – concludono Rita e Agoston – insieme ai tanti giovani che ci hanno accompagnato in questi anni nelle iniziative intraprese, continuiamo “insieme” la nostra strada nella costruzione di un mondo più unito». (altro…)